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Acoustic Sounds Vinyl Reissue Series aaa (Verve, Impulse!, Philips, Emarcy,Decca) ristampe aaa


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Inviato
21 ore fa, GioSim ha scritto:

Ragazzi una curiosità, i due di Bill Evans della craft che non ho ancora preso e non so se li prenderò, li ho già su vinile però da fonte digitale e non mi sembrano male.

È normale che l’incisione sia sui diffusori, piano a destra e il resto a sinistra, pochissima profondità degli strumenti solo il vociare e piatti e bicchieri.

Adesso sto ascoltando At the Montreux jazz festival della speakers corner ed è un altro sentire….palcoscenico ampio davanti dietro sopra sotto, una meraviglia🤣

Grazie,

Giorgio

È l’effetto delle prime riprese Stereo: gli strumenti non sono mai al centro del palcoscenico, ma proprio centrati nei diffusori, con una sorta di effetto “doppio mono”, del tutto innaturale e fastidioso, tant’è che a volte ascolto in mono, almeno gli strumenti vengono riportati al centro. Tutt’altra storia il live a Montreux, ma lì siamo già sette otto anni dopo e nel frattempo avevano Imparato a riprendere gli strumenti nel modo corretto. A parte quello, i dischi sono eccezionali e in quel momento Evans e soci erano in stato di grazia (basta sentire come suona il povero LaFaro).

  • Thanks 1
  • 2 settimane dopo...
  • 4 settimane dopo...
Inviato

Gli ultimi acquisti su JPC (20% rabatt)... 

Screenshot_20240102_200156.jpg

  • Melius 2
Inviato

Azz...che infilata di Analogue Productions.

Complimentoni...

 

  • Thanks 1
giorgiovinyl
Inviato

In attesa di trovarlo a 30 euro ho ascoltato Pre Bird in streaming. Non mi è sembrato all’altezza dei capolavori di Mingus. Ad un neofita consiglierei prima i due magnifichi Impulse! usciti in questa serie e per rimanere ai vinili di qualità le ristampe Atlantic Speakers Corner. Anche Ah Uhm gli è non di poco superiore. 
Capisco però che il materiale ellingtoniano possa rassicurare l’audio filo spaventato dal Mingus più libero e compiuto come The Black Saint and Sinner Lady.

Inviato

@giorgiovinyl da buon neofita la penso esattamente come dici tu, grazie per i preziosi consigli.

  • Melius 1
Inviato
20 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

The Black Saint and Sinner Lady

se se parla di neofiti non partirei da quello…c’è un percorso  artistico di Mingus nel tempo e a mio modestissimo parere andrebbe un minimo seguito nell’approccio alle sue opere

giorgiovinyl
Inviato
4 minuti fa, max ha scritto:

se se parla di neofiti non partirei da quello…c’è un percorso  artistico di Mingus nel tempo e a mio modestissimo parere andrebbe un minimo seguito nell’approccio alle sue opere

Anche il tuo potrebbe essere un approccio valido. In realtà lo streaming ha cambiato tutto perché si può esplorare a piacimento. Ma dovendo avere un solo disco di Mingus meglio Black Saint che Pre Bird. 
Il primo disco che comprai di Mingus (anzi il primo di jazz tout court) fu Pythencatropus Erectus primo volume enciclopedico Curcio. Ma era troppo oltre per me 14-15enne. 
Una decina di anni dopo ricominciai proprio da Black Saint e da lì non mi sono più fermato. 

Inviato
1 ora fa, max ha scritto:

se se parla di neofiti non partirei da quello…c’è un percorso  artistico di Mingus nel tempo e a mio modestissimo parere andrebbe un minimo seguito nell’approccio alle sue opere

.

La musica di Charles Mingus non è affatto complicata o difficile. E meno che mai libera. Che si tratti di Pre-Bird o del Sinner Lady, la cosa non cambia.

