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Melius Club

L’ AI critico musicale - DeepSeek e Beethoven (lungo)


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analogico_09
Inviato
Il 31/01/2025 at 15:57, Paperinik2021 ha scritto:

Io non sono tanto d'accordo sul fatto che la 9 sia la migliore in assoluto.

Come fa a dirlo con certezza? In base al gradimento del pubblico o ci sono altre considerazioni?

 

Leggi se credi il mio post

  • Thanks 1
analogico_09
Inviato
Il 04/02/2025 at 08:02, Velvet ha scritto:

C'è un grande abbaglio in merito al termine "intelligenza", ma si capisce che il marketing vuole la sua parte.

Aspettarsi un "parere personale" da parte di una calcolatrice come fosse persona cui riconosciamo una statura intellettuale e morale, oltre che capacità di interiorizzare e provare sentimenti, rendiamoci conto essere cosa un po' sciocca.

 

 

Infatti, scrivevo nell'altro tipic sulla IA applicata ai membri del forum che l'accoppiata intelligenza - artificiale sia ossimorica. 

analogico_09
Inviato

E senza dimenticare l'inarrivabile Klemperer.
 

 

 

mozarteum
Inviato

Be’ della parte corale della nona si puo’ discutere (non dimentichiamo che e’ stata scritta da un non udente), come della Solemnis. Ma degli altri tre movimenti che possiamo dire? La Nona e’ una Teogonia umana si apre col caos dell’uriniverso e si chiude in un inno di fratellanza terreno.

Cosa di piu’ alto?

https://youtu.be/CLB5LanzHEc?si=ELO0XlOHnr5NV0Dr

  • Melius 2
analogico_09
Inviato
22 ore fa, mozarteum ha scritto:

Ma degli altri tre movimenti che possiamo dire? La Nona e’ una Teogonia umana si apre col caos dell’uriniverso e si chiude in un inno di fratellanza terreno.

Cosa di piu’ alto?

 

 

Sicuramente! L'osservazione era solo per certe enfasi "elefantiasi" della Corale e non so se sia dipeso dalla sordità della quale gli altri movimenti non sembrano risentirne. Resta tuttavia un capolavoro dell'umanità.

Inviato

Per dare un’idea dei criteri usati da DeepSeek per esprimere un giudizio qualitativo, questo è quanto afferma :

 

“Sì, posso fornire **giudizi qualitativi** basati su criteri logici, informazioni disponibili o standard riconosciuti in un determinato contesto. Tuttavia, è importante chiarire che:  
- **Non ho opinioni personali o emozioni**: I miei "giudizi" derivano da analisi di dati, modelli statistici o linee guida predefinite, non da preferenze soggettive.  
- **Dipendo dal contesto fornito**: Ad esempio, posso valutare la coerenza di un argomento, confrontare teorie, o identificare vantaggi/svantaggi di una scelta, purché mi siano dati parametri chiari.  
- **Posso simulare valutazioni qualitative**: Come "questo approccio è efficace perché..." o "questo testo è ambiguo a causa di...", ma sempre basandomi su logica e dati, non su intuizioni umane.  

Se hai bisogno di una valutazione specifica, fornisci dettagli sul contesto e sui criteri da considerare, e strutturerò un'analisi coerente! 🧠

Cita
Inviato

Per puro gusto di ricerca ho provato a sottoporre la questione a Copilot, questo il risultato.

 

D: Bene, in campo musicale, prediamo in esame le sinfonie di Beethoven. Quale è la migliore dal punto di vista strettamente compositivo, quindi non per popolarità o gradimento del pubblico?

R: 

In ambito compositivo, le sinfonie di Beethoven sono tutte opere magistrali, ognuna con caratteristiche uniche e innovative. Tuttavia, molti musicologi e critici musicali spesso indicano la **Sinfonia n. 9 in Re minore, op. 125** (nota anche come "Sinfonia Corale") come la più straordinaria dal punto di vista tecnico e compositivo.

