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Debussy & Rameau : un disco davvero speciale ...


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Inviato
6 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Insomma, se ben capisco roba come questa bisognerebbe gettarla alle ortiche

Se Scarlatti non l’avesse scritta (per clavicembalo), noi non avremmo potuto ascoltarla (al pianoforte), e sarebbe stata una perdita per l’umanità. 

 

 

Niente affatto Damiano, è una realtà c'è a chi piace e  tanto basti. Per mke Scarlatti non va suonato ma rispetto chi apprezzi. Li abbiamo fatti ennemila volte questi discorsi.

Piuttosto cosa dobbiamo fare per dare ancora più spazio dilagante al piano asso piglia tutto, fare dei cembali legna da ardere dopo aver perso il lavoro rimasti senza pensione?  :classic_rolleyes: Scalzare il re per far posto al discendente dilapidatore...

Io amo Michelangelo nei repertoti pianistici, non in quelli clavicembalistici aromanticizzati benchè in modo classico e composto.

Questo per mè è questo Domenici Scarlatti, la sonata interpretata da ABM. Non è colpa di nessuno che Scarlatti abbia composto per cembalo e per cembalo suonato le nsue opere.., poassiamo chi ritiene buono farlo farle diventare altro, ma altro nsono mondi, anzi universi musicali diversi. Io seguito ad amare il caffè.., qualche volta prendo l'orzo che pure buono è ma l'orginilae è sempre l'originale.

 

 

 

 

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6 ore fa, Max440 ha scritto:

Sokolov... non stiamo parlando dei pianisti del teatro dell'oratorio :classic_wink:

Un caro saluto,

Max

 

 

Te la metti sempre come ti pare stracapendo anzi fraintendendo totalmente perchè forse non hai argomenti concreti e pertinenti con i quali replicare. L'oratorio è la tua massima figura retorica cui riesci ad arrivare... Forse ti è rimaasto un cattivo ricordo delloratorio che frequentavi?

Inviato
6 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

Un grande esecutore può permetterdi quasi tutto

 

Difficile trovare un pur grande esecutore che abbia scandagliato tutto lo scibile musicale da essere in grado di poter interpretare tutto o quasi. In fondo la musica è un po' come la medicina e l'ingegneria, si va per "specializzazioni"...  Bisogna fare molta ricerca negli specifici campi. La filologia ricerca alla fonte della partitura e della storia a propria, possibile chiave interpretativa per i repertori storici (barocchi, antichi o come di si voglia). L'interpretazione tuttologa va alle trascizioni partituriali dei repertori ad essa non consoni fatte da altri e messe a disposizione di tutti. Forse c'è un po' tanta differenza.

La testimonianza diretta (la prima) e il "sentito dire" (la seconda) ... Mi sembra una differenza capitale. Cosmica.  Esempi un po' colorati ma è per intenderci velocemente... Questione sicuramente da approfondire ma è stato gia fatto ennemila volte...

Inviato
25 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Scalzare il re per far posto al discendente dilapidatore...

Temo che quand’anche le opere dei clavicembalisti non fossero mai state eseguite al pianoforte, il vento della storia avrebbe comunque voltato le spalle al clavicembalo a causa di alcune  caratteristiche intrinseche di questo strumento. Benissimo valorizzarlo, piace molto anche a me. Non trovo tuttavia giustificato demonizzare la tradizione pianistica legata a autori come Scarlatti e Bach. Non accusiamo il pianoforte di colpe che non ha. Prendiamocela pure con l’economia di mercato, la rivoluzione industriale, la cultura di massa, il divismo ottocentesco, forse anche con gli angeli celesti che governano gli ingranaggi del mondo. Ma non col povero pianoforte che di per sé non fa del male a nessuno, salvo ti cada in testa 🙂

