Savgal Inviato 4 Gennaio Autore Inviato 4 Gennaio @Coltr@ne "We are such stuff as dreams are made on, and our little life is rounded with a sleep." Shakespeare "The Tempest" 1
briandinazareth Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 10 minuti fa, jackreacher ha scritto: Io la penso in maniera diametralmente opposta, perché l'anima per me è la manifestazione (comportamenti , sensazioni, pensieri, idee...) di ciò che ognuno di noi è. Semmai la domanda cruciale è: il nostro essere (anima) trae origine dalla parte materiale (encefalo) o esiste a prescindere? Se si propende per la prima ipotesi, allora probabilmente con la morte (cessazione attività encefalo) termina anche l'anima, diversamente, se si propende per la seconda opzione, l'anima esiste comunque, ma si manifesta materialmente sempre attraverso l'encefalo ed il corpo. Decidete voi .... nella tua definizione di anima mi pare implicito che sia totalmente collegata al corpo. perché le modifiche nel nostro fisico o semplicemente un farmaco possono cambiare in modo radicale comportamenti , sensazioni, pensieri e idee. se identifichiamo queste con l'anima, come scrivevi, è consequenziale che non può esistere indipendentemente dal corpo.
LUIGI64 Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio Ok certo se escludiamo a priori l'iipotesi di una dimensione spirituale e trascendente Io credo che soltanto con mezzi puramente intellettuali non si possa indagare completamente la coscienza umana La meditazione ed altre pratiche equivalenti, potrebbero essere una bella scoperta sul funzionamento della mente e della coscienza Non è certo un caso che anche le neuroscienze, pian piano, si sono avvicinate a queste tecniche di investigazione mentale Anche per le sostanze psicotrope, un ricercatore serio come S. Grof è giunto a conclusioni inaspettate Consiglio di leggere il suo: Quando accade l'impossibile, ma anche suoi altri testi risultano interessanti Ma ritengo chi non fosse interessato, prenderebbe queste letture come una perdita di tempo (bias)
Coltr@ne Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio @Savgal senza offesa, ma quanto sei comunista, forse più di me. 2
jackreacher Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 17 minuti fa, briandinazareth ha scritto: nella tua definizione di anima mi pare implicito che sia totalmente collegata al corpo. perché le modifiche nel nostro fisico o semplicemente un farmaco possono cambiare in modo radicale comportamenti , sensazioni, pensieri e idee. se identifichiamo queste con l'anima, come scrivevi, è consequenziale che non può esistere indipendentemente dal corpo. Ed è qui che subentra la "fede" (non credulità) , c'è chi vi si aggrappa con forza e c'è chi la rifiuta... Solo per fede si può affermare che l'anima esista sempre e comunque. Ps: anima collegata al corpo non implica necessariamente che la prima sia mortale, ma che qui, in questo mondo, si manifesta attraverso il "corpo". 1
briandinazareth Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 4 minuti fa, Savgal ha scritto: Quanto sopra si coniuga con un altro elemento che ha caratterizzato la società fino al recente passato, la convinzione di far parte di una comunità, in cui le relazioni tra tra uomini e donne sono fondate su un ethos e un’identità comuni, in cui l'identificazione, la dedizione, l'abnegazione e l'altruismo sono considerati i comportamenti normali, poiché funzionali al perseguimento di interessi e fini collettivi, cui subordinare gli interessi e i fini individuali. Dalla dissoluzione del senso di appartenenza alla comunità consegue l'emergere di un individualismo ottuso che si manifesta in forme di narcisismo infantile ed irresponsabile. Al soggetto che si identifica nella comunità in cui è nato si è sostituito l'individuo, ma non l'individuo portatore di ragione, i cui comportamenti sono guidati dalla razionalità, bensì un soggetto succube del narcisismo infantile, per il quale il senso dell'esistere consiste nel perseguimento dei propri desiderio individuali, compresi quegli impulsi nel recente passato considerati proibiti o malvisti, ma ora consentiti poiché condivisi da molti altri individui e non perché divenuti moralmente accettabili. eppure se pensiamo al livello di senso della comunità e del bene comune, il supporto verso chi è in difficoltà o è debole, il senso di giustizia e di eguaglianza e l'altruismo diffuso, sono molto più presenti nelle società secolarizzate che in quelle profondamente religiose ancora esistenti. la repubblica ceca,nota per essere il paese con meno credenti e più secolarizzata, è molto più altruista, supportiva e orientata al bene comune, nei fatti, di qualunque paese molto religioso o con una forte identità. questa è una tendenza molto diffusa e che possiamo trovare simile in giro per il mondo. molto spesso un forte senso religioso o comunitario è escludente verso gli esterni ma anche verso gli appartenenti. possiamo anche vedere un altro fenomeno molto interessante su questo versante: diverse popolazioni hanno sviluppato un diverso livello di senso del bene comune, molto legato alle condizioni di vita. questo ha portato anche a delle differenze genetiche medie importanti proprio nelle parti che regolano l'individualismo. ad esempio le culture basate sul riso, che richiede un livello di collaborazione molto più elevato e soprattutto non gestibile a livello familiare, mostrano due fenomeni molto interessanti: una tendenza al collettivismo molto più forte, solo in parte culturale. una minore variabilità genetica, una sorta di conformismo genetico che crea di per se meno individualismo. questo non sembra influenzato per nulla dal livello di religiosità o di rigidità conformista delle singole comunità. 1
senek65 Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio C'è vita dopo la morte? Se si: chi paga? Tocca lavurar? C'è un sindacato dei defunti?
