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Melius Club

Basta spendere soldi in cd e vinili, passate allo streaming


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Inviato

@ascoltoebasta No. Il problema è unicamente di coloro che vogliono e cercano a tutti i costi lo scontro. Io ho sempre preferito il disco, ma in passato ho provato praticamente ogni servizio streaming audio e video e non ho assolutamente nulla verso coloro che preferiscono la musica liquida. Discorso diverso su come viene utilizzato il servizio in streaming e qui mi trovi d'accordo con quello che hai scritto. 

ascoltoebasta
Inviato

@Room429  Io ho generalizzato per non puntare il dito contro nessuno, in questi argomenti è molto facile sfociare in polemiche con frasi tipo:  "tu ascolti i cd perchè sei vetusto"! , e magari son vetusti anche loro e son caduti nelle trappole di queste innovazioni che ci tolgono più di quanto ci danno,ma ahimè vediamo solo quel che ci danno.

Inviato

@Gici HV io li ascolto così (rippo i CD) per la qualità sonora migliore sul mio impianto. È la cosa più importante per me.

Inviato
8 ore fa, ascoltoebasta ha scritto:

e via tutti (quasi) a comprare musica di m.  su vinili di qualità di m.  per ascoltarli con giradischi di m.

Ma i “re del markettting” sono riusciti a far passare l’idea che “è molto figo”  …

Inviato

Baldo68, avere una vasta possibilitá di ascolti ok ma non parlarmi di migliore qualitá rispetto a fruizione attraverso lettore cd o giradischi. Devo ancora trovarlo uno Streaming che suona meglio di cd e vinile, e parlo anche di sistemi iper costosi

  • Haha 1
Inviato

Tra l'altro, se frequentate un po' i giovani penso lo avrete notato, è cambiato anche il gergo e un certo tipo di rapporto, parlando di musica. Non si dice più "ce l'hai quel tal disco?", ma "lo hai ascoltato quel tal artista?". Questo credo sia il passaggio più significativo. Non ci sono più differenze tra chi ha risorse per comprare dischi e chi non ne ha, come accadeva tempi addietro. Tutti, o quasi, possono accedere in questa maniera alla musica, con una buona qualità media, senza distinzione.

Direi un bel passo avanti.

 

  • Melius 1
Inviato

@one4seven in età adolescenziale nessuno ha la le risorse per acquistare dischi. Non le avevamo noi in epoca pre-internet e non li hanno i ragazzi di oggi. Sono mamma e papà a provvedere. Mi è capitato in molte occasioni di parlare con ragazzi di quell'età figli di amici e conoscenti e la cosa che ho notato è un comune denominatore in tutti i discorsi ovvero la consapevolezza che risulta quasi come una rassicurazione personale ossia di avere milioni e milioni di canzoni in tasca. Poi poco importa se nell'arco di un mese ascolti a malapena due dischi (come molti hanno ammesso di fare): l'importante è avere milioni di canzoni immediatamente disponibili. Che fondamentalmente non è molto diverso da quando l'amico di scuola ti copiava due cassette e te le ascoltavi nel walkman sino a consumarle. 

Quindi, boh, evidentemente è cambiato il modo di ascoltare la musica ma molto meno le abitudini individuali.

Inviato
47 minuti fa, Room429 ha scritto:

Sono mamma e papà a provvedere.

Ma ovvio, non è ciò che cambia qualcosa nel mio ragionamento.

Sai quanti dischi desideravo, e non potevo permettermi? E giù ad elemosinare copie su cassetta. Magari avessi avuto una possibilità come lo streaming...

È questo il succo.

  • Melius 2
Inviato
18 minuti fa, Gici HV ha scritto:

Ricordo che per qualcuno qui il minimo di spesa accettabile (parole sue) per un pre phono è di 18k..🤦

Discorso che mi trova d'accordo, in ogni caso non è indicativo. In ogni forum, come nella vita reale, ci sarà sempre quello che farà a gara con gli altri per chi ce l'ha più lungo. Se vai su un forum che si occupa di esclusivamente di fotografia troverai gente che ti dice che se non possiedi un'ammiraglia da seimila euro allora non puoi fotografare,

  • Melius 1
Inviato
40 minuti fa, one4seven ha scritto:

Sai quanti dischi desideravo, e non potevo permettermi?

Penso che siamo tutti passati da quella situazione e molti si trovano ancora. Io non potevo permettermi neanche 1-2 visto che eravamo "profogi" (scappati dall'India) e vivevamo in Svizzera, paese non proprio con prezzi bassi, per diversi anni in 3 in un appartamento da vacanze di 50 mq. Non potevo neanche fare le coppie su cassette perché a nessuno che conoscevo piaceva musica classica.
Solo quando avevo incominciato a lavorare potevo permettermi LP e la maggioranz li importavo dall'inghilterra (quando erano ribassate). Solo fra il 1998-2003 quando un costruttore mi ha fatto l'offerta scambio fra il suo giradischi e i miei diffusori che volevo vendere, sono ritornato ai LP (ho ricomprato la mia collezione) e in quegli anni avevo comperato 6000 Lp con prezzo medio sui 2 massimo 3 euro per LP compreso spedizione. Forse era la rivincita che ho preso per i decenni che volevo avere musica che non mi potevo permettere. Ancora oggi continua quella tendenza. C'è da dire che però quello che compero lo ascolto, almeno negli ultimi 10 anni.

