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Corrado Augias e la nona di Beethoven


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16 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

un goccia nel mare del sistema concertistico più maesteream..,

Se sommiamo i concerti  come numero, indipendentemente dalla concentrazione temporale, vedrai che sono in equilibrio.

Tu hai presente Santa Cecilia probabilmente, ma anche a Roma se dai un’occhiata al Gonfalone, all’accademia filarmonica alla iuc ci sono moltissimi concerti out stream.

Le istituzioni accademiche hanno bilanci costosi che devono tener conto anche del botteghino e dei gusti del grande pubblico che per

mia esperienza sono concentrati fra fine settecento (Mozart e Haydn essenzialmente) e primi novecento (Strauss, e  francesi i russi).

quindi non proprio e sempre nona di B. ma

anche ad esempio Le Tombeau de Couperin, Les Noces, o la decima di shosta. Ci sono vincoli di bilancio: fus corte dei conti ecc.

A te che hai altre predilezioni questa programmazione ti pare sovradimensionata.

Ma una stagione sinfonica  e’ appunto sinfonica tanto per cominciare e cioe’ copre il repertorio della musica corale e sinfonica con organici tendenzialmente ampi.

L’offerta musicale complessiva c’e’ comunque in Italia.

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24 minuti fa, carmus ha scritto:

forse alla Meloni non piace l'opera?

Non piace a nessuno manco a sx. Mai visti politici all’opera e ai concerti. Solo Letta, grande appassionato, Calvi del Pd, e pochissimi altri dita sulla mano.

Se li vedi e’ per qualche inaugurazione

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15 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Tu hai presente Santa Cecilia probabilmente, ma anche a Roma se dai un’occhiata al Gonfalone, all’accademia filarmonica alla iuc ci sono moltissimi concerti out stream.

 

 

Mi ci sono fatto grande.., Teatro Olimico, Via Flaminia, e il Gonfaleone, ci davamo i concerti, la bellissima Passione d.n.J.C.  Secundum Joannes di Alessandro Scarlatti, ai tempi di Gastone Tosato... e non è più come prima. Il panorama musicale romano era ben più vivo nel genere musicale antico.., i migliori misucisti sono letteralmente scappati all'estero dove sono diventati beniamini del pubblico formando i più prestigiosi ensemble. A livello discografico anche non abbiamo etichette di prestigio, poca roba... buona, ottima ma insufficiente. I nostri talenti se li cuccano i "francesi". Problemi di bilancio.., io ricordo che fino ai primi del nuovo secolo i grandi lavori barocchi riempivano prima la conciliazione poi l'auditorium... è rimasto l'ombra di questo. Idem mi dicono d Palermo, etc... E' una goccia nel mare quel che resta. E' la Casta" che cerca la ri-conservazione. ovviamente non mi riferisco a te benchè abbia delle preferenze, repwertori che amo anche io, sei aperto anche ad altro perchè di musica ce n'è una sola,

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13 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Ma una stagione sinfonica  e’ appunto sinfonica tanto per cominciare e cioe’ copre il repertorio della musica corale e sinfonica con organici tendenzialmente ampi.

 

 

Santa Cecilia anche anche la stagione da camera. Ma anche Chopin, che fine ha fatto.., pure dai cecilier sparito.., o cmq raro, possibile che viene lasciato una tantum solo a Lang Lang? :classic_biggrin:

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1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Vedi che è possibile cominciare anche con Monteverdi? E che i Beatles e i R. S. , attratti anche dagli strumenti "antichi"  attingevano anche alle ballate medievali e rinascimentali irlandei, scozzesi, inglesi... La musica è tutto un unico viaggio nel tempo e nei luoghi con infinite fermate e ripartite...

 

Vabbè, eri a sQuola, e Monteverdi te lo beccavi anche se non ti interessava. :classic_laugh: 

Sulla TV non ti interrogano dopo... 