senek65 Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 1 minuto fa, briandinazareth ha scritto: la repubblica ceca,nota per essere il paese con meno credenti Un blind trust 1
briandinazareth Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 18 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Ok certo se escludiamo a priori l'iipotesi di una dimensione spirituale e trascendente Io credo che soltanto con mezzi puramente intellettuali non si possa indagare completamente la coscienza umana non sono entrato nella dimensione spirituale, non è necessario per tutto quello che dicevo. ad esempio se con l'alzheimer perdiamo la memoria, riconoscere le cose ecc. è del tutto ininfluente credere o no in una dimensione religiosa o spirituale. quella memoria scompare, perché è parte della fisicità che viene intaccata dalla malattia. 1
Coltr@ne Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 1 minuto fa, senek65 ha scritto: vita dopo la morte? Si, i figli 1
Guru Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 3 ore fa, Bazza ha scritto: A me piace credere Credo che il punto sia tutto qui, senza farla tanto lunga. Possiamo ridurre tutto a questioni filosofiche, o se vogliamo essere brutali a "seghe mentali" di esseri che hanno la fortuna di poter usare il cervello per scopi al di fuori del soddisfacimento dei bisogni primari. Perché continuare a menare il can per l'aria su questo argomento?
briandinazareth Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 1 minuto fa, senek65 ha scritto: Un blind trust molto bella 1
iBan69 Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio Mi piacerebbe credere che dopo la morte ci sia un’altra vita, ma ahimè, sono più propenso a pensare che ci sia solo polvere.
Coltr@ne Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 1 minuto fa, iBan69 ha scritto: solo polvere. Speriamo bianca 1
extermination Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio Come spesso accade, osservando le “cose” nella sua parte più complessa, si tende a perdere di vista la semplicità che le caratterizza.
briandinazareth Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 4 minuti fa, Guru ha scritto: Possiamo ridurre tutto a questioni filosofiche, o se vogliamo essere brutali a "seghe mentali" di esseri che hanno la fortuna di poter usare il cervello per scopi al di fuori del soddisfacimento dei bisogni primari. Perché continuare a menare il can per l'aria su questo argomento? perché è bello, risponde alla nostra esigenza profonda di uomini di farci domande sulle cose, perché la morte fa paura e perché allenare la nostra intelligenza è anche un ottimo modo per allungare il tempo di vita degna. a me pare abbastanza :) 1
alexis Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio Visto che qualcuno osa citare vespa, accanto a Nietzsche.. e visto che il tema é attinente.. mi permetto quindi di suggerirvi una bella lettura edificante, ma in senso opposto… ma con l’amichevole suggerimento di evitarla durante le feste, ancorché ingozzati di panettone della Lidl o Cannavacciuolo, poco importa.. potrebbe seriamente bloccarvene la digestione… ( per chi non conoscesse Cioran, forse il più lucido dei filosofi nihilisti, dotato di magnifica inebriante scrittura ( al pari di quella di Nietzsche, specie nell’idioma nativo) e una vasta gamma di scritti, a partire da Il dilemma di essere nati, fino al titolo citato) 1
Coltr@ne Inviato 4 Gennaio Inviato 4 Gennaio 9 minuti fa, Guru ha scritto: hanno la fortuna di poter usare il cervello per scopi al di fuori del soddisfacimento dei bisogni primari. E quale è più primario tra il mangiare e il conoscere perché lo devi fare.
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