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Melius Club

Schumann: Fantasie op.17


Alpine71

Messaggi raccomandati

analogico_09
Inviato
51 minuti fa, tarantolazzi ha scritto:

Beh, sul "visionaria", se vai a piluccare nella compilation che ho postato, potresti trovare dei picchi diversi e sorprendenti, forse piu' vertiginosi. Dalle parti di Sofronitzki, Yudina, ma non solo.

 

Ascolterò la tua compilation!

Inviato

Dalla playlist si evince che la durata media impiegata dai pianisti per quel primo pezzo è attorno a 13 minuti, con uno sveltissimo Weissenberg sotto gli 11 ed un riflessivo Naumoff che passa i 16. 

Pogorelich l'ho ascoltato arrivare a tempi di poco sotto i 20 minuti (c'è l'audio su youtube live attorno ai 18 minuti, ma quando lo ascoltai io, mi diede sensazione di ancora maggior larghezza): una dimensione tendente all'epico, dai fraseggi molto nutriti e tellurici volumi di suono, ma, devo ammettere, niente di memorabile, un po' falloso e sporco, peccato abbastanza avvilente in Schumann.

detto questo... come si fa ad ascoltare la musica su qobuz? bisogna esser per forza accreditati?

ciao

C

tarantolazzi
Inviato
1 ora fa, Carlo ha scritto:

come si fa ad ascoltare la musica su qobuz? bisogna esser per forza accreditati?

Ciao!

Si', io da un paio d'anni ho un'abbonamento, prima avevo Tidal ma poi ho fatto dei paragoni sulle stesse tracce e ho preferito Qobuz. Ancora l'ultimo rinnovo l'ho fatto pagando veramente pochissimo (meno di 50 all'anno), con una formula a 4 o 5 persone. Che ora pero' non vedo piu' offerta, quindi mi sa che tocchera' spendere di piu'.

Anch'io non trovo irresistibile l'ultimo Pogorelich, nel senso che mi sembra complessivamente inferiore al se stesso di 15-20 anni fa, quando la concezione era gia' fortemente originale (e per me a tratti impressionante) ma con una scioltezza ed un controllo strumentale assai superiore.

Inviato
Il 29/5/2023 at 15:32, tarantolazzi ha scritto:

Yves Nat

Appena ascoltato il primo pezzo.

Spettacolo per le mie orecchie, sebbene il pianoforte non sembri perfettamente accordato, oppure la registrazione non ne rende giustizia.

Ma quante idee....proprio quelle che non si trovano negli esecutori di oggi, come ha perfettamente espresso Grancolauro: precisi, puntuali, perfetti ma che non suscitano passione.

Grazie

Inviato
5 ore fa, Alpine71 ha scritto:

Ma quante idee....proprio quelle che non si trovano negli esecutori di oggi, come ha perfettamente espresso Grancolauro: precisi, puntuali, perfetti ma che non suscitano passione.

Condivido anch'io, e analoga riflessione è emersa proprio negli ascolti live della Fantasia di Schumann. Il controllo strumentale, la perfezione, ovvero precisione dell'esecuzione, talvolta è raggiunto sacrificando l'aspetto emotivo. Così si sentono esecuzioni precise ma congelate e poco interessanti. Ho sentito Volodos nella Fantasia di Schumann, e lo slancio e la vertigine del maledetto finale del II movimento è stato travolgente, e ha travolto me ascoltatore, nonostante le note sporcate siano state un bel po'.

Un saluto a tutti,

Angelo

Inviato

@Lolparpit Ah, la Fantasie di Volodos a me sembra un bellissimo viaggio.

I suoi rallentando nel primo tempo mi inebriano, mi scompensano il respiro, mi fanno pensare, mi fanno cantare; in fondo se alla fine del Secondo pezzo si incasina.....ma chissenefrega, oh come ne è valsa la pena!

Forse tutti questi concorsi stanno facendo danni....non lo so, o forse è necessario che gli esecutori maturino affinchè....maturino idee nuove.

Proprio non sono in grado di rispondere, di certo ascoltare esecuzioni a stampo non mi sembra, come si diceva una volta, un gran servizio alla Musica

Inviato

Mi sbaglio oppure c'è un grande assente, Arrau?

