hifi_marco Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio https://www.italiaoggi.it/economia-e-politica/attualita/meta-perche-zuckerberg-ha-scelto-john-elkann-come-suo-ambasciatore-in-europa-xtjuppxi Visti i risultatii Fiat...
UpTo11 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 1 minuto fa, hifi_marco ha scritto: Visti i risultatii Fiat... E che il meglio se l'è già preso Ìlon...
iBan69 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio @Savgal il problema è che chi va via da un social, spesso si sposta su un’altro, che non vuol dire che sia meglio. Le persone, e non solo giovani, hanno bisogno di depurarsi, da questi luoghi di superficialità e ignoranza, tornando a ragionare con la propria testa e non con quella di altri che gridano più forte. 1
LUIGI64 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio Piuttosto impressionante: Grazie alla creazione di un’App per Facebook – MyPersonality[3] –, che consentiva di analizzare gratuitamente la propria personalità rispondendo a una serie di questionari, Kosinski è stato in grado di raccogliere i dati di personalità di oltre sei milioni di utenti Facebook, che poteva confrontare con i dati presenti nel profilo del social network. In particolare, analizzando i dati raccolti, Kosinski si è accorto che attraverso le informazioni presenti nei social – per esempio i «mi piace», le immagini e i post condivisi, ma anche l’età, il sesso e la residenza – era possibile prevedere con elevata precisione i risultati dei questionari di personalità. Al termine di un lavoro di qualche anno, culminato nella tesi di dottorato, Kosinski ha cercato di elaborare un modello previsionale basato sui «mi piace» che permettesse di prevedere la personalità di ogni utente dei social. I risultati sono sorprendenti. Già nel 2013 il modello era in grado di prevedere, conoscendo almeno settanta contenuti digitali e a cui il soggetto avesse attribuito un «mi piace», la razza (con una precisione del 95%), l’orientamento sessuale (88%) e l’orientamento politico (85%) dei diversi soggetti [Kosinski, Stillwell e Graepel 2013]. Due anni più tardi il modello era in grado di prevedere la personalità con una precisione crescente, superiore a quella dei test di personalità tradizionali e direttamente confrontabile con le predizioni degli altri membri della rete: sapere a che cosa il soggetto ha attribuito dieci «mi piace» permette di ottenere un profilo di personalità paragonabile a quello elaborato da un collega di lavoro, settanta a quello elaborato da un amico stretto o un convivente, centocinquanta da un familiare, trecento da un coniuge [Youyou, Kosinski e Stillwell 2015]. Tratto da: Fake News (Giuseppe Riva) 2
Savgal Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio @iBan69 I miei adolescenti in parecchi casi mi paiono più equilibrati e razionali degli adulti. Il punto, a mio parere, è la solitudine di tanti, l'assenza di relazioni sociali, che incattivisce. 1
LUIGI64 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio Altro dato molto interessante: Se questo è il quadro generale, il dato finale è altrettanto interessante: in quindici anni l’attenzione media durante la fruizione dei contenuti digitali è diminuita del 50%, passando da 12 secondi a 8 secondi per ogni contenuto. Come sottolinea la ricerca, questo tempo è perfino inferiore ai 9 secondi a cui può arrivare un pesce rosso. Che cosa implica questa riduzione dell’attenzione sostenuta per le fake news? Lo spiega su «Nature Human Behavior» Xiaoyan Qiu, ricercatore dello Shanghai Institute of Technology: I dati empirici che comparano la quantità di dati disponibili con il basso livello di attenzione dedicato all’uso reale dei social media evidenziano una bassa correlazione tra la qualità e la popolarità della comunicazione. In queste condizioni realistiche, il modello prevede che le informazioni