Alpine71 Inviato 12 Maggio 2023 Inviato 12 Maggio 2023 Poche composizioni pianistiche mi affascinano come questo capolavoro, ne avevamo già diffusamente parlato. Pur non amando per nulla le masterclass ho apprezzato questa di Schiff: nell'augurarvi buona visione vi invito a segnalare le vostre interpretazioni preferite 2
Grancolauro Inviato 13 Maggio 2023 Inviato 13 Maggio 2023 @Alpine71 Grazie, interessante questo video. Confesso che la Fantasia op 17 non è uno dei miei pezzi preferiti di Schumann. Non nego sia un capolavoro, non mi permetterei mai. Semplicemente è un pezzo così in-forme, magmatico, disperatamente angosciante che faccio fatica ad ascoltarlo, tanta è l'inquietudine che mi trasmette. Per non parlare dei problemi tecnici e interpretativi che pone, tali da paralizzare qualunque pianista in alcuni passaggi (basti pensare alla maledetta coda del secondo movimento, un salto mortale senza rete per chiunque). Sul perché Schumann inserisca in alcuni sui pezzi dei passaggi tenicamente ineseguibili o quasi ho una mia teoria, ma sarebbe OT quindi ve la risparmio. Le esecuzioni interessanti su disco di questo pezzo sono tante, a mio modo di vedere, proprio perché si presta a molte interpretazioni diverse. La mia preferita, alla fine, resta quella di Horowitz del 1965 alla Carnegie Hall, al ritorno sulle scene dopo oltre un decennio di assenza. Concerto memorabile con un'esecuzione altrettanto memorabile di questo pezzo. Mi piace perché Horowitz riesce a mette in risalto le molte sfaccettature della Fantasia, senza privilegiarne nessuna. C'è l'aspetto passionale, elegiaco, eroico, contrappuntistico, il senso di abbandono e di speranza, di risveglio e di morte. Il tutto in mezz'ora di pianismo meraviglioso. 2
Questo è un messaggio popolare. Carlo Inviato 13 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Maggio 2023 Due nomi che svettano in una discografia già immensa e gloriosamente ricca di risultati maiuscoli: Mikhail Pletnev e Sergio Fiorentino che, ambedue in formissima, non sbagliano un atomo e volano dove l'aria non c'è più, nel cielo di Schumann. Da ascoltare e venerare: più di così con un pianoforte non si può fare. Ciao C 3
maverick Inviato 13 Maggio 2023 Inviato 13 Maggio 2023 6 ore fa, Grancolauro ha scritto: Semplicemente è un pezzo così in-forme, magmatico, disperatamente angosciante che faccio fatica ad ascoltarlo, tanta è l'inquietudine che mi trasmette. Dal basso della mia incompetenza ho sempre avuto le medesime sensazioni. Ho sempre apprezzato il rigore e la precisione infallibile del Pollini giovane, ed anche qui non posso non considerarlo al vertice della discografia. Ma conosco troppe poche versioni, e troppo superficialmente (appunto perché è un'opera che proprio non riesco a digerire) per poter esprimere un parere autorevole. Comunque ascolterò con attenzione Horowitz , di certo c'è tanto da imparare. 1
Lolparpit Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 @Alpine71 Per me è tra i pezzi più belli del pianoforte romantico. Tempo fa avrei osato dire il più bello. Ci sono dei momenti nel I mov. di esaltazione vertiginosa, il finale del II mov. da brivido e adrenalina. Il III da commozione. Mi sono convinto che Schumann vivesse un momento esaltante della sua vita e dell'amore per Clara. È un pezzo da ascoltare facendosi travolgere, non cercare di capirlo. Tra gli interpreti, dico anch'io Pletnev (DG). Dal vivo ho sentito anche Volodos e Sokolov, che hanno dato prove grandiose. Deludente, forse per giornata storta, Andreszewski. Mi piace anche Kissin in disco. E pure Richter...insomma, me ne piacciono un sacco di pianisti. Un saluto a tutti, Angelo 1
mozarteum Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 A me piace molto Pollini, uno Schumann che non cede mai allo sdilinquimento ma e’ fuoco e passione temprati dalla costruzione. un po’ come negli studi di Chopin
