alexis Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 @Grancolauro @SimoTocca Bellissimo tred.. e Au Rebour lo avete letto tutti, giusto? Viviamo tutti in una specie di Matrix, ma il peso preponderante non é la realtá fisica, che scava scava scava… potrebbe pure non esistere.. :-) ma le praterie dell’immaginazione, steppe infinite da attraversare in sella al proprio puledro preferito. Cuffia o imbuto di latta poco importa.. quello che conta è dentro al recinto della nostra mente. Tutto il resto? Approssimazione per difetto.. anche se… convengo.. il Mahler dal vivo.. é anche un esperienza fortemente fisica, mi ricordo in particolare il ciclo di alcune sinfonie eseguite a Bolzano, nel Duomo gotico, da Abbado e la sua magnifica Orchestra Giovanile, la pressione allo sterno dei colpi di timpano erano fisici, potenti, assai più viscerali delle sale viennesi che frequentavo assiduamente all‘epoca, ma così come experienced nel duomo Gotico, apparentemente inadatto alla sinfonica, non l‘ho mai più ascoltato.. tant‘é che ancora oggi, a distanza di decenni, mi riverbera ancora nella Matrix dei ricordi.. 😊 2
analogico_09 Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 Avevo iniziato a scrivere questo post ieri notte dopo aver letto alcuni interventi sugli ascolti musicali dal "vivo" e dal "morto", un tema ricorrente, molte volte affrontato. Vista l'ora, con morfeo che aveva iniziato a ronzarmi intorno, volendo approfondire un po' meglio la mia idea, ho deciso di rimandare a "domani", che sarebbe oggi, l'invio... Leggo ora le interessanti osservazioni di @Grancolauro con le quali concordo e quindi mi permetto di farle mie dal momento che in altri termini avrei sostenuto le stesse cose. Accodandomi anche al non di meno ottimo intervento di @alexis che leggo ora, mi appresto a postare le idee che avevo già raggranellato con la speranza che non giungano oramai superate... Facendo la tara a quelle tendenze che cercano di teorizzare le questioni mutuando le proprie idee e sensazioni dalle dotte affernazioni di personaggi più o meno celebri e "magistrali" delle "citazioni" ad effetto, raccolte qua e là nella rete, vorrei tornare sulla questione in argomento sulla scorta delle nostre ben più modeste e semplici esperienze personali tuttavia dirette e realmente vissute, attraverso le quali impariamo a (ri)conoscere e ad "articolare" le questioni che ci stanno a cuore, musicali nel nostro caso. Le dotazioni tecnologicamente ed economicamente "esagerata" di strumenti della riproduzione musicale non risolvono le "distanze" apparentemente piccole ed invero enormi che si frappongono tra il suono musicale che nasce dal vivo in concerto e il suono registrato e "tecnologicamente" riprodotto, così come non le risolvono gli apparati stereo più modesti. Nel primo caso abbiamo una qualità di suono più piacevole, di maggior "levigatezza" audio, un fatto puramente fisico-formale, esteriore/esterno, non estetico, non poetico, non sostanziale. Sia giusta o sbagliata la mia modesta premessa, nonostante la stessa, penso che con qualsiasi strumento della riproduzione musicale che non emani suoni "catarrosi" (cit) o da tubo della stufa..., sia invariabilmente possibile entrare nelle profondità espressive, perfino nel "mistero", nelle più liriche, visionarie, segrete e nascoste istanze dell'animo umano che la musica si fa carico di "rappresentare", interpretare, trasfigurare, sublimare in forma astratta o realistica, purchè non naturalistica (la musica esprime ciò che le parole non npossono esprimere; ma non vi sarebbe musica espressiva se l'espressione non fosse già dentro l'uomo che la trasfigura