Grancolauro Inviato 3 Febbraio 2024 Autore Inviato 3 Febbraio 2024 14 ore fa, Max440 ha scritto: Argomento molto intrigante ... Hai ragione Max, argomento tanto intigrante quanto sfuggente. Capisco le tue (vostre) argomentazioni al riguardo. Quello che non mi convince, seplificando le cose al massimo, è questo. In un sistema tonale temperato, le tonalità sono insiemi astratti di suoni da cui il compositore prende i suoni che gli servono per comporre il brano. Ma non li usa tutti, per così dire. Ogni brano fa storia a sé. Un brano in Si min per violino solo in cui il compositore usa 3 suoni soltanto, avrà un "profilo degli armonici" (nel senso che indichi nel tuo post) radicalmente diverso da un brano, sempre in Si min, in cui i suoni utilizzati sono 30 in un'orchestra di ottoni. Senza contare che ciascuno strumento ha caratteristiche timbriche proprie che incidono sugli "affetti umani" in misura certamente maggiore, e che un che in qualsaisi brano le tonalità utilizzate sono molte, non una sola (a parte casi rarissimi). La tonalità di impianto indica semplicemente un insieme di relazioni possibili nello sviluppo armonico di un brano, e la sua scelta da parte del compositore - perlomeno nei fiati, negli strumenti a corda e per le voci - dipende in buona parte dalle caratteristiche dello strumento a cui il brano è dedicato. Pianoforte e organo fanno storia a se in questo senso. Certo, hai perfettamente ragione quando osservi che trasportando un brano mezzo tono sopra o sotto le cose cambiano: il brano suona meglio o peggio. Ma questo succede, io credo, non perché la tonalità di impianto di per sé determina questo, ma perché la variazione consente allo strumento usato (pensa alla voce!) di lavorare nel range di emissione ottimale per quello strumento in un certo contesto. Se sono un baritono, per dire, apprezzerò maggiormente tonalità che mi consentono di lavorare nella zona centrale della mia estensione vocale, che va da Sol1 a La3, diversamente invece da un tenore. Per questo associare una tonalità a un certo stato d'animo mi sembra un'operazione un po' meccanica e semplicistica. Molte altre sono le variabili in gioco; mi sembra, ripeto. Ma il tema è sicuramente affascinante né l'ho mai approfondito. Quindi ben vengano suggerimenti in tal senso.
Grancolauro Inviato 4 Febbraio 2024 Autore Inviato 4 Febbraio 2024 La butto lì in modo un po' provocatorio. Tutti conoscono le Passioni secondo San Matteo e San Giovanni di Bach, come pure Il Requiem di Mozart o il Deutsches Requiem di Brahms. Opere giustamente celebri perché meravigliose, di una grandezza che crea sgomento. Beh, chi conosce invece l'Elias di Mendelssohn?? Nessuno. La maggior parte degli appassionati di musica non sa che questo oratorio esiste né tanto meno l'ha mai ascoltato, neanche di sfuggita. Eppure si tratta di un'opera che per complessità architettonica, forza espressiva e bellezza non è da meno delle opere citate sopra. Gioca nella stessa lega. Come mai è stata dimenticata e nessuno se la fila? Inspiegabile, oltre che un vero peccato. Qui nella bella esecuzione dell'Orchestra nazionale di Francia diretta dal nostro Daniele Gatti: 1 1
garmax1 Inviato 6 Febbraio 2024 Inviato 6 Febbraio 2024 @Grancolauro Bellissimo anche Paulus che insieme ad Elias ho in cofanetto diretto da Herreweghe 1
luckyjopc Inviato 6 Febbraio 2024 Inviato 6 Febbraio 2024 @Grancolauro hore israel certo che lo conosco. Lo ascoltai a Salisburgo nella cattedrale! Condivido la passione per mendelsohn e consiglio il cofanetto delle sonate per piano di prosseda
Grancolauro Inviato 7 Febbraio 2024 Autore Inviato 7 Febbraio 2024 @garmax1 Grazie per la segnalazione. Molto bella questa edizione del Paulus, la prova di Matthias Görne soprattutto è da incorniciare. Tra le registrazioni dell'Elias a me piace molto quella di McCreesh, che ricostruisce l'esecuzione del 1846 al Birmingham Town Hall, con un'orchestra gigantesca e un coro di 300 elementi. L'attacco dell' "Help, Lord!" è da brividi! 1
Grancolauro Inviato 7 Febbraio 2024 Autore Inviato 7 Febbraio 2024 11 ore fa, luckyjopc ha scritto: Lo ascoltai a Salisburgo nella cattedrale! Invidia...
