SimoTocca Inviato 23 Aprile 2021 Autore Inviato 23 Aprile 2021 Come dicevo un po’ ironicamente nella mia introduzione, questo nuovo album BIS intitolato “Russian Spectacular” vale appunto più per mettere alla prova il vostro impianto che le vostre competenze musicali...😆😉. Questo per dire che in qualche maniera, sia per i Quadri di Mussorgsky che per le Danze Polovesiane di Borodin, conta più la prestazione globale dell’orchestra (e quindi anche la bellezza della registrazione) che particolari “profondità interpretative”. Insomma, così come dice De Gregori a Ninetto “non è da un calcio di rigore che si valuta un giocatore”, così non è dai Quadri orchestrati da Ravel che si valuta un direttore 😉! Che poi il fatto che le versioni che preferisco siano proprio quelle di Abbado (a Londra e a Berlino) è forse più suggestione che altro... Non è facile portare idee nuove e “rivoluzionarie”, o almeno molto personali, questo detto in maniera grossolana e “tagliata con l’ascia”, ma sostanzialmente è quello che penso. Per quanto riguarda la registrazione BIS: @antoarmabisogna che riascolti quest’album con i diffusori, perché ieri l'ho ascoltato di sera tardi e quindi con l’impianto cuffia, una HiFiMan Jade II elettrostatica, una cuffia che scende in basso sì, ma come tutte le elettrostatiche non ha effetto “punch”. Quindi no, non ho notato il problema sulla grancassa, anche se ho ascoltato grancassa e timpani particolarmente in evidenza fin dal primo “quadro”... lo Gnomus... Appena posso riascolto quest’album sulle Magneplanar e ti dico..
SimoTocca Inviato 24 Aprile 2021 Autore Inviato 24 Aprile 2021 E a proposito di musica russa..... Ieri sera ho visto il film “Il Cigno Nero” con Natalie Portman, sì lo so...arrivo con un po’ di “ritardo” rispetto alla sua uscita nelle sale, lo so ...ma “grazie al lockdown” e allo streaming, si stanno riscoprendo a casa film che ci erano sfuggiti alla loro uscita nelle sale. Il film, come molti di voi sapranno, ha per “sfondo”, ma anche tema portante, il balletto di Tchaikovsky “Il Lago dei Cigni”. Sul vecchio Forum molte erano state le segnalazioni di nuove uscite della musica del Lago, sia nella versione integrale, sia nella forma di suite, più o meno lunga. Sto riascoltando stamani, nella nuova veste HiRes 24/192 della Sony, la famosa incisione di Lenny Bernstein a New York. Sì lo so, è una versione “poco ballettistica”, perché ha tempi ed accelerazioni improvvise non ideali per essere “danzate”.... ma ha il pregio di drammatizzare la vicenda musicale e renderne palpabile l’epilogo anche solo in musica, senza visualizzazione del balletto.... Ma che appunto merita di essere riascoltata ... anche perché in questa nuova veste HiRes suona davvero bella...
SimoTocca Inviato 25 Aprile 2021 Autore Inviato 25 Aprile 2021 E... visto che questo sarà l’anno di Stravinsky, nel 50enario della scomparsa, e che proprio domani sera sarò al concerto inaugurale del Maggio Musicale Fiorentino tutto dedicato a Stravinsky... con la Sinfonia dei Salmi e la Sinfonia in Do... ecco, mi sto ascoltando qualche registrazione di riferimento... e poi magari ne parliamo qui sopra... Ma... comunque sia... Viva la Musica dal Vivo!
lupoal Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 ... mi suggerite una buona esecuzione e registrazione di ? grazie 🙂
SimoTocca Inviato 1 Maggio 2021 Autore Inviato 1 Maggio 2021 Inaugurato il nuovo Maggio Musicale Fiorentino... e che emozione vedere di nuovo un grande direttore come Daniele Gatti sul podio per un programma tutto Stravinsky (nell’anno dell’anniversario della sua morte). Bellissima la Sinfonia dei Salmi... emozionante dal vivo... Ma anche molto bella da riascoltare a casa, specie se in qualità audio ineccepibile come questa diretta da Tilson-Thomas a San Francisco...
