Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 10 Agosto 2024 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Agosto 2024 Questo messaggio è stato riconosciuto da Admin! Savgal ha ricevuto il badge Ringraziamento dal Club L'industria culturale ha ribaltato l'idea di Goethe, per cui il "male" è abbadonarsi agli impulsi, agli istinti. Nei rpodotti della principale industria culturale (quella USA) il bene quasi sempre si manifesta nel seguire il cuore, l'impulso, mentre il cattivo è un freddo calcolatore. Invece vi è in tutti noi un fondo istintivo di crudele aggressività di cui l’esperienza personale e la storia ci hanno dato innumerevoli testimonianze e con cui dobbiamo continuamente confrontarci. Quanto difficile sia rinunciare a soddisfare questa l’aggressività lo dimostra la tendenza dei gruppi circoscritti manifestare apertamente le proprie pulsioni aggressive contro coloro che sono fuori dal gruppo e di come questo, purtroppo, renda più agevole l’accordo tra i membri delle comunità. Nella scuola ciò avviene già nella pre-adolescenza, i casi di bullismo e, soprattutto, cyber-bullismo, si moltiplicano anno per anno. 3 1
samana Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 32 minuti fa, Savgal ha scritto: Nella scuola ciò avviene già nella pre-adolescenza, Significativo su tale argomento e’ il romanzo “Il signore delle mosche” di William Golding. Libro a tratti davvero angosciante. Giusto per dare un seguito ai cenni letterari relativamente all’oggetto della discussione. 2
Savgal Inviato 10 Agosto 2024 Autore Inviato 10 Agosto 2024 @samana Bullismo e cyber bullismo sono questioni che affronto nel mio lavoro e che mi rattristano.
Questo è un messaggio popolare. P.Bateman Inviato 10 Agosto 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Agosto 2024 @Savgal Non ricordo un solo tuo post superfluo o banale. Grazie. (Non mi ha pagato, non ancora). 3 1
mozarteum Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 19 ore fa, meliddo ha scritto: Piegati giunco che passa la tempesta. Non condivido. Schiena dritta sempre No no la cosa piu’ importante e’ guadagnare tanto, solo cosi’ si libera liberta’ e potere di fare. Due salamelecchi in ambito lavorativo sono anche divertenti se il corripsettivo e’ adeguato. E’ la commedia umana. Quando ricevo un palazzinaro indosso orologio che piace ai palazzinari, quando arriva uno che ci crede nel lavoro ne tesso le lodi (figuriamoci), quando arriva un’anima gemella, generalmente squattrinata, finalmente parliamo di Bruckner. Sono sempre io. Bisognerebbe evitare anche supervalutazioni tromboniche del proprio IO, a volte solo supponenza se non si e’ una persona destinata a passare alla storia 2
P.Bateman Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 11 minuti fa, mozarteum ha scritto: una persona destinata a passare alla storia Io ero leggenda.
Savgal Inviato 10 Agosto 2024 Autore Inviato 10 Agosto 2024 @meliddo Troppo buono, grazie. Un forum come questo ritengo debba essere frequentato da persone diverse da quelle che affollano i social media, dove pare sia normale manifestare il peggio di sé. Penso poi che la scrittura dovrebbe fungere da filtro, contenendo gli impulsi. Osservare che invece questi impulsi traspaiono anche nella scrittura in un forum mi pone l'interrogativo di come siano certe persone nella quotidianità reale. 1
samana Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 27 minuti fa, mozarteum ha scritto: No no la cosa piu’ importante e’ guadagnare tanto, solo cosi’ si libera liberta’ e potere di fare. Eh ma cosi e’ facile per tutti piu’ o meno. Il difficile e’ riuscire a mantenere quello stile di vita che auspichi in condizioni di precarieta’. La ci vogliono gli attributi, una consapevolezza totale di questo gran bazar effimero che e’ la vita. Ma puo’ portare a pericolosi effetti collaterali.
