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Melius Club

Nelle mani del demonio


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Inviato

@extermination

Poniamola in altri termini, tendiamo ad essere fin troppo auto-indulgenti nei confronti di noi stessi. A ciò aggiungiamo che riteniamo di essere pienamente consapevoli di ciò che siamo. Sommiamo i due elementi e ne scaturisce una rappresentazione di se stessi che non coincide affatto con ciò che osservano e percepiscono gli altri. E' sufficiente pensare a come reagiamo quando ci osserviamo in un video, gesti posture, tono della voce, prossemica sono ben diversi rispetto a come ce li rappresentiamo.

Riprendendo una citazione a me molto cara di Kant "La produzione, in un essere ragionevole, della capacità di scegliere i propri fini in generale, e quindi di essere libero, è la cultura. Perciò la cultura soltanto può essere l'ultimo fine che la natura ha ragione di porre al genere umano (non la sua felicità sulla terra, o semplicemente il privilegio di essere il principale strumento dell'ordine e dell'armonia nella natura esterna irragionevole).»

Ragione, scienza, arte (la cultura) sono ciò che consentono, per quanto è possibile, di fornirci gli strumenti per riappropriarsi di se stesso, di essere liberi, nel senso filosofico del termine, in cui libertà corrisponde al libero arbitrio, la condizione propria di chi non è sottoposto alla legge della determinazione causale, di chi è dominato dai propri impulsi e confonde questa, che è sostanzialmente una schiavitù, con la libertà.

E' purtroppo evidente che è un lungo percorso che non è affatto scontato sia positivo, anzi forse sarebbe più corretto dire che è un percorso in cui non si giungerà mai alla meta.

Ma è anche un lusso, forse il lusso più grande.

Inviato

Senza un distaccato feedback esterno, difficile (impossibile?) conoscersi con accuratezza ed esattezza

Il nemico conosce i nostri punti deboli, laddove dobbiamo lavorare

Non sottovaluterei le tecniche di osservazione del pensiero

In fondo, tutto nasce dalla condizione mentale, dalla tipologia dei nostri contenuti mentali

Le tecniche meditative docet

Si possono anche leggere migliaia di libri...dalla filosofia alla scienza, ma se non abbiamo consapevolezza dei nostri pensieri ed un minimo di capacità di gestire gli stessi (cosa alquanto difficile), mai nulla cambierà 

 

extermination
Inviato
14 minuti fa, Savgal ha scritto:

non coincide affatto con ciò che osservano e percepiscono gli altri

Tenuto in ogni caso conto che ognuno percepisce gli stimoli esterni secondo modalità del tutto personali, filtrano, aggiungono, tolgono, modificano, insomma, anche qui, ci andrei cauto prima di attribuire ai giudizi altrui significati completi, accurati ed affidabili su noi stessi.

Inviato

@LUIGI64

La cultura è ciò che diventa carne e sangue, altrimenti è sterile nozionismo.

Inviato
13 minuti fa, extermination ha scritto:

anche qui, ci andrei cauto prima di attribuire ai giudizi altrui significati completi, accurati ed affidabili su noi stessi.

Vero anche questo 

Tutti abbiamo i filtri percettivi

Però senza dubbio, se non abbiamo di fronte persone particolarmente disturbate, i feedback sono spesso molto importanti

Per quello insistevo sulle tecniche di auto osservazione del pensiero

In questo modo si potrebbero scoprire e pulire i propri filtri percettivi

La sola cultura, seppur importantissima, da sola ho difficoltà a pensare che possa essere sufficiente

Noi siamo ciò che pensiamo. Tutto quello che siamo sorge dai nostri pensieri. I nostri pensieri costruiscono il mondo (Buddha)

extermination
Inviato

Ad esempio mia moglie tende ad essere molto rigida nel giudizio dei miei comportamenti a lei sgraditi mentre quelli a lei graditi passano con una tal leggerezza quasi non esistessero. Come dire: sempre pronta al rimprovero e quasi mai all'elogio. Questo, qualcosa vorrà pur dire!!

Inviato
6 minuti fa, extermination ha scritto:

Questo, qualcosa vorrà pur dire!!

Come ti capisco

😁

Inviato
1 ora fa, Savgal ha scritto:

Sommiamo i due elementi e ne scaturisce una rappresentazione di se stessi che non coincide affatto con ciò che osservano e percepiscono gli altri

il che significa poco o nulla, visto che la percezione degli altri soffre gli stessi limiti di quella propria.

in più è anche più ristretto il tempo di analisi, sempre che poi ad alcuno interessi qualcosa degli altri che vada oltre la superficie, cioè guardare, raccogliere una marea di dati, valutare e giudicare di conseguenza, ecc.

