one4seven Inviato 24 Gennaio Inviato 24 Gennaio 12 ore fa, damiano ha scritto: Ho sentito Plumb e mi pare notevole È più o meno tutto su quel livello.
Berico Inviato 24 Gennaio Inviato 24 Gennaio é tanto che manco, bellissimo topic, qui si balla con il diavolo 1
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 25 Gennaio Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 25 Gennaio Ambrose Akinmusire è un trombettista americano che ha fatto tutta la trafila formativa presso le più citate scuole di musica americane. Notato dai discografici approda in casa Blue Note nel 2011 e nel 2020 incide "On the tender spot of every calloused moment" https://www.discogs.com/it/release/15832817-Ambrose-Akinmusire-On-The-Tender-Spot-Of-Every-Calloused-Moment Il disco rappresenta la svolta di Ambrose, 2 anni prima, sempre per Blue Note "Origami Harvest" suonava ballabile con incursioni Philip Glass like e hip-hop. On the tender spot of every calloused moment" è il punto di inizio di un'esperienza centrata su un four-piece ormai consolidato, del tutto bastante a se stesso: il pianoforte di Sam Harris, il contrabbasso di Harish Raghavan, la batteria di Justin Brown, a gestire la complessa struttura armonica, Ambrose Akinmusire e la sua virtuosissima tromba, a pilotare in modo ineccepibile lo srotolarsi imprevedibile delle composizioni. Lascio il brano di apertura del disco (lato a traccia 1 🙂), è un magma sonoro brutale che sembra indeciso sulla direzione da prendere, poi piano e tromba a doppiare la melodia che immediatamente scompare, tornerà rapidamente nel finale, per lasciar spazio al canto del percussionista cubano Jesus Diaz. L'impatto, è traccia 1, è come "attenti al cane" che sembra voler spaventare chi approccia il disco ma vale la pena andare avanti. Lo colloco tra le mie opere preferite. Un nota: le note di copertina sono scritte da Archie Shepp Ciao D. 2 2
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 25 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 25 Gennaio Ola companeros. Scusate l'assenza ma non ho avuto un attimo. Stamattina il polpastrello fortunato si è imbattuto in questa pianista e cantante svizzera trentanovenne, Fabienne Ambuehl, che si è stabilita nella scena londinese, ma che a mio avviso fa strada a sé. Thrive. Elegante e nel contempo non mielosa la voce e la melodia, tra il nostalgico, la nota folk, il pizzico con un sufflato di blues del basso di Matt Ridley, le percussioni aromatiche di Jon Scott, e le chitarre mai invadenti di Tom Olendorff e Ant Law. A tratti mi ha ricordato qualcosa di Joni Mitchell, ma solo come eco lontano e senza incidere sulla originalità. In tutto il disco si avverte una sorta di "c'era ma non c'è mai stato", che mi piace molto. Un brano che ho trovato divertente, non necessariamente il più bello, é stato "Soft days", il sesto del disco. Fateci un giro. 3
Gaetanoalberto Inviato 25 Gennaio Inviato 25 Gennaio Il 19/01/2025 at 20:03, damiano ha scritto: Lionel Loueke Sarà a Bergamo a marzo, volevo fare abbonamento ma mi sa che sono già andati
Gaetanoalberto Inviato 25 Gennaio Inviato 25 Gennaio Il 19/01/2025 at 21:37, one4seven ha scritto: 2024 è stato un buon anno.. Condivido. Mi pare che la scena musicale sia vivace e di qualità
one4seven Inviato 25 Gennaio Inviato 25 Gennaio 28 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Condivido. Mi pare che la scena musicale sia vivace e di qualità A mio avviso, solo il mainetream è avvitato su se stesso. Da un bel po'... Sulle diverse scene, tra cui quelle che condividiamo qui, c'è invece un forte fermento e una copiosa produzione. Forse eccessiva, ma è una caratteristica anche alimentata dalla facilità (leggi basso costo) di produzione e distribuzione oggi possibile. Al contrario di quanto si possa ipotizzare, dalla situazione spuntano fuori molte proposte di buona ed ottima qualità. 2
damiano Inviato 25 Gennaio Autore Inviato 25 Gennaio 11 minuti fa, one4seven ha scritto: mio avviso, solo il mainetream è avvitato su se stesso. Da un bel po'... È da molto, molto tempo avvitato su se stesso. Stesso stilema compositivo che si ripete all'infinito su infinte produzioni, sequenze ininterrotte di II,V, I che, salvo eccezioni auree, diventano monotone ed al terzo pezzo stancano. Però suonano molto bene e quindi entrano in tante discoteche. Ho detto la mia....🙂 Ciao D.
