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Melius Club

Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Inviato

È sempre interessante ascoltare versioni nuove/alternative, e mi riferisco proprio allo spartito, dei capolavori più conosciuti. Del famoso primo concerto di Tchaikovsky per pianoforte è noto che esistono tre versioni diverse, ma la seconda è quella che non si ascolta quasi mai e mai finora era stata registrata.

La prima versione del noto concerto, criticato proprio dal suo dedicata odio, il pianista  Nikolai Rubinstein, fu pubblicata da Tchaikovsky nel 1875, ovviamente lo stesso anno della prima esecuzione, a Boston.
La terza versione è quella più comunemente registrata, ma è una versione postuma e non autografa.

Invece la seconda stesura, sebbene sia quella rivista dal compositore e quella eseguita durante la sua vita, fino all’ultimo concerto pochi giorni prima della sua misteriosa morte nel 1893, è quella che fino ad ora non era mai stata messa su disco!

Ci ha pensato un grande pianista, così poco menzionato qui sul Forum, Kirill Gerstein.

La sua esecuzione, forse grazie anche a questo spartito un po’ diverso, ha il dono della leggerezza e della trasparenza. Lo si capisce fin dal primo famoso tema di esordio, dove al posto degli accordi eroici (le più famose “zampate” eroiche sono quelle delle mani di acciaio di Richter e della Argerich), quelle note sono arpeggiate! Non ci sono, poi, moltissime differenze con lo spartito nella sua forma più conosciuta, ma è probabilmente Gerstein che ha scelto questa chiave interpretativa, ben assecondato da uno dei più strepitosi giovani direttori di oggi (sentito spesso a Firenze) James Gaffigan con una signora orchestra tedesca a lungo nelle mani di Chailly.

Una versione bellissima da ascoltare con un piacere immenso, che rinnova e rinfresca il piacere di ascolto di questo capolavoro, anche dopo millanta ascolti.

Bellissimo anche il taglio dato al secondo concerto di Prokofiev, che completa l’album, ma ecco la mia attenzione è stata tutta per Tchaikovsky, lo confesso.

Ripresa sonora molto molto buona, con resa bellissima in formato 24/192…

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P.S. Sono da poco disponibili per l’ascolto in streaming tutti gli album di Gerstein… cercateli, e ascoltateli, sono 4 o 5 in tutto, perché davvero …meritano! 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

In generale tendo sempre a rimanere un po’ deluso quando ascolto nuove registrazioni dei due concerti di Liszt per piano e orchestra e li confronto con la geniale e inarrivabile registrazione di Sviatoslav Richter a Londra degli anni ‘60. Fatta eccezione per la prova di Bergman con Giuliani, della Argerich sotto la bacchetta si Abbado per uno e di Zimerman con Ozawa per entrambI i concerti, ça va sans dir..

Ma ecco, sia i grandi nomi del passato , da Cziffra e Katchen  che quelli dello star system attuale, da Lang Lang con Gergiev a Thibaudet con Dutoit e Yundi Li con Davis, mi hanno sempre lasciato un sapore, in bocca, di “una quasi” riuscita, ma non completa.

Ecco perché vi segnalo, stamane, questo album del pianista Alexander Ullman, che mi ha convinto molto.

Purché si sente lo studio profondo e l’immersione che è stata fatta per “capire” i due concerti, in qualche maniera “trascendentali” anche per l’umana comprensione, non solo per la tecnica richiesta.

A mio avviso da ascoltare con attenzione, insieme alla Sonata, perché siamo in presenza a mio avviso di un astro nascente (almeno in Liszt).

Bella la registrazione della piccola casa discografica Rubicon in 24/96…

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Inviato

Due novità di rilievo oggi Venerdì 30 settembre, musica che io non conoscevo quindi davvero “novità” in tutti i sensi.

La prima riguarda l’etichetta nordica LAWO che pubblica questo Libro dei Salmi per Coro e due organi.

Il compositore a cui la cattedrale di Oslo ha commissionato il lavoro  Nils Henrik AsheimIn questo suo lavoro come “colmo delle domande ultime sul senso della vita e della morte”

I testi sono un tentativo di risposta in termini umani, quindi limitati, a quello che è mistero incomprensibile, la vita e il suo senso ultimo.

