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Melius Club

i fiumi non fanno politica


cactus_atomo

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Inviato
28 minuti fa, wow ha scritto:

Teoricamente l'altezza (o luce da terra) di quella copertura è stata calcolata in modo da farci passare, con un certo franco, la portata massima che può

Sicuramente Antonio, tuttavia (correggimi se sbaglio) tutto questo va a scapito di una frequente manutenzione sotto la copertura e anche nell'alveo del fiume prima di intubarsi dentro quel tunnel. Ribadisco però che le amministrazioni comunali in questo caso fanno davvero la loro parte, anche perché ne va dell'incolumità di tutto il centro del paese. 

Inviato
36 minuti fa, wow ha scritto:

L'evento catastrofico non ritorna più mediamente ogni 100 anni ma (per esempio) ogni 10 anni. 

Se non 5, purtroppo.

Inviato

Qui sono previsti 3gg di pioggia, parrebbe non tremenda, speruma. 

Inviato
2 ore fa, Roberto M ha scritto:

E’ incredibile il livello di faziosita’ raggiunto, 

Andiamo a vedere allora quali sono i partiti che hanno storicamente fatto consenso con l'abusivismo e con i condoni annuali, vediamo quali sono stati i partiti dei palazzinari, della possibilità di aggiungere volumi infiniti ad una costruzione, delle coltivazioni e degli allevamenti intensivi, dell'abuso del territorio, della plastica, dei balneari che impongono, come nella fotografia postata da Nullo,  di incanalare un corso d'acqua alla foce in due strettissime paratie per non perdere gli ombrelloni ecc. ecc.

Ma direi che è molto becero portare avanti queste discussioni mentre si contano i morti, perché sai benissimo che l'Italia si trova tutta nelle stesse condizioni indipendentemente dalle giunte regionali, anzi, ti dico che se avessimo tutte regioni come l'E.R., non staremmo in queste condizioni.

  • Melius 2
Inviato
3 ore fa, Roberto M ha scritto:

Senaldi

Siamo a livelli di pesce rosso.

Inviato
2 ore fa, nullo ha scritto:

Quindi gli invasi andrebbero realizzati in quota, e questo rende le procedure più complesse, perciò di difficile realizzazione e molto più costose.

Anche questa non è una soluzione ideale perché gli invasi bloccano il trasporto solido con conseguente erosione dei corsi d'acqua e dei litorali.

Inviato
1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

Sicuramente Antonio, tuttavia (correggimi se sbaglio) tutto questo va a scapito di una frequente manutenzione sotto la copertura e anche nell'alveo del fiume prima di intubarsi dentro quel tunnel. Ribadisco però che le amministrazioni comunali in questo caso fanno davvero la loro parte, anche perché ne va dell'incolumità di tutto il centro del paese. 

Perché? Si possono manutenere anche i fiumi tombati. Il problema è che queste tombature non sono più adeguate a garantire tempi di ritorno degli eventi catastrofici adeguati.

Poi si mette anche un po' la stupidaggine umana. A Torino, durante l'alluvione di un decennio fa, a causa della violenta piena del Po, i due bateaux mouches hanno strappato gli ormeggi e sono andati a sbattere contro il ponte di piazza Vittorio, andando a intasare le luci del ponte di Piazza Vittorio, creando una forte situazione di rischio ...  

extermination
Inviato

Omessa o errata valutazione dei rischi e/o omessa o errata applicazione del piano e/o omessa o errata esecuzione parziale o totale delle attività previste dal piano per mitigare i rischi valutati.

Quanta responsabilità in capo al governo centrale e/o locali?!

Inviato
2 ore fa, wow ha scritto:

Anche questa non è una soluzione ideale perché gli invasi bloccano il trasporto solido con conseguente erosione dei corsi d'acqua e dei litorali.

Mah...

Dipende dall'ambito e dal modo in cui è possibile realizzarli.

Se si è in grado di porli a lato del corso e li si carica tramite un "troppo pieno" che scolma, non si dovrebbe incorre nel problema da te citato, idem per altre tipologie, ma questo esula dal discorso.