 

 

IMG_20230601_154014_(1080_x_1080_pixel).jpg

  • Melius 2
Grancolauro
Inviato
Il 30/5/2023 at 09:09, tarantolazzi ha scritto:

E abbasso la volonta' di darsi una ripulita e rientrare nei ranghi.

Giusto, condivido! Specie nel caso della revisione degli Studi sinfonici e della Kraisleriana. Ma nel caso del primo movimento della Fantasia, preferisco anch’io l’ultima versione. La prima era più scolastica e un po’ artificiosa, come ha detto bene Carlo. Una volta la inserivano come variante nell’Urtext della Henle se non ricordo male. Ora l’hanno pure tolta. Io l’avrei lasciata, boh.

Comunque, tornando ai pianisti, a me piacciono le versioni dove l’interprete racconta qualcosa di sé suonando. Comunica la sua personalità, il suo mondo interiore. Insomma, è sincero col pubblico, si mette a nudo. E si sente quando succede, inutile girarci attorno. Altrimenti tutto diventa superficiale,  artefatto, scontato

tarantolazzi
Inviato
Il 1/6/2023 at 15:39, Panurge ha scritto:

Mi sbaglio oppure c'è un grande assente, Arrau?

 Ma certo, come ho detto ne mancheranno tanti meritevolissimi, come Arrau.

Come, nel gruppo/filone "classicista" con e meglio IMHO dei vari Brendel, Kempff, il sempre ottimo Francesco Piemontesi....

tarantolazzi
Inviato
Il 2/6/2023 at 13:18, Grancolauro ha scritto:

a me piacciono le versioni dove l’interprete racconta qualcosa di sé suonando. Comunica la sua personalità, il suo mondo interiore. Insomma, è sincero col pubblico, si mette a nudo. E si sente quando succede, inutile girarci attorno.

E come no. Che si sente, e che e' importante.

Non so se sia esattamente la stessa discriminante che indicava Busoni.

Ma se non lo e', credo remi nella stessa direzione.

Cioe' l'idea di dover dare (per vie diciamo spontanee o anche artefatte, tra le quali lui includeva e anzi "chiamava" le trascrizioni) sempre l'impressione della musica trovata li' per li', ascoltata per la prima volta nel momento in cui la si presenta. 

Che, notava Rattalino, e' l'esatto contrario dell'attitudine "museale", di chi vuole (rispolverando o no) prendere dall'archivio e ri-presentare all'ascoltatore il testo/ reperto richiesto.

tarantolazzi
Inviato

Abbiate pazienza, quattro scemenze in liberta' sul numero 11 della compilation.

 

Quella di colui che (ahilui eroinomane e alcolizzato) che era protetto da quello delle bombe incendiarie e del patto con Ribbentropp, che teneva dei concerti appartati, nella saletta del museo intitolato al suocero Scriabin, ai quali accorrevano appassionati e intenditori…..non tanto musicisti (non era considerato un riferimento, troppo irregolare e anti-accademico) ma letterati, artisti.

Era, si dice, ossessionato dalla storia umana (beh, il signor Beria della SUA storia umana non era proprio amichevole, da pacche sulle spalle; si dice che il nostro fosse sgomento nel sapere di questo o quel collega spariti dall’oggi al domani) e della sua irredimibile negativita’.

In questi concerti, registrati alla bell’e meglio (non mise mai piede in uno studio di registrazione, come un’altro suo degno erede, come grandezza dico, ma per fortuna dell’erede assai piu’ solido e piu’ vicino all’oro che al piombo, dico Sokolov) dichiarava, e manteneva, un’assoluta estemporaneita’.

Nel senso che in ogni serata lo stesso brano poteva assumere connotati anche assai differenti, in base all’atmosfera percepita ed al momento psicologico. In realta' a me pare di cogliere delle costanti evidenti.

La veste strumentale e’ molto buona, il controllo inferiore ad altri della compilation ma a livelli comunque di eccellenza. Non che avesse molto tempo per studiare, ma la tecnica era tale per cui….

Questo primo movimento…..e’ evidentemente ALTRO rispetto a quanto esibito da tutti i restanti partecipanti al lotto.

