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Pianoforte e voce, l'essenza della riproduzione


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@Vmorrison quel Bartok 4d della dg è favoloso. Produzione eccellente. 

Sono due (in confronto al RR) estetiche del suono diverse. Profondamente diverse. Non ce n'è una giusta ed una sbagliata, a mio avviso. 

Sono diverse espressioni, e basta. 

 

 

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5 ore fa, one4seven ha scritto:

quel Bartok 4d della dg è favoloso. Produzione eccellente. 

Sono due (in confronto al RR) estetiche del suono diverse. Profondamente diverse. Non ce n'è una giusta ed una sbagliata, a mio avviso. 

Sono diverse espressioni, e basta.

L’ho scritto che è eccellente, verosimiglianza, tra i due quale è più verosomigliante?…troppe chiacchiere.

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7 ore fa, senek65 ha scritto:

Che io cerchi in primo luogo la musica senz'altro. 

Questo mi porta decisamente a preferire l'autore, l'interprete, prima del suono.

Se poi mi piace anche il suono, bè ancora meglio.

Dico mi piace, e non buono o cattivo , perché a questi livelli non c'è nessuno che si improvvisa. E non credo che , chi produce il disco, non tenga in conto anche il parere, se non soprattutto,  dell'artista. 

Invece è un continuo sparare sentenze. Chi contro il fonico, chi contro ha fatto il mastering,  contro chi ha fatto quel dac, quei diffusori,  quell'ampli....

In nessun altro luogo al mondo c'è una concentrazione così elevata di esperti, tecnici,  ingegneri di ogni settore, che avrebbero saputo far meglio. 

C'è chi ha l'orecchio assoluto per la fase, la controfase, il cercafase, chi sente cose che manco chi le ha suonate sapeva di averlo fatto.

Tutto questo è,  alla fine, stucchevole e, in gran parte, inutile. 

E non ci devi insegnare niente gli educatori li abbiamo avuti a suo tempo…io ritengo più stucchevole dire sempre le stesse sbronzate…fenomeni audiofili la fase la controfase il cavo da 30k la il paranormale…non devi essere un fenomeno e nemmeno maestro al conservatorio  mille pianoforti o 5000 concerti per comprendere le differenze tra i 2 dischi che ti ho consigliato di ascoltare…

continuerò a comprare dischi Dg e RR ma gli effetti speciali da wow in questo caso li ha messi in campo la Dg.

 

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2 ore fa, Vmorrison ha scritto:

L’ho scritto che è eccellente, verosimiglianza, tra i due quale è più verosomigliante?…troppe chiacchiere.

 

Ti direi l'RR perché restituisce una sensazione "in stanza con te", rispetto al 4d il cui obiettivo è "senti che show". 

Quindi, personalmente, penso che tra le due verosimiglianze, quella più "intimista" RR contribuisca ad un maggior "effetto realtà". 

Capito mi hai? :classic_tongue: 

Non è questione di chiacchiere. Ripeto.

È questione di diversa estetica del suono, a seconda dell'obiettivo prefissato dalla produzione. 

 

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Grancolauro
9 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Ma cosa allora, Es: riconoscere la timbrica di uno strumento ? fare una comparazione immaginaria di come  suona un trombone, una fisarmonica o un pianoforte ?

No, non si tratta di distinguere il suono di un pianoforte dal muggito di una mucca. Si tratta di imparare a riconoscere piccole variazioni timbriche che esistono nel mondo fisico, variazioni che l'orecchio è in grado di percepire e il cervello di ricondurre a pattern ricorsivi. Questo non lo dico io: è dimostrato scientificamente. Tornando all'esempio visivo, per capirci, se una persona non hai mai visto il giallo, non è in grado di distinguere il giallo paglierino dal giallo ocra.

L'impianto di riproduzione non c'entra nulla con tutto questo. Se l'informazione timbrica non è contenuta nella registrazione, perché la registrazione è cattiva, non c'è impianto che la possa riprodurre.

Ma non pretendo di convincere nessuno. Invito soltanto chi non crede alle banalità che ho scritto di andare da un amico musicista o in un negozio di strumenti musicali, e di mettersi ad ascoltare con attenzione, con mente aperta e senza pregiudizi. Basta questo, non servono mille concerti. Possibile si scopra un mondo.

Buona giornata a tutti.   

  • Melius 1
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Membro_0023
11 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Poiché è fisicamente impossibile che non si generino nell’aria in sede di registrazione le variazioni timbriche di cui ho scritto, se il registrato non contiene queste informazioni è un cattivo registrato. Punto. 

Si, ma per capire quello che scrivi, bisogna conoscere bene lo strumento. Lui non lo conosce, misura e basta

  • Melius 2
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ilmisuratore
2 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

No, non si tratta di distinguere il suono di un pianoforte dal muggito di una mucca. Si tratta di imparare a riconoscere piccole variazioni timbriche che esistono nel mondo fisico, variazioni che l'orecchio è in grado di percepire e il cervello di ricondurre a pattern ricorsivi. Questo non lo dico io: è dimostrato scientificamente. Tornando all'esempio visivo, per capirci, se una persona non hai mai visto il giallo, non è in grado di distinguere il giallo paglierino dal giallo ocra.

L'impianto di riproduzione non c'entra nulla con tutto questo. Se l'informazione timbrica non è contenuta nella registrazione, perché la registrazione è cattiva, non c'è impianto che la possa riprodurre.

Ma non pretendo di convincere nessuno. Invito soltanto chi non crede alle banalità che ho scritto di andare da un amico musicista o in un negozio di strumenti musicali, e di mettersi ad ascoltare con attenzione, con mente aperta e senza pregiudizi. Basta questo, non servono mille concerti. Possibile si scopra un mondo.

Buona giornata a tutti.   

Non ti ho mai detto che scrivi banalità (quelli sono altri) ma che hai un preciso tuo punto di vista, che su molte cose non cozzano con i miei, ma su poche cose magari non si può essere totalmente d'accordo, e qui in questo ragionamento le piccole divergenze si assottigliano in quanto, si, una buona registrazione (aldilà del fatto che possa o non possa replicare esattamente le caratteristiche dell'evento) la si può apprezzare per il fatto che "a memoria" possa rendere verosimigliante le caratteristiche timbriche di uno strumento musicale, ma ripeto, non mi sembra affatto una cosa difficile per un impianto ben assemblato come solitamente fa un audiofilo

 

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Salve,

provate a chiamare a casa un amico con una chitarra, anche una cinese da 50 €, fatelo sedere in mezzo ai diffusori del vostro sistema e fategli fare una serie di accordi : il suono , i rilasci armonici, riempiranno la stanza .

Ascoltate poi  sul vostro sistema una registrazione con. un quartetto di chitarre (ce ne sono diverse ,..boccherini etc..)

Con molta probabilità le  quattro chitarre annessi e connessi saranno costrette fra i due diffusori ed il suono non supererà  in altezza una linea immaginaria poco sopra il top dei diffusori stessi, più in su il vuoto totale  assoluto.

Se succede , fatevi qualche domanda .

 

Saluti, Fabrizio.

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Per il vero la

chitarra classica dal vivo anche in posizione ravvicinata ha suono leggermente piu’ “grasso” e meno brillante di come e’ nelle migliori registrazioni.

E’ uno strumento che si ascolta molto volentieri in disco come il clavicembalo (peraltro entrambi non facili da rendere per il decadimento perfetto che richiedono la prima e il particolare timbro il secondo).

Le bestie toste da riprodurre sono amio

avviso altre, il pianoforte senz’altro ma forse piu’ ancora gli archi e ovviamente una voce lirica estesa

 

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ilmisuratore
43 minuti fa, mozarteum ha scritto:

 

Le bestie toste da riprodurre sono a mio

avviso altre, il pianoforte senz’altro ma forse piu’ ancora gli archi e ovviamente una voce lirica estesa

Per difficoltà di riproduzione concordo, ma ci sono anche delle cose quasi irriproducibili per molti impianti, ad esempio l'estensione in basso, la sua articolazione, e la tenuta affinchè un organo a canne possa fornire un certo coinvolgimento

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47 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Per il vero la

chitarra classica dal vivo anche in posizione ravvicinata ha suono leggermente piu’ “grasso” e meno brillante di come e’ nelle migliori registrazioni.

E’ uno strumento che si ascolta molto volentieri in disco come il clavicembalo (peraltro entrambi non facili da rendere per il decadimento perfetto che richiedono la prima e il particolare timbro il secondo).

Le bestie toste da riprodurre sono amio

avviso altre, il pianoforte senz’altro ma forse piu’ ancora gli archi e ovviamente una voce lirica estesa

Salve,

concordo, l'esempio ( facile ed accessibile in quanto una chitarra è facilmente trasportabile rispetto ad altri strumenti) era solo per fare comprendere cosa potrebbero. essere i rilasci armonici, la sensazione del suono che si espande in tutte le dimensioni, la scena che si apre  etc..

In ogni caso, anche se il film che guardiamo è lo stesso ,le sensazioni sono ben diverse  visto dal 17 pollici piuttosto che da un 60 o, meglio ancora , dal grande schermo.

 

Saluti, Fabrizio.

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3 ore fa, one4seven ha scritto:

Ti direi l'RR perché restituisce una sensazione "in stanza con te", rispetto al 4d il cui obiettivo è "senti che show". 

Esattamente però io nel RR sento io nella stanza ma sono sottigliezze…per il resto non sono io quello che può decidere per Dg. 

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