Paolo 62 Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Il latino c'era già una volta. A chi è portato per l'umanesimo sarà utile cominciare ma io nelle medie ci metterei tante cose che non ci sono purché opzionali. Ad esempio uno strumento musicale che non sia solo il flauto dolce, fotografia e ripresa televisiva e un corso di tecnologia con costruzione di piccoli oggetti e semplici riparazioni tipo sostituire un interruttore o una spina.
Savgal Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Da tempo non si parla di programmi, ma di indicazioni e di obiettiv di apprendimento Sul primo ciclo (primaria e secodnaria di I grado, elementari e medirisalgono a diversi decenni fa) le indicazioni nazionali risalgono al 2012, D.M. 16 novembre 2012, n. 254 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/02/05/13G00034/s Attendo il nuovo D.M. per osservare le differenze
Martin Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 3 ore fa, Bazza ha scritto: Potevano essere futuristi e far studiare il cinese... L'osservazione è corretta e fondata: Il cinese, lingua ideografica, attiva aree cerebrali poco interessate dai linguaggi alfabetici e che si rivelano utili anche nella c.d. "percezione delle variabili multiple" sempre più importante nella realtà iperconnessa attuale e futura. Inoltre è una lingua fortemente basata sul contesto, il che la rende automaticamente sintetica. L'ideale sarebbe cominciare coi rudimenti del linguaggio simbolico il prima possibile, fin dall'asilo. Prova ne sia la padronanza che i cinesi riescono a raggiungere nelle lingue alfabetiche paragonata al livello del cinese medio appreso da occidentali. La questione non è solo fonetica (e non è poco) ma sopratutto di costruzione della frase.
Martin Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 2 ore fa, Panurge ha scritto: Anche un po' più di educazione fisica, evitando magari il salto sulle baionette, non sarebbe male. Altra cosa buona e giusta, oltre che semplicissima da attuare: I diecimila sotto i 40'
Martin Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Occhio che i cinesi ci sverniciano, ho visto fior di ingegneri quotatissimi uscire stremati dal colloquio (in inglese) coi recruiter di Huawei e ZTE. Domande a raffica, tecnicamente puntualissime, incalzanti, variando in continuazione il livello di complessità e l'oggetto, pochi preamboli e nessuna ripetizione nemmeno se richiesta: Passavano ad altro. Uno ti tiene e l'altro te mena, poi si alternavano. Era come se volessero provare il grado di prontezza.
Jarvis Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio "La centralità della storia d’Italia e dell’Occidente, con approfondimenti sui popoli italici, la civiltà greca e romana e i primi secoli del Cristianesimo;" Questa è proprio una stupidaggine inutile. Inutile perché già si studiano queste cose, stupida perché non lascia abbastanza spazio allo studio del 900 e più in generale delle altre culture e paesi, indispensabili per capire la contemporaneità e tollerare le differenze, arricchendosi con esperienze che sarebbe utilissimo almeno conoscere visto la squallore della nostra politica ( italiana ed europea). Penso alla Cina di Confucio, tra i tanti possibili esempi, anche per rispondere a quegli ignorantoni che sbeffeggiano la Cina
appecundria Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 4 ore fa, Velvet ha scritto: Marron'ro Carmine È oggi!
Velvet Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 16 minuti fa, Jarvis ha scritto: "La centralità della storia d’Italia e dell’Occidente, con approfondimenti sui popoli italici, la civiltà greca e romana e i primi secoli del Cristianesimo;" E ripartita la solfa dell'impero millenario, dell'eroico popolo italico e delle sue radici greco-romane. Ri-Maronn'.. A volte ritornano.
Roberto M Inviato 15 Gennaio Autore Inviato 15 Gennaio 2 ore fa, Martin ha scritto: Occhio che i cinesi ci sverniciano Ad Elon gli possono giusto allacciare le scarpe.
Roberto M Inviato 15 Gennaio Autore Inviato 15 Gennaio 3 minuti fa, appecundria ha scritto: Ma Elon Musk lo sa di 'sta cosa? Non credo glie ne possa fregare di meno, comunque approverebbe visto che è un ammiratore dell'impero romano, ovverosia la culla della civiltà.
