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Domanda per chi lavora ascoltando musica


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gennyesposito
Inviato

@analogico_09 infatti quando metto musica mentre lavoro lo faccio per isolarmi dall’esterno non per ascoltare, deve essere però qualcosa che mi piace (quindi no a musica di sottofondo generica, e direi anche no a musica soft, a meno che la musica dei Deep Purple, Pink Floyd e King Crimson non possa essere considerata soft), altrimenti subisco un effetto opposto, ovvero la musica mi distrae.

 

Probabilmente anche se non è un ascolto cosciente la musica riesce a trasferirmi un contenuto energetico che mi aiuta.

 

Ovviamente quando voglio ascoltare musica lo faccio in maniera assolutamente classica: sposto le casse nella posizione ottimale (si, confesso che invece delle punte sotto i diffusori ho delle ruote) mi siedo sul salotto nel punto di ascolto ottimale, e regolo il volume al livello più congeniale per me in quel momento. Qualche volta riesco a seguire il programma che mi sono imposto (ascoltare quel disco), altre volte con il cellulare svario sulla mia libreria di musica alternando brani e gruppi.

 

 

analogico_09
Inviato
6 ore fa, aldofranci ha scritto:

se c'è una cosa di cui mai riuscirò a capacitarmi è la necessità di alcuni di sovrimporre categorie morali a qualsiasi cosa, persino attività individuali essenzialmente "solipsistiche" come il come e quando ascoltare la musica. 

 

 

Credo che tu ti stia incapacitando invano, non mi pare affatto che vi sia chi voglia sovrimporre categorie morali rispetto alla questione di cui trattasi a fronte della quale siamo qui a scambiarci le nostre distinte opinioni maturate in base a quelle che sono le nostre esperienze personali d'ascolto, senza disperezzare o criticare, né dettare i tempi e i modi del come e quando ascoltare la musica, men che meno "moralizzare" gli approci agli ascolti musicali di diverso tipo. Se ne fa semmai una questione estetica di opportunità fruitiva.

Mi pare di dover invece constatare ancora una volta come (parafrasando...) il fraintendimento si ripresenti  delle volte come "malattia infantile" del forumismo.

analogico_09
Inviato
3 ore fa, gennyesposito ha scritto:

Ovviamente quando voglio ascoltare musica lo faccio in maniera assolutamente classica

 

E' un modo legittimo e rispettabile di ascoltare musica magari facendo "zapping", così come suppongo sia legittima la mia inclinazione ad ascoltare "la" musica che decido di ascoltare senza nel frattempo fare zapping con altri brani musicali o dedicarsi ad altre attività che richiedono concentrazione.

Son solo modi diversi di fruire la musica.

Inviato
Il 12/8/2023 at 14:19, Grancolauro ha scritto:

Non si presta attenzione a quello che si sente e alla fine tutto va bene, si diventa superficiali e poco selettivi.

Lavorando preferisco un apparato audio di qualità commerciale, se c'é solo l' hi fi lo metto molto basso, a distrarmi non è il contenuto della musica ma la ricchezza ed il realismo della gamma sonora.

.

Se parliamo di essere "Poco selettivi" con il contenuto musicale, non sono d' accordo, la musica comunque mi deve piacere, se parliamo di essere meno esigenti con la qualità di incisione ecc sottoscrivo.

Inviato
17 ore fa, analogico_09 ha scritto:

fatta per questo; sarebbe un disastro se vensise applicata alle musche di Beethoven, di Parker, di L. Cohen o di altro musicsta rock o prog che è fatta per l'ascolto e non per agevolare l'ascoltatore nello svolgimento del proprio lavoro.  ecc.

Perchè? Perchè , lo dice l'amico @gennyesposito - sarebbe come non "aver ascoltato nulla" -

 

Fai un po te.

Inviato
17 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Magari uno si organizza meglio per l'ascolto, se ha voglia/intenzione di ascoltare musica che non ammette distrazioni, onde evitare il fastidioso  il metti e smetti... :classic_rolleyes:

A mio parere ci sono livelli differenti di ascolto della musica, partendo dalla concentrazione totale fino all'accompagnamento di altre attività. Ed anche ai livelli meno nobili, la musica lascia sempre qualcosa, fosse solo aumentare la produzione di endorfine :classic_biggrin:. Quindi non concordo che alla fine è "come non avessi ascoltato nulla", semplicemente perchè il mio umore non è d'accordo.

analogico_09
Inviato

@aldofranci 

1 ora fa, aldofranci ha scritto:

Fai un po te

 

Facciamo che fai il ripasso a-esegetico dei miei post dai quali non si evince nulla di quello che vuoi leggerci tu. Facciamo anche che ti invito a dire la tua nello specifico dell'argomento trattato e che  questa polemica con la quale si sfora in scioperati personalismi sia finita qui.

