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Horn Concert


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Inviato

Vabbè, ci sarebbe anche Ligeti.  Non so se sia già stato ricordato il suo trio per violino, corno e pf in onore di Brahms. Questo pezzo non mi entusiasma francamente. Bello solo il Lamento finale.

Decisamente più interessante l’Hamburg concerto per 4 corni naturali e orchestra, dove Ligeti esplora in modo magistrale secondo me le sfumature timbriche di questo strumento

 

 

 

 

  • Melius 1
Inviato
23 ore fa, mozarteum ha scritto:

Sentite alla fine di questo preludio, in cui la musica e’ carica di presagio per quello che accadra’, d’un affanno livido e mortale, ma ecco che come da un’eco lontana appare a rischiarare il torbido magma una tromba, non squillante e diretta, ma evocativa d’un qualcosa di perduto e rimpianto

https://youtu.be/agdZyHQiHAk?si=z1PFv49LhquJBIMz

Sono musiche di una potenza espressiva indicibile, asltamente evocative. Chiamano a raccolta le orecchie di chi sappia ascoltare e gli occhi di chi sappia guardare e vedere una musica visiva e visionaria, non già mera colonna sonora di un film, bensì arte dei suoni che assurge al rango di arte figurativa e letteraria. Si chiude così il cerchio delle arti il cui centro è comune a tutte le arti. 

 

Inviato

Paul Hindemith, tra gli antesignani della "modernità", tra gli innovatori post ottocenteschi, un concerto per corno ed orchestra molto interessante nell'eccellente esecuzione che mette in risalto le possibilità espressive "flessibili", meno "emotive" dello strumento.

 

 

 

 

Inviato

Autore più o meno coevo di Hindemitt, anch'egli britannico, di Beniam Britten una bellissima "Serenata per corno, tenore ed archi".

Non potrebbe esserci assonanza più piena e profonda come quella che si intaura tra la voce umana e la voce del corno. Un brano formidabile.

 

Eccellente interpretazione: Robert Tear (Tenor) Dale Clevenger (Horn) Carlo Maria Giulini (cond.) Chicago Symphony Orchestra

 

 

 

 

 



 

 

Inviato

@Grancolauro e Analogico. Avete perfettamente ragione su Britten, lo avevo dimenticato. E pensare che l'ho pure acquistato su disco.

Inviato

Qualcuno saprebbe dirmi perché spesso lo strumento viene suonato con una mano dentro?

Inviato
Il 26/09/2024 at 21:11, maverick ha scritto:

D'altra parte, .. c'è qualcosa con Abbado protagonista che non fosse speciale?

Quotissimo.

Inviato

 

4 minuti fa, Gabrilupo ha scritto:

Qualcuno saprebbe dirmi perché spesso lo strumento viene suonato con una mano dentro?

Per cambiare timbro e correggere l'intonazione.

  • Melius 1
Inviato
41 minuti fa, Gabrilupo ha scritto:
Il 26/09/2024 at 21:11, maverick ha scritto:

D'altra parte, .. c'è qualcosa con Abbado protagonista che non fosse speciale?

Quotissimo.

Non condivido la santificazione di Abbado che ho ascoltato numerosissime volte dal vivo.

accanto a esecuzioni leggendarie (penso al Boris Godunov di Salisburgo, alla musica del novecento, all’integrale romana di Beethoven, a Mahler, allo Stravinsky e Prokofiev di Londra a Rossini, pochi come lui anzi nessuno possedeva i segreti del

meccano sonoro del genio di Pesaro ed altri autori), a mio personale avviso in altri autori ha lasciato traccia meno importante di altri direttori: in Mozart ad esempio, o in Schubert, Bruckner, Ciaikovsky Wagner.

ma questo riguarda ogni direttore d’orchestra compresi Furtwangler Karajan e Toscanini.

Se per speciale intendiamo un taglio sempre originale e mai scontato allora concordo in pieno.

Inviato

@mozarteum Ha esplorato un panorama vastissimo di autori, forse solo Karajan come lui, ci sta che qualcosa sia riuscita meno che memorabile.

Inviato

Ciaikovsky no? Le incisioni con la Chicago Simphony non ti sembrano riuscite?

Inviato

Lui piu’ di Karajan. Credo che solo Barenboim abbia fatto altrettanto come direttore. Per non parlare del Barenboim pianista.

Un fenomeno che ha sempre preferito far musica al passare alla storia come massimo interprete di questo o di quello (ma che Wagner….)

Inviato
4 minuti fa, Gabrilupo ha scritto:

Ciaikovsky no? Le incisioni con la Chicago Simphony non ti sembrano riuscite?

Si ma Temirkanov, Gergiev Rohdzocoso e ora Sokhiev sono altra

cosa.