E la musica, che sottostà alle parole,  esprime tutte le sfumature dell’animo umano, dalla gioia al dolore, ma  composta sempre in modo tale da far avvertire tutto il peso dei millenni che ci separano da queste prime risposte contenute nei Salmi ebraici.

Bellissimo l’effetto del Coro che è accompagnato da due organi, il primo a 53 voci il secondo a 16 voci, effetto di spazialità e tridimensionalità quasi ipnotiche.

E bellissima la registrazione LAWO in 24/192…

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Inviato

Che bello poter ascoltare stamani un album “fresco di stampa” di uno dei miei tre pianisti preferiti da sempre (per i più curiosi, gli altri due sono Pollini e la Argerich).

Krystian Zimerman esegue la musica per pianoforte di Karol Szymanowski, polacco così come il pianista e il suo autore da lui più eseguito: Chopin! 
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Non conoscevo queste opere di Szymanowski, che ho trovato di una bellezza struggente, forse perché riechegggiano fin dal titolo di ciascuna proprio Chopin: Preludi, Marzurka…

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Sono tutte registrazioni recenti, del Giugno 2022, a parte Masques con i tre pezzi registrati nel 1994.

Fateci orecchio a come suona il grancoda Steinway: pieno, bellissimo, tridimensionale nelle registrazioni più recenti…. e come invece sia più asciutto e “secco” in Masques del 1994. Potrebbe essere la diversa “location”, o forse il fatto che il digitale di allora era assai meno evoluto (e quindi il formato, pur lo stesso 24/96, è in realtà un upsampling…. Boh?).

Un ascolto bello e pieno di meraviglia…

 

 

Inviato

Fra le novità “più tradizionali” e conosciute va invece segnalato il cofanetto della piccola casa discografica Coro dedicato alla Messe “minori” di Bach. 
Intanto minori …un par di zeri! diceva la mia nonna: si tratta di musica straordinaria che di minore ha soltanto una durata più breve e una complessità strumentale e corale lievemente meno sofisticata dell’opus magna, maxima, che è la Messa in Si minore, più lunga anche perché comprende i numeri della liturgia cattolica (mentre queste messe comprese nel cofanetto seguono la liturgia luterana).

Piccola orchestra filologica, belle voci del coro…. insomma, piano piano da ascoltare tutto …

Una segnalazione che farà piacere a Peppe @analogico_09

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Inviato
1 ora fa, SimoTocca ha scritto:

Il compositore a cui la cattedrale di Oslo ha commissionato il lavoro  Nils Henrik AsheimIn questo suo lavoro

Ooops…. mi si è mangiata una parola in automatico! Volevo scrive che “il compositore DEFINISCE questo suo lavoro ecc ecc…

Inviato
3 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Una segnalazione che farà piacere a Peppe @analogico_09

  Grazie Simo della gradita segnalazione delle Messe "minori" di Bach in liturgia luterana (si fa per dire "minori", sarebbe perfino scorretto definirle missa brevis.., poichè la musica bachiana che potremmo definire "minore", o più "breve" si colloca anch'essa sulle vertiginose altezze dell'"eternità" nelle quali si è direttamente a colloquio con gli "Dei" - che il papa e lutero mi perdonino... 😄 ).
Non conoscendole sono andato subito a cercare la registrazione che indichi su Tidal ma mi accorgo che il doppo volume contiene le 4 Messe in liturgia latina (BWV 233-236), quindi con testo in latino, e due Cantate da chiesa luterane, in tedesco (BWV 79 e 102). Nessuna Messa in  liturgia luterana visto che se non vado errato, lo scopro ora, il kantor non dovrebbe averne mai composte.

Delle 4 Messe in latino ho il doppio CD di P. Herreweghe con Collegium Vocale Gente, mentre le due Cantate, possedendo la loro argonauta e mitologica integrale completa, le ascolto da Hanrnoncourt (102) e da Leonahrdt (79).

Benchè questi repertori mi siano noti, sto ascoltando in cuffia proprio ora goduriosamente da Tidal le eccellenti interpretazioni dell'ottimo ensemble The Sixteen fondato da Harry Christophers.

