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Dac senza tempo


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Una domanda per chi ne sa più di me, la magia che hanno questi oggetti è dovuta ai moduli DAC che sono evidentemente ormai molto vintage o alla costruzione? Perché mi fa un poco sorridere che oggetti nati nel 1993 (anno di produzione del mark levinson 35) se la giocano ancora nel formato CD con i top player del mercato.

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@Gingobiloba ciao, non sono un tecnico, ma tutti quei tecnici a cui ho fatto questa domanda mi hanno sempre risposto che il "modulo" conta per una piccola percentuale. Ora non so dirti se il 2%, il 5% o più, ma il suono lo fa la costruzione, il progetto, le soluzioni tecniche, la qualità della componentistica e l'alimentazione.

Prova per esempio a guardare un modulo che a me piace molto l'ESS SABRE che a parità di modello se implementato così così non da risultati fenomenali, mentre lo stesso modulo se implementato come si deve produce oggetti davvero ben suonanti.

L'implementazione è fondamentale e definisce la capacità di sfruttare un modulo al 100% o meno.

Questo è quello che mi è sempre stato detto e che ho letto, poi per carità non si finisce mai di imparare.

Ciò non toglie che la tecnologia degli ultra analog per il periodo in cui uscirono sul mercato era veramente geniale come idea, un chip da 16bit tirato a 20bit sicuramente per il tempo che fu erano veramente avanti. Peccato che abbiano chiuso.

Comunque sul forum ci sono tanti forumer che ne sanno a pacchi più di me e che potranno darti ulteriori delucidazioni. Rimango in attesa anche io visto che sono molto interessato.

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L'implementazione è il vero segreto del suono di questi apparecchi.

Parlo per quello che è la mia piccola esperienza: tutti i dac con gli UA suonano mediamente bene, ma se vuoi l'eccellenza, devi arrivare a circuitazioni di contorno(alimentazioni e stadi amalogici di uscita) sempre piu complessi ed elaborati.

Per esempio, il ML 35 e il 30.5 hanno i medesimi moduli e stadi analogici di uscita e a grandi linee anche la sezione digitale degli ingressi. Quello che cambia sono le alimentazioni esterne a queste sezioni. Un solo trafo che alimenta tutto per il 35; un trafo per canale e circuiti di stabilizzazione dedicati per ogni settore circuitale per il 30.5

La differenza si sente e c'è tutta.

Cambiando solamente le alimentazioni esterne...

Idem per i dac moderni.

Ho un dac con chip Sabre ultramoderno che ho in cura da parte di un amico che non suona manco a calci... le ho provate tutte. L'unica soluzione è stravolgere completamnete le alimentazioni e gli stadi di uscita, ma diventerebbe un accanimento terapeutico che supera abbondantemente il valore del dac liscio ed originale. Tanto vale comprarne uno di livello superiore e vivere felici.

Idem per tutti gli altri. Quello che fa la differenza è il progetto di fondo, che non deve essere banale(copiato pari pari dai datasheet dei chip utilizzati come fa la maggioranza) ma ottimizzato al meglio per ottenere un determinato risultato sonico.

E qui i nomi che si distinguono sfortunatamente sono sempre gli stessi.

  • Melius 2
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cactus_atomo

@Gingobiloba a fine anni 90 u dac per ul formato cd erano nella loro piena maturità pesati solo per l'audio e per ul cd, ipoi il progresso si è rivolto ad altro, le alte risoluzioni, il sacd, il multicanale, il video. 

Poi certo non è solo questione di chip di conversione, pesano le alimentazioni (che purtroppo hanno il difetto di essere costose pesanti e ingombranti) Lee uscite analogiche, lo studio del layout è dele masse, il progetto nel suo complesso, ecc ecc. 

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@ar3461 dei pochi top moderni che ho provato, se ci fermiamo allo standard cd, questi vecchietti non hanno rivali.

Quelli moderni hanno ragione d'essere con file ad altissima risoluzione e per un tipo di ascolto piu "scenografico" se mi passi il termine.

Ma se devo considerare la globalita, compreso il costo di acquisto, mi compro un vecchietto tutta la vita.

Per ascoltare meglio, che poi meglio... Diverso, non meglio, bisogna spendere cosi tanto, che per me non ha proprio ragione di esistere.

 

  • Melius 2
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acusticamente
1 ora fa, ar3461 ha scritto:

anzi vorrei rispolverare il mio Philips cd 880 almeno come meccanica

Ho da poco rispolverato il mio Philips CDD 882.
Pulito bene la cinghia (il cassetto non usciva più senza aiuto) funziona perfettamente.  Il suono che risulta, con lo stesso Dac, è diversissimo dal Bel Canto cd2 che uso di solito.  Più arrotondato sugli alti e più lineare nei medi, medio-alti.

Cambia anche molto la resa della scena musicale.  Peccato per l’ingombro decisamente suoeriore

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smarmittatore

@loureediano ho avuto il wadia 27 per una settimana in prova, é una bella macchina, neutro ma con un pizzico di calore. 

Avrebbe dovuto scalzare un vecchio dac Ambrosia di Pierre Lurné con l'Analog Device AD1865, modificato con uscita a trasformatori Lundhall, ma alla fine nel globale era meglio il Pierre Lurné, meccanica Mephisto II

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