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Debussy & Rameau : un disco davvero speciale ...


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2 ore fa, Max440 ha scritto:

capisco il tuo punto di vista, ma non credo proprio che Debussy abbia composto i preludi per essere suonati sempre tutti integralmente ...

Come Chopin non ha scritto gli studi per essere suonati sempre tutti integralmente ...

Come Bach non ha scritto il clavicembalo ben temperato per essere suonato sempre tutto integralmente ...

E così discorrendo ...  :classic_wink:

 

Cme nessun interprete ha tuttavia il diritto morale e l'opportunità estetica di farne markette e di mischare insieme capre e cavoli per finalità vanitose...

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1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Cme nessun interprete ha tuttavia il diritto morale e l'opportunità estetica di farne markette e di mischare insieme capre e cavoli per finalità vanitose...

 

Certo che può!

Mai sentiti concerti per coro dove si passa da Banchieri a Bettinelli ?

Ce ne sono a decine in ogni città d'Italia, e non mi pare che il pubblico inorridisca di fronte a tale "incoerenza" storica e formale ......

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13 ore fa, Felis ha scritto:

È acclarato che gli ordres di Couperin potevano essere eseguiti a pezzi.

Qualcuno ha forse scritto il contrario? Si leggano i messaggi, ci si ragioni eventualmente per il tempo necessario, si citi correttamente e non si iperinterpreti. 

 

13 ore fa, Felis ha scritto:

Comunque Zoccolov e "rinascita di Couperin e Rameu" non possono coesistere nella stessa frase: le sue sono caricature in confronto di un Rousset. 

Può darsi. Valutazioni personali. Visto che la discussione è focalizzata su un pianista, si pone come confronto un altro pianista, che può piacere o non piacere, che può essere oggetto di encomio, così come di scherno storpiandogli il nome. Il thread verte in parte sul Rameau al pianoforte, operazione che si può accettare o meno, come sopra è stato giustamente argomentato. Il mio virgolettato 'rinascita', non a caso, è opinione personale supportata da un'intervista del pianista Alexander Tharaud, che ammira Sokolov le sue scelte repertoriali: quando un pianista di grido, fama e pubblico come il russo dedica a un autore come Rameau parti dei suoi recital contribuisce a divulgarlo e farlo entrare nel repertorio. Christophe Rousset è notevole clavicembalista, ma non lo trovo termine di confronto pertinente. Pianisti e clavicembalisti sono come canidi e felidi, entrambi carnivori, ma famiglie diverse, con caratterizzazioni diversissimi, ma questo è ovvio.

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15 ore fa, Max440 ha scritto:

Come Chopin non ha scritto gli studi per essere suonati sempre tutti integralmente ...

Come Bach non ha scritto il clavicembalo ben temperato per essere suonato sempre tutto integralmente ...

E così discorrendo ...  

Tutto vero, ma per me l'esecuzione integrale è di gran lunga preferibile, ed è la prassi adottata dalla DG praticamente da sempre (per i Preludi di Debussy ci sono le varie incisioni per libri di ABM, Zimerman, Baremboim...delle Images, Suite bergamasque, Children's ho, recente, il disco di Seong-Jin Cho...) così da ascoltatore (di lungo corso) posso valutare la capacità dell'interprete. Anche nel bambinesco Children's corner il grande interprete può mostrare le sue skills, perché i pezzi sono caratterizzati e ciascuno necessita soluzioni particolari. Di qui la mia riserva per la compilation di Olafsson: è chiaramente una scelta con motivazioni commerciali...Vikingur non è il pianista dei miei sogni, non ha la tecnica sfolgorante di Lim, ma per essere capace è capace...e le Images le saprebbe suonare senz'altro (non solo l'Hommage à Rameau).

Un paio di anni fa invece un mio pianista del cuore, Mikhail Pletnev, ha fatto la stessa cosa, in recital, facendo dialogare Brahms e Dvorak...mi ha estasiato. Alla fine, forse, dipende molto dalle simpatie che tutti abbiamo, anche quando non lo ammettiamo.

  • Melius 1
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In un momento non lontano, prevedo che possa essere eseguita una sinfonia costituita da movimenti o anche singoli passaggi tratti da opere diverse anche di autori diversi che risulti assemblata secondo criteri esteticamente consapevoli.

Cio’ avviene gia’ nelle trascrizioni. Ne gira una di Winterreise moderna, un po’ piaciona, di cui non ricordo ora l’autore pero’

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10 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Credo che alla base di questi accostamenti arditi (Rameau e Debussy nel caso in esame)

 

Ardito dal punto di vista squisitamente storico, ma non da quello concettuale: ambedue sono musicisti francesi che hanno dato una svolta nell'ambito della teoria musicale.

Ma il discorso è un po' complesso e non ho tempo ora di sviscerarlo.

