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Melius Club

Lotta ai trafficanti di esseri umani: il caso Almasri


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Inviato

Il genrale libico Almasri, uno dei peggiori trafficanti di esseri umani, sul quale pende un mandato di cattura della CPI per crimini di guerra, violazioni di diritti umani, omicidi, stupri, violenze, rapimenti, dopo essere stato arrestato in Italia, è stato scarcerato per un errore procedurale e se ne è già tornato in patria.

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"Il fatto che fosse in Italia nonostante ricercato con un mandato di cattura internazionale, è dovuto al senso di completa impunità che hanno questi grandi trafficanti di esseri umani, che occupano posti di vertice nelle istituzioni libiche e intrattengono ottime relazioni con le nostre, oppure c'è dell'altro? Oltre alla partita di calcio, chi doveva incontrare o ha incontrato il libico qui in Italia? Il silenzio a volte spiega molto di più di tante parole" (lascio a voi scoprire chi lo ha detto... :classic_biggrin:)

  • Melius 1
Inviato

"In pratica l’arresto non è stato convalidato: «Il procuratore generale chiede che codesta Corte dichiari l’irritualità dell’arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte penale internazionale; ministro interessato da questo ufficio in data 20 gennaio, immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, e che, a oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito. Per l’effetto non ricorrono le condizioni per la convalida», si legge nell’ordinanza della Corte d’appello di Roma che ha disposto la scarcerazione. La palla è così passata al ministero dell’Interno, che ha firmato un ordine di espulsione per il generale."

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Nordio, inspiegabilmente, se l'è dormita (o bevuta, chissà) e il trafficante di esseri umani è tornato uccel di bosco.

Quindi possiamo aggiungere la caccia ai trafficanti di esseri umani su tutto il globo terracqueo alla lunga lista di fragnacce della sora Cecioni, quella che all'ONU parlava di "approccio ipocrita":

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  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

@P.Bateman i migranti, per i nostri governanti e per chi li ha votati, no sono esseri umani, quindi non possiamo perseguire che  chi traffica i "non esseri umani". 

  • Melius 1
Inviato

@UpTo11 ma la Meloni, non aveva firmato accordi con i libici sui migranti? 
Si vede, che il il generale era un pezzo troppo grosso da trattenere. 
Ciò conferma che il governo fa solo propaganda. 

Inviato
15 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Ciò conferma

Effettivamente ce n'era bisogno :classic_laugh:

gibraltar
Inviato

"Li andremo a cercare in tutto il globo terracqueo!"

Non avevo capito che lo scopo fosse riportarli a casa a spese del contribuente...:classic_huh:

Fabio Cottatellucci
Inviato
18 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Non avevo capito che lo scopo fosse riportarli a casa

E' la loro nuova Europa: Europassistance.

  • Haha 1
martin logan
Inviato

A mio modo di vedere questo dimostra solo che tutti questi altisonanti organi  / corti sovra nazionali hanno armi spuntate; o non ne hanno affatto. Se un mandato di arresto dipende dalla solerzia altrui e può essere vanificato in poche ore, ancorché eseguito, allora c'è qualcosa che non funziona. O - forse - si vuole che sia così ; che non funzioni. Proclami vuoti, del tipo "la Giustizia (la maiuscola non è a caso) si farà valere ovunque e contro chiunque", che restano belle parole con le quali riempirsi la bocca, mai seguite da fatti concreti. Mi sembra troppo comodo far passare 48 ore, poi finire tutto con un rimpatrio ... perché qualcuno non ha letto le carte. Vero che la giustizia (minuscola) con gli amici si interpreta, probabilmente il Generale era un nostro "amico" ed è bastata una ine(r)zia per dargli modo di tornare a casa. Brutta storia ...   

Inviato

Ma è confermato che l'ufficiale libico è rientrato con volo italiano di stato e che il relativo aereo sarebbe partito da Roma per Torino prima della scadenza delle 48h valide per la convalida dell'arresto ? 

Inviato

" arresto non convalidato per irregolarità procedurali "

meno male che la riforma della giustizia la devono ancora fare, fiuuuuuu

Inviato
1 minuto fa, audio2 ha scritto:

" arresto non convalidato per irregolarità procedurali "

meno male che la riforma della giustizia la devono ancora fare, fiuuuuuu

Dovresti leggere però.

Era materia per Nordio essendoci di mezzo un mandato della CPI, ma probabilmente è andato lungo con lo spritz.

La gattamorta di mompracem, che doveva stanarli su tutto il globo terracqueo, che dice?

