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Concerti di musica classica: stagioni, date e impressioni


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2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Peccato che per la Walkiria di lunga astinenza a Roma vi sia già da tempo il tutto esaurito

Oggi pomeriggio on Platea fila 16 centrale avevo alla mia destra un posto vuoto 😉

 

2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Mi chiedevo tuttavia perchè l'opera in forma scenica non resti eseguita "filologicamente" nei teatri d'opera e non negli auditorium della sinfonica, concertistica e cameristica che potrebbero invece ospitare rappresentazioni operistiche in forma concerto.

Comunque hanno fatto una buona messa in scena molto funzionale ma anche sobria. 

Per l'opera in forma di concerto non sempre mi sono piaciute. 

Vedere 8 cantanti fermi per 4 ore non sono molto interessanti. 

Ad esempio l'addio di Wotan a Brunhilde dove i cantanti si trovano immobili magari ai due lati del palco proprio no. 

Comunque se ti interessa una opera oratorio in forma di concerto ci sarà Samele di Handel diretta da Alessandrini 

analogico_09
24 minuti fa, garmax1 ha scritto:

Oggi pomeriggio on Platea fila 16 centrale avevo alla mia destra un posto vuoto 😉

 

 

Forse ve ne saranno stati anche più d'uno di posti liberi per defezioni da abbonati, capita spesso, molti di loro avanti con l'età potrebbero accusare una costipazione improvvisa.., ma i posti liberi per i quali non si chiedew conferma di occupazione non li vendono.., rimangono vuoti, sprecati.., mi potevi fare un tallaphone e sarei accorso immediatamente... :classic_laugh:

 

24 minuti fa, garmax1 ha scritto:

Vedere 8 cantanti fermi per 4 ore non sono molto interessanti. 

Ad esempio l'addio di Wotan a Brunhilde dove i cantanti si trovano immobili magari ai due lati del palco proprio no. 

Comunque se ti interessa una opera oratorio in forma di concerto ci sarà Samele di Handel diretta da Alessandrini 


Posso capire ma concentrandosi sulla musica uno alla fine i cantanti manco li vede più... 

Ma ti è piaciuto la Walkiria? 

Già adocchiato l'Alessandrini, un caro amico di tempi lontani sempre presenti, del  Vivaldi e Bach... finalmente una Cantata del kantor!!! ... e il Magnificat, e le opere del prete rosso... non ci posso credere.., per quante stagioni ci dovrà bastare un tale miracolo? ...  :classic_biggrin: un programma davvero sontuoso!! 

 

Farò al più presto i biglietti https://santacecilia.it/concerto/bach-vivaldi-rinaldo-alessandrini/

 

E il Samele indove avverrà? 

 

 

mozarteum

Semele a Bologna si’. A Firenze Giulio Cesare e a Roma il Trionfo del Tempo e del Disinganno. A Firenze c’e’ appena stato il Ciro di Alessandro Scarlatti. A Santa Cecilia i Concerti grossi di Handel, una serata dedicata a Nicolo’ Piccinni e altra ad Alessandro Scarlatti

11 ore fa, analogico_09 ha scritto:

rimangono vuoti, sprecati.., mi potevi fare un tallaphone e sarei accorso immediatamente... :classic_laugh:

Devo dire che in platea c'erano addetti alla biglietteria che comunicavano proprio negli ultimi minuti i posti ancora liberi e vendevano immediatamente il biglietto. Alla fine tutto pieno! Moltissimi wünderbar, súperb e wonderful ma anche straordinario ed emozionante. 

Pubblico molto molto appassionato e coinvolto. 

Mi è piaciuto moltissimo il calore e gli applausi che hanno tributato alla fine! 

analogico_09

Grazie ed entrambi,.  I Concerti ceciliani non li perdo, ho fatto già il biglietto per l'Alessandrini a Gennaio, scelta ristretta ne sono stati venduti già tanti segno che anche la "antica" e la barocca siano apprezzate e seguite, e vorrei vedere con questi capolavori assoluti della storia tutta della quale figura tuttavia un'esigua parte benchè ghiotta dal ceciliano programma. Non si dica pertanto che tali repertori "vendono" poco che all'"estero" spopolano e cubano larghissimi spazi nelle proposte delle varie istituzioni concertistiche, da noi forse non sono la tazza di thè preferita dagli abbonati...
Il Trionfo del Tempo... uno degli oratori più "sfizioosi" di Handel non lo leggo nel programma, spero di sbagliare mi piacerebbe ri-sentirlo: lo ascoltai nel 2000 da Alessandrini, un trionfo interpretativo sempre all'auditorium romano, posseggo la registrazione effettuata con lo stesso fantastico organico del concerto: Concerto Italiano; Deborah York,  Gemma Bertagnoli, soprani; la (divina) Sara Mingardo, alto; Nicholas Sers, tenore. 
Verrà eseguita anche la sublime "Creazione" di Haydn diretta da Harding con orchestra "moderna", suppongo con interpretazione "tradizionale" dove tale oratorio d'ispirazione handeliana, come spesso roscontrriamo nei grandi lavori haydiniani è ricca di intense, interne ed esterne particolarità musicali che meritano il "bisturi" filologico che scava nelle maggiori profondità partituriali vergate dal genio austriaco, ma staremo a vedere anzi ad ascoltare.  