Inviato

@Grancolauro Io non demonizzo nulla, Damiano, non me la prendo con il pianoforte, mi dispiace che tu fraintenda ciò che scriva, al netto di qualche frase volutamente un po' colorita a fini leggermento e basta, Non apprezzo il piano nei repertoti "antichi" e basta, motivando la mia opinione.  Il clavicembalo, meno che in Italia, praticamente quasi tutti i clavicembalisti italiani ed al musicisti, direttori, strumentisti "filologi" sono fuggiti all'estero a gambe levate, sta vivendo in paesi musicalmente più avanzati del nostro, uno splendido revival, un po' per moda, un po' per merito musicale effettivo e indiscutibile, che non potrà lasciare indifferenti chi ami davvero la musica in tutti i suoi aspetti. Io amo visceralmente la musica "classica" tutta, di nogni epoca, amo la letteratura pianistica. Mi piacerebbe che lo stesso amore che ho anche per il cemblao lo manifestassero in solido anche i "tradizionalisti" post-romantici, autenticamente appassionati di musica tutta, molti dei quali il cembalo in maniera oscurantista vorrebbero darlo al gatto. Un cembalo tra l'altro andrebbe ascoltato dal vivo per capire quanta profondità di suono e di espressione, e di altro di cui ho già parlato, sia capace di offrire all'ascoltatore attento e preparato che non vede e non sente altro oltre il pianoforte...

Un po' mi meraviglia che dopo aver tanto diswcusso su queste faccende, affrontando tante questioni inerenti, scambiando tanti pareri, si stia qui ancora a frantenderci.  Io penso che Scarlatti , né Bach, né Couperin, n' Rameau, né Handel etc, si dovrebbero suonare al piano. Sic et simpliciter, opinione personale e motovata. Non mi mi piace che mi vengano attribuite erspressioni ed intenzioni mai manifestate, quindi proviamo a riprendere il filo giusto del discorso oppure lasciamo perdere perchè ogni volta tocca scansare le tifoserie dei curvaroli che gridano il tifo senza argomentare. Non ce l'ho con te, Damiano.

 

 

Inviato

 

Domenico Sacarlatti come si sa lavoro a lungo in Spagna, in casa dei reali... altrove, affari suoi... assorbì molto, si sente dalle sue opere, i "modi" musicali spagnoli e li trasferi sulle  sue composizioni clavicembalistiche 

Il cembalo delle corde pizzicate è più "vicino" alla chitarra che il pianoforte dalle corde martellate ... e si sente questo.., specialmente in questa Sonata  nella quale c'è una chiara vuluta "imitazione" della citarra" barocca spagnola...

Metto a confronto due interpretazioni della sonata R12... lascio a voi notare la differenza.., quale sia lo strumento tra i due che che richiami in modo più musicale e netto la chitarra.., non mi dilungo sui taecnicismi.., azioniamo l'orecchio.

p. s. se la storia ha decretato il superamento del cembalo, e non è vero, la storia ha compiuto un crimine e merita la corte maziale...
 

 

Non è Scarlatti ma allievo di Scarlatti...


 

 


 

 

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

un po' diverso è per L'arte della fuga composizione più "elastica"

Manco per sogno.

Vedi come sono scritti i Capricci e i Fiori Musicali di Frescobaldi (ed altro che Bach sicuramente conosceva e possedeva), i Ricercari di Battiferri etc. La Partitura era il tipo di scrittura di elezione per il musicista professionista. Vale a dire, se volevi fare il figo dovevi pubblicare e saper leggere ALLA TASTIERA direttamente dalla PARTITURA a voci separate. Dovevi INTAVOLARE all'istante. Vedi articolo di G. Leonhardt in cui dimostra inoppugnabilmente che l'ADF nasce e muore per tastiera.

  • Melius 1
Inviato
4 ore fa, Lolparpit ha scritto:

Molto difficile...sia di dita, che per trovarne la chiave interpretativa.