mozarteum Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Grazie Granco per gli splendidi interventi. Anche io in assoluto preferisco Gieseking la cui registrazione mi pare anche nel complesso buona. bellissimi oltre ovviamente alle sinfonie anche l’Elias di cui ci sono state splendide esecuzioni a Santa Cecilia (Masur e Pappano) e il Paulus che non ho mai sentito finora, ma colmero’ la lacuna presto a Vienna. E poi la musica da camera meravigliosa, l’ottetto i quartetti. la grotta di fingal la trovo misteriosa e inquieta, evoca la profondita’ del mare scuro che circonda le ebridi. La musica di Mendelssohn lieve ed elegante sa essere anche profonda e rivelatrice delle brume dell’anima. Basti pensare al movimento lento della Scozzese o ad alcuni passaggi della Lobgesang Mendelssohn come Haydn e’ vissuto in un momento di sovraffollamento di geni e questo puo’ aver nuociuto alla considerazione della sua musica, ma non a noi evidentemente. 2
mozarteum Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Paulus al Konzerthaus a Vienna il 14 aprile mattina per chi e’ nei paraggi. Nel pomeriggio Don Giovanni con ottimo cast e con la regia di Barrie Koskie il trailer mi pare molto interessante come lo e’ di solito questo regista. In alternativa i Munchener con la quinta di Mahler. Il giorno prima Thielemann con seconda di Brahms e primo concerto con Levit e Wiener, in serata del 13 Munchener con 4 di Bruckner. miracoli viennesi
Max440 Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Per restare in un "ambiente" a me noto e che ho approfondito nel corso degli anni, ascoltate questa "trascrizione" per organo dello splendido preludio e fuga in Mi minore per pianoforte, (senza numero d'opera oppure WoO 13) : la fuga è alla pari delle migliori composizioni di Bach, senza ombra di dubbio ! Anzi, direi: è come sentire la perfezione formale di Bach abbinata con il fuoco di Beethoven ... .-.-.-.-.-. 2
Max440 Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Questa la versione originale per pianoforte ... : .-.-.-.-.-.
analogico_09 Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Amo molto la musica di Mendelsshon, il suo "romanticismo felice", non ricordo dove lessi questa definizione. Arrivo in ritardo in questa interessante discussione del sempre ottimo Daniele e noto che siano state citate e commentate molte opere fondamentali del compositore tra le mie preferite. Autore inoltre di Mottetti e Salmi , d'altra letteratura per coro, coro e voce solista, orgsanistica, ispirata allo stile musicale antico e barocco a cui era molto legato, fonte di ispirazione anche dei due magnifici Oratori Paulus ed Elias, Mendelssohn sorprese il mondo musicale dei tempi recuperando dopo oltre 100 anni dalla sua creazione la apparentemente dimenticata Passione secondo Matteo di Bach (nei background compostivivi di Brahms e di altri autori dell'800 seguitava a circolare parte del sangue musicale bachiano e settecentesco) riproponendola a Lipsia nel 1841 in un concerto da egli stesso promosso e diretto. Mendelsshon riattualizzò l'immensa opera del kantor operando diversi cambiamenti: scambio di strumenti, parti tagliate, modificate, aggiunta di indicazioni dinamiche, agogiche, espressive - inesistenti nella partitura originale, etc, mentre il cambiamento forse più radicale fu nel "notificare" in maniera rigida le parti del basso continuo, alienando in tal modo la possibilità di improvvisare come in uso in epoca barocca. Comprensibile che Mendelssoh "riarrangiasse" meritoriamente un'opera che giungeva come "corpo estraneo" in pieno romanticismo quando gli "adepti" erano naturalmente presi dai propri novelli ed instancabili impulsi creativistici non interessati alle anticaglie che probabilmente non avrebbero saputo eseguire secondo le prassi d'epoca. Oggi che si crea così poco quasi niente si torna al passato per recuperare alle antiche fonti il senso della musicalità più meravigliosa e buona per tutte le stagioni. C'è una registrazione molto interessante della Matteo rivista da Mendelssohn curata ed eseguita da Diego Fasolis con orchestra