Il sommo Bach avrebbe potuto comporre le sue opere anche in lingua "marziana" e creare l'irripetibile massimo capolavoro. 🙂


 

Inviato

@analogico_09 Peppe, io ho sempre capito, così almeno mi è starò spiegato,  che il nome “messe luterane” o messe brevi sia dovuto al fatto che, pur essendo in Latino e non in Tedesco, queste messe comprendono solo il Kyrie eleison e il Gloria in excelsis Deo.
Infatti sembra che questa forma di Missa brevis fosse quella usata frequentemente nella liturgia protestante e del resto queste Messe Bach le ha scritte proprio per una Chiesa Luterana….quella di cui lui era Kantor,

 

Inviato

@SimoTocca  Hai ragione, Simo 🙂  non conservando ricordi precisi di tale questione, dato il testo in latino di tali messe ho pensato che riguardassero la liturgia latina ovviamente non cattolica poichè destinate alle funzioni protestanti.

Ho trovato nella rete un  interessante scritto che spiega bene come stavano le cose approfonditamente, soffermandosi anche seulle Cantate il cui materiale fi riversato da Bach in dette Messe Luterane. Si capisce pertanto perchè due di queste cantate la 79 e la 102 siano presenti nell'edizione del Sixsteen che per questo diventa più "sontuosa" dell'edizione di Herreweghe che contiene solo le 4 messe e un breve Sanctus "isolato" BWV 238

 



<< LE MESSE “LUTERANE” DI BACH: COME, QUANDO E PERCHE’
di Federico Bardazzi
A distanza di due secoli dalla Riforma, nella Germania luterana, convivono nella liturgia
della Messa ancora diversi aspetti e retaggi del passato.
Questo accade anche perché la liturgia stessa è una materia viva, tutt’altro che rigida, e si
plasma e si sviluppa modificandosi continuamente: infatti ancora nella Lipsia della prima
metà del XVIII secolo, convivevano la lingua tedesca e quella latina, quest’ultima riservata
specialmente alle occasioni più solenni e ai momenti di preghiera lasciati più intatti dalla
Riforma.
In particolare il Kyrie, il Gloria e il Sanctus, venivano cantati in latino nelle solennità e
proprio questo ha reso necessaria la composizione delle “Messe luterane” - erroneamente
dette “messe brevi” - da parte di Bach.
Queste Messe comprendono, in forma più sintetica rispetto alla grandiosa Messa in si
minore (che comprende l’intero Ordinarium Missae), solo il Kyrie e il Gloria.>>

 

segue...


https://mdata.it/upload/CoraleCittaCuneo/gesnew/CoraleCittaCuneo_5353_11.pdf

Inviato

@analogico_09 Grazie per la spiegazione dettagliata. Comunque sia, in latino o tedesco, le messe e le cantate di Bach sono tutte musica sublime!

Inviato

@SimoTocca

1 ora fa, SimoTocca ha scritto:

Comunque sia, in latino o tedesco, le messe e le cantate di Bach sono tutte musica sublime!

 

 

Su questo non c'è modo di fraintendersi, nè di pensarla diversamente!

E che bello, inoltre, segnalare i dischi come si sta facendo parlando anche delle musiche in essi contenute! (sta diventando quasi un lusso invece di rappresentare la naturale e semplice norma) 😉

Inviato

@SimoTocca La Sony con le rimasterizzazioni in Hi-Res dell'immenso catalogo "classico" Columbia ed RCA? Come vanno, te che sei un esperto "del settore"?

Inviato

@one4seven

Allora… bisogna distinguere perché il risultato cambIa negli anni.

Mi spiego. Le prime rimasterizzazioni HiRes “a tappeto” la Sony le ha fatte intorno al 2008 e hanno riguardato gli albUm di Glenn Gould. Già un buon risultato ascoltati i CD (acquistai tutto il cofanettone che ho ascoltato per intero e ho qui in casa..), ma poi i file 24/44 suonano bene ma non in maniera eccezionale. Dipende dal fatto che sono 44 e non 88 o 96? O perché sono le prime rimasterizzazioni fatte con apparecchiature digitali meno avanzate? Boh? Non lo so dire…

Ma la successiva rimasterizzazione di tutto il catalogo di Bernstein, uscita qualche anno dopo, anche in cofanettoni giganti (che ovviamente ho..) ha migliorato l’audio in maniera drastica rispetto ai CD.