Inviato
2 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Rimpatriato a nostre spese con un aereo dell’aeronautica italiana, Grazie al Governo, non hai giudici. 
https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/25_gennaio_22/almasri-libico-rilasciato-nordio-b94a01c7-c245-45fb-baf1-f519c0a34xlk.shtml

Esatto.

Riportato a casuccia in Falcon dell'AM.

Vediamo se domani la carta igienica angelucciana fa le stesse polemiche sul volo che ha fatto per Silvia Romano.

Il Secolo XIX, cho non mi pare un quotidiano antigovernativo dice:

"Almasri, da “torturatore” a “eroe”: festa a Tripoli davanti all’aereo italiano

Accolto in trionfo in Libia il comandante della polizia arrestato su mandato della Corte dell’Aja per crimini contro l’umanità e poi liberato. È stato portato con un velivolo del governo di Roma a casa"

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Con tanto di foto appena sceso dall'aereo che ha consentito di identificare il velivolo:

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Ripropongo:

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Inviato

Cade l'ennesima maschera di ipocrisia, come l'aiutiamoli a casa loro.

Inviato

Roba da matti questa storia.

Riportato in fretta e furia in libia dai servizi...

Questi sono i migliori amici e complici dei trafficanti di uomini, altro che globo terracqueo...

 

"Com’è possibile che un uomo ricercato dalla Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja per crimini di guerra, violenze e stupri sia liberato e immediatamente “espulso” a bordo di un jet dei servizi italiani? Per la competente Corte d’Appello di Roma, l’arresto del generale di brigata Njeem Osama Elmasry, domenica a Torino, era “irrituale”, eseguito con un vizio di forma che lo rende nullo. Per questo il capo della polizia giudiziaria libica, responsabile di famigerati centri di detenzione a Tripoli, è stato rilasciato. Ma oltre a mettere in dubbio la reale possibilità di arrestare simili ricercati, la conclusione della Corte non può chiarire l’intera vicenda, compreso e soprattutto il comportamento del ministero della Giustizia, che non si è mosso per quasi tre giorni, e l’espulsione firmata dal Viminale ed eseguita in tempi record grazie a un volo di Stato. Temi sui quali, per ora, sarà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a riferire, giovedì in Senato.

Già a Torino sabato 18 gennaio, apparentemente per vedere il match Juventus-Milan, Almasri sarebbe arrivato in Italia con un auto noleggiata in Germania che avrebbe voluto riconsegnare a Fiumicino. Ma lo stesso giorno, la Corte penale spicca il mandato d’arresto e avvisa del suo arrivo in Italia. L’arresto viene eseguito l’indomani, domenica 19, dalla Digos di Torino, dopo che l’Interpol ha confermato il mandato di cattura. Elmasry viene portato nel carcere torinese delle Vallette e la polizia comunica all’autorità giudiziaria la richiesta di convalida dell’arresto. “La medesima comunicazione veniva trasmessa il 19.1.2025 al Ministero della Giustizia”, scriverà poi la Corte d’appello. Se non prima, domenica al più tardi chi doveva sapere, ha saputo. Lo Statuto della Corte Penale prevede che lo Stato che riceve la richiesta di arresto “prende immediatamente provvedimenti per fare arrestare la persona“. Ma secondo la Corte d’Appello di Roma, la legge italiana che attua lo Statuto impedisce che a prendere l’iniziativa sia la polizia. E infatti, nell’ordinanda di martedì 21, scriverà che la legge 237/2012 prevede la ricezione degli atti da parte del Ministro della Giustizia (art. 2), che deve poi trasmetterli alla procura generale presso la corte d’appello di Roma (art. 11), che chiede alla stessa corte l’applicazione della misura cautelare. Solo a quel punto, se deciso dalla corte d’appello, ci sarà l’arresto. Altro che “immediatamente”: non viene concesso nemmeno il carattere d’urgenza, pur previsto dal codice di procedura penale.

Il timore che si finisca per emettere una misura cautelare per chi è già scappato, esiste. Per farsi venire il dubbio basta osservare quello che fa il ministero della Giustizia di Carlo Nordio dalla comunicazione dell’arresto: niente. Da domenica e fino a martedì compreso, il ministero non ha niente da dire alla procura generale, che lunedì gli ha inviato una comunicazione urgente dicendo che era in attesa delle sue richieste. “Ministro interessato da questo Ufficio in data 20 gennaio (lunedì, ndr), immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, e che, ad oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito“, scriverà la procura generale nel parere inviato martedì alla corte d’appello. Il ministero darà segni di vita solo alle 15.55 di martedì pomeriggio, meno di tre ore prima del volo che riporterà Almasri in Libia. Lo fa con una nota in cui spiega che ha ricevuto la richiesta d’arresto della Corte Penale (fatta sabato) e che “considerato il complesso carteggio, il Ministro sta valutando la trasmissione formale della richiesta della CPI al Procuratore generale di Roma”. Ancora: altro che “immediatamente”. Ma c’è di più. Mentre Nordio valuta e non comunica con la procura, che intanto chiede alla Corte di ordinare il rilascio, un aereo era già partito alla volta di Torino. Il Falcon 900 dei servizi è partito da Roma alle 10.14 del mattino e atterrato a Torino un’ora dopo, alle 11.13. Segno che ad Almasri bisognava mettere le ali.