peng Inviato 2 Maggio 2021 Inviato 2 Maggio 2021 convincente interpretazione di Andris Nelsons con la Gewandhausorchester di Leipzig delle sinfonie 2 e 8 di Bruckner e il preludio dei Meistersinger. mancano ora solo la 1 e la 5 per completare il ciclo bruckneriano. registrazione impeccabile 24/192. 1
peng Inviato 2 Maggio 2021 Inviato 2 Maggio 2021 queste ri-creazioni della giovane pianista Zlata Chochieva mi sono piaciute molto. si tratta di trascrizioni per pianoforte di Liszt, Rachmaninoff e Friedman da opere di Bach, Schubert, Mendelssohn, Bizet, Mahler ecc. ottima registrazione 24/96 pubblicata da Accentus Music. 1
Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 4 Maggio 2021 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Maggio 2021 Mi ero ripromesso di ascoltare quanto prima questo album/cofanetto della Harmonia Mundi non appena venerdì scorso è comparso fra le novità. Un pò perché la Musica da Camera, pur essendo il mio “primo amore”, è quasi snobbata su questo Thread. Un po’ perché ho sempre pensato che la “vera anima” di Schumann emerga nella sua produzione di musica da camera, dove si libera dalle sue manie di “virtuosismo ad ogni costo” per il pianoforte solo e dove non ha alcuni dubbi e impacci nell’orchestrazione come nei lavori per grande orchestra. È uno Schumann quasi perennemente innamorato questo che emerge nella sua musica per Trio, così come per quartetto e quintetto, sempre con pianoforte obbligato. E il Trio Wanderer era promessa di grande qualità interpretativa. La promessa è mantenuta al punto che che questo album forse diventerà il mio riferimento nell’intepretazione dei lavori di Schumann scritti per pianoforte ed archi. Una nota tecnica: stamani sono libero dal lavoro (ma inzio alle 14 fino a stasera tardi...😂) e così ho acceso l’impianto prima di fare colazione (il pre a valvole si deve scaldare un po’ per suonare come si deve..). Mi sono quindi seduto in poltrona e ho selezionato quest’album distrattamente sul Mac Mini, mentre cioè leggevo i quotidiani di oggi e ho iniziato ad ascoltare. Dopo pochi minuti mi sono sorpreso per la bellezza del suono che usciva fuori dal mio impianto, ho messo da una parte i giornali e ho preso l’iPad per avere notizie sull’album.... e...sì, la registrazione è addirittura a 24/192! Naturallezza, come nel miglior analogico, dettagli e precisione e...silenzio fra le note come nel miglior digitale! 2 2
peng Inviato 16 Maggio 2021 Inviato 16 Maggio 2021 in questo disco due bei concerti per percussioni del compositore austriaco HK Gruber eseguiti da Colin Currie e la BBC Philharmonic. ottima registrazione in 24/48 pubblicata dall’etichetta di Currie.
SimoTocca Inviato 16 Maggio 2021 Autore Inviato 16 Maggio 2021 Bella segnalazione, di musica “particolare” ma da conoscere! 4 ore fa, peng ha scritto: due bei concerti per percussioni del compositore austriaco HK Gruber eseguiti da Colin Currie e la BBC Philharmonic Sempre musica assai particolare, anche se scritta da Händel, questa per “Claviorgano”! Uno strumento che comprendeva insieme organo + clavicembalo! Uno strumento assai in voga nel 1600 e 1700, specie in Inghilterra, e strumento che probabilmente Händel conobbe (anche se esplicitamente per claviorgano non ha scritto proprio niente!). Però che belle queste trascrizioni per claviorgano e orchestra barocca di alcuni capolavori di Händel! Forse perché eseguite alla perfezione dall’orchestra il Gardellino... e forse perché ben registrate dalla piccola etichetta Passacaile...in HiRes 24/88, ça va sans dire... Album appena uscito due giorni fa...quindi nuovo di zecca!