Chi è abituato ad ascoltare la politonalità, da Bach a Copland, non è possibile che rimanga sorpreso ascoltando il Mingus compositore ed arrangiatore. 

A parte il brano Half-Mast Inhibition, che ripeto è molto sullo stille classico-impressionistico, con alcune ingenuità giovanili, il resto di Mingus è sempre quello: melodia e danze, rapsodie e ritmi, teatro musicale.

Mingus è il Count Basie del suo tempo, trasportato ai modi più occidentali della musica colta.

Anche quando si fa drammatica e violenta o dolce e struggente, la musica di Mingus è sempre un baccanale di streghe danzanti o un romantico volteggiare di ninfe in una notte di plenilunio.
E' il palcoscenico cavolo!

Come quello di Stravinsky.

Francamente io penso che Sinner Lady sia un disco che non si può non avere, e non si può non amare; lo dico soprattutto agli appassionati di musica classica. Ma per quanto mi riguarda ogni suo lavoro costituisce una tessera fondamentale del gioco ad incastri della sua musica, per cui se ti manca un pezzo il quadro non è completo. Pertanto quel pezzo lì è importante pure lui. 

Questo Pre-Bird ha delle intuizioni che in altri dischi non ci sono, e gli altri dischi ne hanno altre che in Pre-Bird difettano. Quindi io consiglio Pre-Bird esattamente come consiglio, che ne so...Let My Children Hear Music (quand'è che lo ristampate maledetti!) o quello che vuoi tu. 

Pre-Bird è importante anche per il fatto che Mingus lavora su commissione, come se ad un artista venisse imposto un soggetto (che so, il ritratto di un famoso uomo politico). In questo caso il soggetto obbligato è Duke Ellington, ed è interessante appurare come Mingus resti  Mingus; egli non si adatta al soggetto ma fa sì che il soggetto si adatti a lui e si trasformi in lui.

Poi se uno mi dice che vuole comperare un solo disco di Mingus, gli rispondo che la cosa non ha senso. E' come chiedermi, volendo comperare un solo disco di Beethoven, qual è scegliere. Boh, vedi un po' tu. La Settima? La Quinta? La Terza? La Messa in RE? E io checa' ne so...?

Alberto.

 

 

Inviato
Il 6/1/2024 at 19:32, giorgiovinyl ha scritto:

In attesa di trovarlo a 30 euro ho ascoltato Pre Bird in streaming. Non mi è sembrato all’altezza dei capolavori di Mingus.

A me Pre Bird piace molto, lo metto solo un gradino sotto i classici di Mingus

giorgiovinyl
Inviato
11 ore fa, ferdydurke ha scritto:

A me Pre Bird piace molto, lo metto solo un gradino sotto i classici di Mingus

Per carità Mingus ci mette sempre la zampata del fuoriclasse, solo che non lo metterei fra i suoi migliori dischi, che non sono pochi.

L'avrei anche potuto prendere su IBS ad ottimo prezzo sommando sconto con buono ma, dovendo scegliere, gli ho preferito Roy Haynes Out of the Afternoon. Se mi ricapita l'occasione di Pre Bird a 28 euro come l'Impulse! lo prendo sicuro

capodistelle
Inviato

 

Contemporary Record Acoustic Sounds Series 2024 Update :

 

  • 1 mese dopo...
Inviato
Il 7/1/2024 at 16:47, OTREBLA ha scritto:

.

La musica di Charles Mingus non è affatto complicata o difficile. E meno che mai libera. Che si tratti di Pre-Bird o del Sinner Lady, la cosa non cambia.

Chi è abituato ad ascoltare la politonalità, da Bach a Copland, non è possibile che rimanga sorpreso ascoltando il Mingus compositore ed arrangiatore. 

A parte il brano Half-Mast Inhibition, che ripeto è molto sullo stille classico-impressionistico, con alcune ingenuità giovanili, il resto di Mingus è sempre quello: melodia e danze, rapsodie e ritmi, teatro musicale.

