Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 18 Febbraio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 18 Febbraio 2024 Apro il 3ad per evitare di continuare OT da un'altra parte. È sicuramente uno dei più abili interpreti jazz attualmente in circolazione. Nel mio particolare, perché mio e di nessun altro, modo intellettuale di categorizzazione è una piccola evoluzione di Jarrett. Tirando una linea ideale che parte dalle parti di Tristano si passa da Evans, poi da Jarrett e poi a Mehldau. Dotato di tecnica no-limits, soprattutto nelll'uso della mano sinistra, raggiunge, dal vivo, una specie di stato di trance che lo porta a suonare cose irreali ed imprevedibili da qualsiasi parte si provi a guardare (ascoltare). Parlo ovviamente del trio, la forma massima di confronto del pianista, con il fido Larry Grenadier e Jeff Ballard (o George Rossy). Ha poi una predilezione particolare a creare (è il verbo giusto) cover di brani famosi di gruppi pop, ad esempio ha realizzato perle assolute con il materiale di Radiohead. Non suggerisco alcun titolo perché è bello andare autonomamente alla ricerca ed allego il video di un concerto parigino del 97, quindi Brad aveva 27 anni, al quale ho avuto la fortuna di essere presente. Ascoltate con attenzione il quarto brano, ci sono gli indici, "unrequited love" e quanto ho scritto sopra sarà immediatamente più chiaro, ché con le parole non è facile 🙂 Ciao D. 3 1
piergiorgio Inviato 18 Febbraio 2024 Inviato 18 Febbraio 2024 Ottima occasione per poter assistere ad un suo concerto https://jazzmi.it/events/bradmehldautrio/?fbclid=IwAR1qaPD9EMN4qtzB77H5xFmGJk-j-B1KhBw8VRiqeLyXSOQ8gXRkNQ91ca4 Uno dei miei autori preferiti
Gaetanoalberto Inviato 18 Febbraio 2024 Inviato 18 Febbraio 2024 Uno dei miei preferiti. Non so per quale motivo, ma mi ritrovo spesso ad ascoltare The Garden.
giorgiovinyl Inviato 18 Febbraio 2024 Inviato 18 Febbraio 2024 Lo seguo da The Art of Trio vol. 3. L’ho visto anche dal vivo, sempre con il suo trio, perfezione assoluta. Ho solo avuto una leggera impressione di freddezza, ma ero in un teatro non nelle prime file e non in un club jazz, che è la morte sua.
damiano Inviato 18 Febbraio 2024 Autore Inviato 18 Febbraio 2024 @piergiorgio il giorno dopo suonerà all'auditorium a Roma 🙂🙂🙂 in sala Sinopoli Se qualche altro romano sarà presente potrebbe essere l'occasione per conoscersi dal vivo, che è sempre meglio che dal morto (come diceva Arbore). Ciao D.
analogico_09 Inviato 18 Febbraio 2024 Inviato 18 Febbraio 2024 26 minuti fa, damiano ha scritto: Se qualche altro romano sarà presente potrebbe essere l'occasione per conoscersi dal vivo, che è sempre meglio che dal morto (come diceva Arbore). Whay not? Buona occasione di ascoltarlo dal vivo, dal "morto" devo dire di avrelo frequentato poco. Ci si incontra aturalmente mostrando l'uno all'altro o altri il cornetto rosso... 🌶 ... 😁
gabel Inviato 18 Febbraio 2024 Inviato 18 Febbraio 2024 Lo seguo dai suoi primi anni di debutto, ormai trent’anni fa. Sentito dal vivo col suo primo trio a teatro, per me uno dei migliori interpreti di jazz dell’ultima (o penultima? 🤔) generazione, erede naturale più di Evans che di Jarrett (parere personale). Tecnica strabiliante, infaticabile creatore di suoni, l’ho un po’ perso di vista con gli ultimi lavori, ma si recupera facilmente.