Se le devi porre in essere per regolarizzare il flusso durante le piene e limitare massa e velocità di scarico, dubito che ci siano altre possibilità.

Naturalmente si dialoga per comprendere meglio gli eventuali problemi e difficoltà che si vengono a parare davanti.

Meglio che il solito cretino scambio fra tifoserie che trovo fuori luogo sempre, in questo caso, più che mai.

Inviato

Ma una quotidiano  come libero dovrebbe vergognarsi di scrivere certe nefandezze,.

Alla su la 7 la Merlino ha intervistato Bonaccini chiedendogli cosa ne pensava e lui da gran signore ha detto che non è il momento di fare polemica .

Ma quando Libero è La verità smetteranno di fare articoli di così basso profilo.

Se questa rappresenta la destra vuol dire che gli ignoranti inperversano

 

L

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, extermination ha scritto:

Quanta responsabilità in capo al governo centrale e/o locali?!

Nessuna in capo a nessuno.

Inviato

@nullo parlavamo di invasi in quota per uso invasi irriguo di compenso anche pluriennale. Sulle vasche di laminazione da usare eventualmente come riserva siamo d'accordo. 

  • Thanks 1
Inviato

Dal 1951 ad oggi vi sono state 28 alluvioni con 1375 morti, mediamente ogni 2,5 anni, in tutti i territori italiani dal Piemonte alla Sicilia.

La peggiore catastrofe pare sia avvenuta nel 1954 in provincia di Salerno con 325 vittime, dovuta, guarda caso, a precipitazioni di carattere eccezionale.

Prudentemente lascio ad altri ogni considerazione sui recenti cambiamenti del clima.

  • Melius 1
Inviato
3 ore fa, senek65 ha scritto:

Okey... vai così  che vai bene.

memoria corta?

doppiopesismo  galoppante?

Voglia di primeggiare combinando la prima alla seconda?

 

Inviato
2 ore fa, extermination ha scritto:

Quanta responsabilità in capo al governo centrale e/o locali?!

credo che dal 93 le competenze siano della regione

 

Inviato
2 ore fa, wow ha scritto:

Andiamo a vedere allora quali sono i partiti che hanno storicamente fatto consenso con l'abusivismo e con i condoni annuali, vediamo quali sono stati i partiti dei palazzinari, della possibilità di aggiungere volumi infiniti ad una costruzione, delle coltivazioni e degli allevamenti intensivi, dell'abuso del territorio, della plastica, dei balneari che impongono, come nella fotografia postata da Nullo,  di incanalare un corso d'acqua alla foce in due strettissime paratie per non perdere gli ombrelloni ecc. ecc.

https://www.fanpage.it/attualita/emilia-romagna-prima-regione-per-cementificazione-di-aree-alluvionali-cosi-il-maltempo-fa-piu-danni/
 

Emilia Romagna prima regione per cementificazione di aree alluvionali: così il maltempo fa più danni

Il professor Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano: “L’Emilia Romagna è la terza regione d’Italia per consumo di suolo e la prima per cementificazione delle aree alluvionali”.

Davide Falcioni

Intervista a Paolo Pileri

Docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano.
 

Due morti, centinaia di sfollati, case e negozi invasi dal fango e danni per decine di milioni di euro all’agricoltura: è il bilancio dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Emilia Romagna negli ultimi giorni e che ha mostrato ancora una volta la grande vulnerabilità del territorio italiano.

Se è vero, come ha dichiarato il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, che "siamo di fronte a un evento eccezionale, con precipitazioni persistenti di dimensioni tali che non si erano mai verificate in così poco tempo" è altrettanto vero che le conseguenze delle precipitazioni sono figlie della combinazione tra condizioni meteo avverse e scelte umane sbagliate che hanno incrementato esponenzialmente i rischi per la popolazione.

L’Emilia Romagna infatti, stando ai dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è la prima regione d’Italia per cementificazione in aree alluvionali. Tra il 2020 e il 2021 l’Emilia-Romagna è stata la terza Regione del Paese per consumo di suolo, più 658 ettari cementificati in un solo anno, pari al 10,4% di tutto il consumo di suolo nazionale. Fanpage.it ne ha parlato con il professor Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano ed autore di innumerevoli studi sul consumo di suolo.