sotto forma di musica... non vè dunque separarzione tra i due fattori.., una banalità scritta all'impronta...) Ma perchè possa compiersi tale miracolo - cosa sulla quale mi/ci sono/siamo spesso soffermato/i nelle varie discussioni, cose già note di cui non intendo reclamare l'escluisiva - l'ascoltatore dovrà essere in grado di ri-cercare e scoprire in se stesso, nella propria psiche, nella sua formazione culturale, nei propri spazi conoscitivi, non già nozionistici, nella sua lungimiranza e capacità di "preveggenza", nel suo pathos, nel suo duende, nella sua memoria attiva , nel suo essere egli stesso "musica", tutto ciò che di "naturale" e di a-tecnologico il suono riprodotto non potrà mai "registrare" e che lo "stereo" non potrà pertanto restituire. Mi chiedo chi saranno i fortunati in grado di ricomporre nella propria mente, nel proprio animo, i pezzi del puzzle mancanti che servono a completare il quadro musicale naturale, completo, integrale, fisico e metafisico attraverso le suddette forme di "integrazione"/compensazione, di saldatura tra la realtà e l'immaginazione che sono la stessa cosa. Poichè tra il saper dire e il saper fare ci passa il mare, se non si posseggono adeguate conoscenze musicali esperenziali (bandito il nozionismo), se non si sia ascoltata tanta ma tanta musica dal vivo di ogni genere, luogo e tempo che sedimenta in noi e che dentro di noi rimbalzerà per sempre , possibilmente integrando con il fare musica per diletto, a qualsiasi livello qualitativo, non potremmo mai riconoscere ciò che non "siamo" e che solo insufficientemente "possediamo"... 1 1
mozarteum Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 Passo giornate intere a sentire Furtwangler, Toscanini, Scherchen, Clemens Krauss, Lipatti, Nat, Schnabel ieri sera un Ferras nel concerto di Lvb con Bohm dal vivo (violino ottimo orchestra leggermente distorta nei pieni). Non mi pongo mai il tema di quanto stia perdendo in termini di verosimiglianza o per arretratezza tecnologica della registrazione. Poi indossare pure il pigiama per sentire le vibrazioni in corpo con la cuffia in testa siamo ai limiti dello scolapasta napoleonico sul capo
analogico_09 Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 17 minuti fa, mozarteum ha scritto: Poi indossare pure il pigiama per sentire le vibrazioni in corpo con la cuffia in testa siamo ai limiti dello scolapasta napoleonico sul capo A volte io prendo lo spartito e con il flauto cerco di seguire fin dove posso qualche passaggio melodico rimpiangendo di non saper suonare il pianoforte per poter abbracciare anche l''armonia né poter tentare il contrappunto... Con i concerti dei repertori antichi e barocchi mi spingo più in la, magari con una triosonata di Corelli o Handel a volte mi calo nella parte raddoppiando la parte dello strumento solista che quasi mi sento, come in una sorta di matrix (cit), un Frans Bruggen redivivo. 😅
my2cents Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 Vabbe', citazioni o no, e considerando che le idee non si "approfondiscono" seguendo i soliti percorsi dei lunghi ricami infarciti qua e la' di illazioni vaghe, perché la loro "natura" è istantanea e limpida, come sa essere un breve scritto, un'ultima e piccola "idea" che bene coglie la questione".....la musica è come una estensione della mamma che canta per il suo bambino, in modo che sappia che non è separato ma fa parte di qualcosa che al di la di sé stesso....." R. Wyatt Ora, che questa voce, passi per un piccolo imbuto di latta, in uno stereo di medio valore, in uno stereo iper audiofilo, o in sogno, a mio avviso noi abbiamo risolto il conflitto tra idea e fenomeno...non serve aspettare 2000 anni o chissà quale messia. Poco cambia ascoltare questa voce alla radio "gracchiante" o in una cuffia audiofila, perché lo spirito di questa ci torna a noi viva. Il ricollegarci a questo qualcosa che è oltre noi dipende solo da noi e proprio tramite noi; non tramite il giubbetto subsonico; poi ognuno scelga lo strumento che preferisce ma non sarà questo la dipanare la matassa 1