ferdydurke Inviato 19 Febbraio 2024 Inviato 19 Febbraio 2024 Mehldau lo trovo soporifero, banale, ripetitivo, insomma non mi piace nemmeno un po’, ho a casa il cofanetto in vinile Brat Mehldau 10 years solo live che giace inascoltato da anni. Lo trovo pure un po’ pretenzioso, quasi si crede il novello Bill Evans… 1
damiano Inviato 19 Febbraio 2024 Autore Inviato 19 Febbraio 2024 @ferdydurke rispetto la tua opinione. Nel link che allego, al minuto 8,26 inizia Ode, uno dei brani di Mehldau che più apprezzo. Si percepisce a fondo l'influenza Bachiana, l'esibizione è superlativa ed io non saprei cosa chiedere di più ad un piano trio. A proposito Ode è spesso referenziata come Number 19 perché Brad, ad un certo punto, ha iniziato a chiamare i suoi brani con notazione simil classica. Sul suo sito c'è o almeno c'era un pamphlet sull'argomento. Ciao D. 1 1
Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2024 Inviato 19 Febbraio 2024 Mah… ha un suo stile riconoscibile che può non piacere, ma non mi pare suoni sempre allo stesso modo. Abbastanza diverse le scelte ildi Brad in trio e quartetto, ed in alcuni momenti in cui spazia nel classico o nella modernità. Non farei paragoni, non sempre necessari, con i mostri sacri, che possiamo valutare meglio a distanza. 2
Grancolauro Inviato 21 Febbraio 2024 Inviato 21 Febbraio 2024 @damiano ciao, conosco poco Meldhau. Ho ascoltato con attenzione solo il disco dedicato a Bach. Disco strano. Cosa consigli di ascoltare in particolare? Quali sono le sue cose migliori? Grazie
Grancolauro Inviato 22 Febbraio 2024 Inviato 22 Febbraio 2024 @giorgiovinyl grazie! Sto ascoltando ora
damiano Inviato 24 Febbraio 2024 Autore Inviato 24 Febbraio 2024 @Grancolauro scusa ma per un paio di giorni sono stato out. Secondo me un'ottima idea te la puoi fare con i dischi Art Of Trio, come giustamente suggerito da @giorgiovinyl, dove Brad spazia tra i brani dei real book ed alcuni titoli della musica pop. Poi c'è Ode un album dove suona solo originals e dove suona, per la prima volta il brano Ode, che ho citato sopra. È un po' il marchio di fabbrica, il link che ho postato precedentemente è tratto da un DVD del concerto di Berghausen del 2008. Number 19 (Ode) è uno dei brani di piano trio che preferisco in assoluto, è costruito ed eseguito magistralmente il solo di Mehldau è stato usato per alcune tesi di conservatorio. Ci sono continui richiami al Sighing Motif, le frasi eseguite nel solo, sono concatenate dal lavoro della mano destra come in una fuga di Bach. Di Mehldau è stato detto che i limiti gli vengono imposti dal pianoforte. È necessaria concentrazione per seguire le melodie che, sempre nel solo, vengono introdotte e "raccontate". Ecco, il solo di Mehldau in Ode del concerto di Berghausen, e un racconto che inizia, ha una trama ed una conclusione. Si è scritto, nelle tesi che cito, dove c'è l'analisi tecnica, che musica è improvvisata (jazz) molto pensata con molti riferimenti culturali occidentali. Questi sono i miei riferimenti per il piano trio, per il quale, in generale, sono vagamente fissato, la mia discografia è strapiena di dischi di questa formazione, poi c'è il resto della produzione con altre formazioni con Metheny, Redman ed altri che pure sono godibili ma secondo me non raggiungono l'espressività e lo spessore del trio. Ciao D. 1
gabel Inviato 25 Febbraio 2024 Inviato 25 Febbraio 2024 @damiano: concordo con te sul fatto che le cose migliori Mehldau le ha fatte in trio, sia col prima che con la seconda formazione. Nei dischi da solo mi prende di meno, ma è probabile sia un mio limite. 1
Gaetanoalberto Inviato 25 Febbraio 2024 Inviato 25 Febbraio 2024 Peccato non ci siano vinili nei lavori the Art of trio. O almeno non li ho trovati.
damiano Inviato 25 Febbraio 2024 Autore Inviato 25 Febbraio 2024 @Gaetanoalberto hai ragione non esistono o non si trovano. Però ci sono quelli con Redman, ne ho 2 o 3, sono sicuramente da master digitale e suonano piuttosto bene. Ciao D.
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