imaginator Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio Gli sconti significativi si applicano principalmente a prodotti di fascia alta o altissima, come è giusto che sia, poiché la marginalità del rivenditore si aggira mediamente intorno al 45-50% del prezzo di listino, e può essere anche maggiore su articoli come cavi e accessori. È evidente che, se si acquista un amplificatore da 50/100.000 euro, un margine di 5000/10.000 euro per il rivenditore non è certo da disprezzare, soprattutto se ottenuto come spesso accade semplicemente alzando il telefono o inviando una email per effettuare l’ordine al distributore. È altrettanto vero che oggetti del genere non si vendono tutti i giorni per cui in parte “il colpaccio” ci potrebbe pure stare. Spesso poi, grazie a questi sconti, i prezzi tengono a parificarsi o quasi a quelli del paese in cui i prodotti sono fabbricati e venduti nel mercato interno, rendendo la cosa a noi più accettabile. Del resto, da sempre i prodotti importati da certi paesi costano di più del listino interno, la filiera si allunga. È altrettanto chiaro che per articoli dal valore economico 5/ 10 volte più basso lo sconto sia meno importante. Se poi parliamo di certi prodotti asiatici a basso prezzo, 500/800/1000 euro come qualcuno ha scritto, va beh.. Che sconto volete che ci sia.. “Per il caffè?”
newton Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio Il distributore ha senso per marchi non europei e se fa magazzino, altrimenti a che serve? Fra l'altro se l'azienda distribuisce direttamente ai negozi ha e garantisce più margine al negoziante che sarà invogliato a vendere. Immagino.
Tronio Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio @newton non è così perché ci sono diverse altre ragioni per cui un produttore si affida a un distributore anche per il mercato nazionale: in ogni caso anche se lo facesse in proprio non sarebbe un'attività gratuita e ciò si rifletterebbe comunque sul prezzo. A ciascuno il suo mestiere: il produttore produce, il distributore si occupa del marketing e della distribuzione alla rete di vendita (a volte facendo magazzino, ma non sempre) e il negoziante vende al cliente finale.
Maurjmusic Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio 1 ora fa, Tronio ha scritto: A ciascuno il suo mestiere: il produttore produce, il distributore si occupa del marketing e della distribuzione alla rete di vendita (a volte facendo magazzino, ma non sempre) e il negoziante vende al cliente finale. Sono d'accordo e sinceramente non riesco a comprendere per quale motivo nel settore dei Servizi ( in senso stretto ... bancari, finanziari, assicurativi, immobiliari ) si tende sempre più spesso ad acquistare eliminando radicalmente dalla filera il "negoziante" che vende al cliente finale (cioè dal produttore al consumatore senza intermediario aggiunto)
Amministratori cactus_atomo Inviato 4 Febbraio Amministratori Inviato 4 Febbraio @Maurjmusic Il servizio è immateriale, non lo devi trasportare, assicurare, fare magazzino. dappertutto si tnde ad eliminare la forza lavoro, ai supermercati ci sono casse automatiche, idem in aitostrada ma non è un modello applicabile a tutto 1
ago Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio @cactus_atomo la tastiera è ...andata: la decifrazione si fa sempre più difficile Salutoni Luigi
Renato Bovello Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio Non ho letto tutte le pagine. Mi scuso,quindi,se dovessi ribadire concetti gia' espressi in precedenza. Il problema degli sconti e' da valutare sotto un altro punto di vista,secondo me. Intendo dire,se in negozio arriva l'audiofilo piu' o meno esperto e "pratico " del mestiere ottiene ,magari,il 30 o il 40 % di sconto per alcuni marchi .Cinque minuti dopo entra un cliente nuovo che si limita a guardare,al piu' chiede di ascoltare e acquista con il 10 % di sconto "concesso " dal negoziante .Questo cliente esce con la convinzione di essere anche stato trattato bene. Ecco,personalmente ,a me questa situazione non piace 1
Amministratori cactus_atomo Inviato 4 Febbraio Amministratori Inviato 4 Febbraio @Renato Bovello in tutti i settori produttivi ci sono gli dvonti mai uguali per tutti, vale nell'abbigliamento, nell'automotive, in gioielleria, in profumeria. ecc ecc.l'alternativa è il prezzo fisso, nessino sconto per nessuno,
Renato Bovello Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio 1 ora fa, cactus_atomo ha scritto: in tutti i settori produttivi ci sono gli dvonti mai uguali per tutti, Naturalmente,ne sono consapevole ma il mio era un discorso leggermente diverso ma non importa. Mi metto nei panni di una persona poco esperta e non trovo corrette certe manovre. Meglio i prezzi imposti o meglio chi pratica sconti minimi piu' o meno uguali per tutti
granosalis Inviato 4 Febbraio Inviato 4 Febbraio 2 ore fa, cactus_atomo ha scritto: .l'alternativa è il prezzo fisso, nessuno sconto per nessuno, Nessuno sconto per nessuno, ma prezzi piu' adeguati! ... questo sarebbe auspicabile. Anzi, magari due prezzi: il primo senza permuta e il secondo con permuta. Mi rendo perfettamente conto che oggi una certa forchetta dello sconto dipende molto dal fatto di dover accettare in casa elettronica datata e poco appetibile, purtroppo indispensabile per concludere la trattativa. Ecco che un prezzo di listino con un ampio margine dà la possibilità di affrontare tutti i tipi di trattative. Io sarei per la trasparenza, anche perché sono una frana a trattare. Mia nonna sarebbe stata capace di ottenere uno sconto persino alla Rinascente.