aldofranci Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 Il 9/5/2023 at 15:17, Grancolauro ha scritto: Non ho mai ascoltato la versione di Klemperer, temo. Proverò, grazie. Eccezionale
mozarteum Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 E’ l’esecuzione migliore in disco. Registrazione notevole sopratutto in Lp
jakob1965 Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 20 ore fa, SimoTocca ha scritto: Ma certo che le idee invecchiano! Non vorrai mica dire che anche tu affermi che la Terra è al centro dell’Universo e il Sole ci gira intorno?? Dai, certo che le idee invecchiano, così come le teorie scientifiche… Con la teoria di Einstein dei primi del novecento le Leggi di Newton sulla Gravità sono diventate vecchie…addirittura false, o almeno vere e valide solo in casi particolari (la Terra è un minuscolo caso particolare nell’Universo..). Scusa se rispondo tardi ... che dire: a) io do alla parola " idea " una significato probabilmente diverso n poco dal tuo: che la terra sia al centro dell'universo non penso sia una idea: piuttosto una credenza sedimentata nel tempo casualmente molto uomo-centrica b) le leggi di Newton sono validissime e come dici tu valgono con certe condizioni al contorno - ma non sono false Einstein ne aveva molto rispetto e da lì partì con le sue trattazioni. Ma torniamo alla musica - thread molto interessante; le grande sinfonie tardoromantiche a mio parere sono delle metafore del creato - in 2 ore circa o meno si ascolta un meraviglioso affresco che ci descrive - con melodie a volte orecchiabili e a volte aspre - momenti di Stimmung ma anche scherzosi per poi arrivare al finale dove tutto si intreccia e si dispiega.
mozarteum Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 Hai voglia a mettere cuffia e pigiama per vibrazioni…
analogico_09 Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 Ma si... Personalmente ritengo che l'uso continuato e pressochè "incrollabile" delle dotte citazioni estrapolate dal web oppure da altre fonti letterarie e quasi immancabilmente riportate in ogni discussione al fine di poter imbastire sulle stesse i propri canovacci discorsivi "assistiti" ed "inerziali", al traino delle citazioni stesse, mi da' l'idea di chi affronti ogni situazione intellettuale dietro "delega". A questo punto troverei più conveniente tentare percorsi concettuali personali magari fallaci o vaghi (le illazioni sono dei disonesti, di chi le attribuisce proiettivanamente ad altri, semmai, mentre qui nel Melius siamo tutti utenti perbene) dove il lungo, indipendente "ricamo" , giusto o sbagliato, criticabile o apprezzabile, tuttavia "volenteroso", resta pur sempre frutto esclusivo del proprio ago e del proprio filo "esperenziali"...Vuoi mettere? (cit) 1
Grancolauro Inviato 16 Maggio 2023 Autore Inviato 16 Maggio 2023 7 ore fa, jakob1965 ha scritto: le grande sinfonie tardoromantiche a mio parere sono delle metafore del creato - in 2 ore circa o meno si ascolta un meraviglioso affresco che ci descrive - con melodie a volte orecchiabili e a volte aspre - momenti di Stimmung ma anche scherzosi per poi arrivare al finale dove tutto si intreccia e si dispiega. Bella questa immagine. Mi sembra molto azzeccata.
