Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 6 Gennaio Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Gennaio Il 04/01/2025 at 19:49, Gaetanoalberto ha scritto: così mi avete aperto ad un altro s-confinante. E visto che ci hai portato all'ultimo lavoro solista di AA, propongo un altro aspetto del poliedrico esploratore norvegese, il trio. L'esperienza merita qualche considerazione in più perché il pianista del trio è un altro musicista poliedrico e multi sfaccettato: Vasilīs Tsabropoulos considerato uno dei più grandi pianisti greci. Considerato uno dei prodigi del piano ha composto opere per orchestra, quartetti d'archi, musica per violino e violoncello e numerose composizioni per pianoforte solo che includono i preludi che ha scritto soprattutto per Vladimir Ashkenazy (wiky). Dal 2000 è diventato un artista ECM incidendo alcuni dischi dei quali un paio con Arild Andersen: Achirana nel 2000 e The Triangle nel 2004, in entrambi i dischi la batteria è John Marshall. Achirana è un lavoro fantastico ed imprescindibile per chi volesse trovare un'altra chiave di interpretazione del piano trio. I doni melodici di Tsabropoulos sono sempre evidenti nei cluster di note sussurrate all'orecchio dell'ascoltatore attento che, conseguentemente, riuscirà a percepire qualcosa di diverso; qualcuno, che non può fare a meno delle etichette (ma è necessità di metadati 🙂) lo ha definito "chamber-jazz". Ho scritto "ascoltatore attento", con i sensi e la volontà di cogliere il modo di esprimersi del trio. Bando alle ciance (scusate), volevo proporre un paio di excerpts da "The Triangle" che (forse) rappresenta un'interpretazione del piano trio più canonica ed essenziale: "Pavane" (Ravel), Tsabropoulos ha estrazione radicalmente classica e "Cinderella Song" (Tsabropoulos), il brano di chiusura che è una delizia ed è offerto come ciliegina sulla torta di un'edizione di assoluto valore Ciao D. 1 2
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 7 Gennaio Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Gennaio Stamattina mentre viaggiavo verso l'ufficio ho messo su un disco che è una delle icone (ben riuscite) del cosiddetto jazz-rock: Enigmatic Ocean di Jean-Luc Ponty. Inutile parlare del violinista che ha collaborato (tra gli altri) con Zappa e McLaughlin. Nel disco in oggetto rappresenta la parte Jazz mentre la parte Rock è rappresentata dai due chitarristi Daryl Stuermer, che avrebbe poi suonato con i Genesis, e Allan Holdsworth, uno dei più grandi chitarristi in circolazione nel periodo. Le tastiere sono affidate ad Alan Zavod, altro musicista rimarchevole ed il basso elettrico a Ralphe Armstrong, un altro componente di Mahavishnu Orchestra. Il disco secondo me è tutto bello e linko il pezzo conclusivo composto da 3 movimenti Ciao D. 4
ascoltoebasta Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio Ritornato dopo alcuni giorni ad ascolti jazz,oggi ho apprezzato molto questo disco di quasi 13 anni fa che non ascoltavo da un po',trattasi di Brian Bromberg nel bel disco "Compared To That",lavoro d'ampio respiro che ci trasporta dal jazz 'a tre',passando da ambientazioni swing a rimandi country fino al supporto d'una sezione fiati di 10 elementi e al contributo della Japenese Rising Sun Orchestra,davvero un piacevolissimo ascolto riscoperto oggi. 2
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 8 Gennaio Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 8 Gennaio ieri sera ho messo su un vinile al quale sono molto affezionato: Journey di Arif Mardin https://www.discogs.com/master/509129-Arif-Mardin-Journey pubblicato nel 74 e registrato nel 73 (!) Arif Mardin è conosciuto soprattutto come uno dei produttori di punta della Atlantic Records, in particolare nella divisione jazz. Essendo anche un musicista, si è auto-prodotto con un paio di album a suo nome. Journey è il secondo lavoro da solista di Arif Mardin e riunisce un vero e proprio who's who di grandi del funk e del jazz come Billy Cobham, Gary Burton, Hubert Laws, Ron Carter, i fratelli Brecker, Joe Farrell, Mikal Urbaniak e la moglie Ursula Dudziak e l'elenco continua. Journey non cede mai al peso collettivo del talento dei solisti e la produzione di Mardin produce un risultato finale teso e soprattutto coeso di assoluto valore. A me piace moltissimo e per testare il vostro pensiero vi linko la title track del disco Ciao D. 2 1
one4seven Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio @damiano l'elenco di chi suona, traccia per traccia, è impressionante: praticamente con questo disco ci puoi iniziare un centinaio di percorsi di ascolto. Piacevolissimo. 2 ore fa, damiano ha scritto: Journey non cede mai al peso collettivo del talento dei solisti e la produzione di Mardin produce un risultato finale teso e soprattutto coeso di assoluto valore. Vero, ma hanno usato un altra strada per mettere in evidenza una cosa rispetto all'altra, secondo me. Quantomeno nell'edizione presente in streaming, la sezione ritmica si fa sentire un bel po'... Anche come livelli di volume rispetto al resto. Nell'LP? . 1
damiano Inviato 8 Gennaio Autore Inviato 8 Gennaio 28 minuti fa, one4seven ha scritto: Anche come livelli di volume rispetto al resto. Nell'LP? Non ho sentito lo streaming, il mio lp https://www.discogs.com/it/release/8917494-Arif-Mardin-Journey è molto piacevole e non noto diversità sui livelli, o magari non le sento. Sai a una certa età.....🙂 Ciao D.
