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i fiumi non fanno politica


cactus_atomo

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51 minuti fa, Martin ha scritto:

Infine sulla "antica sapienza". L'antica sapienza nel non fare danni si deve sopratutto ad una agricoltura poco evoluta, con produzioni da sussistenza, attività economiche elementari, assenza di industria, e larghissimi strati sociali che campavano in uno status solo di poco superiore a quello dei servi della gleba. I danni non c'erano principalmente perché il sotteso economico non valeva un c.zzo, e spesso lo stesso valore veniva attribuito alle persone. In quelle condizioni, tre o quattro mesi di palude, cosa volete che siano ? Un "avversa fortuna del cielo". Tre paternostri, quattro rosari e due "rogazioni" e bona-li.

Su questo in parte dissento.

E' chiaro a tutti che progresso, conoscenza e capacità tecnica abbiano fatto nell'ultimo secolo passi da gigante. E con essi si sono aperte possibilità prima sconosciute.

Ma è anche vero che se mi muovo nella piccola parte del territorio ancora intonso (che geograficamente ci accomuna) a me che piace osservare balza all'occhio come le costruzioni seguissero la morfologia del terreno escludendo le aree sfavorevoli, fossero tutte correttamente orientate con facciate a sud/ovest e con logica se vuoi primitiva ma ancora efficace oggi. E colpiscono opere idrauliche vecchie di secoli ancora perfettamente efficienti (qui ad esempio abbiamo un canale dritto come un fuso e lungo decine di km, ancora perfetto, costruito da zero dalla Repubblica Veneziana per trasportare i tronchi provenienti dalla foresta del Cansiglio fino al fiume Noncello)

 

Invece se osservo il modo in cui le città si sono evolute (o involute) negli ultimi 50 anni, compresa la mia, osservo rogge malamente tombate, torrenti che passano sotto le strade e i palazzi, immense aree verdi ricoperte di asfalto che non drena più nulla, quartieri interi costruiti in aree considerate esondabili, laghetti naturali un tempo serbatoi d'acqua e di vita trasformati in acquitrini putridi.

Prima o poi la natura ritorna. Se un torrente è lì da 5000 anni una ragione c'è. Se gli metti sopra un coperchio la sua natura non cambia, prima o poi si fa sentire.

 

Qui abbiamo il più grande fiume a carattere torrentizio d'Europa (il Tagliamento): se lo osservi per il 99% del suo esistere è una placida ed enorme distesa di ghiaia bianca senza un filo d'acqua in superficie. Una civiltà senza memoria sarebbe portata a pensare che si può allegramente ridurre l'alveo e costruirci tante belle cose intorno, la zona è meravigliosa.

Una civiltà senza memoria non ha mai visto il Tagliamento in piena. Succede una volta ogni tot anni, random e da millenni. E fa paura. Tanta.

Ma puntualmente ci sono i caduti dal pero che ci restano in mezzo con l'auto attraversando i guadi normalmente secchi "non pensavo, non sapevo, mai vista una cosa del genere".

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 Chiedo agli esperti mostrando due foto di un paese della mia zona, una è riferita a come era il rio Pelpirana che attraversa tutto l'abitato del paese prima e dopo la copertura fatta ad inizio anni 80 e terminata poi negli anni 90 ingabbiando il rio in maniera di costruirci sopra parcheggi e attività commerciali, in caso di piena quanto potrebbe diventare pericolosa quella copertura che si estende per circa 1500 2000 mt per tutto l'abitato? Se all'imbocco della copertura una eventuale piena portasse detriti e alberi che la intasano quali e quanti danni potrebbe causare? Devo però ammettere che le varie amministrazioni comunali che si susseguono tengono pulito l'alveo sia sotto che in larga parte del percorso prima che il rio si intubi dentro quella lunga galleria che attraversa l'abitato. A me oltre al danno che potrebbe esserci in caso di alluvione come in questi giorni in quel di Bologna e Cesena viene da pensare a come sarebbe stato molto più bello il paese senza quella copertura ma con i tre ponti che in origine lo attraversavano.

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17 minuti fa, Velvet ha scritto:

Qui abbiamo il più grande fiume a carattere torrentizio d'Europa (il Tagliamento): se lo osservi per il 99% del suo esistere è una placida ed enorme distesa di ghiaia bianca senza un filo d'acqua in superficie

Lo è anche il Piave, ma il corso torrentizio è affiancato da poderose arginature la cui costruzione è partita nel '900. Prima, con eventi a tempo di ritorno ultradecennale (il più famoso è quello immortalato ne "La leggenda del Piave") le alluvioni erano devastanti, ma tollerate appunto come "avverse fortune del cielo".  Il valore economico del territorio però non era pompato come lo è oggi.

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2 ore fa, LeoCleo ha scritto:

Quanto allo stracciamento di vesti per i post di audio2, vorrei ricordare cosa è stato scritto dai sinistri all’epoca del coviddi su Lombardia, Lombardi, Formigoni ed elettori del cdx. La cosa più rispettosa era “meritate di morire”. 

Stai zitto e non raccontare balle!

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2 ore fa, Velvet ha scritto:

Non facciamo sensazionalismo anche qui però. Basta leggere i dati idrometrici del 66 o del Polesine (1951).

Non avere memoria è un conto, "non è mai successo",come si vuol far credere, è un altro

Io ho scritto che non ho mai visto una pioggia del genere, non che non sia mai successo. Essendo nato nel 1968 le piogge del '51 del '66 non le ho viste. 

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6 minuti fa, Martin ha scritto:

poderose arginature la cui costruzione è partita nel '900. Prima, con eventi a tempo di ritorno ultradecennale (il più famoso è quello immortalato ne "La leggenda del Piave") le alluvioni erano devastanti, ma tollerate appunto come "avverse fortune del cielo".  Il valore economico del territorio però non era pompato come lo è oggi

Nessuno discute l'utilità delle opere idrauliche. Anzi. 

Il punto è che se guardo a cosa sta succedendo in centro a Bologna con il torrente che sbuca impetuoso dal pavimento di un condominio qualche domanda, credo lecita, me la faccio. 

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2 ore fa, LeoCleo ha scritto:

Quanto allo stracciamento di vesti per i post di audio2, vorrei ricordare cosa è stato scritto dai sinistri all’epoca del coviddi su Lombardia, Lombardi, Formigoni ed elettori del cdx. La cosa più rispettosa era “meritate di morire”. 

In questo forum non direi proprio, forse ti confondi con i commenti di Facebook.

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1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

in caso di piena

io ti dico solo quello che ho visto a vicenza nel 2010, e cioè che in situazioni simili a meno che li dentro non ci finisca una mezza foresta la copertura tiene o dovrebbe tenere anche se si danneggia, però come è successo a genova e come succede regolarmente a milano col seveso ( se non hanno ancora finito le opere già cantierate ) esonda e di brutto allagando tutta la zona circostante.

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@Martin La mia memoria fa acqua (a proposito) e non riesco a fare esempi concreti, ma nei miei viaggi, di edifici con segnati i livelli di piena nei secoli passati, ne ho visti un po'.

A sentire molti pare che sia una cosa di adesso. L'elenco delle alluvioni è lunghissimo, anche perché si è sempre costruito vicino a fiumi e sorgenti d'acqua, per motivi più che ovvi.

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@Paperinik2021

Ma no, dai.

Sappiamo che ci sono sempre state.

Quello che ci si chiede è il perché si costruisca ancora in certe zone o perché si è costruito anche recentemente, conoscendo il rischio idraulico, senza prendere le necessarie precauzioni.

Parlo di zone di espansione in potenziali bacini di fianco ai fiumi.

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