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Melius Club

Dopo la morte c'è un'altra vita?


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Inviato
9 minuti fa, Coltr@ne ha scritto:

Speriamo bianca

:classic_biggrin:

briandinazareth
Inviato

@alexis

 

la tocchi piano eh? :classic_biggrin:

però citazione azzeccatissima, contro l'idea dogmatica, vanità umana e l'illusione.

che poi lui spesso è stato accusato di nichilismo, ma io non l'ho mai trovato così.
anzi, anche nel suo umorismo, mi pare più un disincanto libratorio

loureediano
Inviato

Il problema per molti è la morte perché in vita non hanno vissuto e sperano di poterlo fare dopo la morte.

Capirei se ogni essere vivente avesse un'anima, ma che l'abbia solo l'uomo non sta in piedi, proprio perché dimostra che è opera dell'uomo e non del divino.

  • Haha 1
Inviato
9 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Questa e’ la sfida del futuro.

Gli equilibri futuri saranno, come sempre e necessariamente, un mix improbabile da definire a priori, su cui in seguito si costruiranno arditi castelli cercando ancora una volta un senso compiuto nel caos a seconda delle proprie inclinazioni.

occorre darsi pace anche da vivi, non è roba per uomini dettare leggi universali.

Inviato

@mozarteum

Il tema è appunto questo, non la fede come fatto individuale.

Sarà la vecchiaia, ma mi pare che la coesione sociale stia diventando sempre più fragile, con il rischio di una deriva autoritaria che rimuova le garanzie liberali.

  • Melius 2
mozarteum
Inviato

Contrapposto al dogmatismo, il relativismo (e l’individualismo che ne e’ la massima celebrazione) portato all’eccesso genera una scrollata di spalle.

E questa porta a dissoluzioni pubbliche e private.

 

  • Melius 1
Inviato
1 minuto fa, Savgal ha scritto:

ma mi pare che la coesione sociale stia diventando sempre più fragile

chissà dove sei stato negli ultimi 70 anni di lotte e scontri.

  • Sad 1
Inviato
1 minuto fa, mozarteum ha scritto:

Il relativismo (e l’individualismo che ne e’ la massima celebrazione) portato all’eccesso genera una scrollata di spalle.

E questa porta a dissoluzioni pubbliche e private.

c'è sempre qualcuno che si occupa della salvezza del mondo e degli uomini a vario titolo e in diverse direzioni.

li lascio fare, seppur con poca fiducia.

sono troppi per discuterci quelli di un condominio, figuriamoci il mondo intero.

briandinazareth
Inviato
1 minuto fa, mozarteum ha scritto:

Il tema posto da Sabino e’ quello che Dostoevsky mette al centro del leggendario capitolo dell’Inquisitore nei Karamazov: la fede in Dio come fattore di coesione sociale e remora morale.

 

oggi però è evidente che anche senza la fede in dio la coesione sociale resiste, anzi, nel concreto e non nei proclami, viviamo in società molto più coese e collaborative di un tempo.
che gran simbolo di coesione sociale e di morale positiva estesa agli altri è la sanità pubblica, ad esempio? 

sempre nella pratica e non nei proclami.

 come era il mondo quando tantissimi credevano fervamente (dio, patria, l'imperatore ecc.)? sangue, guerre e tanto, tantissimo odio... e un livello di uccisioni intragruppo che oggi non riusciremmo neppure ad immaginare.

in confronto oggi il mondo sembra una comunità hippie
 

3 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Quando la reciprocita’ traballa sono poi guai, perche’ una morale infraterrena e’ troppo tentata dall’utilitarismo assecondato da scienza e tecnica (eugenetica, conflitti per la supremazia di Stati e classi sociali).

Questa e’ la sfida del futuro. Su quali basi costruire una morale nuova non religiosa ma nel contempo non debordante nell’utilitarismo?

I principi della rivoluzione francese -validi per l’occidente, ma non condivisi talvolta anche volontariamente dalla maggioranza della popolazione del globo, sono universali o sono anch’essi il risultato temporaneo di un certo momento storico europeo?


l'utilitarismo è meraviglioso però, perché rinunciare ad un principio del genere? 

nasce dalla consapevolezza che siamo tutti sulla stessa barca in questo breve momento terreno, è un modo di cercare il bene comune senza appesantirlo di orpelli inutili. 