damiano Inviato 8 Gennaio Autore Inviato 8 Gennaio 24 minuti fa, one4seven ha scritto: traccia per traccia, è impressionante: praticamente con questo disco ci puoi iniziare un centinaio di percorsi di ascolto. E ci sono alcune chicche, ad esempio la coppia che ho segnalato, non i Brecker Brothers, intendo Mikal Urbaniak (violino) e Ursula Dudziak (voce). Esploratori dell'avanguardia, a fine anni 70 ed inizi 80, battevano Roma club per club ed era sempre piacevole ascoltarli Ciao D.
one4seven Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio @damiano andando a caso... C'è un bellissimo disco in cui il nostro partecipa, nel 1993, registrato per ACT - .https://www.discogs.com/master/903398-The-Mendoza-Mardin-Project-Jazzpaña . Ma bello bello bello... . 1
Questo è un messaggio popolare. one4seven Inviato 8 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 8 Gennaio Oggi è anche giorno di "recupero" per i dischi usciti nel 2024 "rimasti indietro". Uno di questi è del prolifico "Ivan The Tolerable" (il nome è tutto un programma). Siamo sempre sulla scena Inglese... . Una fusione a 360 gradi che lambisce molti confini... . La sua pagina su RYM. https://rateyourmusic.com/artist/ivan-the-tolerable . Non sarebbe male anche un parere del nostro @minollo63 che ce lo vedo bene. . 2 1
damiano Inviato 8 Gennaio Autore Inviato 8 Gennaio 50 minuti fa, one4seven ha scritto: Ivan The Tolerable" (il nome Ho letto il commento sulla pagina di youtube riguardante la storia di questo disco ed è fantastico. Usa, nella descrizione, uno slang che richiede un attimo di attenzione ma è molto significativo Fornisce, a mio giudizio, un'idea di quale è l'approccio creativo di questa categoria di musicisti inglesi Naturalmente mentre leggevo ho ascoltato la musica e mi son segnato che devo tornarci per approfondire Grazie 🙂 Ciao D. 1 1
minollo63 Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio @one4seven Grazie del suggerimento, oggi pomeriggio dopo il lavoro ho ascoltato e ho molto apprezzato ! 😉 Non li conoscevo e l’ascolto del disco che hai suggerito è stato interessante oltre che stimolante. Ho sentito sfumature che mi hanno riportato alla mente sonorità che uno immagina distanti dal jazz e che possono avere poco a che fare con quel genere di musica. Ma se uno ha voglia di approfondire e ha la mente aperta, ci può trovare echi di post-rock (in stile Tortoise) o addirittura sentirci gli Einstürzende Neubauten che si dilettano a suonare una sorta di “free jazz” improvvisando !!! 😆 Ciao ☮️ Stefano R. ps: concordo perfettamente con quanto scritto da @damiano nel suo ultimo intervento e sulla creatività della band e del suo leader. 2
Questo è un messaggio popolare. one4seven Inviato 9 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 9 Gennaio 21 minuti fa, minollo63 ha scritto: Tortoise Band di importanza "capitale" degli anni 90. Millions Now Living Will Never Die... e forse ancor più lo stesso Tortoise uh come ci starebbero bene su questo 3d... Hai fatto un collegamento "finissimo"... 3