supermike Inviato 5 Febbraio Inviato 5 Febbraio Il 31/01/2025 at 18:18, Tronio ha scritto: Ci possono essere diverse ragioni, e se ne è già discusso più volte: una di queste è ad esempio che diversi produttori italiani qui possono vendere a prezzi notevolmente più bassi mentre all'estero devono considerare anche spedizione, dazi e altri costi, quindi per evitare che il cliente fuori Italia si senta gabbato mettono sul listino il prezzo maggiore che però viene realmente applicato solo all'estero mentre invece qui da noi viene pesantemente "scontato". Teorie machiavelliche come quella da te ipotizzata invece le escluderei. @Tronio Non ho quasi mai riscontrato significative differenze tra i listini nostrani e quelli esteri....se non per i prodotti non importati. Ad esempio negli USA i cavi Audioquest essendo americani costano di meno, ma se li compri lì poi dovrai pagarci le spese doganali e quindi il prezzo si allinea a quello del distributore italiano.
Tronio Inviato 5 Febbraio Inviato 5 Febbraio 32 minuti fa, supermike ha scritto: Ad esempio negli USA Parlo di produttori italiani, quindi informazioni di prima mano, dove i listini ufficiali qui o all'estero sono sempre gli stessi ma lo street price da noi è sensibilmente inferiore: non conosco le politiche di marketing dei produttori statunitensi e in realtà mi interessano relativamente poco.
supermike Inviato 5 Febbraio Inviato 5 Febbraio 13 ore fa, granosalis ha scritto: Anzi, magari due prezzi: il primo senza permuta e il secondo con permuta. Mi rendo perfettamente conto che oggi una certa forchetta dello sconto dipende molto dal fatto di dover accettare in casa elettronica datata e poco appetibile, purtroppo indispensabile per concludere la trattativa. @granosalis Non lo ritengo giusto, la permuta o la si fa realmente o non la si fa. Il negoziante non deve ritirare la permuta "aggratis" si quantizza il valore della permuta e si sottrae la somma dal prodotto già scontato (lo sconto deve essere uguale per tutti, non esistono clienti di serie a e di serie b). Io per non farmi fregare la permuta la tiro fuori dopo, prima mi faccio dire il prezzo scontato e poi propongo la permuta...se il prezzo cambia preferisco vendere in proprio l'usato, regali non ne faccio ai negozianti a meno che non sia un prodotto poco vendibile perchè troppo datato o ingombrante e faticoso da trasportare "motu proprio" (tipo un diffusore da 150kg).
granosalis Inviato 5 Febbraio Inviato 5 Febbraio @supermike La permuta e' un concetto tutto italiano, in altri mercati (che io sappia), magari con qualche rara eccezione, non esiste che il negoziante si prenda indietro l'usato. Anche a me andrebbe bene un prezzo unico, ma a quel punto niente permuta. Oggi acquistare con la permuta significa perderci veramente tanto. Lo sconto si riduce e la valutazione e' al ribasso. Tanto vale vendere l'usato per conto proprio, come ho fatto io nell' ultimo periodo.