Perche’ la melodia descendente in crescendo, da subito (a meno che non si tratti di un’irregolarita’ della registrazione)?

Perche’ quella fretta, anzi urgenza nelle connessioni e nei fregi, quella tendenza ad affastellare, ad addensare appena possibile ed anche quando possibile non sembra e non conviene, con quella sorda

volonta’ di servire e non solo assecondare un’irrestitibile forza centripeta?

Perche’ quel quasi fastidio nei momenti piu’ lirici e rilassati, buttati un po’ via come parentesi che non hanno autorita’ e dignita’ di dare il senso……?

CHI e’ annunciato da quella stridula e violenta fanfara a 6’48’’ dopo la “solita” accelerazione centripeta e la seguente rarefazione sospesa e minacciosa?

E dopo l’ennesimo fregio compresso e scandito dalla necessita’, a 7’24’’ si arriva all’oasi, all’approdo, all’estasi o almeno al senso di armonia seppur un po’ barcollante che moltissimi qui evocano? Mah, fate voi, a me sembra altro, con il tono della ripresa successiva che chiarisce tutto, se ce ne fosse bisogno.

Ma questo e’ un incubo, un universo distopico che neanche Dick, una visione piu’ spirituale

che pneumatica o psichica. Di una spiritualita’ chiaramente gnostica, inesorabilmente dualista,

nella fase piu’ cupa in cui gli arconti che chiudono la visuale…...

  • Thanks 2
Inviato

a proposito di compilation, fatevi un giro con questa parata di sadismo (e togliamoci il cappello di fronte al buon Arrau, che chissà quante ore di analista gli sarà costato un exploit del genere). Chi centra il bersaglio meglio, secondo voi?

ciao

C

tarantolazzi
Inviato

@Carlo  niente da fare, solo l'anno dell'ultima ristampa del CD Melodiya, 2022.

Ciao, e a presto per la tua compilation.

Inviato
8 ore fa, Carlo ha scritto:

Chi centra il bersaglio meglio, secondo voi?

Non lapidatemi ..., ma ascoltate e riascoltare in cieco,   quelle che mi hanno colpito di più sono tre esecuzioni di donne.

Buniatishvili, Liu e Argerich.

Oltre a Pollini, ma meno delle prime tre.

 

tarantolazzi
Inviato
9 ore fa, Carlo ha scritto:

fatevi un giro con questa parata di sadismo

Qualcuno va in affanno e parecchio (tra i quali Maria Yudina che e' la mia interprete preferita malgrado il passaggio infelice) qualcuno ha comunque qualche incertezza (il pur eccelso Kissin ma solo all'inizio).

Parecchi (evidente in Buniatishvili, ma seppur meno in altri) prendono qualche scorciatoia facendo a tratti delle ottave spezzate....

Da virtuoso quale e' ne esce Hamelin, molto bene la Argeriche Pollini, eccellente Pogorelich e non solo per la buona sicurezza, sorprendente Richter (per il resto non mi entusiasma).  Per il primo premio, considerando controllo E qualita' del suono e dell'articolazione timbrica e dinamica espressiva anche in frangenti cosi' scomodi.....ovviamente Sokolov.

Con lui sentiamo bicordi di note simultanee e salti al mignolo, con timbri ben separati. E non arpeggetti pasticciati e salto al mignolo come ad esempio Freire (ma in molti c'e' questa pessima realizzazione con bicordi arpeggiati e spesso sporchi. Coperta corta per molti, per non sbagliare la nota del mignolo si "passa sopra" la pulizia dei bicordi; o li si si fa diventare una nota sola.

Inviato

@maverick bingo! Anche per me le prime due, fatto salvo Arrau, sono quelle. Meglio la Liu (mai sentita prima) perché ha il giusto peso e sta molto nel ritmo, pulita ed espressiva, mentre la Buniatishvili ha un radar efficacissimo ma saltella un po’ troppo. Martha Argerich (e qui non c’entrano le mie idiosincrasie) però no, non sta sul podio. 
ciao

C

Inviato

@tarantolazzi non ti è piaciuto Arrau? Sokolov zampone fa da par suo, ma lo slancio di Arrau è fantastico. 
Ciao

C

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