 

  • Melius 2
Inviato
6 minuti fa, Titian ha scritto:

Penso che siamo tutti passati da quella situazione e molti si trovano ancora.

Sembra però che alcuni partecipanti al 3d non ne abbiano idea... @roop lo aveva già sottolineato.

La tua storia è molto significativa.

Su un livello diverso, anche oggi che non me la passo certo male, non è che cmq posso spendere tutto lo stipendio in dischi, nonostante mi piaccia molto avere i supporti. Ecco che lo streaming mi viene in aiuto, permettendomi ascolti di ottima qualità, senza preoccupazioni economiche.

 

 

  • Melius 1
Inviato
57 minuti fa, Gici HV ha scritto:

A parità di spesa per dei comuni mortali lo streaming non vince, stravince.

In effetti con sistemi per comune mortali (massimo tutto per 3-4'000 euro) non è che ho sentito differenze e penso che valga meglio lo streaming.
Io per passare allo streaming dovrei investire soldi e se volessi arrivare ad una buona qualità rispetto a quello che ho adesso con altri sorgenti, dovrei investire moltissimi soldi. Un paio di anni fa avevo un Klimax per qualche giorno e mi aveva "deluso". Ma ok non sono (più) un comune mortale.

Inviato
4 ore fa, one4seven ha scritto:

Non ci sono più differenze tra chi ha risorse per comprare dischi e chi non ne ha, come accadeva tempi addietro. Tutti, o quasi, possono accedere in questa maniera alla musica, con una buona qualità media, senza distinzione.

Direi un bel passo avanti.

 

Bell'intervento....io ho cercato di aggiungere una postilla ai discorsi, ma non ho avuto seguito..

Siccome mi interessa una vostra opinione fronte questo "problema" la riprendo..inserendo due o tre citazioni e un pò quello che a me rimane un ostacolo bestiale, ovvero la pagina di Neil Young in spotify...di quello che è disponibile del suo catalogo oggi...anche per chi paga un abbonamento...

 

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“la produzione non produce solo l’oggetto del consumo ma anche il modo di consumo, essa produce non solo soggettivamente ma anche oggettivamente. La produzione crea quindi il consumatore”

Marx, Per la critica dell’economia politica

“l’industria della musica opera su radici oggettive per creare il gusto e le abitudini dei consumatori, ma nel contempo si preoccupa di lasciare ai soggetti dell’esperienza l’illusione di essere liberi, padroni dei propri gusti, delle proprie preferenze.”

A. Serravezza, Musica, filosofia e società in Th. W. Adorno (appena ordinato in biblioteca)
 

"Nella vita di un consumatore non ci deve essere l’acquisizione e il mantenimento (caratteristica dello streaming) di ciò che lo ha reso felice ma è necessario rimanere in movimento in modo da mantenere il consumatore in uno stato di insoddisfazione poiché se appagato porterebbe alla fine del ciclo, elemento base della società liquido-moderna."

...L’evoluzione dell’industria musicale si allinea sempre di più al concetto di società dei consumi di Bauman in cui la costante promozione di interessi economici porterà alla mercificazione completa della vita umana..

queste tre note sono prese da questo articolo

 

ascoltoebasta
Inviato

@Alessiodom  Le note da te riportate per me sono incontrovertibili, non credo sia in discussione la comodità dello streaming ma il suo effetto su chi non avrà scelte alternative, infatti band e musicisti che non seguono l'onda della banalità finalizzata alle visualizzazioni ma perseguono la qualità vera, hanno si potenzialmente maggior visiblità e introiti ( produrre buona musica "suonata" ha dei costi) ma quasi sempre accade il contrario (vedasi video youtube di Marco Lincetto).

A mio parere diamo eccessiva importanza ai benefici più superficiali e immediati ma perdiamo di vista il quadro generale.

  • Melius 1
Inviato

@Alessiodom capisco e condivido, ogni formula del mercato ha i suoi pro e i suoi contro. In questo caso però, direi che prevale la possibilità di fruizione rispetto alla proprietà, se uno può raggiungere il primo costo ma non il secondo. In fondo, quando vai ad un concerto mica ti porti a casa l'artista e lo riponi in libreria... 🙂 

La musica è fatta per essere ascoltata prima che per essere "posseduta". 

 

  • Melius 2
Ospite
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