 

La prima domanda è la più banale. Perché la cementificazione amplifica le conseguenze disastrose delle cosiddette "bombe d’acqua"?

 

Laddove non si infiltra nel sottosuolo a causa della cementificazione, l'acqua si accumula aumentando la sua massa e scivolando velocemente sulle superfici impermeabili. Il consumo di suolo invece determina un aumento della quantità di acqua da gestire, e non sapendolo fare le conseguenze sono quelle che vediamo in questi giorni. Si tenga conto di un fatto: se cadono 10 millimetri di acqua su un prato uno solo rimane in superficie; se cadono 10 millimetri di acqua in un parcheggio di un supermercato ne rimangono in superficie 6.


Cosa dicono i dati dell’Ispra sul consumo di suolo in Emilia Romagna?

 

L'Emilia Romagna è la terza regione d'Italia per consumo di suolo con circa 658 ettari cementificati in un solo anno, quello della pandemia, il 2021. L'80% di questa superficie riguarda aree a pericolosità idraulica, ovvero dove sappiamo che è alto il rischio di esondazioni. In questa regione si consuma suolo nelle aree protette (+2,1 ettari nel 2020-2021), nelle aree a pericolosità di frana (+11,8 ettari nel 2020-2021) e nelle aree alluvionali, dove l’Emilia-Romagna vanta un record nazionale. La città di Ravenna è stato il capoluogo più cementificato dell’intera Regione nel 2021 (+69 ettari).  Questi sono i dati sul consumo di suolo dell'ultimo rapporto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: con questi dati, se fossi un governatore, sarei allarmatissimo in vista degli scenari futuri.


Invece?

 

Invece si continua a cementificare. Prendiamo il presidente Bonaccini: dice che il maltempo degli ultimi giorni non aveva precedenti, ma dovrebbe ricordare cosa è accaduto nelle Marche nel settembre del 2022 a causa di un'alluvione. 12 morti, 50 feriti, centinaia di sfollati. Insomma: le alluvioni si sono già verificate in Italia, si verificheranno ancora e gli effetti saranno amplificati dal cattivo uso del suolo a causa dell'urbanizzazione, ma anche di un certo tipo di agricoltura. Il clima è cambiato e se non si dedicherà la giusta attenzione alla gestione del territorio le cose non potranno che peggiorare. Ai politici che parlano di maltempo eccezionale dopo ogni tragedia ricordo che tra una bomba d'acqua e l'altra in Italia si continuano a sganciare bombe di cemento.


A cosa vengono destinate le aree cementificate?

 

Centri commerciali, parcheggi… ma per avere dati certi i governi nazionali e le amministrazioni locali dovrebbero finanziare in modo corposo ricerche e monitoraggi sulla destinazione dei suoli impermeabilizzati.


In un articolo pubblicato su Altraeconomia lei critica la legge sul consumo di suolo dell'Emilia Romagna. Perché?

 

 

Le leggi urbanistiche di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto non sono neanche lontanamente all'altezza delle sfide che abbiamo di fronte. In Emilia, nello specifico, la legge urbanistica consente di consumare in futuro il 3% dell'attuale quantità di suolo urbanizzato. Mi sono fatto dei conti: ai ritmi di cementificazione attuali l'Emilia Romagna continuerà a consumare suolo per i prossimi 7/10 anni. Insomma, è una legge che non prende sul serio la questione e non coglie la sfida dei cambiamenti climatici. E questo è un enorme problema.


Il professor Stefano Orlandini, professore ordinario di Costruzioni idrauliche all’Unimore, ha dichiarato che tassi, istrici o nutrie compromettono la tenuta degli argini dei fiumi. Cosa c’è di vero? È colpa degli animali se i fiumi esondano?

 

Preferisco non commentare. Gli unici responsabili di quello che accade siamo noi. Altro che nutrie…

 

Inviato
52 minuti fa, stefanino ha scritto:

memoria corta?

doppiopesismo  galoppante?

Voglia di primeggiare combinando la prima alla seconda?

 

Semplice intelligenza. 


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