Inviato

@analogico_09

La parte quotata è talmente assertiva nel senso e nel tono da lasciare intendere che ascoltare certa musica facendo altro sia concettualmente sbagliato ("un disastro", "come non aver ascoltato nulla). 

Il che a mio avviso contiene necessariamente una sorta di giudizio morale, diciamo (est)etico per parafrasarti.

Ma non è né un insulto né una polemica. 

E può pure essere che sia io troppo "infantile" per non fraintendere. 

Potresti però prendere in considerazione l'ipotesi che essendo tutti (almeno in parte) diversi, qualcuno sia - almeno in questo specifico campo dell'attività mentale - più "multitasking" di qualcun altro. E che ci sia molto più di cosciente di quel che immagini nel livello subcosciente con cui il senso e lo spirito della musica (anche quella "alta" e strutturalmente complessa) filtrino anche svolgendo un'altra attività assieme all'ascolto, senza che sia innocuamente scivolata via. 

analogico_09
Inviato
1 ora fa, faber_57 ha scritto:

A mio parere ci sono livelli differenti di ascolto della musica, partendo dalla concentrazione totale fino all'accompagnamento di altre attività. Ed anche ai livelli meno nobili, la musica lascia sempre qualcosa, fosse solo aumentare la produzione di endorfine :classic_biggrin:.

 

Che vi siano vari modi e livelli di ascoltare la musica è un'ovvietà che ho evidenziato anch'io quindi concordo con te. E sta bene, purchè non si adotti un modo/livello univoco di ascoltare musica ai livelli più superficiali, o meno nobili come dici tu. Ciò premesso penso che tutti i modi/gradi d'ascolto siano legittimi e non tutti condivisibili.

Alla fine della giostra io provo ad immaginare cosa potrebbe pensare in un eventuale momentaneo ritorno nell'aldiquà Mozart nel constatare che la sua musica, le sue Opere servano solo come strumenti della "musicoterapia" o per altri scopi extra-estetici, per così dire, più o meno "nobili".  

Va da se che per la musicoterapia, utilissima e nobilissima risorsa curativa, possono andare bene un'infinità di musiche... Al che... non serve approfondire.
 

 

analogico_09
Inviato
50 minuti fa, aldofranci ha scritto:

("un disastro", "come non aver ascoltato nulla). 

 

 

E' una frase non mia che ho solo quotato, da me ripresa per dire che effettivamente se alla fine di un ascolto si ha la senzazione di "non aver ascoltato nulla", è come se... la musica ascoltata ci fosse scivolata addosso. Un vero "disastro" per usare un termine rafforzativo, una piccola iperbole o "licenza poetica" ... :classic_tongue:
Per il resto mi sono soffermato più volte sul fatto che la fruizione musicale avvenga sul doppio piano della coscienza "viglile" e dell'inconscio, dell'"io" (a volte "super-io") e dell'"es", essendo la musica, la più "astratta", onirica ed asemantica delle arti, quindi interpretabile ed ascoltabile  in vari ed infiniti modi e livelli (purchè in una la si ascolti e la si senta, e non che solo la si "consumi"),  fatta di veglia e di sogno, di "razionale" e di "irrazionale".

L'ascolto musicale fatto anche di "sentire" è sempre un'impresa titanica, ad ogni ascolto è come ridiventare "argonauti" o dei Fitzcarraldo alla scoperta e realizzazione dell'impossibile, financo dell'"inutile". E' psiche. E' cultura. Non meccanica casualità benchè possa rivelarsi "utile", una utilità che potremmo cercare altrove senza scomodare la musica, la grande musica dalla quale si finisce per prendere la scorza e non già la sostanza. Un poco poco a mio personale parere.

E' questa la dimensione dell'ascolto che interssa a me e che amo praticare, con tutte le musiche d'arte espressione dell'umano genio intellettuale ed "affettivo", fermo restando il fatto che ciascuno sia libero di intenderla diversamente, pleonastico ricordarlo. 

Inviato
Il 14/8/2023 at 10:57, Grancolauro ha scritto:

Se io mi  mettessi ad ascoltare Berio mentre lavoro, per dire, entrerei nel panico.

Mi pare fossi tu ad aver citato la Grossa Fuga, ecco io rischio di impazzire ad ascoltarla senza fare altro che sbattere le ciglia...figuriamoci a svolgere altra attività mentale e/o fisica. 

È anche vero che non ho provato, mentre devo dire che un Razumovski n. 2 fila che è un missile. 

 

analogico_09
Inviato
4 minuti fa, aldofranci ha scritto:

Mi pare fossi tu ad aver citato la Grossa Fuga, ecco io rischio di impazzire ad ascoltarla senza fare altro che sbattere le ciglia...figuriamoci a svolgere altra attività mentale e/o fisica. 

 

 

E con questo viene riassunta tutta la questione, la stretta e nuda sostanza, che a me è costata per dirla fiumi di parole inutili... :classic_rolleyes: :classic_biggrin:

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

 

E con questo viene riassunta tutta la questione

 

Beh non so cosa riassuma per te questa boutade, per me che...dipende.