Mingus è il Count Basie del suo tempo, trasportato ai modi più occidentali della musica colta.

Anche quando si fa drammatica e violenta o dolce e struggente, la musica di Mingus è sempre un baccanale di streghe danzanti o un romantico volteggiare di ninfe in una notte di plenilunio.
E' il palcoscenico cavolo!

Come quello di Stravinsky.

Francamente io penso che Sinner Lady sia un disco che non si può non avere, e non si può non amare; lo dico soprattutto agli appassionati di musica classica. Ma per quanto mi riguarda ogni suo lavoro costituisce una tessera fondamentale del gioco ad incastri della sua musica, per cui se ti manca un pezzo il quadro non è completo. Pertanto quel pezzo lì è importante pure lui. 

Questo Pre-Bird ha delle intuizioni che in altri dischi non ci sono, e gli altri dischi ne hanno altre che in Pre-Bird difettano. Quindi io consiglio Pre-Bird esattamente come consiglio, che ne so...Let My Children Hear Music (quand'è che lo ristampate maledetti!) o quello che vuoi tu. 

Pre-Bird è importante anche per il fatto che Mingus lavora su commissione, come se ad un artista venisse imposto un soggetto (che so, il ritratto di un famoso uomo politico). In questo caso il soggetto obbligato è Duke Ellington, ed è interessante appurare come Mingus resti  Mingus; egli non si adatta al soggetto ma fa sì che il soggetto si adatti a lui e si trasformi in lui.

Poi se uno mi dice che vuole comperare un solo disco di Mingus, gli rispondo che la cosa non ha senso. E' come chiedermi, volendo comperare un solo disco di Beethoven, qual è scegliere. Boh, vedi un po' tu. La Settima? La Quinta? La Terza? La Messa in RE? E io checa' ne so...?

Alberto.

Mi era sfuggito questo tuo post, ti stupirà ma è condivisibile al 100%. Io però ricordavo che tu avessi espresso riserve su the Black Saint ma meglio così. Di sicuro hai espresso riserve sul disco Candid, uno dei dischi meno "censurati" del contrabbassista.. D'accordo anche sul fatto che dei grandi del jazz andrebbe conosciuta tutta la discografia, ma questo vale anche per Miles Davis e John Coltrane, come la mettiamo con il jazz modale?

Non so se il disco sia stato veramente commissionato ma Mingus (come tutti i jazzisti) ha sempre avuto Ellington come ispirazione e ha sempre eseguito brani del Duke quindi anche se fosse non gli sarebbe stato imposto nulla.

Inviato

I nuovi titoli della serie Acoustic Sounds per il 2024

 

Inviato

Ecco la lista per non essere costretti a vedere il video

 

Ben Webster - Soulville (out already)

Stan Getz & Bill Evans - Previously Unreleased Recordings (RKS)

Ella Fitzgerald - Clap Hands, Here Comes Charlie (BG from Classic parts)

Gerry Mulligan - Night Lights (RKS)

Kenny Burrell - Guitar Forms (RKS)

Ellington & Hodges - Back to Back (BG from Classic parts)

Billie Holliday - Body and Soul (RKS)

Johnny Hodges - Blues Aplenty (BG from Classic parts)

Sonny Stitt Blows the Blues (BG from Classic parts)

Gerry Mulligan meets Ben Webster 

Sonny Rollins - East Broadway Rundown (RKS)

Stan Getz - Sweet Rain (RKS)

Nina Simone In Concert (RKS)

Sarah Vaughan - Sassy (RKS)

Mel Torme - Torme (RKS)

Chet Baker - Baker's Holiday (RKS)

Ben Webster Meets Oscar Peterson (RKS)

Ben Webster - See You At The Fair (RKS)

Jimmy Smith - The Cat 

Jimmy Smith - Root Down 


 

 

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