tarantolazzi Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 7 minuti fa, Carlo ha scritto: ma lo slancio di Arrau si' notevole, ma il suono e' piu' generico, meno specifico in senso espressivo e anche meno pieno rispetto alla versione di Sokolov. Ah, notevole anche Katsaris.
tarantolazzi Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 @Carlo Meglio la Liu... Ma scusa, non ti sembra che, almeno all'inizio, trassformi i bicordi della dx in singole note? A me pare proprio di si, e non e' l'unica. Ed e' una scorciatoia che accetterei forse e solo da interpreti di ben altra caratura artistica.
Grancolauro Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 11 ore fa, Carlo ha scritto: fatevi un giro con questa parata di sadismo Mamma mia! Che impressione… Ho appena ascoltato la parata e mi è venuta l’orticaria per empatia. Arrau titanico! Suono generico (ha sempre quel suono per altro) ma quello che fa è pazzesco, e sporca pochissimo. Al secondo posto metterei la Liu e poi la Buniatishvili, che bara di brutto ma il risultato è meno forzato, più fluido e avvolgente degli altri. La Liu non mi pare salti i bicordi. Forza un po’ l’accento sul pollice ma ci sta, direi. Sokolov fa un lavoro egregio da par suo, ma tutto sembra un po’ troppo misurato e sotto controllo, a partire dal tempo a volte un po’ trattenuto. Mi piacciono anche Hamelin e Kastaris. Pogorelich non rischia, e uno si aspetterebbe lo facesse. comunque onore al merito a tutti
maverick Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 Onorato che forumisti con competenza ben superiore rispetto al sottoscritto, quali @Carlo e @Grancolauro condividano l'apprezzamento per Buniatishvili e soprattutto Liu, ..che forse nessuno prima di questa rassegna avrebbe posto così in alto. Nemmeno io avevo mai sentito la Liu, .. ma se suona così.. varrà la pena approfondire. Arrau certamente non si discute.
maverick Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 1 ora fa, Panurge ha scritto: Rattalino ha sempre ammirato Arrau. Dal basso della mia incompetenza, anch'io,... e sempre di più man mano che passano gli anni. Non ho mai capito invece il suo entusiasmo per Richter , ..ma evidentemente sarà colpa mia.
FLORESTANO Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 E' vero che Rattalino collocava Arrau tra i giganti, lodando soprattutto la sua tecnica infallibile, ma ha sempre detto che non era il "suo" pianista. Quello che gli faceva amare di più Richter, che di note gli capitava di sbagliarne assai, penso fosse la sua semsibilità di interprete.
Carlo Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 15 ore fa, tarantolazzi ha scritto: trassformi i bicordi della dx in singole note? "saltella" appunto, ma è molto precisa :) Ciao C
Lolparpit Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 Arrau è tra i pianisti che ammiro (si può non ammirarlo?), ma che metto raramente sul giradischi. Il mio problema, con lui, è l'impostazione del suono, che trovo troppo uniforme in relazione al pezzo che suona...il suo Liszt suona troppo simile a Beethoven, il suo Schubert troppo simile a Brahms. Come figura mi piace moltissimo. Richter per me è un grandissimo: per me Rattalino eccede nel rappresentarlo come figura epocale (Il terzo uomo), più di altri coevi...ma per me ha dato interpretazioni grandiose e indimenticabili, in Schubert, Mussorgsky, in alcune sonate beethoveniane, in Ravel, Debussy. Non è veritiera l'idea che difettasse di tecnica...semplicemente non sacrificava la musica, la poesia a una troppo idolatrata precisione esecutiva. Un saluto a tutti, Angelo
tarantolazzi Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 12 ore fa, maverick ha scritto: varrà la pena approfondire. Approfondiamo e per quanto mi riguarda sprofondiamo anche . Nel finale del II movimento prima "semplifica" i bicordi poi, che e' ben peggio, sacrifica il ritmo puntato, arrivando a suonare gli accordi centrali e le note dei mignoli quasi con lo stesso valore. Molto brutto IMHO, preferisco quelli che staccano tempi meno spediti ma mantengono suono pieno e il senso ritmico della pagina senza il quale o pasticciando il quale (come qui) tutto va a farsi benedire. Nulla di originale dal punto di vista della visione artistica o dei dettagli di tecnica, suono e fraseggio, ma comunque molto pregevole l'insieme dell'esecuzione.