Gaetanoalberto Inviato 25 Gennaio Inviato 25 Gennaio 24 minuti fa, damiano ha scritto: Stesso stilema compositivo che si ripete Ed infatti la vitalità la si ritrova più verso il confine. Il punto sul quale rifletterei è che, concetto che ripeto spesso, i contemporanei fanno fatica nell' inquadramento sistematico generale, nel quale riescono in genere i critici dei tempi successivi. Questo ci aiuta, al contrario di quanto si pensi, perché possiamo goderci quello che ci piace curiosando con minore rigore e molto amore. 1
one4seven Inviato 25 Gennaio Inviato 25 Gennaio 3 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: i contemporanei fanno fatica nell' inquadramento sistematico generale Questo lo ritengo un punto essenziale. I valori effettivi si vedranno nel tempo, nel lungo periodo. Oggi per oggi possiamo fare solo ipotesi. Proprio per questo io ascolto quasi esclusivamente "a sentimento", ed il rigore lo applico solo per quello che non mi piace 😁 2
damiano Inviato 25 Gennaio Autore Inviato 25 Gennaio 33 minuti fa, one4seven ha scritto: Proprio per questo io ascolto quasi esclusivamente "a sentimento", ed il rigore lo applico solo per quello che non mi piace 😁 È esattamente quello che sostengo; e lo ribadisco con parole che si sono già lette e sentite: il jazz, inteso come movimento socio-culturale si è esaurito (non mi piace scrivere "morto") 🙂 Da questo postulato discendono varie considerazioni, che includono anche le forme di nomenclatura; avanguardia, nu-jazz, ecc. ecc sono targhette che identificano forme di musica "improvvisata", che afferiscono come famiglia generale al movimento jazz, essendone il modo espressivo. Quindi l'ascolto "a sentimento" è quello più sano proprio perché non implica modelli di riferimento e, come mi piace dire, è "pensiero debole". La scena corrente è fin troppo ricca e questa ricchezza consente l'avvicinamento di molti ascoltatori. I new listeners, non hanno idea che quanto ascoltano oggi è parente stretto di cose che gli umani degli anni 40-50-60-70 del secolo scorso chiamavano jazz ed è un bene perché il jazz, e quanto ne è scaturito, appartengano a quanti più possibile. Ciao D. 2
Gaetanoalberto Inviato 26 Gennaio Inviato 26 Gennaio 16 ore fa, damiano ha scritto: inteso come movimento socio-culturale É pur vero che viviamo un momento storico musicalmente molto fluido, nel quale non mi pare si possano individuare direzioni univoche e "massive".
Gaetanoalberto Inviato 26 Gennaio Inviato 26 Gennaio Non ricordo chi di voi li suggeritte. Dopo Sinner, ci stava un po' di ritmo. 1
yukatan Inviato 26 Gennaio Inviato 26 Gennaio 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Dopo Sinner, ci stava un po' di ritmo. Dopo Sinner c’è il mondo, Lui è davanti a tutti 😉
yukatan Inviato 26 Gennaio Inviato 26 Gennaio Il 25/01/2025 at 10:17, Gaetanoalberto ha scritto: Fabienne Ambuehl Bellissimo disco, ascoltato questo fine settimana su qobuz 1
damiano Inviato 26 Gennaio Autore Inviato 26 Gennaio 5 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: ricordo chi di voi li suggeritte Io ricordo che tu hai mostrato il cofanetto per il decennale che hai comprato. Ed io sono andato a scavare per tirar fuori il mio (bello e vissuto) 🙂 Ciao D. 1
one4seven Inviato 27 Gennaio Inviato 27 Gennaio "A fusion rare jam" scoperto per caso su un formidabile canale YouTube: Terminal Passage. . Stando a Discogs, non esiste una edizione digitale di questo disco. Però in streaming c'è. E mi "puzza" tanto di rip da LP, perché in qualche passaggio si sentono i rumorini che tutti conosciamo. . https://www.discogs.com/master/348752-Doug-Lucas-Niara . Era anche tra i 10000 dischi ereditati dal defunto papà, della ormai famosa Jula > https://www.instagram.com/reel/DCqzLeJpKTN/?utm_source=ig_web_button_share_sheet&igsh=MzRlODBiNWFlZA== . .
damiano Inviato 27 Gennaio Autore Inviato 27 Gennaio L'ho appena messo nel 3ad dei vinili in ascolto Mamma mia che disco anche se so c'ha a qualcuno non piace, ma i peccati si possono sempre emendare 🙂 Ciao D. 2
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