analogico_09 Inviato 3 Marzo 2024 Inviato 3 Marzo 2024 Oggi dopo pranzo Radio tre ha trasmesso l'immensa sinfonia di Schubert nella eccellente direzione di Manfred Honeck, mi è sfuggito il nome dell'orchestra. Purtroppo è stato un ascolto parziale e molto interessante.., quindi mi sono ripromesso di ascoltare la sinfonia nell'interpretazione di Karl Bohm con Berliner Philarmoniker che mi è piaciuta molto. Il fatto è che con questi ascolti ripetuti la musica mi ha colpito come non ricordavo mi fosse mai successo prima pur avendola sempre molto apprezzata . Suggestionato anche dalla lettura entusiasmante di ciò che scrisse Schuman sulla Sinfonia in termini di magnificenza, riscattandola dagli impossibili insuccessi alle rappresentazioni di Londra e Parigi, dopo averne rintracciato la partitura originale che conservava il fratello di Schubert, spedendola a Mendellsohn che estasiato volle dirigerla, vorrei ascoltare altre interpretazioni di caratura... Magari recuperando quella di Honeck, quella di Abbado della quale mi pare ricordare @SimoTocca parlò molto bene da qualche parte - non avrebbe potuto che parlarne bene, Abbado è Abbado, - qiundi chiedo suggerimenti, consigli e raccomandazioni...
giorgiovinyl Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 Abbado ha inciso un’integrale con la chamber orchestra of europe. Altre belle incisioni che ricordo della nona di Schubert sono Giulini, Sinopoli, Bernstein e Solti. 1
maverick Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 Capolavoro assoluto. Abbado nella sua incisione già citata con la Chamber Orchestra of Europe introduce una lieve variazione all'inizio del 2 movimento (mi pare la faccia solo lui), scoperta in un manoscritto originale. Bellissima ed interessante, una piccolezza ma si ricorda sempre. Comunque moltissime le esecuzioni di rilievo ; oltre a quelle citate da @giorgiovinylmi piace segnalare l'edizione di Harnoncourt con la Concertgebouw, mirabile sintesi tra la direzione asciutta e filologica del maestro austriaco e la sontuosita di suono moderno dell'orchestra olandese. 1
analogico_09 Inviato 4 Marzo 2024 Autore Inviato 4 Marzo 2024 Grazie ad entrambi, con questi nomi l'eccellenza è assicurata ma per il momento mi orienterei su Giulini, Abbado e Harnoncourt. Al più presto farò gli ascolti. Mi piacerebbe approfondire la variazione introdotta da Abbado; la partitura originale riscoperta da Schumann in casa del fratello di Schubert ivi lasciata dal compositore poco prima di morire ed eseguita da Mendellsohn avrebbe dovuto contenerla. A meno che qualche editore non abbia combinato un pasticcio. Cmq è incredibile l'incomprensione l'ostilità riservata questa opera meravigliosa e innovativa alle prime esecuzioni prima o dopo della appassionata e centrata "rivalutazione" di Schumann. Varrebbe la pena di saperne di più. Cercando info sono capitato nel preziosissimo sito dell'"Orchestra virtuale del Flamino" che riporta alcune autorevoli analisi, tra cui quella di Sergio Sablich Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste, 20 settembre 1991, dal quale estrapolo la seguente parte: [...]Sappiamo inoltre che in quell'epoca Schubert offrì il lavoro, forse già per la seconda volta, alla Società degli Amici della Musica di Vienna: la quale registrò il ricevimento della partitura ma poco dopo la respinse giudicandola "troppo lunga e difficile", e rifiutando dunque l'esecuzione. A Schubert non rimase altro che riprendersi il manoscritto e riporlo in un cassetto in casa di suo fratello Ferdinand, dove allora alloggiava. Pochi mesi dopo, il 19 novembre 1828, Schubert moriva senza aver potuto udire una sola nota del suo ultimo capolavoro. A riconoscerlo come tale fu per primo Robert Schumann, dieci anni dopo. Recatosi a Vienna nel gennaio 1839, fece visita a Ferdinand Schubert e fra i numerosi manoscritti del fratello da lui custoditi rinvenne una Sinfonia di cui nessuno aveva ancora sentito parlare. "Chissà per quanto tempo ancora" - commentò lo strabiliato compositore - "essa sarebbe rimasta in quell'angolo oscuro e polveroso, se io non avessi subito persuaso Ferdinand Schubert a spedirla alla direzione dei concerti del Gewandhaus di Lipsia, o anche allo stesso artista che vi presiedeva". Schumann sapeva quel che faceva: quell'artista era infatti Felix Mendelssohn Bartoldhy, il quale ne rimase non meno scosso e decise subito di eseguirla. Cosa che avvenne il 21 marzo 1839, di fronte a un pubblico ammirato e perfino entusiasta. Non pertanto la strada al tardivo riconoscimento della Sinfonia fu spianata; né a molto valse la pubblicazione della partitura a Lipsia nel 1840 da parte di Breitkopf & Härtel, il più importante editore musicale del tempo. Dopo le esecuzioni lipsiensi, infatti, Mendelssohn la portò nel '42 a Londra; ma qui l'orchestra della Società Filarmonica si rifiutò di eseguire il Finale, che ai primi violini parve noioso (forse un eufemismo per nascondere obiettive difficoltà tecniche ed esecutive). Di peggio avvenne nel '44 a Parigi, dove l'orchestra della Società dei Concerti diretta da Habeneck si fermò sconcertata già dopo il primo tempo. Vienna aveva conosciuto sul finire del 1839 i primi due movimenti, eseguiti dai Filarmonici con l'inserzione in mezzo, secondo una prassi che a noi sembra barbara ma che era invece del tutto abituale nella moda del tempo, di un'aria d'opera, per l'esattezza della Lucia di Lammermoor. Sull'autorevole "Allgemeiner Musikalischer Anzeiger" si lesse fra l'altro: "Dopo i due movimenti di questa Sinfonia nessuno può mettere in dubbio il fatto che Schubert avesse una profonda conoscenza dell'arte della composizione; ci sembra però che egli non sapesse padroneggiare con altrettanta sicurezza le masse tonali. Così questa Sinfonia è una specie di schermaglia di strumenti, da cui non riesce a emergere un disegno efficace. A dire il vero c'è un filo rosso che si snoda attraverso l'intero lavoro, ma è troppo stinto perchè si possa individuarlo sempre con precisione. A mio parere quest'opera sarebbe stato meglio lasciarla dov'era". Questo parere è assai istruttivo sull'affidabilità dei critici di professione [...] Sarà forse l'aria della Lucia di Lammermon - dove sottolineato - l'inserimento nella versione di Abbado che potrebbe essere stata tolta strada facendo chissà dove, da chi? https://www.flaminioonline.it/Guide/Schubert/Schubert-Sinfonia9.html
giorgiovinyl Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 7 ore fa, maverick ha scritto: oltre a quelle citate da @giorgiovinylmi piace segnalare l'edizione di Harnoncourt con la Concertgebouw, mirabile sintesi tra la direzione asciutta e filologica del maestro austriaco e la sontuosita di suono moderno dell'orchestra olandese. L'avevo dimenticata ma ho pure questa. Non potevi descriverla meglio 4 ore fa, analogico_09 ha scritto: Giulini, Abbado e Harnoncourt. Al più presto farò gli ascolti. Giulini stupenda con la Chicago Symphony orchestra. @mozarteum consiglio ai tempi un cofanetto cd, quando quasi li regalavano. Se puoi ascolta pure l'incompiuta diretta da Sinopoli, appare come per incanto da un paesaggio brumoso P.s. senza togliere nulla allo streaming che per conoscere nuove musica, o interpretazioni nella classica, quando si comprava un cd o un vinile, si cercava di ascoltarlo anche più volte. Insomma le interpretazioni ti rimanevano dentro di più. Ora si può ascoltare tutti ma rischiano di scivolare via. 1
SimoTocca Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 @analogico_09 Caro Peppe, ti rispondo volentieri, perché La Grande di Schubert è una delle mie sinfonie preferite da sempre. Penso Schubert e dico Abbado, in maniera quasi automatica. Forse perché Abbado ha fatto, negli anni ‘90, quel lavoro meraviglioso con la sua giovane orchestra di allora, la Chamber Orchestra of Europe, lavoro di ricerca dei manoscritti originali e di confronto con le edizioni più comuni. Il lavoro di ricerca fu effettuato per gran parte dall’allora giovane professore d’orchestra Stefano Mollo, che Abbado ringraziò pubblicamente più volte. Il nocciolo della questione è questo: nel 1984, l’anno in cui Abbado iniziò a registrare il ciclo sinfonico integrale, solo delle prime tre sinfonie esisteva la neue Schubert ausgabe, cioè la nuova edizione critica fatta partendo dai manoscritti originali. Per tutte le altre sinfonie si usava l’edizione (edita da Peters, se non sbaglio) che partiva dal lavoro di Brahms sugli spartiti originali. Lavoro di certo eccellente (si può mettere in dubbio Brahms?) ma con alcune libertà (più che sviste) che l’amburghese si è preso. Per quanto riguarda la nona sinfonia Brahms aveva soppresso diverse battute (meno di 10, invero) e anche la melodia del clarinetto del secondo movimento risulta leggermente diversa da quanto scritto di suo pugno da Schubert. Ecco che in attesa della nuova edizione critica, Abbado con il giovane Mollo, aveva creato una “sua propria” edizione grazie alla disponibilità del direttore/musicologo dell’istituzione dedicata a Schubert (Il professor Biba, se non ricordo male, che Abbado conosceva bene essendo in quegli anni direttore principale proprio a Vienna, sede dell’istituzione) che mise a disposizione gli spartiti autografi (in parte, a dire il vero, ritoccati dalla mano del fratello Ferdinand Schubert…). La nona sinfonia eseguita con la Chamber Orchestra of Europe ha, dunque, questa particolarità, di essere quasi unica (perché poi la nuova edizione ufficiale, disponibile da pochi anni, è ancora un po’ diversa..). Dette queste pignolerie, il lavoro di Abbado e dei giovani della COE è fantastico e rende giustizia alla “freschezza” di questi capolavori musicali. 1
garmax1 Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 5 ore fa, analogico_09 ha scritto: Cercando info sono capitato nel preziosissimo sito dell'"Orchestra virtuale del Flamino Un sito bellissimo per le descrizioni minuziose delle varie opere, lo consulto spesso.. Chissà chi sono i curatori della pagina web. Per quanto riguarda la sinfonia di Schubert trovo molto bella quella eseguita da Peter Maag. Ho un bellissimo e vivido ricordo di questa sinfonia eseguita con l'allora giovane Orchestra Sinfonica Verdi di Milano diretta da Maag nei suoi ultimi anni di vita, poche volte ho sentito quell'orchestra suonare così bene 😏
SimoTocca Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 Però Peppe fammi anche dire che, oltre alla nona registrata negli anni ‘80 con la COE, Abbado ha poi registrato la nona proprio pochi mesi prima di morire, con la sua ultima orchestra, la Mozart. E io ero a Bologna proprio in occasione della registrazione live (ricavata poi in studio dai due concerti di Bologna e dai due eseguiti a Bolzano). L’acustica del teatro Manzoni non è buonissima (per non dire peggio) e in sala si avvertono bassi un po’ troppo gonfi e rimbombanti (un po’ come al teatro Verdi di Firenze, sede dell’ORT, mentre al nuovo teatro del Maggio le due sale hanno una acustica semplicemente perfetta, ai vertici mondiali..). Però ricordo la mia emozione nell’ ascoltare Abbado che dirige un compositore che ha sempre amato profondamente (la prima rappresentazione dell’opera Fierrabras si deve proprio ad Abbado e al suo lavoro musicologico di riscoperta). I critici musicali (ma ti puoi sempre fidare dei critici? Non ai tempi di Schubert, come hai giustamente sottolineato tu, ma neppure…ai tempi nostri!) non hanno colto pienamente , a mio avviso, la bellezza di quest’ultima esecuzione di Abbado. È la bellezza della semplicità, nessuna rivoluzione filologica (poi ne riparliamo dopo delle buone o eccellenti edizioni filologiche) ma grande attenzione ad evitare “romanticherie” inutili (come il vibrato degli archi, che va bene per Brahms, meno per Schubert), solo (e “solo” si fa per dire) una leggerezza di esecuzione, a tratti quasi cameristica, tanto slancio e gioia giovanili! No, non manca “il peso” orchestrale nei momenti dei pieni e dei Forte, ma c’è una grazia cameristica, una precisione dell’Orchestra Mozart quasi unica… Del resto la Mozart contava su una sezione legni e ottoni con cui forse solo i Wiener e i Berliner possono competere: il corno di Allegrini, il clarinetto di Carbonare, il flauto di Zoon, e l’oboe di Navarro…e la prima tromba dei Berliner in pensione.. Ma anche gli archi non sono da meno! compreso il violinista Giuliano Carmignola, i violisti Wolfram Christ e Diemut Poppen, il contrabbassista Alois Posch …tutti professori prime parti dei Berliner o dei Wiener! Insomma… io la nona di Schubert l’ascolto nell’ultima registrazione di Abbado e… vado in brodo di giuggiole! Questa è la copertina.. 1
SimoTocca Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 22 minuti fa, garmax1 ha scritto: trovo molto bella quella eseguita da Peter Maag. Peter Maag…. uno dei “segreti meglio custoditi”, cioè uno dei direttori più sottostimati di sempre! È stato direttore principale anche di quella “fucina musicale” che è l’Orchestra della Toscana, l’ORT (ai tempi di Luciano Berio, anni ‘80). L’ho ascoltato dal vivo millanta volte e l’ho conosciuto di persona. Gentile, amabile, modestissimo… un grande sotto ogni punto di vista. Andrebbe riscoperto Peter Maag… mi pare che la Decca stia ripubblicando la sua discografia integrale.. o ne abbia un progetto da realizzare a breve.. 2
SimoTocca Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 Dopo Abbado, con una diversitá di esecuzione (nei tempi in particolare, ma anche nell’articolazione orchestrale) clamorosa, ho un particolare affetto per la registrazione di Bruno Walter. Del resto.. i direttori che amano Mozart amano anche Schubert .. e chissà perché (magari poi si approfondisce il punto) anche…Mahler! Quindi Abbado, certo, ma anche Bruno Walter. Di una lentezza ipnotica il primo movimento, e di una grandiosa maestosità l’ultimo… Ma Walter e Walter… e in Schubert surclassa il pur gigantesco Klemperer.. Il lavoro recente dei tecnici della Sony che hanno rimasterizzato (in 24/192) le registrazioni (del 1959-60) è un lavoro che attiene più alla magia che alla scienza: suono dell’orchestra semplicemente favoloso! Ascoltare per credere.. 1
SimoTocca Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 La mia terza segnalazione è per un giovanissimo del podio, un astro nascente che ha già regalato “prodigi” in opere barocche così come nella terza sinfonia di Beethoven (da ascoltare assolutamente), esperto di filologia (direttore principale dell’orchestra con strumenti originali Il Pomo D’Oro) ma anche nuovo direttore principale della Scottish Chamber orchestra: parlo di Maxim Emelyanychev, un nome di cui sentiremo parlare spesso in futuro. Registrazione di altissima qualità (anche audio) della Linn, assai recente.. P.S. Poi… poi magari parleremo anche delle registrazioni “filologiche in senso stretto”, ma..ecco..non mettiamo troppa carne al fuoco… Per oggi direi che basta così..😉
maverick Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 34 minuti fa, SimoTocca ha scritto: L’ho ascoltato dal vivo millanta volte e l’ho conosciuto di persona. Gentile, amabile, modestissimo… Concordo.., ha diretto per un bel po' di tempo l'orchestra da camera di Padova, con eccellenti risultati. Per quanto riguarda la modestia e la gentilezza, mi è rimasto indimenticabile un banale ma significativo aneddoto. Alla fine di un concerto alla chiesa di S.Sofia in cui si era esibito Perlman nel concerto di Mendelssohn (che tempi !!) aspettavamo il grande violinista all'uscita del camerino. Dietro di me (ma non me ne ero accorto), c'era proprio Maag, già molto anziano, in coda e tranquillo come tutti..., ad aspettare il suo turno; solo ad un certo punto una maschera sollecitò "lasciate passare un attimo il maestro Maag", cosa che tutti noi facemmo con riverita celerità; ma da lui nessuna richiesta. Se al suo posto ci fosse stato Muti, forse il codazzo di guardie del corpo con tappeto rosso sarebbe partito fuori dalla chiesa.
mozarteum Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 A proposito di Muti, dirigera’ la Grande a Firenze coi Wiener Philarmoniker il 12 maggio
SimoTocca Inviato 4 Marzo 2024 Inviato 4 Marzo 2024 E a proposito di Muti, la sua nona con i Wiener Philharmoniker, per la EMI, l’ho sempre trovata molto bella. La più bella eseguita su disco dai Wiener?? Ora Muti è diventato anzianotto e ha rallentato parecchio i tempi …e la sua reattività all’orchestra. Sentiremo di persona quando verrà a Firenze..(c’ho l’abbonamento al Maggio.. hehe 😂😆
analogico_09 Inviato 4 Marzo 2024 Autore Inviato 4 Marzo 2024 Grazie ai contributi di tutti, ci sara' molto da ascoltare com'era prevedibile per una sinfonia così capitale. Iniziero' come gia' ripromessomi con Giulini, Abbado e Harnoncourt. A presto per rispondere alle preziosi informazioni di @SimoTocca, di tutti.
analogico_09 Inviato 5 Marzo 2024 Autore Inviato 5 Marzo 2024 15 ore fa, SimoTocca ha scritto: Peter Maag…. uno dei “segreti meglio custoditi”, cioè uno dei direttori più sottostimati di sempre! D'accordo. Grande mozartiano. A me piace molto. Già l'ho detto ma i vecchietti si sa si ripetono... ascoltai da Maag il mio primo Don Giovanni di Mozart all'Opera di Roma, 1984/4 con la regia "dark" di Jerome Savary che scandalizzo parte dei melomani. Fui alla prima, platea posto bono biglietti fo two regalati e dirigeva Maag. Tornai ad una delle 8 repliche con gli amici del giro musicale, rigorosamente in piccionaia tra "les enfantes du paradis" e c'era un altro direttore non ricordo chi.., si vociferava che Maag fosse un po' preso da una faccenda di buone libagioni italiche, da più d'una, di quelle che non si possono rifiutare.. Insomma uno dei motivi delle sue "assenze" che lo avrebbero fatto apparire sottostimato pare fosse quello. Ma questo naturalmente è gossip.
analogico_09 Inviato 5 Marzo 2024 Autore Inviato 5 Marzo 2024 15 ore fa, SimoTocca ha scritto: La mia terza segnalazione è per un giovanissimo del podio, un astro nascente che ha già regalato “prodigi” in opere barocche così come nella terza sinfonia di Beethoven (da ascoltare assolutamente), esperto di filologia (direttore principale dell’orchestra con strumenti originali Il Pomo D’Oro) ma anche nuovo direttore principale della Scottish Chamber orchestra: parlo di Maxim Emelyanychev, un nome di cui sentiremo parlare spesso in futuro. E invece vorrei provare a fare un ascolto iniziando dalla fine.., vediamo se la barocchità di questo esperto di filologia porti valore aggiunto in ambito romantico: largo ai ggiovani!
analogico_09 Inviato 12 Marzo 2024 Autore Inviato 12 Marzo 2024 Senza fare paragoni diretti, considero questi ascolti recenti come esperienze d'ascolto a se stanti ed "ecumeniche" in una, ciascuna in grado di esprimere un mondo di meraviglie musicali impagabili e irripetibili. Dietro suggerimento di @SimoTocca ho ascoltato la "Nona" diretta dal giovane filologo Maxim Emeyanychev con Scottish Chamber orchestra la cui luminosità di suono e trasparenza di frase mi hanno piacevolmente sorpreso. L'interprete tende a "sottrarre" un poco la tensione drammatica accentuando il polso ritmico nei passaggi di "danza" spesso ricorrenti lungo l'intero percorso sinfonico, quasi come una sorta di richiamo ai linguaggi e alle forme del barocco che preservavano, evolendole, le "suite" di danza della tradizione musicale "antica". All'insegna della lievità formale, di stile e di linguaggio, molto coinvolgente tutt'altro che carente di peso espressivo nobile e "sentimentale". Sono poi tornato a Claudio Abbado con Chamber Orchestra of Europe che non ascoltavo da tempo alle prese con "La Grosse". Come da aspettative, mi sono semtito catapultare nel mondo magico del direttore ancorato alla tradizione interpretativa "tradizionale" implacabilmente "sovvertita" da mille sottotestualità di segno, di sostanza , di forma e stile che, tra passato, presente e futuro ne decretano la morte e la rinascita senza soluzione di continuità e per moto contrario. E' ll mondo di Abbado.., non c'è altro da dire. Vigorosa, di "imperiosa" musicalità la direzione di Harnoncourt con Royal Cencertgebouw Orchestra. Anche per l'ustriaco ogni parola profferita in più risulterebbe initule. Sempre di recente, avevo ascoltato Bohm con Wiener e in questo caso dovrei dire che il primo movimento sia un po' troppo "seduto", di grande eleganza ed impulso espressivo, ma un po' di vecchia maniera. Molto meglio, ottimamente, il resto. 1
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