E’ il problema di Schumann. O l’interprete la trova questa chiave e il punto di fusione fra melos e armonia  - e mi vengono in mente pochissimi fra cui Jorg Demus e ovviamente Abm nel Carnaval e il primo Pollini o Martha- o se no lo si suona come una gragnuola di note senza senso musicale, come accade anche con altri grandi pianisti (penso ora ad Askenazy).

Allo stesso modo Brahms anche se alla peggio lo fanno cantare di piu’ (anche se lo sbilanciamento sul melos ne riduce la carica espressiva a mio avviso, vedi ad esempio un Kempff rispetto agli inarrivabili Backhaus Lupu e non parliamo delle ballate di abm che per me insieme all’op.118 di Backhaus e alla sonata n.3 di Zimerman sono l’archetipo

del Brahms al piano solo).

Inviato

Fra l’altro il clavicembalo e’ uno dei pochi strumenti che si giova della musica riprodotta in modo mirabile, con un impianto di livello.

dal vivo o sei addosso allo strumento oppure le cose che senti in disco non arrivano nel salotto (neanche ha senso ipotizzare una “sala”). Godiamone.

Pero’ le sonate di Scarlatti suonate da Horowitz sono fantastiche.

l’integrale di Scott Ross e’ una delle

cose monumentali della

storia del disco (come la prima integrale delle cantate di Harno minverrebbe da dire come paragone di sforzo)

  • Melius 2
Inviato
2 minuti fa, Felis ha scritto:
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

un po' diverso è per L'arte della fuga composizione più "elastica"

Manco per sogno.

Vedi come sono scritti i Capricci e i Fiori Musicali di Frescobaldi (ed altro che Bach sicuramente conosceva e possedeva), i Ricercari di Battiferri etc. La Partitura era il tipo di scrittura di elezione per il musicista professionista. Vale a dire, se volevi fare il figo dovevi pubblicare e saper leggere ALLA TASTIERA direttamente dalla PARTITURA a voci separate. Dovevi INTAVOLARE all'istante. Vedi articolo di G. Leonhardt in cui dimostra inoppugnabilmente che l'ADF nasce e muore per tastiera.

 

C'è una lunga e consolidata tradizione interpretativa di prestigio dell'Arte della fuga affidata a più strumenti ma se le cose stanno storicamente come da te riferito, sta bene, proverò ad approfondire in proprio, con quest'opera mi sento più "permissivo". Trovo che il suo carattere si presti ad una ristretta "cooperativa" di strumenti sodali deliziosamente contrappuntanti ... Mi piace molto l'interpretaziondi Rinaldo Alessandrini con il Conceto Italiano con flauto, oboe d'amore e da caccia, basson, viola violino, clavicembalo.
 

 

 

 

Inviato
15 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Fra l’altro il clavicembalo e’ uno dei pochi strumenti che si giova della musica riprodotta in modo mirabile, con un impianto di livello.

dal vivo o sei addosso allo strumento oppure le cose che senti in disco non arrivano nel salotto (neanche ha senso ipotizzare una “sala”). Godiamone.

 

 

Assolutamente.., l'audiofilo dovrebbe portare con se un disco di clavicembalo per fare un primo "severo" test dei componenti che intende acquistare...

Vero che il clavicembalo si sente poco, ma non è colpa dello strumento bensì dell'acustica della sala da concerto e della grandezza non adatta agli specifici repertori musicali nel quale figura il cembalo. Purtroppo non siamo attrezzati a dovere.., non abbiamo una cultura sviluppata per la musica in tutte le sue specificità, qualoità, "esigenze".. e il cembalo non è la storia a "bloccarlo", bensì la sciocchezza umana...