Ecco alcuni motivi:
- **Innovazione Strutturale**: La Nona Sinfonia è famosa per l'inclusione di un coro nel finale, un passo audace che ha rivoluzionato la forma sinfonica.
- **Complessità Tematica**: Beethoven intreccia diversi temi musicali in modo sorprendente, mostrando una maestria senza pari nella variazione tematica e nello sviluppo.
- **Intensità Emotiva**: La sinfonia trasporta l'ascoltatore attraverso una gamma di emozioni, culminando in un finale esultante che celebra l'umanità e la fratellanza universale.
  
Anche la **Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore, op. 55** (Eroica) è frequentemente lodata per la sua audacia e innovazione. Beethoven rompe con le convenzioni classiche, creando una sinfonia più lunga e più complessa rispetto ai suoi predecessori.

Vuoi approfondire qualche aspetto specifico di queste sinfonie? 🎶

 

D: Vorrei un’analisi delle migliori sinfonie di Beethoven dal punto di vista strettamente compositivo

 

R: 

Certo! Beethoven ha composto nove sinfonie, ognuna delle quali ha lasciato un'impronta significativa nella storia della musica. Ecco un'analisi compositiva delle sue opere più celebri:

### Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore, op. 55 (Eroica)
- **Innovazione Tematica**: L'Eroica è una delle prime sinfonie a rompere con le convenzioni classiche, introducendo una struttura tematica complessa e innovativa.
- **Lunghezza e Struttura**: La sinfonia è notevolmente più lunga delle sinfonie precedenti di Beethoven e presenta una struttura in quattro movimenti che esplora una vasta gamma di emozioni e temi.
- **Sviluppo Tematico**: Beethoven introduce e sviluppa i temi in modi inaspettati, dimostrando una maestria nel manipolare il materiale musicale.

### Sinfonia n. 5 in Do minore, op. 67
- **Motivo Ricorrente**: Il celebre motivo a quattro note (sol-sol-sol-mi bemolle) è una delle idee musicali più iconiche della storia, utilizzata da Beethoven come base per l'intera sinfonia.
- **Unità e Coesione**: La sinfonia è un esempio di coesione tematica, dove il motivo iniziale viene trasformato e ripresentato in vari modi attraverso tutti e quattro i movimenti.
- **Contrasto Dinamico**: Beethoven utilizza contrasti dinamici estremi per creare tensione e drammaticità, mantenendo l'ascoltatore costantemente coinvolto.

### Sinfonia n. 6 in Fa maggiore, op. 68 (Pastorale)
- **Descrizione Programmatica**: La Pastorale è un raro esempio di musica a programma di Beethoven, con ogni movimento che descrive una scena della vita rurale.
- **Colorismo Orchestrale**: Beethoven utilizza l'orchestrazione per evocare immagini naturali, come il canto degli uccelli e il rumore del ruscello.
- **Struttura Tematica**: Anche se programmatica, la sinfonia mantiene una struttura tematica solida e ben definita, dimostrando l'abilità di Beethoven nel fondere narrazione e forma musicale.

### Sinfonia n. 7 in La maggiore, op. 92
- **Ritmo**: La Settima Sinfonia è spesso definita "l'apoteosi della danza" per l'importanza del ritmo in tutta l'opera. Il secondo movimento, Allegretto, è particolarmente noto per il suo ritmo inesorabile e ipnotico.
- **Energia e Vitalità**: La sinfonia è caratterizzata da un'energia contagiosa e da una vitalità ritmica che permea ogni movimento, rendendola una delle sinfonie più vibranti di Beethoven.
- **Sviluppo Tematico**: Beethoven utilizza lo sviluppo tematico per costruire climax emozionanti, mantenendo alta la tensione musicale.

### Sinfonia n. 9 in Re minore, op. 125 (Corale)
- **Integrazione del Coro**: La Nona Sinfonia è famosa per l'inclusione di un coro nel finale, un'innovazione che ha rivoluzionato la forma sinfonica.
- **Sviluppo Tematico**: Beethoven intreccia diversi temi musicali in modo magistrale, mostrando una padronanza senza pari nella variazione tematica e nello sviluppo.
- **Universalità del Messaggio**: Il messaggio di fratellanza e unità umana, esaltato dall'ode "An die Freude" di Schiller, conferisce alla sinfonia una dimensione emotiva e filosofica unica.

