Savgal Inviato 9 Agosto 2024 Autore Inviato 9 Agosto 2024 @extermination Poniamola in altri termini, tendiamo ad essere fin troppo auto-indulgenti nei confronti di noi stessi. A ciò aggiungiamo che riteniamo di essere pienamente consapevoli di ciò che siamo. Sommiamo i due elementi e ne scaturisce una rappresentazione di se stessi che non coincide affatto con ciò che osservano e percepiscono gli altri. E' sufficiente pensare a come reagiamo quando ci osserviamo in un video, gesti posture, tono della voce, prossemica sono ben diversi rispetto a come ce li rappresentiamo. Riprendendo una citazione a me molto cara di Kant "La produzione, in un essere ragionevole, della capacità di scegliere i propri fini in generale, e quindi di essere libero, è la cultura. Perciò la cultura soltanto può essere l'ultimo fine che la natura ha ragione di porre al genere umano (non la sua felicità sulla terra, o semplicemente il privilegio di essere il principale strumento dell'ordine e dell'armonia nella natura esterna irragionevole).» Ragione, scienza, arte (la cultura) sono ciò che consentono, per quanto è possibile, di fornirci gli strumenti per riappropriarsi di se stesso, di essere liberi, nel senso filosofico del termine, in cui libertà corrisponde al libero arbitrio, la condizione propria di chi non è sottoposto alla legge della determinazione causale, di chi è dominato dai propri impulsi e confonde questa, che è sostanzialmente una schiavitù, con la libertà. E' purtroppo evidente che è un lungo percorso che non è affatto scontato sia positivo, anzi forse sarebbe più corretto dire che è un percorso in cui non si giungerà mai alla meta. Ma è anche un lusso, forse il lusso più grande.
LUIGI64 Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 Senza un distaccato feedback esterno, difficile (impossibile?) conoscersi con accuratezza ed esattezza Il nemico conosce i nostri punti deboli, laddove dobbiamo lavorare Non sottovaluterei le tecniche di osservazione del pensiero In fondo, tutto nasce dalla condizione mentale, dalla tipologia dei nostri contenuti mentali Le tecniche meditative docet Si possono anche leggere migliaia di libri...dalla filosofia alla scienza, ma se non abbiamo consapevolezza dei nostri pensieri ed un minimo di capacità di gestire gli stessi (cosa alquanto difficile), mai nulla cambierà
extermination Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 14 minuti fa, Savgal ha scritto: non coincide affatto con ciò che osservano e percepiscono gli altri Tenuto in ogni caso conto che ognuno percepisce gli stimoli esterni secondo modalità del tutto personali, filtrano, aggiungono, tolgono, modificano, insomma, anche qui, ci andrei cauto prima di attribuire ai giudizi altrui significati completi, accurati ed affidabili su noi stessi.
Savgal Inviato 9 Agosto 2024 Autore Inviato 9 Agosto 2024 @LUIGI64 La cultura è ciò che diventa carne e sangue, altrimenti è sterile nozionismo.
LUIGI64 Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 13 minuti fa, extermination ha scritto: anche qui, ci andrei cauto prima di attribuire ai giudizi altrui significati completi, accurati ed affidabili su noi stessi. Vero anche questo Tutti abbiamo i filtri percettivi Però senza dubbio, se non abbiamo di fronte persone particolarmente disturbate, i feedback sono spesso molto importanti Per quello insistevo sulle tecniche di auto osservazione del pensiero In questo modo si potrebbero scoprire e pulire i propri filtri percettivi La sola cultura, seppur importantissima, da sola ho difficoltà a pensare che possa essere sufficiente Noi siamo ciò che pensiamo. Tutto quello che siamo sorge dai nostri pensieri. I nostri pensieri costruiscono il mondo (Buddha)
extermination Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 Ad esempio mia moglie tende ad essere molto rigida nel giudizio dei miei comportamenti a lei sgraditi mentre quelli a lei graditi passano con una tal leggerezza quasi non esistessero. Come dire: sempre pronta al rimprovero e quasi mai all'elogio. Questo, qualcosa vorrà pur dire!!