SimoTocca Inviato 17 Maggio 2021 Autore Inviato 17 Maggio 2021 Formidabili quegli anni! Riprendendo il titolo di un libro di Mario Capanna, e con una certa vena di malinconia, davanti a questo album si è costretti ad ammettere che quegli anni ‘70 furono davvero straordinari per il numero di musicisti dal talento straordinario. Sì, parlo di Martha Argerich e di questo suo album dedicato al secondo concerto per pianoforte e orchestra di Chopin, registrato sotto la bacchetta di Rostropovich. La Argerich dà di questo concerto una interpretazione al solito “funambolica”, piena di accelerazioni, di virtuosisistici rubato, con “zampate” da leonessa che si alternano a “tocco di rara delicatezza”. Questo secondo con Rostropovich e l’orchestra di Washington completa il catalogo dei concerti chopiniani registrati per la DG, con il primo registrato pochi anni prima sotto la bacchetta di Abbado e la London Symphony. E devo dire che è una bella accoppiata, di riferimento assoluto, e se per il primo concerto la mia preferenza va a Pollini con Paul Kletzsky e la Philharmonia, per il secondo la mia preferenza va a questo della Argerich. È pur vero che poi ci saranno anche i due concerti registrati da Zimerman insieme a Giulini con la Los Angeles Philharmonic, altra interpretazione di livello stratosferico.... Da qui l’imbarazzo della scelta e la mia esclamazione “formidabili quegli anni!”. I concerti di Chopin non hanno mai conosciuto un “trattamento” migliore di quello avuto in quella manciata di anni, grazie alla Argerich, Pollini e Zimerman. Sì, per le registrazioni “storiche” quelle di Rubinstein sono pur sempre un riferimento, ma ecco... i giovani leoni, spesso affiancati da direttori d'orchestra straordinari, rimangono ineguagliati. La nuova veste in HiRes 24/192 fa letteralmente “volare” il suono del pianoforte.... P.S. Completano l’album la rara Polonaise per violoncello e pianoforte e la sonata op. 65, in cui il magico violoncello di Rostropovich completa la magia del pianoforte della Argerich... in quella che a mio avviso rimane l’interpretazione di riferimento assoluto. P.S. E che “magia di suono” il remastering a 24/192! Grazie “mamma DG”! 1
SimoTocca Inviato 18 Maggio 2021 Autore Inviato 18 Maggio 2021 Mi sono avvicinato con una certa curiosità e un minimo di diffidenza all’ultima (in tutti i sensi?) registrazione di Pappano con l’Orchestra di Santa Cecilia, Ein Heldenleben di Richard Strauss. Diffidenza perchè mi chiedevo “che c’azzecca Santa Cecilia con Strauss?”. Curiosità perché difficilmente Pappano, che è un grande direttore, autorizza la pubblicazione di registrazioni che non siano davvero significative. La curiosità è stata soddisfatta, e ho forse capito il significato “recondito” dell’operazione Pappano-Roma-Strauss: quello di eseguire il poema sinfonico facendolo quasi diventare un”opera con parte vocale affidata agli strumenti medesimi dell’orchestra. Per i poemi sinfonici di Strauss sono cresciuto con le interpretazioni di Krauss, di Kempe, di Böhm e sopratutto di Karajan (mitica la sua registrazione Stereo con i Berliner dei primissimi anni ‘60) nelle orecchie, tutte fatte con i Wiener o i Berliner, o con l’orchestra Bavarese o di Dresda... e insomma il suono a cui mi sono abituato è assai diverso da questo che Pappano ottiene dai “Cecilier”. C’è qui una cantabilità tutta italiana, nobile d’accento, che smussa un po’ la pattina “appena appena” retorica, che Strauss con la sua musica dá al suo Eroe, alla Vita d’Eroe.... Insomma... sì, questa è una registrazione particolare che però sta bene accanto alle più famose citate sopra, proprio per la sua prospettiva diversa. Bravi! E bella la registrazione in 24/96...
