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Risposta in frequenza simile [in questo caso identica] e suoni diversi, perchè sorprendersi ?


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ilmisuratore

L'ispiratore è sempre lui, Dufay, che rimane sorpreso dal fenomeno

 

Osserviamo questo grafico, si vedono due linee pressochè perfettamente sovrapposte, più di qualsiasi altra situazione casuale che potrebbe manifestarsi in ambiente

Il brano è tratto da ANIME SALVE, del grande Fabrizio De Andrè

 

anime-salve.jpg

 

Adesso a fronte dei grafici, ascoltiamo se si manifestano differenze all'ascolto avvertibili

 

Qui potete scaricare due spezzoni del brano smisurata preghiera, uno è l'originale, l'altro quello che dovrebbe mostrare qualche differenza all'ascolto https://filebin.net/k5mjxpy5r7oiq753

Buon divertimento !

ilmisuratore
6 minuti fa, gianventu ha scritto:

il secondo pare corrotto, va a scatti.

E' talmente drammatica la differenza che non c'è bisogno di altri commenti

De Andrè sembra parlasse l'arabo

ilmisuratore
1 ora fa, one4seven ha scritto:

che gli hai fatto al povero de Andrè? 

Ho cercato di rispettarlo, mantenendo intatta la risposta in frequenza, ma qualcosa mi sarà sfuggita ed è venuto fuori questo orribile suono :classic_biggrin:

  • Haha 1
6 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Lo scopo è far notare quanto sfracellato possa essere un ascolto rispetto il corrispettivo brano a parità di *misure* [quelle di Dufay ovviamente]

Credo che il nostro amato @Dufay, in realtà, non si stava meravigliando del "fenomeno" ma, anzi, lo portava a favore della sua tesi per cui "l'impianto conta più dell'ambiente". Cioè, lui stesso ha constatato il fenomeno (e ci ha anche mostrato eloquentissime immagini degli impianti :D) e sarebbe interessante farcelo spiegare (chissà cosa verrebbe fuori).

In verità, non c'è niente di così "incredibile" nel constatare (solo constatare) la cosa. Prendi un pianoforte e suona un LA a 440Hz, poi prendi un basso elettrico e suona il medesimo LA a 440Hz. La frequenza è la stessa, ma uno suona come un pianoforte mentre l'altro suona come un basso elettrico. Per dire che il "fenomeno" è facilmente riproducibile nel quotidiano (banalmente basterebbe la voce di una donna e di un uomo ma è più difficile far riprodurre frequenze intonate hehehe). 

Ciò che diventa veramente difficile, in realtà, è l'analisi di tale "fenomeno" (essendo una grandezza multidimensionale) che passa dall'analisi dello spettro armonico, lo spettro di fase e di ampiezza della serie armoniche, oltre che le proprietà dinamiche del suono di ADSR.

Ad ogni modo, questa constatazione "poco" centra e niente risolve (per quanto molto interessante se si vuole fare uno step successivo) in merito al problema "dell'ambiente che influenza il suono o meno". Nel senso che se la stanza genera un'interazione negativa (addittiva o sottrattiva che sia) ad una o più frequenze, alla fine non è particolarmente importante che la cassa (potenzialmente) sia in grado di riprodurre correttamente la qualità del suono: in ogni caso l'intervento dell'ambiente sarà prevalente sulla riproduzione. Questo per dire che "spostare" l'argomento sulle qualità timbriche di un diffusore non cambia il risultato dell'altra discussione: in ogni caso si dovrà comunque intervenire a livello di correzione della RF in ambiente, là dove ci sono i problemi. 

@Necro ....Quindi 155 pagine di tread,di cui la maggior parte di "nulla cosmico" per dire che l'ambiente alla fine è il vero protagonista del risultato finale,ammettendo ovviamente,di avere un impianto all'altezza,e questa ultima cosa,persone che hanno esperienza in merito,lo sanno......forse lo sapevano anche i sassi....

Saluti

Andrea 

  • Melius 1
  • Haha 1
1 ora fa, niar67 ha scritto:

Quindi 155 pagine di tread,di cui la maggior parte di "nulla cosmico" per dire che l'ambiente alla fine è il vero protagonista del risultato finale,ammettendo ovviamente,di avere un impianto all'altezza,e questa ultima cosa,persone che hanno esperienza in merito,lo sanno......forse lo sapevano anche i sassi....

Direi che l’analisi è corretta.

2 ore fa, Max440 ha scritto:

La risposta in frequenza dice praticamente nulla sulla timbrica, l'abbiamo già detto enne volte ...

L'analisi spettrale dice già di più,

L'hai detto tu ma non è affatto vero. Dice tutto quel che serve e anzi avanza. L'analisi dello spettro di frequenza è dentro la rif, non è altro che la rif traslata sulle armoniche, se hai picchi nella rif lo spettro presanta dei picchi, se hai buchi lo spettro presenta dei buchi. Presenta cioè anomalie timbriche.  Ma se non hai mai fatto uno straccio di misura, corretto una rif o provato ad equalizzare per vedere cosa succede è evidente che non lo puoi sapere. Non solo da quello dipende ma prevalentemente da quello. Prevalementemente significa che se hai la rif a posto la timbrica è corretta. Corretta non significa che ti piace più di una monotriodata sballata ma che è come dovrebbe essere.

  • Melius 1
6 ore fa, Necro ha scritto:

In verità, non c'è niente di così "incredibile" nel constatare (solo constatare) la cosa. Prendi un pianoforte e suona un LA a 440Hz, poi prendi un basso elettrico e suona il medesimo LA a 440Hz. La frequenza è la stessa, ma uno suona come un pianoforte mentre l'altro suona come un basso elettrico.

L'esempio non è calzante, la nota non emette solo i 440 hz ma tutte le sue armoniche. Proprio per questo la rif deve essere corretta, per poter mantenere alla giusta altezza le armoniche. Solo la frequenza della  fondamantale è la stessa le altre no.

 

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