Dipende da un mucchio di cose. 

Dalla necessità, dallo stato psico-fisico del momento, dalle peculiarità dinamiche e/o ritmiche e/o armoniche di quella data musica in quel dato contesto ecc. 

Alla fine se vogliamo trarne una morale (:classic_biggrin:) l'ascolto come supporto e arricchimento sensoriale di un'attività coesistente (e compatibile) non è cimento meno "nobile" dell'ascolto esclusivo. Non se questo contribuisce al benessere individuale e alla "produttività" mentale, non intesa per forza in senso biecamente economico. 

Mozart non si incazzerebbe. 

analogico_09
Inviato
17 minuti fa, aldofranci ha scritto:

Beh non so cosa riassuma per te questa boutade

 

Riassume che anche per me sia un boutade... non ti rispondo ora sul resto, sono in fase di digestione post-prandium ferragostale, per meglio smaltire sto ascoltando le ouverture di Rossini., non posso distrarmi facendo letteratura...  :classic_wink:

Inviato
Il 14/8/2023 at 15:34, gorillone ha scritto:

Non riesco ad ascoltare musica in sottofondo: o ascolto o preferisco il silenzio.

Una volta era così anche per me. Poi ho cominciato a viaggiare molto in treno, e per isolarmi dal rumore e riuscire a lavorare ho cominciato ad ascoltare musica in cuffia. Col tempo è diventata un’abitudine, ma la calma e la concentrazione arrivano soltanto con alcuni pezzi di Bach (l’arte delle fuga, un paio di cantate, le variazioni goldberg, la quarta partita). Con altra musica non funziona, ho provato e riprovato ma niente da fare. Il perché è un mistero. Sono pezzi, sempre quelli, che ormai ho ascoltato migliaia di ore in quella situazione. È come se la mia mente fosse ormai addestrata ad entrare automaticamente in modalità “concentrazione massima” quando li sento. E nel sentirli non li ascolto propriamente, proprio perché sono già miei, in ogni più piccolo dettaglio, e questa familiarità crea il bozzolo dove mi rintano per trovare tranquillità 

giorgiovinyl
Inviato
Il 12/8/2023 at 14:19, Grancolauro ha scritto:

C’è chi pensa che ascoltare musica a basso volume mentre si lavora non sia propriamente un ascoltare. Non si presta attenzione a quello che si sente e alla fine tutto va bene, si diventa superficiali e poco selettivi. A me non succede così. A volte mi piace lavorare con la musica di sottofondo, ma la cosa funziona solo con certi pezzi, con certi autori, altrimenti farlo diventa un disturbo intollerabile. Ma con quei pochi pezzi e autori, sempre gli stessi da decenni, la musica ha l’effetto di ordinare la mente, diminuire lo stress, aumentare la concentrazione.

Succede lo stesso anche a voi? Che rapporto avete con la musica di sottofondo al lavoro, e cosa ascoltate?

Io ascolto quasi sempre musica quando lavoro al pc a casa, ma non a basso volume, uso la cuffia e lo streaming. Mi aiuta ad isolarmi e a concentrarmi. Posso ascoltare di tutto, anche novità e a volte, anche se non sempre, musica non facile. 

Inviato

Facendo un lavoro a tratti arido e a tratti piuttosto intellettuale (ahimè, il dottore commercialista) mi piace moltissimo ascoltare alcune sonate di Schubert e il Bach per tastiera, ma solo quando sono nella parte arida, quasi meramente compilativa. Ecco, in quel caso mi sento un poco elevato.

Nel secondo caso, invece, sento che tutto il cervello deve essere concentrato nel lavoro intellettuale, e l'ascolto musicale, seppure non attento, mi distoglie parte di materia grigia (evidentemente non molta!) che deve essere utilizzata per il lavoro principale.

Circa i livelli e l'utilizzo della musica: una volta andai ad un incontro di Guccini in una scuola di musica milanese: mi rimase abbastanza impresso perchè, abituato io a sentirlo ai concerti, iniziò a discettare in modo approfondito sulle origini della canzona e sull'utilizzo di voce singola e musica.

Infine, dopo molte lettere ricevute dai suoi ascoltatori, disse che per lui la canzone (attenzione, non la musica in senso generale) era come un fazzoletto di carta: il produttore del fazzoletto, una volta che questo era sul mercato, non aveva e non poteva avere più alcun potere su di lui e, pertanto, doveva accettare che esso servisse per pulirsi il naso, o asciugare delle lacrime o.....per pulire parti meno nobili. Ma comprendo che la discussione, qui, ora, non riguardi esattamente questo caso....

Buon proseguimento di estate a tutti

  • Moderatori
Inviato

Nessun problema e vorrei ben vedere; al lavoro ci lavoro e mi diverto con la musica! :classic_biggrin:

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