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Melius Club

Parliamo un po di dispersione e direttività ?


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Inviato
19 minuti fa, lampo65 ha scritto:

Ok, ma si può ipotizzare, misure alla mano dei vari erinAdmin o altri, di prevedere una modalità ideale di fruizione in ambiente, di vari modelli in commercio? 

Molto praticamente intendo...esempio kef R3 meta, triangolo "perfetto" a distanza tra 2,5 e 3 metri, e distanza pareti laterali 1 metro, minore incidenza prima riflessione...ecc...

Non credo si possa facilmente prevedere in quanto ogni locale stabilisce anche un determinato coefficiente di assorbimento delle pareti, dunque ci sarebbe da misurare

  • Melius 1
Inviato

Esempi di diffusori iper direttivi e iper dispersivi?

Il solo motivo per cui potrei decidere di sostituire i miei, è il ristrettissimo sweet spot.

Inviato
Adesso, ilmisuratore ha scritto:

coefficiente di assorbimento delle pareti

No certo. Era proprio un "tentativo" di dare un maggior senso alle tante misure che vediamo delle varie casse in commercio. Ogni ambiente fa storia a se chiaro, ma magari alcuni progetti si possono prevedere più facili da inserire in ambiente medio, senza trattamento di sorta, ne attivo ne passivo...?!?

Inviato
7 minuti fa, gianventu ha scritto:

ristrettissimo sweet spot

Cos'hai gianve, che non ricordo ?

Inviato
21 minuti fa, Vmorrison ha scritto:

Più il suono è diffuso e coerente meglio sarà riprodotto il campo sonoro registrato.

Perchè? Il campo sonoro è parte integrante dell'informazione stereofonica, se questa è ben riprodotta al punto di ascolto lo è anche il campo. Con ampia dispersione e stanza non trattata le riflessioni delle pareti propongono l'illusione di un campo sonoro maggiore, ma è il frutto di interazioni a valle che si sovrappongono al segnale originario. O no?

Inviato

Se posso dare il mio parere la tecnologia di direttività controllata, beam forming, guide d'onda del line array, o altro stratagemma simile è stato implementato per, principalmente, "focalizzare" l'energia acustica emessa dai diffuori solo su alcune zone dell'ambiente, per massimizzare la pressione emessa (quindi efficienza del sistema) senza disperdere energia in zone non volute (come le pareti) che introducono anche riflessioni e fenomeni simili non voluti in fase di progetto

Parlo con cognizione in quanto tecnica utilizzata sistematicamente quando devi sonorizzare grandi ambienti (sale conferenze, teatri, locali che ospiteranno tanta gente in generale)

Io in casa mia non metterei mai diffusori del genere, in quanto ambiente dove questo tipo di tecnologia avrebbe effetti contrari (innaturalezza)

Si parla di ambienti con pareti di 15 - 20 metri di lato almeno, anche 30 o 40 metri a chiuso, senza parlare di aree all'aperto

In ambiente casalingo il diffusore deve essere convenzionale, diffondere anche in ambiente, creare le riflessioni giuste per dare "senso" alla scena sonora

  • Melius 1
Inviato
7 minuti fa, gianventu ha scritto:

Esempi di diffusori iper direttivi e iper dispersivi?

Il solo motivo per cui potrei decidere di sostituire i miei, è il ristrettissimo sweet spot.

Multivia  ben fatti con frontale stretto 

Inviato
2 minuti fa, lampo65 ha scritto:

Ogni ambiente fa storia a se chiaro, ma magari alcuni progetti si possono prevedere più facili da inserire in ambiente medio, senza trattamento di sorta, ne attivo ne passivo...?!?

Sulle basse e mediobasse nutro seri dubbi sul fatto che un locale non necessiti di alcun trattamento in quanto sotto la frequenza di Schroeder le alterazioni modali sono sempre importanti

Per quanto concerne il campo diffuso dipende dalle dimensioni della sala, in questo caso qualcosa si puo prevedere

Inviato
5 minuti fa, maxgazebo ha scritto:

Si parla di ambienti con pareti di 15 - 20 metri di lato almeno, anche 30 o 40 metri a chiuso, senza parlare di aree all'aperto

ne ho sentita una 10 per 10, pero' quando  ti siedi nella poltrona imbullonata è uno spettacolo. Da lunghi ascolti no però, dopo un pò ero frastrornato, ti provoca un all'alienazione incredibile, diventi vittima della musica. 

Inviato
15 minuti fa, lampo65 ha scritto:

Cos'hai gianve, che non ricordo ?

Martin Logan ESL X, sweet spot ridottissimo, roba di centimetri.

Vale anche per gli altri modelli che ho avuto.

  • Thanks 1
Inviato
29 minuti fa, gianventu ha scritto:

Esempi di diffusori iper direttivi e iper dispersivi?