è una forma di umanità caritatevole e che auta a liberarsi dall'arroganza e dall'illusione di essere così speciali.
sempre con la cura di non diventare dogmatici e assolutisti, anche l'idea migliore del mondo tende a diventare idiozia se estremizzata.

alla fine l'utilitarismo è l'arte di moltiplicare la felicità dividendo i sacrifici :) 

i principi della rivoluzione francese, che poi sono il cardine della cultura occidentale moderna, sono rifuitati principalmente dalle religioni e dai nazionalismi e chiusura culturale. 

perché sono principi intrinsecamente universalistici e anti-dogmatici.

io penso che la vita degli individui tenda ad essere molto migliore dove c'è meno dogmatismo, quindi più libertà e spazio per esprimere una propria via. 

i principi della rivoluzione francese sono evidentemente un frutto storico e filosofico, ma hanno il grande vantaggio di farci vivere molto meglio e ammazzarci molto di meno. 
mi accontento anche senza pensare che siano le tavole della legge date a mosè


 

Inviato

Immagino che “Il Cielo Stellato Sopra di me, la legge morale dentro di me” sia una risposta un po' vaga... ed è anche per questo che, personalmente, non ho gran bisogno di esistenze ultraterrene né di paura della morte per organizzare e vivere una vita degna, o almeno ritengo sia tale.

Mi allineo a quanto appena indicato da @nullo la deriva sociale è estremamente evidente da molto tempo.

Dimenticavo, avviso i naviganti che siamo un po' fuori tempo massimo, ché tra non molto, tra transumanesimo, lungotermismo ed altruismo efficace tutti questi edificanti ragionamenti saranno, come dire?, un po' fuori moda :classic_ninja:

mozarteum
Inviato
5 minuti fa, loureediano ha scritto:

Il problema per molti è la morte perché in vita non hanno vissuto

A volte cio’ accade per sfortuna, penuria di mezzi ecc.

Altre volte per andazzume e abitudinarieta’ (ma oblomov aveva una prorompente forza centripeta: l’oblomoviano chiama a se’ il mondo non lo insegue spesso ad cazzum).

Sbarcare il lunario dell’esistenza  non e’ facile come non e’ facile trovare il punto di equilibrio fra spinta a migliorarsi e inerzie del proprio carattere

  • Melius 1
Inviato
14 ore fa, Savgal ha scritto:

Dio e anima sono concetti metafisici inscindibili.

In quanti credono che l'uomo abbia un'anima e questa sopravviva alla morte

Non del tutto esatta la correlazione se volessi vederla dal punto di vista ebraico-cristiano, il concetto di anima immortale in realtà proviene da altre credenze religiose. Nel vecchio testamento la parola che oggi traduciamo con anima è nefesh e viene usata semplicemente per indicare l'individuo , il suo corpo che respira , non una parte che gli sopravviva alla morte. Tanto che nefesh viene usato  per indicare animali, corpi morti e così via . Basta vedere il racconto della Genesi dove gli animali vengono indicati con lo stesso termine e dove poco dopo vengono pronunciate ad Adamo le famose parole di avvertimento in caso di disobbedienza a Dio : "polvere sei e polvere tornerai" senza far intendere altre alternative di esistenza alla morte .

 H. M. Orlinsky dell’Hebrew Union College, a proposito della scelta di togliere la parola anima da una nuova traduzione della Torà edita dalla Jewish Publication Society of America ha detto che era stato  eliminato da quella traduzione perché  “Altri traduttori hanno interpretato che significhi ‘anima’, il che è completamente inesatto. La Bibbia non dice che abbiamo un’anima. ‘Nefesh’ è la persona stessa, il suo bisogno di cibo, il sangue che scorre nelle sue vene, il suo stesso essere”.

 

Anche se la scelta traduttiva più neutrale sarebbe semplicemente scrivere anima ogni volta che compaia nefesh ( senza arbitrariamente sostituirlo , cosa che può far pendere verso la teologia propria del traduttore che invece andrebbe del tutto evitata, lasciando al lettore l'interpretazione ) capisco pure che diventi meno stilisticamente efficace, ma si eviterebbe di creare pregiudizio.

 

Comunque evitando di ingolfarci in una lunga digressione che poi dovrebbe passare al greco e alla differenza tra resurrezione e anima immortale, la storia insegna che in effetti la credenza in una anima immortale è stata, purtroppo,  usata  anche per spingere a combattere tante pacifiche persone che non ne avrebbero avuta alcuna voglia , promettendo ricompensa celeste per coloro che fossero  morti per difendere la patria, il re, l'imperatore, la chiesa ( idem in molte altre culture religiose ) .

La cosa che molti dimenticano è che ciò è avvenuto anche in Italia non solo nel passato remoto ma fino  alla Seconda Guerra Mondiale, i miei genitori e i miei nonni conservavano vivo ricordo delle accorate prediche nelle chiese a questo proposito.