Questo è un messaggio popolare. minollo63 Inviato 10 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Gennaio Jazz di frontiera, così forse la definirei (anche se Free Jazz è sicuramente il termine più corretto !) la musica che ci propone il quartetto أحمد [Ahmed], denominazione che vuole essere un tributo al bassista Ahmed Abdul-Malik scomparso anni fa. In questo “Wood Blues”, primo dei due dischi usciti in questo 2024 a loro nome, ci troviamo di fronte a una suite di quasi un’ora di durata, registrata dal vivo nella primavera 2022, che sprigiona tutta l’energia che il gruppo riesce ad esprimere partendo proprio da un brano del bassista defunto ("Oud Blues") che in origine durava circa 4 minuti e che qui si trasforma, come per gioco (musicale), in un’unica cavalcata travolgente. Ciao ☮️ Stefano R. 3
Gaetanoalberto Inviato 11 Gennaio Inviato 11 Gennaio Come si sarà capito, adoro le sonorità afro, quindi senza nessuna pretesa di classificazione ma eventualmente solo perchè dai confini si pesca e ciascuno trova le influenze ed i richiami più vicini alle proprie sensibilità, oggi propongo questa Tal National, una sorta di band nazionale del Niger, fatta di gente che ha suonato e suona quasi quotidianamente in una terra dove sembrerebbe impossibile fare musica e registrare, e che si è conquistata il pubblico locale uscendo poco "dai confini". Magari siamo più in territori vicini alle ispirazioni di Bombino, meno jazz e più etno o rock, ma perchè non ascoltarli ? Fateci un giro, anche sulle cose più vecchie e meno "commerciali". Il leader è il chitarrista, molto fine. Almeida (Hamadal Issoufou Moumine) chitarra Maty batteria Length basso Yac Tal basso chitarra Babaye Omar batteria Keljue tamburo parlante Souleymane, Seydou, Massaoudou, Luthord voce Biri batteria Tafa chitarra 1 1
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 12 Gennaio Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Gennaio Ieri pomeriggio sono andato ad ascoltare un magnifico concerto di un gruppo chiamato: La Scatola del Vento. È un gruppo di Organetto diretto da Alessandro Parente https://www.alessandroparente.com/lsdv.html che mi è piaciuto molto e mi ha consentito di conoscere il solista principale Laerte Scotti che, a mio giudizio, è un fenomeno https://www.youtube.com/c/LaerteScotti/videos Tornando a casa mi è venuta voglia di ascoltare sonorità contigue ed ho messo su Volver di Enrico Rava - Dino Saluzzi con Henry Pepl alla chitarra (grandissimo), Bruce Ditmas alla batteria e Furio Di Castri alla batteria. Sul sito del maestro Triestino è quasi dimenticato e non ne capisco il motivo perché secondo me è un ottimo lavoro. Non si trova molto sul tubo quindi inviterei a fare un giro sulle piattaforme perché vale la pena di dedicare un po' di tempo. Lascio l'unica cosa che ho trovato Buona domenica a tutti D. 3
one4seven Inviato 12 Gennaio Inviato 12 Gennaio Il 10/01/2025 at 19:22, minollo63 ha scritto: In questo “Wood Blues”, primo dei due dischi usciti in questo 2024 a loro nome Il secondo, invece, Giant Beauty, è finito dritto dritto in molte charts di fine anno. Insomma ha raccolto molti apprezzamenti di critica e pubblico. Ancora devo ascoltarlo per bene... 1
minollo63 Inviato 12 Gennaio Inviato 12 Gennaio @one4seven si lo so, anche in quella di alcuni amici con cui condivido gli ascolti musicali reciproci. Ma io, personalmente, non sono ancora riuscito ad ascoltarlo per intero e quindi… non mi pronuncio !!! 😉 Tra le altre cose mi sembra di ricordare che sia anche parecchio lungo da ascoltare, oltre le 2 ore e mezza, quindi lo dovrò affrontare con tutta calma e pazienza. 1 ora fa, one4seven ha scritto: ha raccolto molti apprezzamenti di critica e pubblico. Shhh… non lo dire troppo forte… da queste parti ! 😆 Ciao ☮️ Stefano R. 2
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