SimoTocca Inviato 21 Maggio 2021 Autore Inviato 21 Maggio 2021 Stamani, vedendo le nuove uscite su Qobuz e HRA, mi è quasi preso un tuffo al cuore: la Pastorale di Beethoven diretta da Muti a Philadelphia in formato HiRes 24/192! Ma allora... mi dicevo... tutto il mio blaterare sul fatto che le registrazioni anni ‘80 in DDD non siano ancora disponibili.. ecc ecc (vedi il mio apposito Thread sulle registrazioni DDD in HiRes..). L’ascolto dei primi minuti, con quel tappeto dei violini in sopracuto a fare da tappeto sonoro... archi così belli e vellutati in HiRes... e il suono della Philadelphia, non più così “scuro come nel CD” contenuto nel cofanetto integrale EMI... Poi continuo l’ascolto e in alcuni passaggi mi pare di sentire differenza di tempi, non solo di equilibrio sonoro, rispetto alla Pastorale di Muti che conosco bene... e mi viene un dubbio....! Ebbene, questa Pastorale non è quella registrata in DDD a Philadelphia nel corso dell’integrale Beethoveniana anni ‘80, ma è una singola registrazione fatta a Philadelphia nel 1978!! Ecco perché a 24/192: perché si parte da una registrazione analogica, non una in DDD! Eppure Io questa Pastorale “americana” di fine anni ‘70 del mio giovane eroe (era direttore della Maggio Musicale Fiorentino allora, Riccardo Muti) me l’ero persa!! Sono felice di averla ritrovata qui sopra e in formato HiRes perché è...bellissima! Bellissima come suono. Bellissima come interpretazione. P.S. Se mi ha fatto un grandissimo piacere ascoltare una splendida nuova interpretazione a me sconosciuta del giovane Muti, un po’ ci sono rimasto male perché pensavo fosse la “prima uscita” di una registrazione DDD rimasterizzata.... peccato! 😂 1
SimoTocca Inviato 21 Maggio 2021 Autore Inviato 21 Maggio 2021 E che dire di Martha Argerich rimasterizzata in HiRes? Per la dominazione di eventi sia la EMI/Warner che la DG hanno messo in nuova veste due album che contengono la terza sonata di Chopin! Il primo è il mitico album di esordio di Martha, nel 1965, per la EMI! Il secondo è una registrazione di una decina di anni successiva per la DG. Mi pare interessante il confronto diretto di queste sue splendide interpretazioni. Nel mezzo, alle due registrazioni, c’è la prestigiosa vittoria al Concorso Chopin, e quindi il confronto è ancora più interessante. Non nascondo la mia lieve preferenza per la prima interpretazione, quella in cui la giovanissima Martha è “ancora più selvaggia” di sempre, ancora più irruente ... Aiuta forse la qualità superlativa della registrazione EMI degli anni ‘60, un suono incredibilmente pieno, rotondo, presente... Che meraviglia si ascolta adesso, in formato 24/192! La versione per la DG è un pizzico “più educata”, più meditata... No, non che sia meno bella, è solo vista da una prospettiva un po’ diversa e forse un po’ più adulta... Anche in questo caso, rispetto al CD, il suono del pianoforte in 24/192 ci guadagna parecchio, ma la ripresa, a mio avviso, è meno bella che quella EMI e il suono un po’ troppo “asciutto” (da considerare che quella EMI è stata fatta con apparecchiature a valvole, quella DG con apparecchiature a transistor..... e questo potrebbe spiegare molto...) 2
giorgiocana82 Inviato 4 Giugno 2021 Inviato 4 Giugno 2021 In attesa di ascoltarlo, segnalo l'ultima uscita di Andras Schiff nei concerti di Brahms con l'Orchestra of the Age of Enlightment, edita da ECM a 24/96. @SimoTocca che ne pensi? A presto Giorgio