Carlo Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 @mozarteum Del Pollini di quegli anni si è detto ormai quasi tutto, bene e male. Gli Studi di Chopin sono quello che sono. Ma nella Fantasia di Schumann Pletnev e Fiorentino hanno finezza di dizione alla quale (il mio amato) Pollini non si avvicina nemmeno un po'. Gli riescono molto meglio gli Studi Sinfonici. Della Fantasia di Schumann rimane agli atti il modo perfetto e praticamente disumano con cui suona la famigerata ultima pagina del secondo movimento, che, benché frutto di un buon lavoro in studio di registrazione, nessuno riesce a fare con la di lui millimetrica precisione (famoso il disastro che ne fece Horowitz nella sua esecuzione alla Carnegie). Ciao C 1
Grancolauro Inviato 16 Maggio 2023 Inviato 16 Maggio 2023 E di Nelson Freire cosa pensate? Anche la versione di Geza Anda a me non dispiace, in aggiunta a quelle già citate
analogico_09 Inviato 17 Maggio 2023 Inviato 17 Maggio 2023 Ascolto unicamente da un disco di Barenboim, anche alle prese con Arabeske e Kinderszenen, questa "stranita" e straniante Fantasia visionaria, così ricca di sbalzi di umori senza languori romantici "programmati", la quale mi inquieta e in una mi attrae molto, tenendomi vigile, leggermente "allarmato". Mi piace l'interpetazione "ossuta" di Barenboim che sembra adattarsi al carattere dell'opera che si spegne in un finale enigmatico e misterioso, pur non avendo avuto modo di compararla ad altre. Mi piacerebbe conoscere il vostro parere, io mi impegnerò ad ascolare i pianisti citati/"consigliati".
Alpine71 Inviato 20 Maggio 2023 Autore Inviato 20 Maggio 2023 In questa collezione che acquistai non appena uscita, e che ora vedo a prezzi folli, c’è una interpretazione horowitziana del 1946, periodo di funambolico virtuosismo che trova estrema espressione nella Fantasia schumanniana. È interessante notarne le differenze rispetto sull’interpretazione del suo grande ritorno
Alpine71 Inviato 21 Maggio 2023 Autore Inviato 21 Maggio 2023 Grazie a @Grancolauro che mi ha aperto un mondo inserisco una puntata radiofonica di Radio Tre degli anni Ottanta condotta da Piero Rattalino che qui analizza il primo movimento e, alla fine, propone l’interpretazione di Backaus. Buon ascolto 2
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 28 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Maggio 2023 Il 21/5/2023 at 03:09, Alpine71 ha scritto: questa collezione che acquistai non appena uscita, e che ora vedo a prezzi folli In effetti ho provato a guardare su web e i prezzi del cofanetto sono altissimi… peccato per chi come me non c’è l’ha. La versione di Horowitz a New York a me piace, anche se imperfetta è criticabile sotto vari profili, perché è “viva”, c’è dell’emozione in chi la esegue, e si sente. Non succede spesso. Ormai fin troppo compassati nella loro perfezione tecnica e rigore formale i pianisti di oggidì… mai una nota fuori posto, un guizzo, un’invenzione un po’ sopra righe…qualcosa di veramente nuovo. Salvo i soliti noti che però non sembrano avere successori… 3
Alpine71 Inviato 28 Maggio 2023 Autore Inviato 28 Maggio 2023 Il 16/5/2023 at 12:30, Grancolauro ha scritto: E di Nelson Freire cosa pensate? Ho ascoltato una versione da un concerto televisivo olandese e la sua interpretazione mi è sembrata miracolosamente equilibrata. Ero un po’ distratto dal pensiero circa il tessuto della sua camicia con spalline: pensavo che fra il rayon della camicia, il calore delle luci e lo sforzo esecutivo avesse bisogno di bere mezzo litro d’acqua al termine di ciascun movimento tanto era il sudore profuso. Grandissimo Nelson, anch’egli, negli anni, forse un poco sottovalutato
