Velvet Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 3 ore fa, analogico_09 ha scritto: @mozarteum Il più celebre, e con l'interpretazione del tuo amatissimo H. Von Karajan, "Sul bel Danubio Blu", come una sorta leitmotiv "cosmico trasfigurato, "metafisico", in una colonna sonora "monumentale" Also Sprach Zarathustra (Thus Spake Zarathustra) Composed By – Richard Strauss 1:37 A2Francis Travis & Bavarian Radio Orchestra*–Requiem For Soprano, Mezzo Soprano, Two Mixed Choirs And Orchestra Composed By – György Ligeti 4:04 A3Clytus Gottwald & Stuttgart Schola Cantorum*–Lux Aeterna Composed By – György Ligeti 5:50 A4Herbert von Karajan & Berlin Philharmonic Orchestra*–The Blue Danube Composed By – Johann Strauss* 6:55 B1Gennadi Rozhdestvensky & Leningrad Philharmonic Orchestra–Gayane Ballet Suite (Adagio) Composed By – Aram Khatchaturian 5:12 B2Ernest Bour & Südwestfunk Orchestra*–Atmospheres Composed By – György Ligeti 7:56 B3Herbert von Karajan & Berlin Philharmonic Orchestra*–The Blue Danube Composed By – Johann Strauss* 3:30 B4Karl Böhm & Berlin Philharmonic Orchestra*–Also Sprach Zarathustra (Thus Spake Zarathustra) Composed By – Richard Strauss Da notare che Herr Direktor all'epoca fu inorridito dall'utilizzo del proprio materiale nel film e fece quanto in proprio potere per ostacolare la pubblicazione della ost da parte di MGM. Sfortunatamente per lui non aveva ancora i contratti "de fero" che poi riuscì ad ottenere con il controllo totale delle proprie registrazioni.
analogico_09 Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 Un regista che ha saputo cogliere il fascino metafisico di Roma, lontanissimo dagli stereotipi tipico topici del wonderful wazz'america boy! , tra gli straneiri è il grande regista imnglese Peter Greenaway, architetto, pittore, fotografo, documentarista, studioso profondo delle cose dell'arte creatore di film dove sempre confluiscono in varia misura gli elementi delle altre arti senza disdegnare il profilo ironico di raffinata fattura. Una delle icone cinematografiche più affascinanti e celebrate di Roma, non solo quella, è l'inquadratura onirica del Pantheon notturno che fa sfondo ad una tavolata di architetti tra cui l'inquieto protagonista del film "Il Ventre dell'Architetto" che cova nel pancreas un tumore (allegoria di tante altre cose) in una Roma visionaria le cui antiche pietre della città eterna siano i scenari di un palcoscenico nel quale si rappresenta la sua morte. 1 1
Velvet Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 19 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Peter Greenaway, Un amico di cui ho una certa stima lo definisce un "menabighe" (la biga in veneto è in questa accezione il membro maschile). Non nego di aver apprezzato anche molto il suo cinema in passato, ma lo trovo un corpus tremendamente invecchiato. Manca del nitore dei Grandi, cede spesso a barocchismi visivi e narrativi che a mio parere non reggono al passare del tempo. Per dire, rivisto oggi 2001 sembra girato ieri e ancora mantiene tutta la sua carica di rigore e meraviglia. I misteri del giardino di Compton House invece (per citare un altro titolo) è girato ad inizi anni 80 e pare girato ad inizi anni 80. Idem Il cuoco, la moglie ecc ecc di diversi anni dopo. L'ho rivisto recentemente e l'ho trovato manierista e vecchio senza essere diventato "classico". E' un po' la stessa sensazione che mi dà la musica del suo sodale Michael Nyman, che ho ascoltato dal vivo eseguire le partiture dei film di Greenaway...
analogico_09 Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 40 minuti fa, Velvet ha scritto: Da notare che Herr Direktor all'epoca fu inorridito dall'utilizzo del proprio materiale nel film e fece quanto in proprio potere per ostacolare la pubblicazione della ost da parte di MGM. Sfortunatamente per lui non aveva ancora i contratti "de fero" che poi riuscì ad ottenere con il controllo totale delle proprie registrazioni. Questa non la sapevo.., beh.., l'ho sempre detto io ... che lo ridico affare... Se avrò tempo magari butto giù due impressioni su quello che rappresentò nel 1968, in piena "contestazione generale" antiborghese e antisistema l'inserimento di una valzer di Strauss in un film dell'amatissimo Kubrick... una nuova grande "provocazione" del genio del cinema che ammansì gli inquieti e rivoluzionari spiriti facendo loro "digerire" l'oltraggio.., il fatto di non di non essere ricorso alle musiche ad esempio dei Pink Floyd per quel grande "viaggio"...