 

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@analogico_09 tanti anni fa quando andavo con una certa fequenza ai concerti, mi ritrovai a vedere due opere giapponesi (una comica, una seria) al teatro dell'operaa di roma, Praticamente solo (e anche loropochi) giapponei che vivevano a roma, di italiani forse 10,e quando al teatro olimpico fcero le suites per violoncello di bach, sala semivuota e praticamente solo mucisiti i studenti de violoncello. quando ha dato la boheme all'opera non c'erano posti neppure in coincidenza con la finale di coppa del mondo di calcio (e giocava l'italia). il repertorio belcantistico è stato riscoperto grazie a cantanti come la callas che si potevano permettere di esibirsi in opere poco note, sicure che la loro sola presenza avrebbe assicurato il tutto esaurito. quando andai a sentire Mario Schiano che si esibiva insieme ad un musicista americano, non solo eravamo abbastanza pochi ma Mario nel camericono mi disse "inutile che mi dici che ti è piaciuto il concerto, tanto lo se che nun ci ha caoito na mazza". e per fottermi aggiunse "ma ci sei arrivato a bartok"(ch poi è uno dei miei preferiti))

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1 minuto fa, one4seven ha scritto:

Vabbè, eri a sQuola, e Monteverdi te lo beccavi anche se non ti interessava. :classic_laugh: 

 

Non perchè Monteverdi non fosse, sia, interessante.., il limite era nel metodo d'insegnamento. Il professore di mio figlio alle medie, alla prima lezione chiese agli alunni di portare da casa ogni strumento, anche giocattolo che avevano a disposizione.., insece di spaccargli le scatole con le storie della musica privi di riferimento a ragazzi non ancora maturi per questo, li faceva suonare..,e sulle quello che veniva fuori poi ne parlavano, si confrontavano, si organizzavano i ragazzi come un gruppo musicale che prapara il suo pezzo... Mio figlio in capo a una settimana già faceva i primi accordi sulla tastira Casio quasi giocattolo e piano piano accordo, melodia e imparò a suonare il piano, con buona pace per la notizia che Beethoven fosse sordo... :classic_rolleyes: Cosa che vengo dospo, od insieme, ma la prima cosa per capire meglio la musica è farla, a qualsiasi livello. Gli comprai subito una Roland "seria" e divenne mlto bravo.., peccato che si diede una volta al liceo al Metal... però era diventato un polistrumentista: tastir era, battertia, chitarre, basso, canto... Non mi poiace quella musica, ma ciaxdcuono deve seguirte il suo karma. Fondamentela la pratica musicale!

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13 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

il limite era nel metodo d'insegnamento

 

Eh... Su questo ci sarebbe da discutere e non finiremo mai. Il mio compianto prof era considerato un insegnante eccezionale, eppure di "appassionati" da quella scuola ne siamo usciti in pochi. 

Concorrono tanti altri fattori...

 

 

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@analogico_09 con i brandeburghesi pieno, con le suite per violoncello solo neppure gli abbonati (ero un abbonato abusivo, una amic mi procuracva i biglietti gratis per tutti i oncerti, è così che ho vito quai l'integrale dei concerti per piano e rchestra di mozart con perhaia

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@one4seven Non importa con quale genere musicale si esca dalla scuola più appassionati, l'importante è che si abbia passione per la musica tutta, ove più ove meno, questo è normale. Ma non mi sembra normale appassionarsi con Berlioz - ad esempio - e non con Antonio Caldara. Potrebbe voler dire che:

1 - non sia ama la musica ma solo alcuni personali feticci

2 - l'insegnamento è sbagliato dal momento

 