tarantolazzi Inviato 29 Maggio 2023 Inviato 29 Maggio 2023 @Carlo Pletnev e Fiorentino. Mi hai tolto la parola (i cognomi) di bocca. Aggiungo d'ufficio (ma e' un nome che faccio "a prescindere", basta che ci sia la sua registrazione del pezzo di cui si parla) Sofronitzki. E subito dopo Horowitz, Sokolov e Kissin. E poi, di nuovo "a prescindere" (da una veste strumentale non infallibile), ma per simpatia e per originalita', un altro mio beniamino all-around, Yves Nat. A differenza di Grancolauro trovo che la Fantasia sia tra i capolavori, forse addirittura il capolavoro del nostro amato. Non il mio numero d'opera preferito ma forse quello che ammiro di piu'. Altrettanto dotta, in stile anche antico e anche piu' "sonatistica" rispetto alle Sonate, ma in maniera meno esibita, piu' apparentemente libera. "Quasi una fantasia", meno "fantasia" di quelle di Mozart (k475) o di Chopin ad esempio. E quel pazzesco groviglio tonale che apre al Do maggiore di impianto in pratica alla fine del primo movimento..... IMHO piu' suggestivo e in definitiva da preferire (come TUTTI i casi del genere, in Schumann che nelle versioni piu' tarde opera una sorta di auto-censura) il finale del III movimento originale, rispolverato dal Rosen e credo eseguito (in concerto, dovrei controllare in CD) dal solo Schiff. 2
Carlo Inviato 29 Maggio 2023 Inviato 29 Maggio 2023 @tarantolazzi il finale originale è molto suggestivo, ma è a suo modo imperfetto, se ci pensi. Ripropone la coda del primo pezzo alterandone l'armonia in due punti appoggiandosi sul quarto grado e quindi dando un sapore quasi wagneriano (pensa al finale del tristano, l'espediente è quello), ma lasciando inalterato il resto, il che rende non del tutto organico il meccanismo, come se quella pur commovente intuizione fosse un aggiunta incoerente che diventa qualcosa che a quel punto non serve più. Penso che fosse quello il motivo per cui, in definitiva, quel finale non lo sentisse funzionare bene. E d'altronde il finale tradizionale è talmente naturale e conclusivo che non ci possiamo lamentare del risultato... Ciao C
tarantolazzi Inviato 29 Maggio 2023 Inviato 29 Maggio 2023 2 ore fa, Carlo ha scritto: ma è a suo modo imperfetto, se ci pensi. Grande Carlo! E tutto detto cosi' bene che ti do ragione, comunque. In realta' so di essere un po' "rozzone", tranchant..... Le revisioni successive delle opere giovanili? Puah, tutti tentativi di ripulire in senso classico, di sfrondare certe intuizioni che il "senno di poi" tendenza Clara Wieck/Brahms trova esagerate o smarrite, instabili. E invece viva il decennio 30-40, insomma! E abbasso la volonta' di darsi una ripulita e rientrare nei ranghi. Molto rozzone e tranchant, altroche'. E ripeto anche che sospetto che tu abbia ragione, che cioe' di invenzioni fantasmagoriche ce ne siano gia' cosi' tante che quel finale originale in piu' o in meno non sposti i termini, anzi.
tarantolazzi Inviato 30 Maggio 2023 Inviato 30 Maggio 2023 e se venticinque vi sembran poche...... Dopo aver preparato questa playlist non ne posso piu'. Mi sembrano tutte uguali e ottime, ma ripeto sono bello rintronato e cerchero' di riprendermi con un'ora di fit-boxe + corsa. In una prossima vita imparero' a suonarmela da solo, che magari da piu' soddisfazione. Comunque, per Grancolauro, non e' che Anda non l'ho messo per qualche motivo, e' solo che non l'ho trovato. Ne mancano comunque tanti di ottimi e di eccellenti, e viceversa qualcuno potra' non sembrare all'altezza di qualche escuso. Nessuna pretesa se non quella di rimbambire qualcuno di voi come e' toccato a me nel prepararla. A presto per qualche considerazione (almeno mia, e scusatemi gia' da ora) comparativa o generico/chiacchierona su questa o quella traccia. https://open.qobuz.com/playlist/15331547 1
tarantolazzi Inviato 30 Maggio 2023 Inviato 30 Maggio 2023 Il 17/5/2023 at 20:20, analogico_09 ha scritto: Ascolto unicamente da un disco di Barenboim, anche alle prese con Arabeske e Kinderszenen, questa "stranita" e straniante Fantasia visionaria, Beh, sul "visionaria", se vai a piluccare nella compilation che ho postato, potresti trovare dei picchi diversi e sorprendenti, forse piu' vertiginosi. Dalle parti di Sofronitzki, Yudina, ma non solo. La versione di Baremboim mi sembra semplicemente eccellente. Che gli vuoi dire? Controllo strumentale senza rigidita', ricchezza micro e macro dinamica, timbro vario e piacevole (IMHO ben servito dalla registrazione), fraseggio espressivo e sempre IMHO buon gusto un po' in tutte le scelte, tenendo insieme con disinvoltura e autorita' il particolare e l'insieme. 1
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