LUIGI64 Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 6 minuti fa, extermination ha scritto: Questo, qualcosa vorrà pur dire!! Come ti capisco 😁
nullo Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 1 ora fa, Savgal ha scritto: Sommiamo i due elementi e ne scaturisce una rappresentazione di se stessi che non coincide affatto con ciò che osservano e percepiscono gli altri il che significa poco o nulla, visto che la percezione degli altri soffre gli stessi limiti di quella propria. in più è anche più ristretto il tempo di analisi, sempre che poi ad alcuno interessi qualcosa degli altri che vada oltre la superficie, cioè guardare, raccogliere una marea di dati, valutare e giudicare di conseguenza, ecc. Pirandello ci ha fatto una discreta carriera su questi temi. indi per cui? 1
LUIGI64 Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 6 minuti fa, nullo ha scritto: che significa poco o nulla, visto che la percezione degli altri soffre gli stessi limiti di quella propria Concordo Diciamo che l'immagine che gli altri hanno di noi, può essere corretta se gli stessi abbiano un minimo di serenità nel giudizio, consapevolezza del meccanismo dei filtri percettivi e proiezioni psicologiche In sintesi, un buon analista 😁
nullo Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 @LUIGI64 un ulteriore spunto di riflessione... esiste una altro problema correlato, se vogliamo essere noi stessi e liberi da condizionamenti, quale e quanto valore dobbiamo dare al giudizio degli altri? ps mi viene a mente il protagonista di Zelig, è opportuno e/o vale la pena assumere sembianze che ti possano fare accettare rinunciando alla propria naturale inclinazione?
extermination Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 17 minuti fa, nullo ha scritto: vale la pena assumere sembianze che ti possano fare accettare rinunciando alla propria naturale inclinazione? Nel lavoro, per tutta una serie di ragioni, conviene assumere sembianze che consentono di vivere al meglio con capi e colleghi ..anche se in conflitto con la propria personalità. La vita, in fondo, è un palcoscenico e chi meglio recita, meglio sta' ( con gli altri) 1
LUIGI64 Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 Personalmente, con il tempo do meno importanza al giudizio altrui...accorgendomi sempre più dei meccanismi proiettivi, dei quali spesso siamo vittime Ma è importante anche riflettere circa i feedback che ci vengono forniti, i quali possono essere se non troppo inquinati da filtri percettivi, anche utili per noi Insomma, un esercizio non facile ☺️
nullo Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto: feedback che ci vengono forniti se sei sposato non ti devi preoccupare più di tanto. ne hai a volontà.
extermination Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 7 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Ma è importante anche riflettere circa i feedback che ci vengono forniti Insisto! In particolar modo nel lavoro dove non è affatto inusuale ricevere feedback negativi a fronte di una prestazione, a proprio giudizio, più che soddisfacente!!
LUIGI64 Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 3 minuti fa, extermination ha scritto: Nel lavoro, per tutta una serie di ragioni, conviene assumere sembianze che ti consentono di vivere al meglio con capi e colleghi Sono sostanzialmente d'accordo È necessario adattarsi ai contesti, cercando di non snaturarsi troppo Alcune volte, non è opportuno neanche discutere su argomenti di un certo rilievo, adottando più la leggerezza che l'essere esaustivi a tutti i costi...ma sarà l'età
LUIGI64 Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 25 minuti fa, extermination ha scritto: ricevere feedback Quelli nell'ambito lavorativo, sono feedback evidentemente alterati e strumentali per raggiungere obiettivi Spesso, lasciano il tempo che trovano Come consiglia D. Carnegie, fondamentale è far sentire sempre speciali ed importanti i nostri colleghi/ interlocutori e tutto volgerà nel migliore dei modi....😎
Savgal Inviato 9 Agosto 2024 Autore Inviato 9 Agosto 2024 @extermination Che molte delle relazioni sociali abbiano caratteri molto simili alle rappresentazioni teatrali è un dato di fatto. L’individuo, anzi tutti gli individui che sono all’interno di una relazione sociale devono tenere un certo contegno, devono essere in grado di auto controllarsi. "La coerenza espressiva richiesta nelle rappresentazioni indica una netta dissonanza tra il nostro fin troppo umano “io” ed un “io” socializzato. Come esseri umani siamo principalmente creature dagli impulsi variabili, con umori ed energie che cambiano da un momento all’altro: come personaggi davanti ad un pubblico, tuttavia, non possiamo permetterci alti e bassi. … Si pretende una certa burocratizzazione dello spirito per garantirsi una rappresentazione perfettamente omogenea ogni qualvolta viene richiesta." (E. Goffman, “The Presentation of Self in Everyday Life”) Le opere di Pirandello sono esemplari nello stesso senso.
samana Inviato 9 Agosto 2024 Inviato 9 Agosto 2024 30 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: fondamentale è far sentire sempre speciali ed importanti i nostri colleghi/ interlocutori e tutto volgerà nel migliore dei modi.... Avverto in questo una sottile tinta di paraculaggine. Sia detto con ironia eh ..
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