Ci saranno il Messiah di Handel e la Passione giovanni di Bach con coro e orchestra santaceciliani diretti tuttavia da Riccardo Minasi che vanta solide appartenenze nei campi interpretativi filologici. Due grandi capolavori, il secondo il più immenso in assoluto della storia della mkuaica occidentale a partire dal gregoriano fino a... domani. Mi assumo la responsabilità di un giudizio così assolutistico. Nello stesso tempo.., ne risparo un'altra.., un po' troppo consuetudinari, quasi obbligati: san da fare... 

Mankowski ci delizierà sicuramente alle pèrese con i Concerti Grossi di Handel; stuzzichevole e "coraggioso" il programma dedicato all'immenso Alessandro Scarlatti; ed il Piccini, più "classicista" che barocchista, ottima proposta.., etc... insomma le cose che ci sono sono buone/ottime/eccezionali ma a mio parere è ancora troppo poco.., e Comunque rispetto a<lle ultime stagioni santaceciliane quest'ultima mi pare veda un rafforzamento.. Opere incredibili ma.., tolte le più chiccose ed  insolite, le meno battute, le cenerentole più terra terra.., manca il grande respiro rispetto alla quantità ed alla maggior fantasia repertoriale dove la storia della nostra tradizione musicale non potrà in eterno condensarsi essenzialmente nel "romanticismo" con qualcosa prima e qualcosa dopo. Ma se cose stanno così, così sia, cerchiamoci di prendere il poco ma buono.

 

Per quanto riguarda i repertori post-"antico-barocchi", c' è molta ricca ciccia pronta per la griglia che non faccia fumo ma solo ottimo arrosto. p.s. - è ricicciato fuori financo Chopin.., discretamente ma insomma, i 24 Pleudi da Lucchesini sono un piatto straricoo nel quale pure mi ci ficco.  

 

 

Per gli altri concerti barocchi bellissimi "fuori porta" non vado in trasferta. 

2 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Per gli altri concerti barocchi bellissimi "fuori porta" non vado in trasferta. 

Allora lo scrivo per altri interessati, Pletnev a Bologna con i due concerti di Chopin non ricordo bene quando ma comunque nel 2026 

  • Thanks 1
analogico_09
1 ora fa, garmax1 ha scritto:

Devo dire che in platea c'erano addetti alla biglietteria che comunicavano proprio negli ultimi minuti i posti ancora liberi e vendevano immediatamente il biglietto. Alla fine tutto pieno! Moltissimi wünderbar, súperb e wonderful ma anche straordinario ed emozionante. 

 

 

E lo so.., ma per me troppa caciara e non capisco perchè prima danno il tutto esautito, me possino cecà, e poi spuntano biglietti per posti che potrebbero non piacerti.., quasi 5 ore di permanenza in sala sono tanti per starci scomodamente... Mi accontenterò di seguire la Walkiari dal canale 5 seduto in casa comodamente. 

analogico_09
Adesso, garmax1 ha scritto:

Minkovsky ha fatto poche settimane fa a Firenze con orchestra del Maggio le Stagioni di Haydn favolose! 

 

 

Ed è lui e quelli come lui che ci vogliono per questi repertoti... per una volta che si danno, che siano affidati agli "specialisti". 

analogico_09

@mozarteum Vero ne avevo letto, confondevo le località.
Ma essendo un oratorio - opera sotto sotto mentite spoglie come quasi tutti gli oratori di Handel -  verrà eseguito in forma scenica, suppongo, mi chiedevo in che modo se non vi è "sceneggiatura"/ libretto? Quali le particolarità di tale allestimento g che gioca fuori casa? 

analogico_09
1 ora fa, garmax1 ha scritto:

Comunque a proposito di Valchiria /Roma, verrà trasmessa su Rai 5 il 30 ottobre alle 22,30! 