Velvet Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 19 minuti fa, analogico_09 ha scritto: ad esempio dei Pink Floyd In merito resta memorabile lo scontro fra la band e Antonioni (il quale di musica, a differenza di Kubrick, non capiva una cippa diciamocelo) che volle il nome "più in voga" del momento per Zabrinskie Point. I 4 si misero di buona lena chiusi per un mese dentro ad uno studio di registrazione romano e produssero un bel po' di materiale. Il maestro di Ferrara però storceva il naso ad ogni ascolto "troppo triste...Troppo veloce....Troppo qua, poco là". Ad un certo punto, stanchi di continui rifiuti lo mandarono a quel paese, fecero una cover di un loro vecchio pezzo (che poi finirà nel film) e col resto del materiale abbozzato o prodotto ci fecero 3 dischi a loro nome.
analogico_09 Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 8 minuti fa, Velvet ha scritto: Un amico di cui ho una certa stima lo definisce un "menabighe" (la biga in veneto è in questa accezione il membro maschile). Un mio caro amico di penna una volta anche di presenza, ora vive lontano, di cui ho molta stima, i nostri pareri cinematografici spesso collimano, lo definisce un "menafighe" termine romanesco riferito all'organo riproduttivo femminile. A ciascuno il suo.., il mondo è bello perchè vario ed io su Greenaway e Michael Nayman la penso esattamente come l'amico mio ovvero per moto contrario rispetto alle sommarie osservazioni detrattive dell'amico tuo rivolte all'opera di un grande artista la cui cinematografia non si esaurisce con i pochi titoli da te citati peraltro celebratissimi ancora oggi essendo un cinema del futuro. Ma potrei capire.., non è un cinema facile quello di Greenaway, non è per tutti. Per gli altri, vale la battuta di Moretti: "ve lo meritata alberto sordi"...
Velvet Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 10 minuti fa, analogico_09 ha scritto: essendo un cinema del futuro. Questo punto è interessante,. Il suo cinema (che ribadisco aver molto amato in passato) oggi mi dà lo stesso effetto -metaforicamente- di quelle illustrazioni futuristiche degli anni 50 in cui le auto volavano e gli uomini vivevano in città sospese a mezz'aria. E' un cinema del futuro di una volta che ai miei occhi non regge il tempo passato. Il mio non è un giudizio tranchant ma piuttosto un po' deluso dalla ri-visione. Quanto a Moretti, ahimè quant'è invecchiato anche lui e quando si arriva ad una certa, le posizioni lapidarie ed arrembanti di gioventù devono fare i conti con il fluire del tempo.
analogico_09 Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 23 minuti fa, Velvet ha scritto: In merito resta memorabile lo scontro fra la band e Antonioni (il quale di musica, a differenza di Kubrick, non capiva una cippa diciamocelo) che volle il nome "più in voga" del momento per Zabrinskie Point. I 4 si misero di buona lena chiusi per un mese dentro ad uno studio di registrazione romano e produssero un bel po' di materiale. Il maestro di Ferrara però storceva il naso ad ogni ascolto "troppo triste...Troppo veloce....Troppo qua, poco là". Ad un certo punto, stanchi di continui rifiuti lo mandarono a quel paese, fecero una cover di un loro vecchio pezzo (che poi finirà nel film) e col resto del materiale abbozzato o prodotto ci fecero 3 dischi a loro nome. Verissimo, è prorio così! La cover tuttavia si rivela molto efficace nell'accompagnare l'esplosione finale di un film non perfetto ma emblematico di un'epoca, toltre alcune scene degli aspetti socio-politici didascaliche, con momenti vivisi visionari e suggestivi. Ricordo interventi critici dell'epoca che contestavano ad Antoniuoni di non aver capito l'America di quegli anni di ribellione, contestazione politici. Non ero d'accordo, Antonioni cercò di raccfontare una storia con "messaggio" universale.
Velvet Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 @analogico_09 il Nostro all'epoca iniziava a non essere più giovanissimo, dicamo che il suo culmine di sintonia con la società lo ebbe con Blow Up girato nel posto giusto, al momento giusto e con intorno la gente giusta. Affrontare certe tematiche come quelle di Zabrinskie a quasi 60 anni (era del '12 se non sbaglio) non era cosa semplice, anche per questo secondo me il film soffre di una riuscita parziale pur restando un grande esercizio visivo e un'opera di indubbio valore.
analogico_09 Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 @Velvet Non rivedo spesso i film di Greenaway, mi pare che non ne abbia girato di nuovi significativi, ma li ricordo abbastanza bene e non li trovo invecchiati perchè le tamatiche trattate e gli impianti visivo/immaginifici, spesso "pittorici", con grande considerazione per l'architettura che mette spesso in scena, siano di estrema attualità buoni anche per il futuro. Non mi pare vedere nelle sue costruzioni "multimediali" pluriartistiche, nulla di fumettistico e di caricaturale. Ci sarebbe molto da dire d su una personalità così complessa e multiforme.., anche, ad esempio, che non sia un regista che tutti i produttori vorrebbero accoglier a braccia aperte... Del progetto "The Tulse Luper Suitcase" che il regista non ha potuto completare è stato dato vedere solo la prima e seconda parte se non ricordo male.., poi con le sale deserte i produttori hanno tagliato i fondi. Io riuscii a vedere la prima parte. Quel che ho visto mi era sembrato magnifico. Per non parlare di " Nightwatching" su La Rondìa di Rembrand".., il regista crea la suspense, il mistero, una vera e propria indagine poliziesca intorrno e dento un grande dipinto nel quale è stato compiuto un delitto... Dicevo cinema del futura nel senso che era ed è ancora un cinema sperimentale troppo avanti per i tempi. Cmq, a prescindere da come la si pensi, massimo rispetto per le varie opinioni, è un regista che meriterebbe di essere approfondito perchè è davvero "tanto" il suo cinema. Una bella, semplice, interessante intervista, al finale si capirà quale sia il senso per il cinema, arte dell'immagin(ifico)e, di Peter Greenaway.