Poi ovviamente ci sono i fattori di empatia personali per una musica e la non empatita per altra musica, ma bisognerebbe sempre partire da basi di insegnamento che illustrino il meraviglioso insieme, per restare alla fondamentale questione dell'insegnamento scolastico che in italia è sempre stato fatto con i piedi, con tutto il rispetto per i bravi insegnanti messi nelle condizioni di non avere la possibilità di fare dei più e meglio per mancanza di metodi adatti alle giovani coscienze scolastiche in divenire, che invece nei paesi anglosassoni, austrogermanici, francofiammingi, nordi in genere, sono in uso già da più di un secolo fa, se non ancora prima. In italia si è coltivato in ambito istituzional-accademico troppo il professiopnismo, l'eccellenza interpretativa e compositiva eccellente, guai ai dielttanti considerati con sufficienza o disperezzo. Per fortuna al chiuso dei vari ambito familiari nobili e prevalentemente borghesi si coltivava la musica fatta in casa.., non c'erano dischi si compravano gli spartiti e si suonavano al piano, al cello, al violino e con altra sorta di strumenti. Mentre in Germania Brahms componeva partiture meravigliose destinate al fare musica per diletto, idem Mendellsohn, parola nobile , dignitosissima da incentivare e non osteggiare. Si è presa quata china da troppo tempo, ora resta difficile cambiare rotta, in italglia.

Perchè gli emeriti dispensatori di cultura in televisione non affrontano anche le realtà musicali cosiddette "minori", le tante realtà dilettantistiche che spesso stentano a sopravvivere spontaneamente autogestite che restano nel sommerso. Probabilmente gran parte del pubblico "medio" anche giovane proverebbe interesse nel riconoscersi in tale modo e forma di piacere per il diletto musicale , cosa  diffusa ma molto frustrata nel momento in cui non si si coltivino quasi in esclusiva i  soliti repertori maenstream.

Non c'è nulla di più bello, di più facile, di più popolare di un Magnifica di Monteverdi che attinge anche all'immaginario musicale religioso popolare, musica nelle chiese, nei conventi e monasteri.., il canto delle monache intonato nell'ora Vespertina, la più bella e mistica del giorno... Se non si prova interesse per questo,.., credo che si sia più predisposti per l'ippica che per la musica. Mi assumo la responsabilità delle mie osservazioni... 

 

Qui mi piace Gardiner...

 

 

 

 

 

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54 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

@analogico_09 con i brandeburghesi pieno, con le suite per violoncello solo neppure gli abbonati (ero un abbonato abusivo, una amic mi procuracva i biglietti gratis per tutti i oncerti, è così che ho vito quai l'integrale dei concerti per piano e rchestra di mozart con perhaia

 

 

Questo ci può stare, è fisiologico che certi repertori, in quanto sconosciuti, non perchè non magnifici, la gente eviti, tempi la noia.

Non dimenticherà mai molti anni fa un concerto dei Mottetti di Bach - una summa delle magnificenze musicali più magnifiche del Kantor - eseguiti da celeberrimo coro di ragazzi, il Tolzer Knabenchor che attendevo come le "candelette", il quale aveva in attivo tra l'altro tante cantate della leggendaria integrale di Harnoncourt ed altre opere del Kantor.., Eravamo un pugno di persone, anche lì molti stranieri, e giuro provavo vergogna pensando al coro di ragazzi che avrebbe osservato dal palco una tale desolazione di poltrone vuote. Inutile dire che ne venne ugualmente fiuori un concerto dell'anima.

Mi resta inoltro un ricordo curioso e divertito  di quel concerto. Dopo l'intervallo si tornò in sala mi sedetti su una poltrona a caso tra le centinaia che erano rimaste vuote... manco a fare la fatica di cercare il mio posrto... ero solo all'inizio di una fila di posti vuoti.., davanti e dietro, qualche sparuto spettatore.., il resto era  "disonorevole" assenza... davvero un posto sarebbe valso l'altro.., eppure...  arriva un signore che brandendo un biglietto mi fa in accento tedesco: "centile signore, questo posto essere mio"... Mi alzai scusandomi e trattenendo a stento un sorriso che se ci fosse stato il mio amico Piero e lo avessere raccolto ci sarebbero stati credo fragorosi e incontrollate crisi di chiassose risate.., di quelle terribilmente contagiose, irrefrenabili... 😂🤣😆 Però..,  bisognerebbe mostrarsi disciplinati anche il situazioni tali...  il "povero" tedesco avendo già assistito allo scarsissimo afflusso di pubblico al concerto dello straordinario coro connazionale, ci si mette pure un italiano che cerca di fregargli il posto...  tra decine e decine di poltrone vuote ...