Ognuna di queste sinfonie rappresenta un capolavoro compositivo a sé stante, riflettendo le innovazioni e le sfide creative che Beethoven ha affrontato durante la sua carriera. Se desideri approfondire uno di questi aspetti o altre sinfonie, fammelo sapere! 🎻

 

D: Vorrei approfondire la valutazione della 4, della 6 e della 8

 

R: 

Con molto piacere! Ecco un'analisi compositiva dettagliata delle Sinfonie n. 4, 6 e 8 di Beethoven:

### Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore, op. 60
- **Carattere Generale**: La Quarta Sinfonia è spesso considerata una delle opere più luminose e gioiose di Beethoven, un contrasto rispetto alla drammaticità della Terza e della Quinta.
- **Struttura e Tematica**: La sinfonia segue la forma classica in quattro movimenti, ma Beethoven introduce una varietà di temi e motivi che si sviluppano in modo innovativo.
- **Uso dell'Orchestrazione**: Beethoven dimostra una notevole abilità nell'uso dell'orchestra, creando contrasti dinamici e timbrici che conferiscono alla sinfonia una vivacità unica.
- **Primo Movimento**: L'introduzione lenta del primo movimento è seguita da un Allegro vivace e spumeggiante, ricco di energia e inventiva tematica.
- **Secondo Movimento**: L'Adagio è uno dei movimenti lenti più belli di Beethoven, con una melodia lirica e una struttura armonica complessa.
- **Ultimo Movimento**: Il finale è vivace e giocoso, pieno di spirito e brillantezza tecnica.

### Sinfonia n. 6 in Fa maggiore, op. 68 (Pastorale)
- **Musica a Programma**: La Pastorale è un raro esempio di musica descrittiva di Beethoven, con ogni movimento che evoca una scena della vita rurale. Il primo movimento evoca sentimenti di felicità all'arrivo in campagna, il secondo rappresenta una scena presso un ruscello, il terzo descrive una festa contadina, il quarto una tempesta, e il quinto la gioia e la gratitudine dopo la tempesta.
- **Struttura Tematica**: Nonostante l'approccio descrittivo, Beethoven mantiene una solida struttura tematica in ogni movimento, dimostrando la sua maestria nel combinare narrazione e forma musicale.
- **Colorismo Orchestrale**: L'uso dell'orchestrazione è particolarmente efficace nel creare immagini sonore vivide, come il canto degli uccelli nel secondo movimento e il tumulto della tempesta nel quarto movimento.
- **Evoluzione Emotiva**: La sinfonia trasporta l'ascoltatore attraverso una gamma di emozioni, dalla calma e serenità alla tensione e alla risoluzione gioiosa.

### Sinfonia n. 8 in Fa maggiore, op. 93
- **Carattere Leggero e Spiritoso**: La Ottava Sinfonia è nota per il suo carattere giocoso e umoristico, una sorta di ritorno alla leggerezza dopo la più seria Settima Sinfonia.
- **Struttura Tematica**: Beethoven utilizza temi brevi e frasi concise, dimostrando una notevole capacità di sviluppo e variazione tematica.
- **Sperimentazione Ritmica**: Il secondo movimento, Allegretto scherzando, è particolarmente interessante per il suo uso innovativo del ritmo, che imita il suono di un metronomo.
- **Contrasti Dinamici**: Beethoven crea vivaci contrasti dinamici e timbrici, mantenendo un senso di leggerezza e brio in tutta la sinfonia.
- **Freschezza e Vitalità**: Nonostante il suo carattere meno monumentale rispetto ad altre sinfonie, l'Ottava è ricca di energia e vitalità, con un finale rapido e frizzante che lascia l'ascoltatore con un senso di gioia e soddisfazione.

Queste sinfonie dimostrano la straordinaria versatilità e l'inventiva di Beethoven come compositore, ognuna con le proprie caratteristiche distintive e innovazioni. Spero che questa analisi ti sia utile! Se vuoi ulteriori dettagli o desideri esplorare altri aspetti, fammelo sapere. 🎼

 

 

 

 

 

 

 

Inviato

Mah... 