Visto che il reato di tortura è presente anche in Italia, il generale libico avrebbe potuto essere arrestato un’altra volta. E se andava fatto secondo le regole ribadite dalla Corte d’Appello, allora era il caso che il ministero di Nordio, il primo della lista, si muovesse, attivando la procura per ottenere una nuova misura cautelare. Invece non si è fatto niente. Anzi, ci si è preoccupati di firmare, stavolta immediatamente, un provvedimento di “espulsione” che permettesse ad Almasri di decollare appena lasciato il carcere. Il Viminale di Piantedosi, da sempre grato ai libici, non ha mai espulso nessuno così in fretta. Perché Nordio non risponde alla procura generale che lunedì gli aveva inviato la comunicazione urgente? Perché non si è attivato per un nuovo arresto? Il Viminale come ha motivato l’espulsione record? Perché il Falcon 900 è decollato da Roma alle 10 del mattino? Nordio era al corrente? Perché ha dichiarato di essere impegnato a “valutare” le carte se, a quanto pare, il rimpatrio era già deciso? A queste e ad altre domande le opposizioni hanno chiesto a Giorgia Meloni di rispondere, invocando le dimissioni per il ministro Nordio. “Impensabile che Meloni e il sottosegretario Mantovano non fossero al corrente di questa vicenda”, è stato detto oggi in una conferenza stampa alla Camera. Invece sarà Piantedosi a riferire, giovedì alle 15 in Senato.

Perché il dubbio che il presunto torturatore e criminale di guerra sia stato sottratto alla giustizia internazionale per volontà politica è finora legittimo. Un comportamento coerente con i silenzi governativi che hanno sempre avvolto il memorandum d’intesa tra Italia e Libia voluto da Marco Minniti e rinnovato da tutti i governi. Venne firmato nel 2017 da quello di Paolo Gentiloni e dall’allora premier Fayez al-Sarraj, dopo trattative alle quali partecipò anche il famigerato Bija, boss di Zawiya divenuto comandante della guardia costiera libica nonostante le pesanti accuse internazionali e assassinato l’anno scorso a colpi di mitra. Del resto, l’accordo di Gentiloni sarebbe stato impraticabile senza la collaborazione delle milizie armate che hanno in mano il Paese dalla caduta di Gheddafi, e che Italia e Unione Europea hanno deciso di finanziare per bloccare i migranti, innescando un business che ruota proprio intorno ai centri di detenzione. Almasri appartiene alla Radaa, gruppo armato legato al Governo di unità nazionale di Tripoli che gestisce anche il carcere di Mitiga, di cui Almasri è a capo e teatro degli orrori di cui è accusato, ai danni di detenuti libici e di migranti, molti dei quali intercettati in mare dalla guardia costiera finanziata ed equipaggiata dall’Italia. Quanto sa? Probabilmente troppo, e almeno per ora non avrà modo di rivelarlo. Il jet italiano è arrivato alle 21.14 all’aeroporto di Mitiga che, dicono le testimonianze raccolte dai giudici dell’Aja, è stato realizzato anche dai detenuti di Almasri, costretti ai lavori forzati per costruire la nuova pista. Una volta a terra, Almasri è stato portato in trionfo da una folla festante (video). Sullo sfondo, il jet e gli uomini dei servizi italiani."

Roberto M
Inviato
43 minuti fa, Martin ha scritto:

Ma è confermato che l'ufficiale libico è rientrato con volo italiano di stato e che il relativo aereo sarebbe partito da Roma per Torino prima della scadenza delle 48h valide per la convalida dell'arresto ? 

Ma no.

E' accaduto che quegli scienziati della Corte Penale Internazionale hanno emesso un ordine di arresto senza rispettare la procedura (e cioè informare PRIMA e non DOPO il ministro della Giustizia) per cui l'arresto era radicalmente nullo.

E quindi è stato giustamente annullato dalla Corte di Appello, su richiesta del Procuratore Generale.

Perchè siamo uno stato di diritto e non possiamo fare come ci pare.

 

https://www.la7.it/tagada/video/torturatore-libico-sisto-la-corte-dappello-ha-dato-il-via-libera-22-01-2025-576459

 

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