 

Ottimo Mozart con  Perhaia, io li saltai a mio disdoro, non ricordo i motivi.

 

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@analogico_09 quando cercai di avvcinare na mia amica al'opera lirica, evitai ccuratamente il repertorio belcantistic tipo luciadi lammermoor, troppo difficioe per chi non è abituato. inizia cn il barbiere di siviglia, la forza del destinl addirittura un trinfo di poppea (h rischato). poi cl tempo sono passato a proporle altre, ma la musica è un percosro, non ututto è subito per tutti

ps tntissimi anni fa mia nipote, abituata a sentre usica  casa, saputo che mi avanzava un biglietto per la boheme mi ha chiesto di venire anche e (diciam 9 anni). per tutta la durata della rappresentzion èstata attenta, si è gosuta la musia m arirrivati mezzanottecominciava a cadere al sonno e durante la scena finale mi ha sussurato all'orechio "zio, ma questa quabto ci mette a morire?" ovviamente conosceva loera per averla asoltata in cd a casa

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Credo che la mia pèrima opera, delle poche cho ho visto inj teatro, fu  La Cenerentola di Rossini, poi Falstaff che trovai impegnativo ma grande musica. Poi Don GIovanni, poi opere barocche, non ricordo quale con le scenografie di Pizzi.., e poco altro. Beh.., arrivare a mezzanotte la bambina di 9 anni fu eroica... troppo forte la "battuta!" :classic_laugh:

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Tornando in topic e scusandomi per la digressione vanitosa, peraltro suscitata dal post di cactus dove si narrava d’una  bambina della veneranda eta’ di nove anni (non sei) che s’addormiva all’opera, penso che le trasmissioni televisive di arte in genere debbano fare i conti con i numeri d’ascolto ipotizzabili. E’ evidente che ai cultori ed appassionati piacerebbe una trasmissione su Scarlatti o Monteverdi, ma che seguito avrebbe anche a conferirle un taglio gradevole e accattivante all’alberto angela. almeno una nona potra’ far venire la curiosita’ in chi non e’ esperto di avvicinare altre sinfonie di Lvb e da cosa nasce cosa.

Ma una cosa e’ certa: amare e “sentire” la musica e’ un dono degli Dei, hai voglia a parlarne e a spiegare. Questo e’ importante ma come complemento non come strada maestra di avvicinamento. Se uno non trasecola al preludio del terzo atto del Tristano di suo, non c’e’ speranza che lo possa fare dopo dotta soiegazione. Persone coltissime ne sono impermeabili e fra gli stessi musicisti -che sono generalmente assorbiti dai loro repertori- a volte si resta a bocca aperta per la limitatezza delle conoscenze e della capacita’ di godimento.

Questo dono va suscitato in tenerissima eta’ e va coltivato. Il mondo dei suoni, degli strumenti acustici e della loro organizzazione in composizioni deve catturare ed entrare in simbiosi d’ascolto per vie di consonanze sottotraccia se no e’ fiato sprecato

  • Melius 1
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Per me la musica è stata ed è tuttora fonte di grande volontà di scoprire,aprir la mente a nuove forme,formule e interpretazioni del concetto di musica,non saprei o non ricordo cosa m'abbia stimolato ad aprirmi in tal modo alla musica nel senso più ampio,non sono stato instradato,in casa mia da bambino (anni 70) era sovente presente il sottofondo di musica classica,opera ma anche musica pop e jazz,quindi avevo l'abitudine alla musica come compagna,poi dopo la pubertà ricordo che ogni musica a me nuova e quindi non necessariamente attuale per quel periodo,mi incuriosiva e muoveva in me il desiderio di approfondire,tutta questa trafila per arrivare alla conclusione di non poter o saper attribuire il merito a cosa o chi m'abbia così foggiato.....

  • Melius 2
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