di bassa qualità abbiano la stessa probabilità di diventare virali [di quelle di alta qualità], fornendo una spiegazione per l’alto livello di disinformazione che osserviamo online [Qiu et al. 2017, 1]. Detto in parole più semplici, dato il livello di attenzione e di analisi attualmente dedicato ai contenuti dei social, la rete non è in grado di discriminare efficacemente tra contenuti di alta e bassa qualità, fornendo il contesto ideale per la diffusione delle fake news. Come abbiamo visto nel capitolo secondo, quando il soggetto non dedica abbastanza tempo alle proprie scelte, utilizza un percorso decisionale «periferico» che si basa su elementi di sfondo di tipo indiretto come le caratteristiche della fonte, la piacevolezza o l’autorevolezza del messaggio [Petty e Cacioppo 1986]. A livello di rete, le decisioni periferiche portano a far prevalere due fattori: la resistenza al cambiamento e la polarizzazione [Sunstein 2017]. ...Secondo diversi analisti e i suoi stessi ex dirigenti, Facebook ha studiato i meccanismi legati alla dipendenza e li ha utilizzati nella creazione della propria esperienza d’uso con l’obiettivo di mantenere gli utenti il più possibile all’interno della sua piattaforma [Brooks 2017; Parkin 2018]. Le ricerche più recenti hanno mostrato come la dipendenza comportamentale nei confronti della tecnologia sia il risultato dell’interazione tra questi cinque componenti: 1) feedback positivi irresistibili e imprevedibili (questo è il componente direttamente legato alla dopamina); 2) forti connessioni sociali; 3) tensioni che esigono soluzione; 4) obiettivi interessanti appena fuori della portata; 5) percezione di compiere un progresso e un miglioramento incrementali [Alter 2017]. In quest’ottica spingere alla dipendenza comportamentale è molto semplice: basta creare delle esperienze tecnologiche in grado di attivare negli utenti la maggior parte di questi componenti. Secondo lo psichiatra Tonino Cantelmi l’elemento chiave è un deficit metacognitivo, cioè l’incapacità di fermarsi e di riflettere sul senso che hanno i propri comportamenti [Cantelmi, Lambiase e Sessa 2004; Cantelmi, Toro e Talli 2010]. Come spiegano Cantelmi, Lambiase e Sessa:...La persona quindi, non riuscendo a trovare una via d’uscita e perdendo sempre di più la capacità di orientare e governare la propria vita, continua a rivolgersi sempre più compulsivamente a quei comportamenti che gli danno l’illusione di soddisfare i suoi bisogni: piacere, controllo, potere, connessione interpersonale, significato della propria vita, valore personale [2004, 21-23 Dal testo citato più sopra
audio2 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio i social in realtà sono sopravvalutati, secondo me. la gente è ancora in grado di fare 2+2 da sola 1
Savgal Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio @LUIGI64 La prima finalità dei social era di avere dei profili di gruppi di potenziali clienti da poter vendere alle aziende. Ciò a cui prima una società di ricerca poteva giungere attraverso lunghe e costose interviste, nei social è dato gratuitamente d a coloro che lo affollano. Rimane sempre valido il detto che se qualcosa vi è data gratuitamente, la merce siete voi. 2
ascoltoebasta Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 1 ora fa, audio2 ha scritto: la gente è ancora in grado di fare 2+2 da sola Con l'ausilio della calcolatrice però......e comunque andranno poi a cercare nei social la conferma del risultato . Io frequento solo questo social ed è già molto,infatti quando mi imbatto,anche qui,in forumer che sembrano esser di casa in altri social o canali tipo youtube,mi stupisco e mi rallegro di quanto io sia felicemente esente da certi 'bisogni'. E se,come spero,entro il 2025 con mia moglie ci trasferiremo in montagna,le sempre più rare incursioni in melius saran di quasi sola e pura curiosità.