In altri ambiti, e con motivazioni diverse, è per esempio altrettanto interessante accostare Bach e Mendelssohn :classic_wink:

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13 ore fa, Max440 ha scritto:

Certo che può!

Mai sentiti concerti per coro dove si passa da Banchieri a Bettinelli ?

Ce ne sono a decine in ogni città d'Italia, e non mi pare che il pubblico inorridisca di fronte a tale "incoerenza" storica e formale ......

Ma che risposte dai , mi riferivo ad altri, non svicolare o cercare di 'mparare il credo agli apostoli, come suol dirsi.. :classic_rolleyes:

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15 minuti fa, Max440 ha scritto:

ambedue sono musicisti francesi che hanno dato una svolta nell'ambito della teoria musicale.

 Ma associare due musicisti perche' connazionali e' fare associazioni forfettarie... una grande quantità' di musicisti d'ogni tempo hanno dato delle svolte evolutive  piu' o meno importanti in ambito teorico, tecnico, linguistico, estetico, poetico ... e mica per questo si fanno la ammucchiate più' sommarie e spregiudicate. Tra l'altro l'innovazione  impressionista di Debussy resta più'  rivoluzionaria di quella espressionista di Rameau rispetto ai proprio tempi e all' intero paesaggio storico musicale dal 700 in avanti. In ultimo, tra i grandi autori e' quasi sempre possibile trovare delle similitudini, normale, la musica e' tutto un "copiare" dove dal paradigma ogni autori crea la sua propria evoluzione, la personale inconfondibile personalita'. 

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Non seguo Olaffson… un po’ perché finché non ascolto un pianista dal vivo… ecco.. in genere “aspetto” ad entusiasmarmi e a diventare un “piccolo fan”. Un po’ perché sono “tradizionalista”, nooo, non conservatore, è solo che un pianista mi piace valutarlo sui giganti che hanno scritto per pianoforte (non Bach o Rameau, per intendersi, ma Beethoven e Chopin..). Ci sono interpreti eccelsi di Mozart e Schubert (Brendel per esempio, la Uschida et altri..), ma se non superano il “test Beethoven e Chopin”, rimangono con mio (solo mio, intendiamoci) giudizio sospeso.

Olaffson dunque, per non averlo ascoltato dal vivo e per non avere registrato lavori di Beethoven o Chopin, rimane fuori dal mio “ settore di preferenze”.

Non sono mai contrario, per principio, ad ascoltare esecuzioni di capolavori barocchi su strumenti moderni… a patto che prima se ne conoscano gli originali e ben eseguiti su strumento dedicatorio.

Per esempio: si può fare a meno di conoscere Rameau eseguito in maniera sublime da un “piccolo grande uomo” (dal vivo è basso di statura, ma come Nezèt Seguin è un gigante come musicista!) che è Cristophe Rousset. Il vero erede di Leonhardt..in tutti i sensi.. e forse sul podio ancora migliore del maestro olandese.

Per cui.. invito all’ascolto di due album eccezionali della sterminata discografia di Rousset, al clavicembalo così come sul podio, dedicati a Rameau.

IMG-1542.jpg

Questo sopra è uno dei suoi album di esordio, da ragazzino, per la “Decca barocca” (per l’etichetta registrerà poi i più bei concerti per clavicembalo di Bach, una integrale mitica con Hogwood, ancora oggi forse il non plus ultra..). Sì, prima Rameau va ascoltato così..

E poi in un album più recente e registrato in HiRes, con clavicembalo sempre storico ma molto diverso da quello dell’album Decca..

IMG-1543.jpg

Entrambi sono disponibili sui servizi di streaming….

 

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Ma limitarsi a suonare il repertorio composto per il proprio strumento fa così schifo? Perché ad esempio bisogna continuare a sentire le Goldberg al pianoforte quando lo stesso Bach sul frontespizio scrive "Fürs Klavezimbel mit 2 manualen"? Cioè mica una tastiera è richiesta ma proprio due come minimo sindacale. E perché devo sentire Rameu o Couperin su strumenti a percussione invece che a pizzico? Non è solo questione di gusto...

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Il 2/9/2024 at 11:50, Lolparpit ha scritto:

Mikhail Pletnev, ha fatto la stessa cosa, in recital, facendo dialogare Brahms e Dvorak...mi ha estasiato

c'ero anch'io in uno dei concerti in cui ha portato in giro per l'Italia e per l'Europa questo programma; l'ho ascoltato a Ferrara.

Grande concerto, .. anche se il repertorio bisogna dire la verità che , pur suonato divinamente, non è proprio semplice ed immediato.

Tanto che lo stesso Pletnev, uscito dal teatro dopo il concerto, ai fan che lo aspettavano per un saluto e l'autografo di rito disse " stasera vi ho annoiato, vero ?" :classic_unsure:

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