Che poi, anche là dove si dica che il cembalo non si senta.., nei momenti in cusi smette di suonare se ne sente la mancanza... cose empiriche, misteri, cose straordinarie, per orecchie e cultori dal "terzo orecchio"... 🦻 ☺️

 

Inviato

La filologia non deve ignorare pero’ che la musica, a differenza di un quadro o un reperto archeologico non e’ una “res”, ma materia viva che parla ai contemporanei, un po’ quasi come una commedia di Shakespeare che fosse recitata oggi. Nessuno parlerebbe di Shakespeare tradito se qualche lemma antico pur prezioso fosse sostituito da piu’ comunicative espressioni moderne. C’e’ spazio per entrambe le cose secondo me. 

Un po’ questo l’abbiamo avvertito con la nona di Beethoven a Salisburgo con Jordi Savall. All’attacco il pensiero in sala era: aridatece Herbert Von Karajan che qua deve tremare il cosmo chede’ sta cacarella d’attacco:classic_biggrin:.

Quanto ad Alessandrini le volte che l’ho sentito dal vivo senza i suoi complessi m’e’ parso alquanto prudente se non soporifero (vedi Giulio Cesare di Roma ad esempio, spettacolo peraltro meraviglioso per la geniale regia di Michieletto).

  • Melius 1
Inviato

@mozarteum Certe, la filologia non tende all'imbalsamatura.., le elasticità ci vogliono, vengono fuori da sole, in modo naturale, è la legge del tempo, ma bisogna aggiornare senza tradire lo spirito dell'opera rispettando le fondamentali della prassi esecutive attraverso le quali dette opere antiche hanno preso forma e carattere, Un discorso complesso.

Inviato
30 minuti fa, mozarteum ha scritto:

l’integrale di Scott Ross e’ una delle

cose monumentali della

storia del disco (come la prima integrale delle cantate di Harno minverrebbe da dire come paragone di sforzo)

 

Hai superato le perplessità per gli interventi solistici "fanciulleschi"? :classic_wink:

Inviato
24 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Alessandrini le volte che l’ho sentito dal vivo senza i suoi complessi m’e’ parso alquanto prudente se non soporifero (vedi Giulio Cesare di Roma ad esempio, spettacolo peraltro meraviglioso per la geniale regia di Michieletto).

 

Mai ascoltato in "trasferta" dal vivo; con i suoi da vido e in disco per me resta tra i migliori interpreti monteverdiani e bachiani, e molto altro... sono molto legato a Rinaldo, diresse anche il "nostro" coro in qualche occasione, l'ho visto crescere come musicista da quando inizio ancora regazzetto... 

Inviato

Damiano e Roberto: ci sono esecuzioni stupende al pianoforte (vedi appunto ABM) di opere pensate per il clavicembalo. In questo io sono abbastanza elastico e possibilista. Ho detto, però, che andrebbe conosciuta la versione “originale”, cioè come suona la musica composta avendo in mente il clavicembalo come strumento e non il pianoforte.

Dopo di che a me piace molto anche il Bach pianistico, di Gould o di Schiff, ma anche della giovane Martha Argerich! E però.. e però quelle composizioni vanno ascoltate (prima? anche?) eseguite al clavicembalo.

Scott Ross è stato un musicista splendido, grande interprete di Scarlatti (ma anche di Bach, di Soler, ecc) portato via dall’AIDS quando (per pochi anni) ancora non esisteva cura.

Poi la Medicina, in una manciata di anni, ha fatto progressi tali per cui oggi Ross sarebbe non solo vivo, ma anche in salute perfetta e ci avrebbe ancora regalato molte belle interpretazioni filologiche.

L’integrale delle sonate è un monumento della Discografia ..concordo pienamente.

Rilancio però segnalando, a tutti voi, che nei giorni scorsi l’Harmonia Mundi ha ripubblicato, in nuova veste audio (HiRes 24/96) la splendida integrale dell’opera clavicembalistica di Couperin.

image.jpeg.7dad50dff1b165b5c53350f41e1331d4.jpeg

Cercare questi album (sono quattro in totale,  mi pare..) e poi si ragiona di clavicembalo ben registrato…. che per essere eseguito lo è alla meraviglia…

 

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