iBan69 Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio L'odio «derubricato» e meno moderazione: così Facebook e Instagram rischiano di diventare come X. https://www.corriere.it/tecnologia/25_gennaio_09/facebook-instagram-moderazione-contenuti-97beccbc-3b54-4791-8b92-f7931a4bfxlk.shtml
Savgal Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio Provate a pensare quali sarebbero i post e gli interventi su facebook (ma anche in questo forum) se dovessero essere simili a quelli su LinkedIn. Leggete, per esempio, questo articolo di Fubini https://it.linkedin.com/posts/federico-fubini-87769387_elon-musk-campione-mondiale-di-ipocrisia-activity-7271892945916579841-CEw0 e chi e come commenta. E' un altro mondo rispetto agli altri social. 1
Gustavino Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio 13 hours ago, Savgal said: @LUIGI64 La prima finalità dei social era di avere dei profili di gruppi di potenziali clienti da poter vendere alle aziende. Ciò a cui prima una società di ricerca poteva giungere attraverso lunghe e costose interviste, nei social è dato gratuitamente d a coloro che lo affollano. Rimane sempre valido il detto che se qualcosa vi è data gratuitamente, la merce siete voi. Assolutamente ! la privacy e' un bene prezioso ,la profilazione inizia da cookies
appecundria Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio 57 minuti fa, Savgal ha scritto: E' un altro mondo rispetto agli altri social. Perché quello è un ambiente di lavoro competitivo. Non puoi far vedere a tutti che sei un cretino.
appecundria Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio McDonalds annuncia la cessazione del suo programma di pari opportunità per sesso, razza e religione.
Amministratori cactus_atomo Inviato 9 Gennaio Amministratori Inviato 9 Gennaio @iBan69 atteso che il tempo di attenzione è sempre più basso, il fenomeno lo si contrasta con cose che in pochssimo tempo colpiscano chi guarda o lo portino a partecipare. una bella rissa fa molta iù audience di una pacata idiscussione uale che sia il tema. a mio parere meta si è resa cont di non poter competere cn x senza scendere al suo livello, in caso cntrario quelli che fanno audince (gli haters, i casinisti, gli aggressivi, i polemici, ecc ecc) sarebbero transitati su x. da'altra parte quando ilibri venivano scritti a man su pergamena, la produzione di libri era bassa ma queoi imortnti venivano letti e conosciuti da tutti o qusi. più si aumenta la quntità più scende la qualità. i social non fanno eccezione alla regola, a ripadi meana è diventata famosa per una torta in faccia, sgrbi er aver augurato la morte la suomaestro. alla fine uando il rumore è troppo, si finisce per vhiudere le orecchie, prima i poi succede
Xabaras Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio Il 07/01/2025 at 20:47, Gustavino ha scritto: @LeoCleo guarda a me bloccavano studi scientifici di Pubmed , censura fu Guarda c... [questo contenuto è visibile solo ai membri regolarmente censiti su italmedia. Scansiona un tuo documento per leggere questo ed altri interventi]
Roberto M Inviato 9 Gennaio Inviato 9 Gennaio 10 ore fa, appecundria ha scritto: McDonalds annuncia la cessazione del suo programma di pari opportunità per sesso, razza e religione. E non è solo l'unica. Quasi tutte le grandi aziende abbandonano la DEI e il Wokismo. Perchè è passato di moda, hanno talmente tanto esagerato che c'è stata una contro-reazione potentissima. Per me è una enorme conquista di civiltà, il trionfo del merito e della libertà di pensiero, la fine del razzismo al contrario e della bullizzazione di chi ha idee contrarie rispetto a quelle dominanti. Perfino la Disney (la grande azienda più woke di tutte, quella della Biancaneve di colore, degli aristogatti censurati ai bambini con i transgender proposti nei cartoni animati, delle attrici licenziate per post politicamente scorretti), sta cambiando radicalmente politica ed ha realizzato che DEI e e politica fanno perdere i soldi, così come i transgender nei cartoni animati che infatti hanno rimosso. "'Politics is bad for business". https://www.foxnews.com/media/disney-backing-away-from-culture-wars-la-times-reports-politics-bad-business
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