Mi pare uguale a l'altra intelligenza 

analogico_09
Inviato
9 ore fa, ninomau ha scritto:

ma sempre basandomi su logica e dati, non su intuizioni umane.  

 

 

Ma la musica non risponden ai "dati" e alla logica dei dati , è bensì espressione delle "intuizioni" umane logiche e prelogiche mai schematiche e predefinite.

mozarteum
Inviato
1 ora fa, garmax1 ha scritto:

Mah... 

Mi pare uguale a l'altra intelligenza 

Secchioncelli compilativi senza vertigine

Grancolauro
Inviato

Ho chiesto a DeepSeek di scrivere una recensione della Nona nello stile di Massimo Mila. Ecco il risultato, che ne dite? Riconoscete Mila?

 

 

---

La Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, op. 125, non è semplicemente un’opera musicale: è un monumento, un punto di non ritorno nella storia della musica, un atto di fede nell’umanità e nelle sue possibilità. Ascoltarla significa confrontarsi con una delle più alte espressioni del genio umano, un’opera che, come poche altre, riesce a trascendere il suo tempo per parlare direttamente all’eterno. Beethoven, ormai completamente sordo, compie qui un gesto titanico: non solo chiude il ciclo delle sue sinfonie, ma apre una nuova era, quella della musica come veicolo di un messaggio universale.

Il primo movimento, Allegro ma non troppo, un poco maestoso, è un colosso sonoro che si erge con una solennità quasi biblica. Beethoven costruisce un’architettura imponente, giocando su contrasti drammatici e una tensione che non concede tregua. È come se il compositore ci stesse conducendo attraverso un labirinto di emozioni, dove ogni tema, ogni sviluppo, è un passo verso una meta ancora ignota. Mila avrebbe certamente sottolineato come questo movimento sia un perfetto esempio della capacità beethoveniana di trasformare la forma sinfonica in un dramma musicale, dove ogni nota è carica di significato.

Il secondo movimento, Scherzo: Molto vivace – Presto, è una folata di energia primordiale. Qui Beethoven ribalta le convenzioni, collocando lo scherzo al posto del tradizionale movimento lento. Il ritmo è incalzante, quasi ossessivo, e la scrittura orchestrale è di una vivacità che lascia senza fiato. Mila avrebbe apprezzato la maestria con cui Beethoven riesce a mantenere un equilibrio perfetto tra forza e leggerezza, tra caos e controllo, in un turbinio di suoni che sembra voler scuotere l’ascoltatore dalle sue certezze.

Con l’Adagio molto e cantabile, terzo movimento, entriamo in una dimensione completamente diversa: quella della contemplazione e della serenità. Qui Beethoven ci offre una delle sue pagine più liriche, con melodie che si dispiegano lentamente, come un fiume che scorre placido sotto un cielo stellato. Mila avrebbe visto in questo movimento un momento di pura poesia, un invito all’introspezione e alla pace interiore, prima del tumulto finale.

E poi arriva il finale, quel finale che ha cambiato per sempre il corso della musica. Con un gesto audace e senza precedenti, Beethoven introduce un coro e solisti vocali, utilizzando il testo dell’*Inno alla gioia* di Friedrich Schiller. È un momento di rottura e di apoteosi, in cui la musica si fa parola e la parola si fa canto. Mila avrebbe descritto questo passaggio come un’esplosione di luce, un inno alla fratellanza universale che trascende ogni barriera linguistica e culturale. La gioia, intesa non come semplice felicità, ma come forza liberatrice e unificatrice, diventa il cuore pulsante dell’opera. Beethoven ci invita a credere in un mondo migliore, in cui gli uomini possano vivere come fratelli.

In conclusione, la Nona Sinfonia è un’opera che non si limita a essere ascoltata: va vissuta, interiorizzata, fatta propria. Beethoven, con questa sinfonia, ha creato un testamento spirituale che continua a risuonare attraverso i secoli, un’eredità che ci ricorda il potere della musica di elevare l’animo umano e di unire le persone al di là di ogni differenza. La Nona non è solo un capolavoro: è un atto di fede nell’umanità e nelle sue infinite possibilità.