Grancolauro Inviato 16 Maggio 2023 Autore Inviato 16 Maggio 2023 22 ore fa, alexis ha scritto: il Mahler dal vivo.. é anche un esperienza fortemente fisica, Ecco, questo a me sembra un aspetto interessante. Se anche ammettiamo che la musica riesce a emozionarci e a trasportarci lontano perché attiva delle "idee" in qualche modo già presenti in noi, resta il fatto che a volte è il modo in cui percepiamo, il suo impatto fisico, a fare la differenza. Il mezzo non è quindi del tutto ininfluente o marginale. Dipende dalle situazioni. Se ascolto la 7ma di Mahler al cellulare, questa attiva in me un'eperienza diversa rispetto all'ascolto dal vivo, magari in una grande sala con una grande orchestra. Non dico migliore o peggiore, semplicemente diversa. Per converso, a me è successo più di una volta di andare a un concerto e di uscirne deluso, magari perché l'acustica era pessima, e poi tornare a casa e godere invece nell'ascoltare lo stesso pezzo con lo stereo, suonato magari dallo stesso artista. Personalmente faccio fatica quindi a generalizzare. 1 1
analogico_09 Inviato 16 Maggio 2023 Inviato 16 Maggio 2023 6 ore fa, Grancolauro ha scritto: Il 15/5/2023 at 09:19, alexis ha scritto: il Mahler dal vivo.. é anche un esperienza fortemente fisica, Ecco, questo a me sembra un aspetto interessante. Concordo, aspetto molto importante penso anch'io che le "risonanze" dei suoni musicali, organici ed "elettrici", concorrino ad "avvertire" l'ascoltatore colpito nella "pancia", mentre l'intelletto se la vede con l'estetica del suono, acustico od elettrico, fattosi musica, linguaggio musicale, artistico, poetico. In realtà le due cose sono connaturate tra di loro, le due facce della medaglia che agiscono all'"unisono". L'emozione profonda, prelogica e intellettuale, del suono musicale, non solo in Malher... 1
alexis Inviato 16 Maggio 2023 Inviato 16 Maggio 2023 @analogico_09 o se posso citare le cosmogonie di giacinto scelsi.. difficile ritrovarvi armonie o melodie.. piuttosto suoni disarticolati, vibrazioni spurie, coaguli sonori, il suono primigenio che sta alle origini della creazione. Difficile non rimenervi profondamente colpiti, e non sono certamente solo le orecchie lo strumento percettivo.
my2cents Inviato 16 Maggio 2023 Inviato 16 Maggio 2023 @GrancolauroE' solo più fisica dell'ascolto in cuffia, ma il fisico non è mai escluso fosse coinvolto anche il solo battito delle ciglia Il corpo come la musica in fondo ne condivide in parte la natura; lo possiamo solo ascoltare e sempre ci rimanda la momento presente Lo stesso corpo ha poi una “memoria” e per questo anche il suo coinvolgimento è essenziale; nonostante ciò lo stesso corpo manifesta sensazioni che non derivano solo dallo stimolo esterno ma anche dal nostro profondo; Ovvio la musica è bene ascoltarla nella sua forma naturale, viva, ma non per questo bisogna farne una malattia (e l'audiofilia a volte ci sconfina),o pungersi troppo le dita, perchè rimane comunque un mezzo; che sia una Ferrari nuova o una Panda scassata serve solo a portarci da un'altra parte; non è il mezzo in sé il fine, e anzi quando siamo arrivati il mezzo va lasciato lì dov'è; diciamo che del mezzo ce ne possiamo “dimenticare” perchè la memoria riguarda altro. Così avviene quando siamo assorbiti anche da un ascolto in radio (tanto per fare un esempio); abbiamo dimenticato il mezzo e siamo comunque trasportati dalla musica Attenzione poi, secondo me, a ricercare riproduzioni “iperrealistiche” che sono una adulterazione camuffata o un tradimento del mezzo musicale; Mi è capitato di ascoltare musiche dal vivo dove la spazializzazione del suono era esso stesso elemento compositivo; non ho più potuto trovare questa componente nello stereo (e ben mi guardo dagli audio Atmos, 8D, Binaurali etc. etc) , ma nonostante ciò la posso rivivere, o meglio ritrovare; sempre nei limiti del buon senso, senza estremizzare (in basso o in alto) i valori della riproduzione @alexis Conosco bene l'opera di Scelsi, ascoltato spesso dal vivo le poche volte che se presenta l'occasione (non sono musiche molto eseguite); il primo fulmine a ciel sereno fu derivante da un ascolto in cuffia, tutt'latro che audiofila. Questo non ha impedito il traghettamento operato dalla sua musica 1
alexis Inviato 16 Maggio 2023 Inviato 16 Maggio 2023 @my2cents il corpo é anche orecchio 👂.. ma nemmeno la mente.. tace. Avete presente certe melodie che risuonano nei vicoli, lontane e quasi indecifrabili, che accendono ricordi o sensazioni vive e palpitanti? E che continuano a risuonare nelle mente di notte, quando dormite?