Savgal Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio Dal D.M. 254/2012 Identita', memoria e cultura storica Nei tempi piu' recenti il passato e, in particolare, i temi della memoria, dell'identita' e delle radici hanno fortemente caratterizzato il discorso pubblico e dei media sulla storia. Un insegnamento che promuova la padronanza degli strumenti critici permette di evitare che la storia venga usata strumentalmente, in modo improprio. Inoltre la formazione di una societa' multietnica e multiculturale porta con se' la tendenza a trasformare la storia da disciplina di studio a strumento di rappresentanza delle diverse identita', con il rischio di comprometterne il carattere scientifico e, conseguentemente, di diminuire la stessa efficacia formativa del curricolo. E' opportuno sottolineare come proprio la ricerca storica e il ragionamento critico sui fatti essenziali relativi alla storia italiana ed europea offrano una base per riflettere in modo articolato ed argomentato sulle diversita' dei gruppi umani che hanno popolato il pianeta, a partire dall'unita' del genere umano. Ricerca storica e ragionamento critico rafforzano altresi' la possibilita' di confronto e dialogo intorno alla complessita' del passato e del presente fra le diverse componenti di una societa' multiculturale e multietnica. Per questo motivo il curricolo sara' articolato intorno ad alcuni snodi periodizzanti della vicenda umana quali: il processo di ominazione, la rivoluzione neolitica, la rivoluzione industriale e i processi di mondializzazione e globalizzazione. La storia generale a scuola Occorre, dunque, aggiornare gli argomenti di studio, adeguandoli alle nuove prospettive, facendo si' che la storia nelle sue varie dimensioni - mondiale, europea, italiana e locale - si presenti come un intreccio significativo di persone, culture, economie, religioni, avvenimenti che hanno costituito processi di grande rilevanza per la comprensione del mondo attuale: dal preistorico alle prime societa' del protostorico, dalle grandi civilta' antiche alla colonizzazione greca e al processo di unificazione del Mediterraneo, dalla costituzione dell'Impero Romano alla diffusione del Cristianesimo, dalla progressiva strutturazione dei territori alla nascita di una societa' ricca per i diversi apporti di genti e di culture nel Medioevo; dall'Umanesimo e dal Rinascimento alle scoperte geografiche e all'espansione europea, dalla Riforma protestante alla costruzione degli stati moderni; dalla Rivoluzione scientifica all'Illuminismo e alla formazione di stati di diritto; dalla colonizzazione alla formazione degli stati nazionali, in particolare quello italiano, dall'industrializzazione al diffondersi della societa' di massa e all'emancipazione femminile; dai conflitti mondiali all'affermazione di dittature e all'espansione della democrazia, dai movimenti di resistenza alla formazione della Repubblica italiana, dalla decolonizzazione all'avvento della globalizzazione; dalle rivoluzioni scientifiche alla rivoluzione digitale. In particolare la conoscenza dei diversi e profondi legami, dei conflitti e degli scambi che si sono svolti nel tempo fra le genti del Mediterraneo e le popolazioni di altre regioni del mondo, rende comprensibili questioni che, altrimenti, sarebbero interamente schiacciate nella dimensione del presente. I due poli temporali, il passato e il presente, devono entrambi avere il loro giusto peso nel curricolo ed e' opportuno che si richiamino continuamente. E' tuttavia evidente che proprio l'attenzione alle vicende complesse del presente chiamano in causa le conoscenze di storia generale, articolate nell'arco del primo ciclo, sulla base della loro significativita' ai fini di una prima comprensione del mondo. La ripartizione delle conoscenze storiche per livelli scolastici La disciplina, per la sua complessita', richiede la formulazione di un percorso ben articolato, con una progressione di attivita' e di conoscenze adatta alle diverse fasi dell'apprendimento e che permetta di distribuire lungo tutto l'arco della scuola primaria e secondaria di primo grado i diversi compiti di apprendimento. La storia generale nella scuola primaria e' deputata a far scoprire agli alunni il mondo storico mediante la costruzione di un sistema di conoscenze riguardanti quadri di civilta' o quadri storico sociali senza tralasciare i fatti storici fondamentali. Nella scuola secondaria di primo grado lo sviluppo del sapere storico riguardera' anche i processi, le trasformazioni e gli eventi che hanno portato al mondo di oggi. Una piu' sistematica strutturazione cronologica delle conoscenze storiche sara' distribuita lungo tutto l'arco del primo ciclo d'istruzione. In particolare alla scuola primaria sono assegnate le conoscenze storiche che riguardano il periodo compreso dalla comparsa dell'uomo alla tarda antichita'; alla scuola secondaria le conoscenze che riguardano il periodo compreso dalla tarda antichita' agli inizi del XXI secolo. L'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado viene dedicato allo studio della storia del Novecento. Tuttavia e' importante sottolineare l'importanza, a partire dalla scuola primaria, dell'apprendimento della storia centrato su temi che riguardano l'insieme dei problemi della vita umana sul pianeta: l'uso delle diverse fonti di energia, la difesa dagli elementi naturali avversi e la trasformazione progressiva dell'ambiente naturale, i molti passaggi dello sviluppo tecnico, la conservazione dei beni e del cibo, la divisione del lavoro e la differenziazione sociale, le migrazioni e la conquista dei territori, il conflitto interno e quello esterno alle comunita', la custodia e la trasmissione del sapere, i codici e i mezzi della comunicazione, la nascita e lo sviluppo delle credenze e della ritualita', il sorgere e l'evoluzione del sentimento religioso e delle norme, la costruzione delle diverse forme di governo. Un tale approccio, costruito tra passato e presente, permette anche di non doversi soffermare troppo a lungo su singoli temi e civilta' remote nella convinzione che in una data classe si debbano svolgere solo argomenti specifici. Gli intrecci disciplinari La storia si apre all'utilizzo di metodi, conoscenze, visioni, concettualizzazioni di altre discipline. Gli insegnanti, mettendo a profitto tale peculiarita', potenziano gli intrecci disciplinari suggeriti dai temi proposti agli alunni. In particolare e' importante curare le aree di sovrapposizione tra la storia e la geografia in considerazione dell'intima connessione che c'e' tra i popoli e le regioni in cui vivono. Per l'educazione linguistica sono importanti i processi di produzione e di organizzazione delle informazioni primarie e inferenziali, le capacita' che si acquisiscono studiando con metodo i testi allo scopo di apprendere il lessico specifico e imparare a concettualizzare esponendo in forma orale e scritta. L'educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva L'insegnamento e l'apprendimento della storia contribuiscono all'educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva. I docenti si impegnano a far scoprire agli alunni il nesso tra le tracce e le conoscenze del passato, a far usare con metodo le fonti archeologiche, museali, iconiche, archivistiche, a far apprezzare il loro valore di beni culturali. In tal modo l'educazione al patrimonio culturale fornisce un contributo fondamentale alla cittadinanza attiva. In particolare, gli insegnanti metteranno in evidenza i rapporti tra istituzioni e societa', le differenze di genere e di generazioni, le forme statuali, le istituzioni democratiche.
appecundria Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio 4 minuti fa, Roberto M ha scritto: 9 minuti fa, appecundria ha scritto: Ma Elon Musk lo sa di 'sta cosa? Non credo glie ne possa fregare di meno Parlavi di ingegneri e ambiente per accoglierli. Si vede che per lui possiamo fare solo i lavapiatti.
Savgal Inviato 15 Gennaio Inviato 15 Gennaio https://www.eni.com/assets/documents/Conseguenze_futuro.pdf Al fine di completare il quadro dell’istruzione del Paese è necessario andare ad identificare in quali discipline le lauree vengano conseguite. Come si nota nella Figura 27 vi sono due situazioni da segnalare. In primo luogo, sebbene superiore alla media UE28, il numero di laureati in discipline STEM (quelle scientifiche) risulta nettamente inferiore alla Germania e anche al Regno Unito. Se si considera che già in Italia il numero assoluto dei laureati è minore, una percentuale più bassa anche di poco nella distribuzione implica un numero di laureati in tali discipline molto inferiore. Istruzione e mercato del lavoro tra prospettive e cause Il ritardo italiano nello sviluppo di capitale umano risulta al contempo sia causa che effetto di un sistema economico il cui premio per la competenza è nettamente minore che in altri paesi. La scarsa remunerazione del capitale umano (non solo degli insegnanti ma di tutto il sistema – Figura 31) disincentiva l’investimento nello stesso. Questo implica però scarse performance dell’economia del Paese so- prattutto se paragonate a quelle dei Paesi UE e questo indebolisce le realtà ad alta tecnologia, maggiormente interessate a lavoratori con alto capitale umano.
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