Pirandello ci ha fatto una discreta carriera su questi temi.

indi per cui?

 

 

 

  • Melius 1
Inviato
6 minuti fa, nullo ha scritto:

che significa poco o nulla, visto che la percezione degli altri soffre gli stessi limiti di quella propria

Concordo

Diciamo che l'immagine che gli altri hanno di noi, può essere corretta se gli stessi abbiano un minimo di serenità nel giudizio, consapevolezza del meccanismo dei filtri percettivi e proiezioni psicologiche

In sintesi, un buon analista 😁

Inviato

@LUIGI64

un ulteriore spunto di riflessione...

esiste una altro problema correlato, se vogliamo essere noi stessi e liberi da condizionamenti,  quale e quanto valore dobbiamo dare al giudizio degli altri?

ps

mi viene a mente il protagonista di Zelig, è opportuno e/o vale la pena assumere sembianze che ti possano fare accettare rinunciando alla propria naturale inclinazione?

extermination
Inviato
17 minuti fa, nullo ha scritto:

vale la pena assumere sembianze che ti possano fare accettare rinunciando alla propria naturale inclinazione?

Nel lavoro, per tutta una serie di ragioni, conviene assumere sembianze che consentono di vivere al meglio con capi e colleghi ..anche se in conflitto  con la propria personalità. La vita, in fondo, è un palcoscenico e chi meglio recita, meglio sta' ( con gli altri)

  • Melius 1
Inviato

Personalmente, con il tempo  do  meno importanza al giudizio altrui...accorgendomi sempre più dei meccanismi proiettivi, dei quali spesso siamo vittime

Ma è importante anche riflettere circa i feedback che ci vengono forniti, i quali possono essere se non troppo inquinati da filtri percettivi, anche utili per noi

Insomma, un esercizio non facile ☺️

 

Inviato
1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto:

feedback che ci vengono forniti

se sei sposato non ti devi preoccupare più di tanto.

ne hai a volontà.

extermination
Inviato
7 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Ma è importante anche riflettere circa i feedback che ci vengono forniti

Insisto! In particolar modo nel lavoro dove non è affatto inusuale ricevere feedback negativi a fronte di una prestazione, a proprio giudizio, più che soddisfacente!!

Inviato
3 minuti fa, extermination ha scritto:

Nel lavoro, per tutta una serie di ragioni, conviene assumere sembianze che ti consentono di vivere al meglio con capi e colleghi

Sono sostanzialmente d'accordo

È necessario adattarsi ai contesti, cercando di non snaturarsi troppo

Alcune volte, non è opportuno neanche discutere su argomenti di un certo rilievo, adottando più la leggerezza che l'essere esaustivi a tutti i costi...ma sarà l'età 

Inviato
25 minuti fa, extermination ha scritto:

ricevere feedback

Quelli nell'ambito lavorativo, sono feedback evidentemente alterati e strumentali per raggiungere obiettivi

Spesso, lasciano il tempo che trovano

Come consiglia D. Carnegie, fondamentale è far sentire sempre speciali ed importanti i nostri colleghi/ interlocutori e tutto volgerà nel migliore dei modi....😎

Inviato

@extermination

Che molte delle relazioni sociali abbiano caratteri molto simili alle rappresentazioni teatrali è un dato di fatto. L’individuo, anzi tutti gli individui che sono all’interno di una relazione sociale devono tenere un certo contegno, devono essere in grado di auto controllarsi.

"La coerenza espressiva richiesta nelle rappresentazioni indica una netta dissonanza tra il nostro fin troppo umano “io” ed un “io” socializzato. Come esseri umani siamo principalmente creature dagli impulsi variabili, con umori ed energie che cambiano da un momento all’altro: come personaggi davanti ad un pubblico, tuttavia, non possiamo permetterci alti e bassi. … Si pretende una certa burocratizzazione dello spirito per garantirsi una rappresentazione perfettamente omogenea ogni qualvolta viene richiesta." (E. Goffman, “The Presentation of Self in Everyday Life”)

Le opere di Pirandello sono esemplari nello stesso senso.

Inviato
30 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

fondamentale è far sentire sempre speciali ed importanti i nostri colleghi/ interlocutori e tutto volgerà nel migliore dei modi....

Avverto in questo una sottile tinta di paraculaggine.

Sia detto con ironia eh ..


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