Orario perfetto per non disturbare e raccogliere pochissimi spettatori... No comment 

 

 

Ops.., mi era sfuggito l'orario.., finirebbe verso le tre del mattino... anvediquesti. :classic_ninja:

  • 3 settimane dopo...
analogico_09

Ieri sera si son sentiti concerti "grossi", mica robetta, nella sala Sinopoli dell'Auditorium romano per la stagione da Camera santaceciliana. 

 

Si parla dei 6 Concerti Grossi op. 3 di G.F.Handel che il compositore sassone trapiantato a Londa realizzò trovando - nuovamente -  ispirazione dalla musica italiana, specialmente dalle omonime forme musicali dell'inestimabile compositore e virtuoso violonista che aveva per nome Arcangelo (di nome e di musica) Corelli.
Concerto Grosso perchè rispetto ai concertati "normali" d'epoca barocca veniva utilizzato un numero maggiore di musicisti per rendere musicalmente, strumentalmente e quindi sonoramente più ricco e vario il piatto musicale nel quale veniva servito il gruppo dei solisti, alle prese con i diversi strumenti di spicco, in armonioso contrasto con il "ripieno", ovvero con tutta l'orchestra. Ascoltare la musica dal vivo è come fare l'amore senza il profilattico: ogni volta che copulo con l'arte dei suoni in una delle sue case concertistiche mi ripeto 'sta cosa stupito come se fosse la prima volta.
Dico questo questo perchè solamente all'ascolto live di tali perle concertistiche, tante volte ascoltate da disco, mi sono accorto, concentrato solo sulla musica, presupposto che nel suono naturale vi sia  una meta-sonorità assente nel suono riprodotto, che Handel partendo dal "paradigma" corelliano espandendo in modo significativo il respiro compositivo e acustico-sonoro del Concerto Grosso lo "modernizza" proiettandolo nel futuro (non che in Corelli non vi fosse analoga potenzialità) tant'è che in molti passaggi mi è sembrato di intrasentire l'eco di un Haydn ancora di là da venire (il grande "sfortunato" Haydn che dovette verdersela con la "concorrenza di Mozart" che "distrasse" un po' gli ascoltatori dell'epoca dalla assoluta genialità del più maturo collega e grande amico paterno. Il quale Haydn a sua volta prese molto dall'amatissimo  Handel non solo per i suoi Oratori, anche per la cameristica, la sinfonica e certa musica sacra. Nulla nasce dal nulla.
Per tornare al concerto.., dopo un inizio un poco di "rodaggio".., raggiunto il motore la giusta temperatura in breve tempo... 

... po' imbolsito fisicamente l'autorevole ed "istrionico" direttore Marc Minkowski si rivela agile come una libellula quando si tratta di dirigere i suoi superbi musicisti de' Les Musiciens du Louvre alle prese con un reportorio barocco aperto a molteplici possibilità interpretative tanto sia "libera" pur nel rigore formale la scrittura. Il direttore, ogni strumentista solista o continuista, di spicco o meno, alle prese con i loro meravigliosi strumenti d'epoca, tutti indistintamente hanno dato prova  di squisita, contagiosa, virtuosa musicalità priva di virtuosismi di risulta. 

Calorosi applausi del pubblico che è letteralmente esploso in un boato alla fine del bis suonato da Dio che proponeva l'ineffabile Entrée de Polymnie, des Muses, Zéphirs, Saisons, Heures et Arts della suite orchestrale da “Les Boréades”, una tragedia lirica in cinque atti di Rameau riscoperta negli anni '80 ed eseguita integralmente da Gardiner in prima mondiale assoluta. 

Bellissima questa versione, ma ieri sera... le stelle hanno abbansonato il cielo per entrare nella sala ad ascoltare la muaica scritta in terra ma degna del cosmo. 

 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1

A proposito di Wagner e Currentzis, mi permetto umilmente di consigliare le prossime tappe del "Ring senza parole" che ho visto l'altro ieri ad Antwerp.

In una sola parola: Maestoso, come la formazione XXL dell'Utopia Orchestra schierata per l'occasione, a occhio sicuramente piu' di 120 elementi.

Currentzis continua a stupirmi per la sua incredibile capacità di amplificare le emozioni delle partiture che esegue, anche seguendo il concerto ad occhi chiusi per non farsi trasportare dalla sua gestualità e dal prorompente entusiasmo degli orchestrali.

Peccato solo per l'acustica della sala blu del De Singel, a mio avviso un po' troppo riflettente, ma alla fine che importa.

 

 

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