Velvet Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 1 minuto fa, analogico_09 ha scritto: Dicevo cinema del futura nel se3nso che era ed è ancora un cinema troppo avanti per i tempi. Però è innegabile che nel periodo di massimo splendore il riscontro ci fu, e anche notevole (per un cinema affatto commerciale come il suo) perciò non è che fosse un incompreso, affatto. Forse (ma questa è una mia opinione) diciamo che anche lui come altri è stato in sintonia con i propri tempi per un determinato periodo. E' la triste ma naturale parabola che più o meno tocca a tutti. Tranne pochi, pochissimi graziati dagli Dei che riescono ad essere loro stessi ma sempre al passo con l'evolversi del mondo dal primo all'ultimo lavoro.
analogico_09 Inviato 31 Luglio 2024 Inviato 31 Luglio 2024 @Velvet Non era commerciale e nemmeno popolare, era compreso dalla ceritica e dal pubblico più evoluti; la critica mediatica isituzionale più codina, baronale, quella dei privilegi e delle aspettative di un cinema fermo si loro tempoi, più la più diffusa , quella che faceva e fa più danni, era ostile o del tutto silente con il cinema di Greenaway. Ricordo benissimo le stroncature dei pennivendoli di regime della trilogia "The Tulse Luper Suitcase", un'opera incompiuta, dicevo, di cui in Italia fu vista solo la prima parte, totalmete ignorata e maltrattata, la seconda parten non fu proprio distribuita, ostracismo, provincialismo, in Spagna invece incontrarono i due episodi un terreno molto più favolevole. Io penso, parlo in base alla visione di quasi tutti i suoi film più importanti - splendido anche l'opera coltissima e vibrante "I Racconti del cuscino", di grande impatto, visivo, intellettuale, allegorico e corporeo", erotico... cinema puro, che Greenaway non abbia mai pensato a quando sarebbe poruto invecchiare o essere troppo avanti oppure indietro coi tempi.., egli realizzava le sue opere col senno del momento, del qui, ed ora, restando sempre se stesso. Chi crea non pensa ed agisce come la critica la quale stabilisce, come pure il semplice spettatore appassionato di cinema, sulla base di criteri opinabili e relativi se un arista e la sua arte sia sempre al passo con i tempi se vi sia evoluzione o meno. Il Cinema di Greenaway potrà apparire "noioso", difficile, troppo "mentale", ma a mio modesto avviso, quantunque al momento fermo, mi pare, non superato o invecchiato avendo anticipato i tempi dove nei nostri attuali il cinema subisce una regressione così profonda, eccezioni a parte, poche, da far si che il cinema di Greenaway nella sua grandezza finisca per apparire alieno nella mente di chi sia alienato... dedido alle serie televisive. Le nomino per dire che il pubblico del cinema massicciamente distratto e assorbito dalle serie televisive, che vuoi che vada a vedere i film di Greenaway... Un cinema confetto sprecato per le asinità... E' il pubblico che dovrebbe "adattarsi" all'arte non l'arte al pubblico, in un contesto sociale culturale e artistico evoluto.
analogico_09 Inviato 7 Dicembre 2024 Inviato 7 Dicembre 2024 La mia scarsa passione per il cinema di Woody Allen oltre che dell'uomo spropositato narciso dove le due cose messe insieme fanno la sopravvalutazione cinematografica più clamorosa dell'intera storia dell'arte delle immagini. Ciò nonostante mi sento generoso e segnalo pertanto che RayPaly mette a disposizione del pubblico non pagante una decina di film tra i migliori del regista, a detta del critico "pacioccone". https://www.raiplay.it/ricerca.html?q=woody allen Segnalo anche la presenza di una breve intervista all'eccellente attrice Mira Sorvino (impegnata sul fronte delle violenze e abusi sulle donne) interprete principale del film "La Dea dell'amore" diretto e interpretato da Allen col quale prese l'Oscar. So bene che le faccende private dell'artista non andrebbero prese in considerazione ai fini del giudizio di merito della sua opera, ma a volte potrebbe evfidenziarsi una certa contiguità e ricorsività di fatti in sovrapposizione tra il prosaico e l'artistico, autentico o presunto tale... https://www.raiplay.it/video/2024/05/Mira-Sorvino-Ho-sbagliato-a-lavorare-con-Woody-Allen---Donne-sull-orlo-di-una-crisi-di-nervi---21052024-3d31f0f3-f288-4c8a-aca7-3a9b78ca0eed.html
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora