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Melius Club

L’utilità e l’attendibilità scientifica degli ascolti in cieco


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Inviato

Salve ritorno dopo un po' di tempo.

Avevo l'account bloccato e non so il perché 

Pare che qualcuno abbia tentato di accedere col nome mio...

Comunque la storia del cieco doppio cieco eccetera in audio è vecchia come il cucco.

Il mio pensiero è questo: l'utilità del cieco è veramente limitata può servire come curiosità ma prenderla a riferimento significa farsi un impianto scadente

  • Thanks 1
Inviato
1 ora fa, fabrizio ha scritto:

fra le persone che frequento e con le quali condivido la passione ed il modo di operare ci sono ingegneri elettronici, Fisici, Informatici , ce ne sono alcuni che insegnano agli Ingegneri  altri agli Informatici;

E questi cosa ti dicono quando scrivi che un elettronica accesa non percorsa dal segnale ha bisogno di 20 secondi affinchè tale percorso possa riempirsi ?

  • Haha 1
Inviato
4 minuti fa, Dufay ha scritto:

Il mio pensiero è questo: l'utilità del cieco è veramente limitata può servire come curiosità ma prenderla a riferimento significa farsi un impianto scadente

 Bentornato, mancavi. Il sistema non serve a farsi l'impianto ma a stabilire se ci sono differenze udibili, udibili per ciascuno di noi, è possibile tu le senta ed io no od il contrario.

Inviato

@grisulea

Nei decenti ho stabilito che serve solo a perdere tempo.

Ci sono un sacco di cose che si fatica a distinguere alla cieca eppure fanno la differenza .

 

Inviato

In campo audio SERIO servono le misurazioni tanto quanto le prove in cieco [ben fatte]

Il confronto tra apparecchi ed accessori tra audiofili è una passione che può anche essere condivisa se limitata al solo campo, appunto, passionale [ma di serio non ha completamente nulla]

L'applicazione del metodo SERIO cozza ferocemente con il modo di fare dell'audiofilo, per cui, le due fazioni non si uniranno mai nello stesso pensiero

Prima o poi interverrà anche il nostro Scrodge e vi dirà quanto e se servono le prove in cieco metodologicamente ben strutturate

 

  • Melius 1
Inviato
4 minuti fa, Dufay ha scritto:

eppure fanno la differenza

Ci sono una marea di cose che fanno la differenza, ma purtroppo a livello di percezione errata

A questo punto bisogna scegliere la strada che porta alla differenza oggettiva o soggettiva

Misure + ascolto in cieco = sensazione oggettiva

Confronto stacca attacca e VEDO = sensazione soggettiva [a volte corretta, altre volte completamente errata]

Inviato

 

Premessa 1: Non ho letto il thread.
 

Premessa 2: E' noto (beh, ad alcuni..) che ho dedicato gli ultimi 35 anni della mia esistenza allo studio, alla ricerca, alla clinica, ed all’insegnamento universitario del funzionamento normale e patologico della mente umana e ovviamente, delle relative funzioni, come la percezione.

 

Premessa 3: La passione audiofila risale invece a 45 anni fa. 20 dei quali impiegati dedicandomi alla produzione musicale, con una nota etichetta audiophile oriented e alla attività pubblicistica sulle note riviste di settore, con recensioni di apparecchi e musica..

E' stato quindi per me naturale e relativamente facile, applicare conoscenze, competenze e metodologie di indagine apprese e praticate nel primo ambito, al secondo.

Ritengo dunque di poter affermare con buona sicurezza, che il funzionamento della mente umana, in particolare, per quanto ci riguarda, la percezione uditiva, e l’uso di test in cieco, pure in campo audio, mi sono sufficientemente famigliari.


Le mie rilfessioni e affermazioni sono frutto di tutto ciò e le riporterò in due post successivi, oltre a questo (sic)

  • Melius 1
Inviato

Sono d'accordo con Scrodge su tutto quanto ha espresso, virgole comprese

Vorrei aggiungere soltanto una cosa: oggigiorno possiamo disporre di strumenti di misura e metodologie capaci di ridurre l'errore dentro una finestra lontanamente udibile [vedi ad esempio i null-test sul segnale effettuabili secondo tecniche di funzione matematica]

Il blind-test, in quei casi in cui si voglia applicare, necessiterebbe anche di un azione preliminare alle misure in modo da poter osservare/valutare oggettivamente le grandezze su cui poterci lavorare successivamente

Questo per dire che se due segnali risultassero identici se analizzati in modo speculare, non servirebbe nemmeno la fase successiva, ovvero l'ascolto in blind-test

Se invece l'analisi speculare dei due segnali producesse differenze ritenute piccole ma -potenzialmente udibili- allora servirà incontrovertibilmente la fase successiva in blind-test per comprovarne la relativa udibilità, che sia anche contestuale, ridotta a pochi elementi o sul singolo ascoltatore

Lo studio sarà valido per quel determinato contesto in quanto in altri contesti potrebbero cambiare, sia le grandezze in gioco sul segnale, che il livello di sensibilità dell'ascoltatore

  • Thanks 1
Inviato

Vi faccio un esempio di confronto speculare del segnale alle misure tra due accessori che non produrrebbe alcuna possibilità di poterne sentire qualche magra differenza se si adottasse il successivo blind-test

 

Ecco cosa rimane dalla misura con funzione matematica A - B

Qui sotto la ripetizione dell'acquisizione con il medesimo accessorio audio e il confronto speculare

Questa funzione di auto-correlazione stabilisce la differenza su *se stesso* ovvero la differenza potenziale che potrebbe scaturire nel tempo con acquisizioni successive dello stesso segnale a fronte dello stesso stimolo

I picchi a banda stretta che emergono dal rumore determinano le componenti legati alla distorsione, mentre il rumore a banda larga è il livello [con guadagno FFT applicato] residuo di tutte le componenti lineari del segnale che sono state cancellate in quanto quasi identiche

Eventuali rappresentazioni del delta dello spettro, del delta della fase fornirebbero una linea perfettamente piatta [che vedremo successivamente cambiata quando si confronteranno i due accessori]

p.s i picchi a banda stretta non raggiungono nemmeno i -140 dB

 

NOISE-CABLE-ORIGINAL.jpg

 

Adesso applichiamo un processo di cross-correlazione che, a differenza del primo caso, non si limita ad analizzare lo stesso segnale nel tempo, bensi il segnale del primo accessorio con il segnale del secondo accessorio

In questo caso emergono delle differenze, quelle che ritengo del tutto risibili per poterle inserire in una finestra di ubililità

Come si nota chiaramente i picchi a banda stretta sono visivamente *molto piu alti* ma confinati su livelli alquanto molto bassi [meno di -122 dB] che riguardano in particolar modo la componente a 50 hz della frequenza di rete Enel, un disturbo a 6 khz e un paio di disturbi a 18 khz e 20 khz captati da componenti relative all'inverter del fotovoltaico per induzione

NOISE-CABLE-ALTRO.jpg

 

Cambia anche qualcosa a livello di linearità della risposta in frequenza [ma parliamo dello 0,159 dB a circa 20 khz che riterrei anch'esso inudibile dalla stragrande maggioranza di ascoltatori over 20 anni

 

SPETTRO.jpg

 

E il delta della fase, un inezia pari a 0,1 gradi a 8 khz

 

FASE.jpg

 

Con questo tipo di analisi [il quale processo può generare molti altri grafici, se dovessero servire] si stabilisce con certezza assoluta quando il segnale A differisce dal segnale B, in cosa differisce, di quanto differisce e in che preciso segmento del segnale si manifesta la differenza

Inviato

È talmente ovvio che certe differenze che tanti sudiofili dichiarano regolarmente di sentire sono frutto di "situazioni diverse" che è ridicolo anche solo doverlo sottolineare 

Ma è il ridicolo su cui si basa buona parte del gioco hiend

E funziona alla grande 

 

Inviato
6 ore fa, fabrizio ha scritto:

Salve,

fra le persone che frequento e con le quali condivido la passione ed il modo di operare ci sono ingegneri elettronici, Fisici, Informatici , ce ne sono alcuni che insegnano agli Ingegneri  altri agli Informatici; l'unica differenza fra questi e quelli che postano solo  grafici e misure è che questi , oltre a sapere dove sono utili ed indispensabili i grafici e le misure ....anche ascoltano .

Saluti, Fabrizio.

@fabrizio Sarò l'unico (?), ma da me ad ottime misure corrisponde ottimo suono.

Purtroppo  nella nostra  passione le misure tecniche vengono spesso svalutate da molti audiofili. Credo che il motivo principale sia il fatto che, senza offesa, non le capiscono. Anche in campo medico spesso, e sempre più, alla spiegazione scientifica il paziente preferisce sempre un'ipotesi inventata da sè. E' un meccanismo di difesa: quello che non conoscono non lo capiscono e non sanno gestirlo, per cui si inventano un qualcosa di più semplice che dia una spiegazione alla loro portata. Ma i fenomeni scientifici sono molto complessi e serve competenza per comprenderli e gestirli.

 

 

  • Melius 1
Inviato
6 ore fa, Dufay ha scritto:

Pare che qualcuno abbia tentato di accedere col nome mio...

Accidenti!! Ci è andata male....:classic_biggrin:

...però mi mancherebbero le tue perle di saggezza audiofila...

Inviato
5 ore fa, Dufay ha scritto:

Ci sono un sacco di cose che si fatica a distinguere alla cieca eppure fanno la differenza .

Ad esempio il colore...

Inviato
1 ora fa, FabioSabbatini ha scritto:

Ma è il ridicolo su cui si basa buona parte del gioco hiend

E funziona alla grande 

hi end = omeopatia

 

Inviato
17 minuti fa, gimmetto ha scritto:

hi end = omeopatia

Peggio

L' hanno ridotta peggio

Hi end= presa per i fondelli

Be' in effetti... più o meno come l' omeopatia

 

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