Il solo motivo per cui potrei decidere di sostituire i miei, è il ristrettissimo sweet spot.

quasi tutti i diffusori moderni a torre, non è una novità. saranno 7 anni che c'e' questa moda, l'invasione c'e' ma direi di più, è la maggioranza, tolti planari e trombe  sul nuovo sono tutti direttivi se non iper direttivi, quanto Monitor Audio faceva la pubblicità, non so se la fa ancora, noi garantiamo un suono  eccezionale a prescindere dall'ambiente, segue questa filosofia, il topic è interessante, perchè in termini tecnici parla di filosofia di costruzione dei diffusori e la sua evoluzione. 

ovviamente anche tannoy e   i modelli classici kplish

Inviato

I planari ai lati non irradiano proprio 

Inviato



Quello che io (e NON solo io) sostengo è che gli altoparlanti iperdirezionali (a guida d'onda) siano un po una "bufala" per almeno due buoni motivi, piu un terzo non strettamtente legato alle caratteristiche dei trasduttori di questo tipo.


Il primo e che non si tiene conto di come si interfacciano con gli altri trasduttori del sistema.
Cosa succede se si passa bruscamente da una dispersione molto ampia come puo essere quella di un woofer sia pure tagliato "alto" ad una dispersione molto ristretta ? Avrò una nota di uno strumento con una ampia dispersione e lo stesso strumento quando suona una nota un ottava piu alta viene riprodotto in maniera totalmente diversa con effetti facilmente immaginabili.


Il secondo, è che il lobing e inversamente proporzionale alla "coerenza" direzionale dei due trasduttori alla frequenza di taglio. Cioè In presenza di un trasduttore che "spara" e di uno che "allarga" la dispersione sarà progressivamente sbilanciata verso il diffusore che "allarga" mentre la direttivita sara progressivamente accentuata all'aumentare delle frequenze. In sostanza lo stesso identico problema che affliggerebbe i diffusori affetti da beaming con la differenza che con trasduttori che hanno una dispersione piu ampia, questo avviene spalmato su una gamma di frequenza ben piu larga di quanto avviene alla frequenza di taglio, e che il lobing presenta anche problemi di altra natura toalmente indipendenti dal discorso beaming. Dunque non abbiamo risolto il problema del beaming (se guardiamo al diffusore nel suo insieme e non al singolo trasduttore) e in piu abbiamo creto un problema di lobing.


Il terzo motivo e più che altro di natura progettuale. 
Normalmente si tende ad ovviare a questo "grave problema del beaming !" semplicemente con l'inserimento di un trasduttore ulteriore. Ad esempio nel sonogramma riportato sopra, ho il trasduttore che "beama" a 6k, lo taglio a 5k e metto un tweeter con una dispersione migliore di quella che avevo con l'altro altoparlante a coprire da 5k a 20k  cosi ho dispersione uniforme, non troppo ristretta e su tutta la gamma (e pure controllabile piu o meno a mio piacimento se uso una tromba "tradizionale").
I progettisti sono però disincentivati a fare ciò con trasduttori a guida d'onda perche non cè il problema del beaming. "Perche mettere un terzo trasduttore se questo mi da una bella direttività costante fino a 20K ? Bene o male ci arriva pure come frequenza ! Non metto il terzo !"
Questo modo di ragionare è uno dei motivi per cui spesso tale soluzione è implementata in diffusori a due vie. Fortunatamente non tutti ragionano cosi perche di problemi, questo modo di ragionare, ne comporta altri anche peggiori legati al comportamento delle guide onda nella loro parziale assimilabilità alle trombe, argomento sul quale pochissimi progettisti non abituati ad avere a che fare con trasduttori caricati hanno dimestichezza. 
Problemi che nel caso interessi possiamo vedere piu avanti.

Inviato
4 minuti fa, Bunker ha scritto:

Avrò una nota di uno strumento con una ampia dispersione e lo stesso strumento quando suona una nota un ottava piu alta viene riprodotto in maniera totalmente diversa con effetti facilmente immaginabili.

Grazie spiegata benissimo.

Inviato
18 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

campo diffuso

Si mi riferivo almeno a quelle frequenze. Che sai, anche il gatto di grisulea sarebbe in grado, ma noi umani😅 ( scherzo neh )

Inviato
5 minuti fa, Bunker ha scritto:

Quello che io (e NON solo io) sostengo è che gli altoparlanti iperdirezionali (a guida d'onda) siano un po una "bufala" per almeno due buoni motivi, piu un terzo non strettamtente legato alle caratteristiche dei trasduttori di questo tipo.

Posso essere d'accordo perchè anche a me non piacciono, però se esistono c'e' un perchè, vengono incontro al cliente, meno problemi di posizionamento a patto ovviamente che si scelga la taglia giusta, sono wow per brevi ascolti, i progettisti non sono pazzi, se il maggioranza del target ascolta musica di rado o per brevi sessioni  e non ha sale di ascolto  ad hoc, gli iperdirezionali o direzionali hanno un senso nel mercato. 

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