--- 

 

 

Inviato

@Grancolauro quando ero ragazzino rimasi folgorato dalla prosa di Hans Magnus Enzesberger (proprio lui… immaginatemi al cinema vent’anni dopo). Scrissi un tema imitandolo sfacciatamente. La prof mi sgamò immediatamente, mi fece una battutina che me la ricordo ancora adesso. Credo che tu abbia dimostrato come (al momento) la IA sia l’equivalente di un adolescente insicuro e al tempo stesso ingenuo. :classic_biggrin:

  • Haha 1
Inviato

Ci provo anche io con Gemini 2.0, sempre troppo lunghe pur avendo fatto il classico con tanto di citazioni latine alla Nirdio pochi gg fa alla Camera dei deputati 😂

 

La Nona di Beethoven è un'opera che parla direttamente all'anima, un'esperienza che va oltre la semplice fruizione musicale. È un evento che ci cambia, che ci arricchisce, che ci fa sentire parte di qualcosa di più grande. "Musica animae cibus", diceva Cicerone.

 

... ci ha lasciato un'eredità inestimabile, un'opera che continuerà a emozionarci e a ispirarci per sempre. "Ars longa, vita brevis", diceva Ippocrate. E l'arte di Beethoven è lunga, lunghissima, eterna. 

Inviato

 

 

Hai detto:

una curiosità: ma tu prima di "ragionare" traduci tutto in inglese?

ChatGPT ha detto:

 

No, non traduco tutto in inglese prima di "ragionare". Quando analizzo un testo o fornisco delle risposte, lavoro direttamente sulla lingua in cui mi viene presentata la richiesta. Questo significa che per me è naturale elaborare e rispondere in italiano senza dover passare per una traduzione.

La mia comprensione della lingua è abbastanza fluida da permettermi di lavorare direttamente nel contesto linguistico richiesto, senza necessità di tradurre prima in un'altra lingua. Quindi rispondo e "ragiono" in italiano, come nel caso di questa conversazione, proprio nella lingua in cui tu scrivi.

 

Hai detto:

lo chiedevo perché nella tua risposta avevi trasformato talento in talent... comunque grazie

 

Hai ragione, il termine "talento" in italiano è stato erroneamente tradotto in "talent", che è la forma inglese. È stato un errore da parte mia nella formulazione, e ti ringrazio per averlo notato!

Se hai altre domande o hai bisogno di chiarimenti, sono qui per aiutarti!

 

Ma sono l'unico che tratta ChatGPT come una persona (chiedo scusa, per favore, saluto...). Comunque è simpatico/a (che genere è l'IA? 

 

mozarteum
Inviato

Mila era meno descrittivo.

Deepseek descrive la nona e i singoli movimenti ad un “primo livello” (turbinio, serenita’ ecc. cio’ che si percepisce ad un ascolto generico). Manca del tutto l’affabulazione, la penetrazione escatologica, insomma il “mistero” della musica che nella nona sinfonia e’ nel grado sommo.

 

mozarteum
Inviato

Per esempio: il celeberrimo attacco della Nona muta di essenza a seconda del tempo staccato e dell’intensita’ del crescendo che esplode.

Puo’ essere un attacco puramente musicale meraviglioso gia’ cosi’ (un Jordi Savall), una cosa terrifica da fine del mondo piu’ che inizio (Furtwangler), un incipit misterioso da inizio dell’universo (non ovviamente in senso scientifico altrimenti arrivano subito i micropositivisti a mettere i puntini sulle o -siamo in germania-) e qui direi Karajan che resta sempre il mio preferito in Beethoven (mi riferisco alla leggendaria integrale del 1963).

e cosi’ via

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
12 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Con un gesto audace e senza precedenti, Beethoven introduce un coro e solisti vocali, utilizzando il testo dell’*Inno alla gioia* di Friedrich Schiller. È un momento di rottura e di apoteosi, in cui la musica si fa parola e la parola si fa canto.