SimoTocca Inviato 17 Maggio 2023 Inviato 17 Maggio 2023 Con onestà intellettuale (merce abbastanza rara) ho sempre riconosciuto i miei limiti, e fra questi c’è la mia incapacità a “godere” di registrazioni storiche di qualità artistica straordinaria, come quella di Fürtwangler citata da @mozarteum o quelle di Toscanini per me ai vertici assoluti. È un mio limite il non riuscire a superare il fruscio di fondo, i vari tic toc tac del nastro o del vinile, l’ammucchiata al centro delle registrazioni monofoniche ascoltate in cuffia, la totale mancanza di dinamica, il completo sovvertimento dei piani sonori per cui non si capisce se i legni sono così lontani per precisa volontà del direttore sul podio oppure sia una magagna della vecchia registrazione, la bruttezza del suono degli archi, i timpani che sembrano tamburelli…e così via.. Ho sempre ammirato chi, come molti di voi e molti critici musicali famosi, riescono ad “astrarsi” dal suono reale che esce da una radiolina o da quelle brutte registrazioni storiche, e a ricostruire mentalmente quale fosse il suono iniziale e reale voluto dal direttore… Io invece ho il bisogno, davvero fisico, di una ricostruzione fedele del suono, o almeno una sua approssimazione molto vicina alla realtà, per godere a casa mia della musica registrata così come ne godo profondamente dal vivo. Ecco che a questo proposito confesso di non aver mai avuto una radiolina, di non usare iPod o portatili con cuffiette per ascoltare musica fuori casa (in genere se sono al mare mi piace ascoltare il suono delle onde e del vento, nei boschi i rumori dei miei passi e dei piccoli animali e uccelli che mi mi circondano, ecc ecc) e di non toccare “YouTube et similia” neppure con un baston da pollaio (come si dice a Firenze quando si ha una cosa in profonda antipatia). Ribadisco che è un mio limite personale, un difetto e non un vanto, ma tant’è! Anche se, a dire il vero poi, nella ricostruzione mentale che ciascuno di voi, più esperti di me, fa c’è molto del soggettivo e poco di oggettivo, e cioè magari nella ricostruzione mentale ci si infila dentro cose che nella realtà dei fatti non ci sono…. Anni fa un gruppo di amici, fra cui io, fece uno scherzo clamoroso ad un nostro amico sedicente super esperto : si fece passare per registrazione storica di Bruno Walter dal vivo a Vienna un brutto Requiem di Mozart che un’amica aveva registrato dal vivo con un miniregistratore portatile ad un concerto di un’orchestra giovanile e coro di dilettanti in cui cantava la figlia quindicenne... E quando l’amico espertone commentò: bellissima, celestiale.. ..ecco, ricordo che scoppiammo tutti a ridere guardandoci negli occhi! Anche qui sopra qualcuno nel vecchio forum aveva messo una discussione che era una specie di indovinello in cieco, con dieci brevi tracce senza nome di un Impromptus di Schubert…e ciascuno doveva rispondere con la sua classifica personale dopo l’ascolto in cieco.. e ricordo che il risultato finale fu che la preferita in assoluto era quella…di una anonima allieva dodicenne di un conservatorio giapponese!! (io, con mia grande soddisfazione, scoprii invece di aver messo ai primi tre posti quella di Zimerman, quella di Sokolov e quella della Utchida..). Al tempo ricordo che molti del nostro forum che avevano partecipato al giochino “bendati” cioè in cieco, si giustificarono dicendo che la qualità audio che veniva fuori dal computer non consentiva di individuare e riconoscere le interpretazioni dei geni della tastiera da quelle di semplici studenti.. e al tempo dissi a me stesso: “ma anvedi ao se avevo ragione a dire che la qualità audio è fondamentale per “capire” una interpretazione musicale…”! 🤣🤣😁😁😁😁 1
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