Savgal Inviato 10 Agosto 2024 Autore Inviato 10 Agosto 2024 @samana La precarietà dell'esistenza quasi inevitabilmente conduce alla perdita della razionalità e dell'equilibrio. Tuttavia, riprendendo le sopravvalutazione del proprio io di Moz, a causa del narcisismo, in tanti anche in assenza di situazioni di precarietà, nel momento in cui il mondo ha rifiutato di riconoscere il proprio grande valore (ovviamente auto-certificato), perdono razionalità ed equilibrio. La citazione di Goethe è tramite l'arte anche un invito a contenere la vanità con ragione e scienza. Nella mia lettura della Genesi il peccato originale è un peccato di vanità. Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». 1 1
LUIGI64 Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 1 ora fa, meliddo ha scritto: Non ricordo un solo tuo post superfluo o banale. Aggiungerei anche l'approccio mai polemico e ancora meno di derisione nei confronti degli interlocutori Dovrebbe essere prassi, ma in un forum non è così ovvio 1
LUIGI64 Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 Probabilmente, la Genesi mette in guardia nel considerare il proprio piccolo io alla stregua di un Dio Si tratterebbe di inflazione egoica Dal mio punto di vista, dovremmo porre uno sguardo ai grandi mistici di oriente ed occidente (personaggi lontanissimi da vanità e ipertrofia egoica), per comprendere quale sia un approccio corretto all'argomento Qualora invece li liquidassimo in maniera riduttiva e superficiale, come vanitosi e narcisisti la questione molto più semplicemente, si chiuderebbe subito
LUIGI64 Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 Riporto dei pensieri riguardanti un punto di vista diverso (integrale) della fuzione mefistofelica Forse, inevitabilmente necessaria -- ...I commentatori del "Faust" hanno sempre messo in rilievo, come un particolare fondamentale per la comprensione del pensiero goethiano, e tuttavia con un certo stupore, la curiosa indulgenza e perfino, per alcuni, la quasi simpatia mostrata da Dio verso Mefistofele... ...Goethe si sforza di giustificare questa simpatia divina verso un demone così negatore nei versi immediatamente successivi: L'attività dell'uomo troppo facilmente inizia a languire; se appena potesse, l'uomo non farebbe più nulla. Perciò "volentieri gli do un compagno che lo stimoli", e faccia così il suo dovere di diavolo A nessuno è sfuggita l'importanza di queste dichiarazioni... In nessuna delle confessioni cristiane, infatti, si incontra una simile indulgenza del Creatore nei confronti del demonio, indulgenza coerentemente giustificata da Goethe - l'attività dell'uomo troppo facilmente inizia a languire -, ma che ha, dobbiamo riconoscerlo, una base extra-razionale; si potrebbe parlare di una "simpatia organica" tra il Creatore e Mefistofele. E' infatti evidente che il Signore non afferma che la pigrizia e la sterilità dell'uomo lo hanno costretto a dargli un compagno dinamico e pieno di iniziativa...Dio, nella concezione di Goethe, è completamente libero La simpatia è, del resto, reciproca. Mefistofele, rimasto solo dopo la chiusura del Cielo e la separazione degli arcangeli, si confessa con eguale sincerità. Di tanto in tanto vedo "volentieri" il vecchio e mi guardo bene di romperla con Lui. E' assai gentile da parte di un gran Signore come Lui discorrere così umanamente, perfino con il diavolo ...In effetti, nessuno di questi versi contiene parole casuali. E se quel "gern" (volentieri) è pronunciato una volta dal Creatore e una volta da Mefistofele, questa simmetria ha un senso profondo ...Non saremmo autorizzati a vedere nella simpatia tra il Creatore e Mefistofele qualcosa di più della concezione demoniaca dell'azione e della creazione umana, come è stata formulata da Goethe, a vedere cioè l'idea tradizionale, universalmente diffusa della coincidenza dei contrari, della fusione tra l'Essere e il Non Essere, della totalizzazione del "reale"? Il presente studio si propone di soddisfare, tra le altre, anche tali domande, che