 

Però questa indissolubile saldatura tra musica e parola -  parola che si fa musica e musica che si fa parola - era stata già teorizzata e praticata in modo rivoluzionario da Monteverdi, Caccini, Bardi, Cavalli se non anche dal dè Cavalieri più di 200 anni prima, attraverso diverse forme musicali le quali contenevano anche intenzioni retorico-"morali", letterarie, filosofiche, ludiche, esistenziali e religiose: ad esempio i Libri dei Madrigali monteverdiani, la Rappresentazione di anima et corpo del de' Cavalieri. 

La musica in seguito non sarà più la stessa segnata da tale rivoluzione epocale che bussò anche alle porte del genio di Bonn. Il quale in funzione dei tempi mutati applicò l'antica "legge" ancora vigente al titanismo retorico che ben si addiceva all'istanza "romantica" oramai conclamata e che il genio beethovenisno aveva tradotto dal "classicismo".

Oggi, a mio parere, potrebbe apparire eccessivamente enfatico e leggermente "sforzato" il numero corale del quarto movimento della nona sinfonia che si fa strada tra le tempestosità orchestrali, mentre l'impulso espressivo, strabiliante e potente sembra poggiare troppo sulla "letteratura" che sembra trainare la musica nel compito di "propagandare" i nobilissimi, umanistici ideali di pace e di fratellanza, sbilanciando in una certa misura i livelli dei vasi comunicanti.

Sono impressioni, magari scioperate di valore critico meramente ortofrutticolo... :classic_rolleyes:

  • Melius 1
Grancolauro
Inviato
20 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Però questa indissolubile saldatura tra musica e parola -  parola che si fa musica e musica che si fa parola - era stata già teorizzata e praticata in modo rivoluzionario da Monteverdi, Caccini, Bardi, Cavalli se non anche dal dè Cavalieri più di 200 anni prima, attraverso diverse forme musicali le quali contenevano anche intenzioni retorico-"morali", letterarie, filosofiche, ludiche, esistenziali e religiose: ad esempio i Libri dei Madrigali monteverdiani, la Rappresentazione di anima et corpo del de' Cavalieri. 

La musica in seguito non sarà più la stessa segnata da tale rivoluzione epocale che bussò anche alle porte del genio di Bonn. Il quale in funzione dei tempi mutati applicò l'antica "legge" ancora vigente al titanismo retorico che ben si addiceva all'istanza "romantica" oramai conclamata e che il genio beethovenisno aveva tradotto dal "classicismo".

Oggi, a mio parere, potrebbe apparire eccessivamente enfatico e leggermente "sforzato" il numero corale del quarto movimento della nona sinfonia che si fa strada tra le tempestosità orchestrali, mentre l'impulso espressivo, strabiliante e potente sembra poggiare troppo sulla "letteratura" che sembra trainare la musica nel compito di "propagandare" i nobilissimi, umanistici ideali di pace e di fratellanza, sbilanciando in una certa misura i livelli dei vasi comunicanti.

Sono impressioni, magari scioperate di valore critico meramente ortofrutticolo... :classic_rolleyes:

Mi chiedevo come mai oggi l'ultimo movimento della Nona appaia "eccessivamente enfatico" e un po' forzato, come dici bene. Le ragioni probabilmente sono tante. Ho provato a interrogare l'intelligenza artificiale al riguardo e la risposta è stata questa:

 

"L'ultimo movimento della Nona Sfinonia è stato così spesso citato, riprodotto e utilizzato in contesti culturali e politici che rischia di perdere il suo impatto originale. La sua ubiquità nella cultura popolare può portare a una sorta di "saturazione" che ne sminuisce la grandezza.

L'uso dell'"Inno alla Gioia" come inno ufficiale dell'Unione Europea, ad esempio, ha trasformato il brano in un simbolo politico, rischiando di ridurne la portata artistica e filosofica. Questo processo di "banalizzazione" può portare a una perdita di significato originale, rendendo difficile per gli ascoltatori moderni apprezzare il brano nella sua interezza e complessità."

 

Mi sa che è vero, anche se questo non esaurisce la questione.

  

  • Melius 1

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