Quindi di per sé il concetto di immortalità dell'anima non ha influenza positiva ( evitando di parlare di cose utilizzate per incutere terrore come l'anima che brucia all'inferno per l'eternità, altro concetto estraneo, originariamente, al cristianesimo ).

Il grande problema è in realtà l'assenza di un riferimento assoluto ( Dio appunto) come origine del discrimine tra ciò che è bene e ciò che è male con i tristi risultati che vediamo dove ognuno, ritenendosi assoluta autorità morale, finisce per elevare l'utilità apparente ed immediata o semplicemente egoistica, a legge universale, quando più pensieri convergono nascono poi quelle cose aberranti che si vedono nei social ma che pian piano trasformandosi in maggioranza passano o passeranno anche alla politica e da lì alle leggi o alla loro applicazione pratica...( Già in passato abbiamo avuto prova di come ciò finisca in tragedie immani ). 

In effetti tutto ciò accadeva anche in passato, la differenza è che prima avevamo ad esempio un papato di malvagità assoluta , capace di crimini inenarrabili, che però imponeva ai sudditi/fedeli criteri di bontà, altruismo, rispetto ( pronti però a farglieli annullare quando politicamente conveniente via via a papi, re e imperatori ), oggi abbiamo una base che si sta trasformando in maggioranza assoluta, di persone capaci per egoismo di auspicare o provocare il male nel resto del genere umano e che si fa strada nei vertici delle istituzioni irreversibilmente e viceversa abbiamo vertici che facendo appello agli istinti più bassi cercano e ottengono consenso.   

  • Melius 1
  • Thanks 1
briandinazareth
Inviato

@Luca44

 

Condivido quello che hai scritto all'anima. 

 

Del resto il cristianesimo (piu forte nel  cattolicesimo) si basa sulla resurrezione del corpo fisico. Non è una cosa simbolica.

Senza quello niente ha senso, secondo i padri della chiesa e la dottrina.

 

Invece mi pare falsa la visione di un passato con più altruismo, bontà e rispetto perché imposto dal papato o altre credenze e istituzioni.

 

Quand'è che c'è stato tutto questo? 

In quali anni?

 

Aggiungo che le spinte dittatoriali, sovraniste e autoritarie che vediamo, Sono tutte basate sull'opposto dell'utilitarismo, libertà e secolarizzazione.

 

Tutti partono da esporre identità religiose e nazionalistiche molto forti, putin, trump, meloni, modi, erdogan... Così come principi morali, almeno all'apparenza molto forti, che vogliono imporre agli altri in forma di stato etico.

 

E sono tendenze che inevitabilmente portano ad una maggiore conflittualità, guerre e violenza. 

 

Perché gli altri diventano subito nemici irriducibili e senza una possibile base comune.l di dialogo e convivenza. 

 

Se ho una religione vera e assoluta, una morale assoluta e quindi posseggo una verità assoluta. Gli altri sono per forza in errore. 

Io penso sia un po' sciocco perché sappiamo quanto siano relative ai tempi e luoghi e perché ci porta a disprezzare e odiare

extermination
Inviato
25 minuti fa, nullo ha scritto:

Gli equilibri futuri saranno, come sempre e necessariamente, un mix improbabile da definire a prior

In un contesto politico ( il nostro) caratterizzato da un’azione politica poco lungimirante e poco illuminata, incapace di porsi “grandi fini”, stretta tra debiti e vincoli di bilancio che, nella migliore delle ipotesi, non potrà andare oltre miseri benefici per la collettività.

Inviato

Non dovremmo essere così preoccupati, visto che la morte l'affrontiamo ogni sera, quando dalla veglia precipitiamo nel sonno.

Alle volte , in quei brevi istanti in cui avendo ancora un barlume di coscienza riusciamo a percepire il momento del trapasso, si rivelano perfino piacevoli: il corpo che s'abbandona, si scioglie, la mente si perde.

Compiamo questa sorta di atto di fede, ogni giorno: certi che risorgeremo al sorgere del sole.

Chissà,  forse è davvero solo una questione di tempo, un'attesa che si prolunga, per poi tornare a noi stessi.

jackreacher
Inviato
1 ora fa, Coltr@ne ha scritto:

E quale è più primario tra il mangiare e il conoscere perché lo devi fare.

L'azione di mangiare, se non mangi il tuo corpo muore....

Se non si medita , l'anima si annulla....

extermination
Inviato

@senek65 La vedo anche io come te; la morte è un finto problema al contrario di una lunga sofferenza in vita!


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