superano l'esegesi della tragedia faustiana e trovano la propria collocazione all'interno della speculazione metafisica Evidentemente, nell'opera di Goethe la simpatia tra il Creatore e il demonio ha un senso ben definito. E' sufficiente sfogliare un buon commento del "Faust" per ritrovare in abbondanza testi chiarificatori scelti dall'intera opera del poeta. Mefistofele è il demone che ferma e, fermando, stimola. Il male è necessario, si è detto molte volte, poiché provoca il bene. Proprio come l'errore al quale Goethe attribuisce virtù stimolatrici: Se non sbagli, non arrivi alla ragione ("Wenn du nicht irrst, kommst du nicht zu Verstand"), dice Mefistofele ad Homunculus (verso 7847). La contraddizione è ciò che ci rende produttivi, dichiarava Goethe ad Eckermann (28 marzo 1827). Talvolta giungiamo alla piena coscienza e comprendiamo che un errore può muovere e incitare all'azione quanto una verità ("Massime", n. 85). O, in un modo ancor più chiaro: La Natura non si preoccupa degli errori; ella stessa li ripara sempre, e non domanda che cosa ne possa derivare (Testi tratti dal commento di Manacorda, Il "Faust") Proprio come l'errore, dunque, che è un momento necessario e attivo nella dialettica umana - Mefistofele è un momento obbligatorio non solo nei confronti dell'uomo, che rende dinamico tentandolo, ma è obbligatorio perfino nel Cosmo, in ciò che Goethe definiva (conformemente alla sua metafisica immanentista) il Tutto-Uno. Questa formula - il Tutto Uno - diverrà sempre più chiara quanto più ci allontaneremo da Goethe e ci avvicineremo alle fonti della sua ispirazione (Giordano Bruno, Boehme, Swedenborg) Goethe era ossessionato dall'idea della totalizzazione e dell'unificazione. Proprietà fondamentale dell'unità vivente; separarsi, riunirsi, passare nell'universale, rimanere nel particolare... Sorgere e perire, creare e annientare, nascita e morte, gioia e dolore, tutto opera intrecciandosi nello stesso senso e nella medesima misura (ibid., n. 112). Questa coincidenza tra i contrari, questa totalizzazione che sostituisce la separazione e la frammentazione universale, non ci indica forse anche il senso della simpatia polare tra il Creatore e Mefistofele?... Tratto da: Il mito della reintegrazione (M. Eliade)
LUIGI64 Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 Il 08/08/2024 at 14:26, Tokyo ha scritto: Non entro nel merito, ma sembra proprio che non abbia preconcetti, ha fatto una esperienza, e semplicemente non l'ha rinnegata. "La mia esperienza personale mi ha fatto capire che la nostra natura è molto più vasta di quella che la scienza oggi ci descrive Tratto da: Il salto (Steve Taylor)
appecundria Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 @LUIGI64 Come puoi pensare che la scienza si possa occupare della natura umana? Ma cosa è la natura umana? Quanto pesa? Di quale materiale è composta. Quanto misura? Se non se ne può fare un modello matematico non è materia per scienziati. La tua battaglia sembra essere infondata.
LUIGI64 Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 4 minuti fa, appecundria ha scritto: La tua battaglia sembra essere infondata. Questo è un tuo pensiero Mai affermato una cosa del genere Non faccio nessuna battaglia Propongo soltanto spunti di riflessione Trascendenza e scienza operano in ambiti diversi Lo abbiamo ripetuto più volte A mio avviso, per interpretare in maniera integrale la realtà, sono entrambe necessarie
LUIGI64 Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 9 minuti fa, appecundria ha scritto: Come puoi pensare che la scienza si possa occupare della natura umana? Forse dovresti dirlo a qualcun altro....
appecundria Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 10 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Questo è un tuo pensiero Mi pareva sottinteso.
LUIGI64 Inviato 10 Agosto 2024 Inviato 10 Agosto 2024 Ultimamente, interpreti i miei post un po' malamente Vabbè Comunque, spero di aver chiarito
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