supermike Inviato 5 Febbraio Inviato 5 Febbraio 2 ore fa, granosalis ha scritto: La permuta e' un concetto tutto italiano, in altri mercati (che io sappia), magari con qualche rara eccezione, non esiste che il negoziante si prenda indietro l'usato. Anche a me andrebbe bene un prezzo unico, ma a quel punto niente permuta. @granosalis E' sempre conveniente una permuta per il venditore, non state a sentire le loro lacrime di coccodrillo: anzi posso dire con certezza che guadagnano più sull'usato perchè a volte lo vendono come se fosse nuovo! Tempo fa un mio amico permutò un preamplificatore vecchio di 6 anni che nuovo pagò scontato 3500€. Questo apparecchio non è andato fuori produzione e non è stato aggiornato; nel frattempo, nel corso degli anni, il prezzo di listino è salito, ma questa è una prassi. Ebbene, il venditore l'ha messo sul suo sito a 3900€ e molto probabilmente lo venderà usato a 3500€ ovvero lo stesso prezzo che il mio amico pagò nuovo circa 6 anni fa Quale audiofilo risale all'anno di produzione? Ma poi è sempre rilevabile? L'azienda fornisce sempre corrette indicazioni? Se giriamo i negozi della penisola, noteremo che hanno più roba usata che nuova (specie nella fascia alta, quella superiore ai 20.000€) e dietro alla parola 'demo' spesso si nasconde l'usato tenuto bene. Perciò non state a sentire le loro lamentele, è tutto un bluff! A volte quando l'acquisto è importante per l'audiofilo diventa più conveniente la formula usato per usato piuttosto che usato per nuovo. Il negoziante ha un prodotto usato pesante e comunque costoso quindi difficile da vendere. Vedrete che sarà ben contento di accettare la vostra permuta, perché un usato da 15.000€ sarà per lui sempre più facile da vendere rispetto a uno da 30.000€ e in questo modo recupera subito una parte della somma.
fabbe Inviato 6 Febbraio Inviato 6 Febbraio Sconti a parte ma mi domando come vengono fissati i prezzi degli oggetti high end? Specie le elettroniche. In base a quali parametri? Alla fine, gira e rigira i componenti sono sempre gli stessi. Valvole, transistor, altoparlanti trasformatori..... Case e mobili a parte... Si passa da pochi spicci a centinaia di migliaia di euro. Nell'ultima fiera ho ascoltato elettroniche da qualche migliaia di euro a pezzi da 70/80k e non posso dire che quelli ipercostosi mi abbiano fatto cascare la mascella. Lavoro bel mondo delle automobili e quando vedo auto di un certo costo importante dico: costa tanto ma capisco il perché. C'è anni e anni di ricerca, materiali pregiati. tantissimi componenti meccanici e elettronici. Ma nel hifi???
serbel Inviato 6 Febbraio Inviato 6 Febbraio La mia esperienza in merito ad acquisti e vendite su audio e audio video , in parte simile al resto dei miei vari interessi , avere uno o più negozianti di riferimento , meglio se in zona ma anche a 600 /1000 km va bene A volte provo a vendere il pezzo da sostituire sui classici canali fra privati , ovviamente prezzi da usato quindi anche di un 50% dal nuovo , trovo solo affaristi o perditempo Quindi passo dal commerciante e l affare lo si fa entrambi , senza perdite di tempo o altro , se conviene ad entrambi bene altrimenti si vede la prossima Ad es cambio integrato hegel 390 prezzo richiesto da me usato 3k trattabile ( parlo di oltre un anno fa ), pass int 250 16/18k preso a 7k nuovo scontando usato , idem per vpr laser con taratura inclusa durante giro su mia zona , essendo a oltre 600km questo negozio , oppure in zona mia stesso sistema con negozio Due mie riflessioni , dipende dalle cifre in ballo ,ma se alte conviene spaziare almeno in Italia come ricerca , es per cambio casse usato con usato ho preso il mezzo e 1200 km tra andare e venire dal negozio , seconda riflessione per quello da me visto , la gente che compra da pvt pensa di sparare una cifra e per disperazione di chi vende far l affare , mentre poi va in negozio e accetta il dovuto senza chiedere sconti o confrontarlo con altri
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