SimoTocca Inviato 5 Giugno 2021 Autore Inviato 5 Giugno 2021 @giorgiocana82 Giorgio, anch’io per adesso l’ho messo “in lista” di ascolto, ma non l’ho ascoltato! Ho sempre stimato András Schiff per le sue interpretazioni e l’ho ascoltato spesso dal vivo (per diversi anni ha vissuto a Firenze e faceva molti concerti agli Amici della Musica). Grandissimo in Bach, in Schubert, in Mozart e anche in Beethoven. Per l’appunto un paio di anni fa, proprio nei due concerti di Brahms sotto la bacchetta di Mehta, al Maggio Musicale, ecco... Schiff mi provocò una cocente delusione, specie nel secondo concerto. Magari erano due serate no... magari l'età che avanza (non solo la sua, dico...😉). Proprio per questo mi riservo di ascoltare con attenzione l’album ECM, anche se parto “prevenuto”.... No, non tanto per il recente “flop” dal vivo, ma perché ritengo che i due concerti di Brahms abbiano una scrittura orchestrale troppo complessa per essere diretta dal pianoforte dal solista, che peraltro ha anche un compito assai arduo... Ci hanno provato già in diversi, pianisti dico, ma dopo averlo ascoltati non ho ancora “mai gridato al miracolo”!... Chissà , magari questa è la volta buona.. 😉
SimoTocca Inviato 5 Giugno 2021 Autore Inviato 5 Giugno 2021 Approfitto di questa occasione data dall’ottimo Giorgio per segnalare proprio una bellissima registrazione del secondo concerto di Brahms. È una segnalazione meritata, e non spinta dalla suggestione legata al fatto che la pianista e il direttore siano due giovani donne....fatto per fortuna non più così raro ... Ma...ecco... fino ad oggi le pianiste, le grandi interpreti femminili dei due concerti di Brahms si contano sulla punta delle dita di una sola mano. E mi sono spesso chiesto il perché ... Ecco che Anna Tsybuleva colma un po’ questo “vuoto” con una interpretazione non solo convincente, ma avvincente! Tecnica smagliante, ma anche tanta tanta poesia! E che intesa con il direttore, la Ruth Reinhardt e la sua splendida orchestra tedesca! Un album che emoziona e che merita l’ascolto... P.S. L’ho ascoltato con una Nuovo cuffia, la GoldPlanar GL 1200, una cuffia a nastro simile alla mia RAAL e presto ne parlerò nell’apposito spazio cuffie... Ma ...ecco... la qualità audio così percepita, di questa registrazione HiRes 24/96, mi è sembrata molto bella...
Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 15 Luglio 2021 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Luglio 2021 Penso che questo sia il cofanetto più bello, di quelli usciti per celebrare il 250esimo della nascita di Beethoven: Zimerman e Rattle insieme nei cinque concerti di Beethoven. Era anche il cofanetto che più attendevo di ascoltare, dal momento che Zimerman è, insieme a Pollini e Michelangeli, il mio interprete preferito di questi cinque capolavori musicali, fin dai tempi della sua registrazione con Bernstein alla guida dei Wiener Philharmoniker. Ebbene, tanta attesa non è andata delusa, perché Zimerman è riuscito a essere diverso da se stesso, ma a mantenere un livello interpretativo superlativo. Quello che colpisce, dovendo definire il cofanetto nel suo complesso, è la totale intesa fra Zimerman e Rattle, una specie di “fratellanza” dove la libertà dell’uno viene rispettata dall’altro, senza esserne per forza “succube” ma anzi riprendendo al rilancio ciascuna idea interpretativa, anche nuova di zecca, e ciascuna nuova nuance sonora. Se il quarto concerto viene eseguito in maniera classica, con una perfezione “canoviana” in ciascun passaggio, il quinto concerto mi ha fatto ascoltare cose che neppure immaginavo fossero contenute nello spartito! E non scherzo, amici miei! E poi è bello il fatto che Zimerman, abbandonato il “piglio eroico ed imperiale” che aveva con Bernstein, riesca a leggere il concerto in maniera assai più “sbarazzina” e affettuosa, ma dandone ugualmente una interpretazione di assoluto riferimento, A mio avviso: Disco dell’Anno! Anche perché la registrazione (dal vivo?) è di una bellezza, di un equilibrio (fra orchestra e pianoforte dico) che lascia a bocca aperta. Giudizio complessivo, qualità artistica e audio: Cinque Stelle ...cum Laude! 3 1
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