tarantolazzi Inviato 4 Giugno 2023 Inviato 4 Giugno 2023 Ri-posto la compilation del I movimento, integrata con Arrau, Nat e Piemontesi. Ah, questa volta sono in ordine di (mia) preferenza personale. Ogni messa in discussione anche di una singola posizione in classifica sara' interpretata come offesa personale emendabile solo mediante sfida a duello (preferibile la spada, ultimo sangue, recapito dei miei padrini a richiesta). https://open.qobuz.com/playlist/15331547 1
FLORESTANO Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 @Lolparpit Condivido completamente quello che hai detto. Non intedevo dire che Richter (che adoro) difettasse di tecnica ma a volte gli capitavano serate storte. Verissimo quello che dici sull'appoccio al suono di Arrau, dovuta sicuramente alla sua formazione giovanile in Germania dove adottò l'estetica della Neue Sachlichkeit (Nuova oggettività). Per conto mio preferisco pianisti "coloristici" dove il piano non sia fine a se stesso ma strumento da trascendere. 1
Grancolauro Inviato 5 Giugno 2023 Inviato 5 Giugno 2023 Il 3/6/2023 at 22:38, tarantolazzi ha scritto: Ma se non lo e', credo remi nella stessa direzione. Cioe' l'idea di dover dare (per vie diciamo spontanee o anche artefatte, tra le quali lui includeva e anzi "chiamava" le trascrizioni) sempre l'impressione della musica trovata li' per li', ascoltata per la prima volta nel momento in cui la si presenta. Esatto, questo intendevo dire. Tu l’hai espresso in modo molto più preciso di me. Detto in modo più banale, credo sia un po’ quello che succede a un musicista quando ha l’impressione che sia la musica a “suonare” lui e non viceversa, col risultato che è il musicista il primo ad essere sorpreso della propria esecuzione.
Alpine71 Inviato 23 Gennaio 2024 Autore Inviato 23 Gennaio 2024 Ritiro su questo bellissimo topic (non per lodare "l'apritore", beninteso, ma per i commenti ivi contenuti) per proporre l'interpretazione di Anatoli Vedernikov, allievo di Neuhaus; pianista a me totalmente sconosciuto fino all'acquisto del libro sui pianisti ex URSS di cui ho parlato in altro post. Leggendo le sue disavventure mi è venuto in mente che forse avevo, in uno dei miei antichi acquisti compulsivi che ora non farei più, un suo cofanetto Scribendum comprato insieme a quello della Grinberg per evitare le spese di spedizione. Ebbene, il cofanetto, impolverato, c'era. E mi ha fatto sobbalzare più volte dal divano Vedernikov è praticamente assente dalla rete, conosciuto da nessuno; eppure a me sembra veramente un pianista eccelso. Buon ascolto
Carlo Inviato 23 Gennaio 2024 Inviato 23 Gennaio 2024 1 ora fa, Alpine71 ha scritto: conosciuto da nessuno Sviatoslav Richter ne aveva per tutti e non ha mai risparmiato, dall'alto di una certa autorevolezza, bordate a chicchessia... l'unico collega del quale, nelle sue note di vita e di musica, ha sempre celebrato solamente la grandezza è stato Vedernikov. Un endorsement che da solo basterebbe. Ci sono d'altronde parecchie sue registrazioni, russe, poi riprese in Giappone. Nessuna di queste mi ha mai fatto pensare ai miracoli dei quali Richter parlava. Un gran suonare, senza una virgola fuori posto, ma nessuna impennata vertiginosa... cioè Richter era altra cosa, e la sua per lui ammirazione non fa una grinza, ma i due non abitano il medesimo pianeta. Ciao C 1
Alpine71 Inviato 24 Gennaio 2024 Autore Inviato 24 Gennaio 2024 19 ore fa, Carlo ha scritto: Sviatoslav Richter ne aveva per tutti e non ha mai risparmiato, dall'alto di una certa autorevolezza, bordate a chicchessia... l'unico collega del quale, nelle sue note di vita e di musica, ha sempre celebrato solamente la grandezza è stato Vedernikov. Un endorsement che da solo basterebbe. Ci sono d'altronde parecchie sue registrazioni, russe, poi riprese in Giappone. Nessuna di queste mi ha mai fatto pensare ai miracoli dei quali Richter parlava. Un gran suonare, senza una virgola fuori posto, ma nessuna impennata vertiginosa... cioè Richter era altra cosa, e la sua per lui ammirazione non fa una grinza, ma i due non abitano il medesimo pianeta. Ciao C E' fin troppo facile concordare con te: e chi è che arriva al pianeta Richter se non pochissimi eletti? Però, caspita, qua il livello è bello alto...hai detto bene è un bell'ascoltare! Come scrive Ciammarughi nel libro (riportando il pensiero di Richter) l'unico aspetto non gradito da Richter era il suo suono, in quanto prodotto dalla sola mano e non dal corpo, come insegnava Neuhaus.... Grazie per la risposta, ciao
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