Devo dire pero’ che in Cia Abbado non l’ho mai sentito dal vivo mentre gli altri si. E i dischi insomma. Dai dischi Haitink e Jansons ad esempio parrebbero ordinari e invece

  • Thanks 1
Inviato
3 ore fa, Gabrilupo ha scritto:

Ciaikovsky no? Le incisioni con la Chicago Simphony

Il Tchaikovsky di Abbado non è stato mai compreso, dai critici e in parte dal pubblico, ma sono invece letture a mio avviso straordinarie e assolutamente coerenti con l’ottica “generale” abbadiana di “alleggerire”, “disincrostare dall’eccesso di romanticismo”.

Anche di recente ho letto una critica che diceva che sì, insomma, il Tchaikovsky a Chicago era “routine” fatta per onorare un contratto con la Sony RCA.

Ma ricordo perfettamente, sarà stato il 1992/3, di aver letto su Repubblica una recensione di un concerto di Abbado con i Berliner a New York e chi scriveva (Leonetta Bentivoglio? boh?) diceva che sì, insomma Abbado dovrebbe lasciar fare Tchaikovsky, perché le sue letture non sono in sintonia con lo spirito del compositore.. ecc ..ecc…

Io invece trovo che le ultime tre sinfonie registrare con la Chicago (Sony) siano state pensate in una chiave di lettura diversa, meno convenzionale rispetto alle prime registrazioni a Vienna (DG).

La sesta in particolare, tesa ed affilata…come correre su un filo del rasoio… ci si può anche far male… e il dolore di fondo, il male di vivere avrebbe detto Montale, del compositore russo viene fuori ancora più evidente e lancinante. 

Poi può piacere o meno, ci mancherebbe altro, ma come al solito le interpretazioni di Abbado vanno ascoltate e riascoltate per essere comprese.

Poi senza dubbio anche a me piace moltissimo la Patetica interpretata da Gergiev (con l’orchestra del  Marijnsky (Philips/Decca) più ancora con i Wiener, anche se un critico di recente diceva che insomma ecco..a Vienna era routine…ma davvero a volte non si sa cosa “fumano” alcuni critici quando ascoltano..😆😉).

Ma..ma insieme, e forse prima di Gergiev, vengono Mravinsky e quell’altro  sempre snobbato (a torto, a tortissimo) che era Kurt Sanderling.

invece valuto Temirkanov un direttore di molta meno “classe”, pur di un “livello” eccellente, ad avercene intendiamoci… e lo stesso il povero Mariss Janson, bravo ..ma non sublime! Sokhiev ..è troppo presto per darne un giudizio compito.. ne ho segnalato un paio di album con la sua orchestra francese…ma ecco..staremo a vedere…

Lo stesso destino del Tchaikovsky condivide, presso molti critici, anche il Bruckner di Abbado (ma non fu il critico inglese più famoso che dopo aver ascoltato la quinta di Bruckner a Londra con la Lucerne e Abbado, a scrivere che se uno voleva capire l’Universo doveva lasciar perdere Einstein e ascoltare Abbado e la sua interpretazione cosmica di Bruckner…? Mi pare proprio di sì!).

Ovviamente io trovo, l’ho sempre scritto ovunque, il Bruckner di Abbado il migliore insieme a quello di Karajan (e l’ultimo Thielemann segue molto la strada tracciata dai due appena citati… molto molto molto…basta ascoltare).

Su Schubert invece direi che la critica internazionale è concorde nell’affermare  che Abbado ne è l’interprete più grande in assoluto…

P.S. Sono un Abbadiano da sempre… abbiate pazienza…ma lo Schubert con la Chamber Orchestra ha portato una ventata di nuovo e di fresco… paragonabile solo alla settima di Beethoven interpretata da Kleiber…😉😆

 

Inviato

Be’la terza di Schubert la ventata di fresco l’ha portata nel 1979 a Roma Kleiber. E negli stessi anni Giulini eseguiva coi Cecilier la nona (in contemporanea all’uscita della insuperata edizione Dg con la Chicago). 
Ci sono poi i grandi giovani del passato e vorrei ricordare fra tutti Reiner e Walter: freschissimi sentite la 5 di Reiner.

Secondo me, ma siamo ovviamente nelle impressioni personali parliamo di grandi interpreti, ad Abbado in Schubert manca il “dolore”, il sentimento della perdita che cosi’ bene descrisse Sinopoli come tratto comune della musica tedesca postmozartiana.

ad esempio la sua bellissima Rosamunda non raggiunge la poesia di quella di Boskovsky viennese purosangue.

Dove Abbado ha lasciato segni forti oltre agli autori e ambiti citati prima e’ anche in Verdi, Simone e Macbeth appartengono al

mito, meno Otello, Falstaff e Don Carlo.

 

Inviato
6 ore fa, Gabrilupo ha scritto:

Qualcuno saprebbe dirmi perché spesso lo strumento viene suonato con una mano dentro?

Nel video che ho postato in precedenza il costruttore lo spiega. Spiega anche di quando e come è avvenuto il passaggio dal corno suonato in avanti, a come è suonato adesso, rivolto all'indietro e con la mano inserita.

La mano non è semplicemente inserita, come fosse una sordina su una tromba. Viene usata per ottenere note che non si potrebbero ottenere. In altre parole, il corno si suona con entrambe le mani.

  • 4 settimane dopo...

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