della Svizzera Italiana e coro della Radio Svizzera. Tra i cantanti la nostra eccellente Gloria Banditelli, mezzosoprano (esteso). Si tratta di 2 CD allegati molti anni fa alla rivista Classic Voice difficile da trovare. . Vissi un tempo la gioia di cantare nel "nostro" coro da camera alcuni mottetti e salmi di Mendelss. Non dirigeva Herreweghe ma ci "accontentavano" della bacchetta di un autentico "specialista" di musica antica e barocca, direttore di cori e di ensemble strumentali di lunga navigazione. Mendelssohn - Warum toben die Heiden (Psalm 2) Ensemble Vocal de La Chapelle Royale Collegium Vocale de Gand dir. Philippe Herreweghe 1
analogico_09 Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 8 ore fa, mozarteum ha scritto: Mendelssohn come Haydn e’ vissuto in un momento di sovraffollamento di geni e questo puo’ aver nuociuto alla considerazione della sua musica, ma non a noi evidentemente. Vero, ne parlammo una volta, se ne parlava giorni fa nel topic degli ascolti vinilici a proposito di Haydn la cui genialità dovette "competere" con quella di mozart poco più "dominatrice". Forse con Mendelssohn la "concorrenza" fu meno pressante.., grazie anche allo Schumann "critico" musicale che lo teneva in alta considerazione significando i sensi del suo apprezzamento negli scritti critici e "sentimentali" con i quali vergava il suo "romanzo", diario, testo critico intitolato La Musica Romantica. Un pensiero ne evoca altri e a proposito della continuità ideale se non anche in parte formale di Meldelss e di altri autori romantici con Bach e il barocco, fu proprio leggendo gli scritti di Schumann che venni a conoscenza dei "Preludi e Fughe per pianoforte" dell'autore del "Sogno d'una notte di mezza estate", pagina di trasfigurante bellezza. Sono andato a sfogliare le due paginette del suddetto testo dedicate ai Preludi e Fughe del "nostro" nel foppio approccio (Eusebio e Florestano... le due personalità di "Maestro Raro" alter ego di Shumann) l'uno più "critico" l'altro più "passionale" e vorrei riportare i seguenti passaggi: ... ** [...] S'ingannano intanto i mestieranti di fughe se credono di ritrovare i loro vecchi magnifici artifizi come le "imitationes per augmentationem duplicem, triplicem, etc.," oppure "cancritantes motu contrario, etc," - e s'ingannano pure i romantici se sperano di trovarvi qualche inattesa fenice che si sia liberata dalla cenere di una forma antica. Ma se essi avessero gusto per la sana musica naturale, ne troverebbero là a sufficienza. Non voglio lodare ciecamente e so anzi benissimo che Bach ha fatto anche delle fughe d'altro genere. Se ora si levasse dalla tomba forse inveirebbe a destra e a sinistra per lo stato della musica in generale; ma poi si rallegrerebbe che qualcuno coltivi ancora dei fiori sulla terra dov'egli aveva piantato delle gigantesche foreste di querce. In una parola, le fughe di Mendelssohn hanno molto di Sebastiano e potrebbero indurre in errore il più acuto redattore , se non fosse per il canto, per la melodicità più delicata, da cui si riconosce il tempo moderno, e qua e là per quei piccoli, caratteristici tratti di Mendelssohn che lo rivelano tra cento come compositore. Che i redattori lo osservino o no, rimane ben certo che il compositore non ha scritto queste fughe per passatempo, ma allo scopo di richiamare nuovamente l'attenzione dei pianisti su quella forma magistrale e di riabituarsi ad esse [...] E però il tenersi strettamente alla forma di Bach, è per lui cosa naturale** ... ed inoltre ... ** Una volta (questa è autentica), un conoscitore di musica del resto non disprezzabile, prese una fuga di Bach per uno studio di Chopin - ad onore di entrambi -; così si potrebbe dare ad intendere a qualche ragazza che l'ultima parte di una fuga di Mendelssohn (della seconda, per esempio; nella prima l'entrata delle voci farebbe dubitare) sia una Romanza Senza Parole... ** Impressionante leggere queste parole di due secoli fa come se fossero di oggi.., parole scritte e "sentite" mentre accadevano gli eventi. Già ai tempi si parlava di riscoprire e riattualizare la tradizione musicale senza alterare, o tradire lo spirito della forma antica, in modo diverso ma simile nella sostanza stretta. Tema oggetto di tante nostre discussioni su piano vs cembalo, folologia si , nì, oppure no. Eccitante apprendere che già due secoli fa, a 100 anni dalla morte di Bach, fossero impegnati su tali fronti della grande musicalità a quanto pare "eterni". 1