Anche per registrazioni a Boston di Munch sono fantastiche, Per Reiner c’è ne sono alcune anzianotte in 24/88 che suonano bene assai, ma considerando la qualità stratosferica delle registrazioni iniziali… beh, si può far meglio! 
Le registrazioni recenti in DDD della Sony sono in genere molto molto belle in HiRes nativo..

  • Thanks 1
giorgiocana82
Inviato

@SimoTocca che ne pensi, a proposito di Sony, delle registrazioni di Thielemann con i Wiener per le sinfonie di Bruckner?

A me paiono spettacolari come registrazione, come interpretazione mi sembra che Thielemann sia molto legato alla tradizione tedesca, Karajan soprattutto anche se non mancano i momenti molto ieratici alla Furtwaengler/Klemperer/Knapperbutsch.

Quella comunque che mi ha convinto di più finora è la 5°

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Inviato

@giorgiocana82 Giorgio, trovo assolutamente straordinarie le interpretazioni di Thielemann e i viennesi, almeno delle sinfonie ascoltate fino ad ora (mi manca proprio la quinta, uscita da poco!).

Avevo scritto Lodi sperticate sulla prima uscita, l’ottava, in cui tu sintetizzi mirabilmente la chiave interpretativa di Thielemann: tradizione sì, ma associata ad una certa “leggerezza” che ricorda il miglior Karajan (Abbado trasforma addirittura la leggerezza in filigrana: io adoro questa modalità, ma non a tutti piace…).

Qualità audio superlativa nelle riprese Sony…

Ho addirittura detto che dopo aver ascoltato con notevole delusione il ciclo bruckneriano di Gergiev (troppo muscolare!) e quello di Nelsons (troppo ieratico e pesante!), trovo che questo di Thielemann sia il ciclo più interessante degli ultimi vent’anni!

Inviato

 

 

anche a me e piaciuto molto

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Inviato

Che trasformazione! Chi? Simon Rattle a Monaco.. una trasformazione in meglio e addirittura inattesa.

Questa è la prima registrazione del maestro inglese con la sua nuova orchestra tedesca (a parte una giornata del Ring, qualche anno fa, ma ancora Rattle era direttore a Berlino..).

Simon Rattle, pur dotato di tecnica sopraffina, non ha mai “scaldato” il mio cuore per una certa freddezza, un approccio eccessivamente “razionale” e “precisino”, come un compitino sempre fatto bene…. ma senza mai quel quid, quell’impronta personale che caratterizza i grandissimi direttori di ieri e di oggi.

E invece… ascoltarlo in questa sue ennesima registrazione della nona di Mahler è una gioia per orecchie e cuore.  Perché fin dall’inizio del I movimento Rattle finalmente “mette una sua firma personale”, dimostra una personalità… si prende libertà di tempi e di dinamica che lo rendono “più umano” e sopratutto riesce ad emozionare!

L’orchestra di Monaco suona in maniera sublime, ancor meglio che con Mariss Janson, e ci sono passaggi di una bellezza sonora abbagliante.

La BR klassik, per la prima volta, mette in circolazione un album in formato 24/96, anziché 24/48, e il risultato è alla fine semplicemente bellissimo: suono naturale, spaziale, dinamico, reale…

 

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  • Melius 1
Inviato

Un altro grande “classico”  intramontabile e gettonatissimo è il concerto per violino di Beethoven..

Ne abbiamo ascoltati di straordinari e via via ne abbiamo segnalate le migliori versioni, sempre comparate con le mie tre “di riferimento” (quella storica di Menuhin con Furtwangler, quella “nuova” della Faust con Abbado e quella filologica della Mullova con Gardiner).

A mio avviso di livello eccezionale questa prova della Frang, appena uscita ieri per i tipi della Warner, perché unisce in qualche maniera “il vecchio stile” ad una sensibilità moderna contemporanea.

Tecnica sopraffina, lirismo, cantabiltà ai massimi livelli.

Eccellete l’orchestra tedesca perfettamente condotta da un direttore di cui sentiremo riparlare Pekka Kuusisto.

Il concerto di Stravinsky che forma l’accoppiamento di questo album è notevole, ma ho trovato altre interpretazioni a mio avviso superiori.

Splendida la registrazione Warner In 24/192

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  • Melius 1

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