Grancolauro Inviato 7 Febbraio 2024 Autore Inviato 7 Febbraio 2024 @Max440 grazie Max, non conoscevo questa fuga. Che roba!! Spettacolare davvero. La trascrizione per organo poi è portentosa. Certo che è una fuga strana. Si parlava prima di sistema tonale e armonia: l'attacco è con un intervallo di 7ma maggiore (!) che non risolve sulla tonica né torna alla dominante, ma parte subito modulando. Un casino! E' come se la fuga fosse costruita su qualcosa di assente, una cattedrale sospesa sull'abisso... Non ricordo in Bach qualcosa di così ardito. geniale
analogico_09 Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Il 4/2/2024 at 15:32, Grancolauro ha scritto: chi conosce invece l'Elias di Mendelssohn?? Presente, da tanto tempo, la ascoltai dal vivo da Herrewege se non ricordo male, ho anche il cofanetto della sua interpretazione. Idem Elias che ascoltai come @mozarteum da Masur a santa cecilia, fu la volta anche delle sinfonie sempre con il grande Masur, mendelssohniano di alta stirpe di cui ho anche il cofanetto in vinile, opere entrambe bellissime. Molto diverso da quello ma c'è un filo rosso di congiunzione ideale con il Requiem Tedesco di Brahms autore legato a sua volta dall'animo bachiano col quale interpretava la modernità, del suo tempo e dei tempi del kantor.
analogico_09 Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 26 minuti fa, Grancolauro ha scritto: Non ricordo in Bach qualcosa di così ardito. Beh.., credo basterebbe citare Daniele la sola Offerta Musicale... Un secolo dopo dalla morte di Bach la scrittura musicale trovò le sue forme di evoluzione; dopo 2 secoli fu direttamente sovvertita in parte anche granzie a quanto avevano lasciato in eredità ai rivoluzionari gli stessi sovvertiti.
Grancolauro Inviato 7 Febbraio 2024 Autore Inviato 7 Febbraio 2024 5 ore fa, analogico_09 ha scritto: In una parola, le fughe di Mendelssohn hanno molto di Sebastiano e potrebbero indurre in errore il più acuto redattore , se non fosse per il canto, per la melodicità più delicata, da cui si riconosce il tempo moderno, e qua e là per quei piccoli, caratteristici tratti di Mendelssohn che lo rivelano tra cento come compositore. Bellissime queste note di Schumann, Pepe, grazie di averle postate. Le fughe per pianoforte di Mendelssohn sono opere strabilianti. Felix dimostra una abilità tecnica e una facilità di scrittura disarmanti, al punto da potersi permettere di essere più bachiano di Bach, per così dire. Maneggia con tale sicurezza la forma da poterla spingere fino ai suoi limiti, pur senza varcarli mai. Per chi non conoscesse i preludi e fuga di Mendelsshon, consiglio di ascoltare quelli dell'op. 35. Qui la brillante versione del giovane Grosvenor. Il primo preludio è tra le opere per pianoforte di Mendelsshon più note e frequentate dai pianisti, assieme al primo Concerto, alle Variazioni seriose, alle Romanze e al Rondò capriccioso 2
analogico_09 Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 18 minuti fa, Grancolauro ha scritto: Per chi non conoscesse i preludi e fuga di Mendelsshon, consiglio di ascoltare quelli dell'op. 35. Qui un bella brillante versione del giovane Grosvenor 👍 Quante cose che non si conosco di Mendelssohn davvero un grande tra i grandi. La Musica romantica di Schumann è un testo preziosissimo per approfondire quel periodo musicale post beethoveniamo costellato da musicisti incredibili. Non è una storia del periodo musicale bensì una serie testimonianze di un genio della musica che parla del mondo musicale a cui egli stesso apparteneva come protagonista e come osservatore critico dotato degli strumenti intellettuali e sentimentali della poesia.
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