ediate Inviato 7 Marzo 2022 Inviato 7 Marzo 2022 @Moe Concordo, ma tutto l'album è bellissimo, tutti i pezzi valgono. Ho citato "Alive" perchè è un brano che mi è sempre particolarmente piaciuto. 1
Questo è un messaggio popolare. Moe Inviato 7 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Marzo 2022 3
Questo è un messaggio popolare. fastdoc Inviato 7 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Marzo 2022 3
Questo è un messaggio popolare. ediate Inviato 7 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Marzo 2022 Un capolavoro. Un capolavoro seminale (è del 1970) della musica più avanguardistica tedesca, straniante, che sarebbe (in parte) confluita nel kraut-rock o meglio, forse è proprio questo disco che ha dato vita al movimento. Per chi ama come me, l'avanguardia psichedelica, mezza folle, dissonante, questo disco fin dal primo pezzo (Paperhouse) è spiazzante, sembra che i cinque componenti del gruppo vadano in certi momenti ognuno per i fatti loro, per poi ritrovarsi come quando cinque persone, provenienti da cinque luoghi diversi, vanno ad un appuntamento... e tutto il disco è così: in "Oh Yeah" si assiste ad un pezzo dai ritmi basso/batteria impetuosi, un "must" per chiunque voglia capire cosa sia stata la musica degli anni '70, ottimo capostipite di ciò che, purtroppo molto, troppo blandamente, ascoltiamo ancora oggi. C'è poi un brano, "Halleluwah", che dura "solo" diciotti minuti, che ripete all'infinito lo stesso motivo... potrebbe sembrare alienante, e forse lo è, ma dietro quella apparente monotonia si scorge l'arte, portata sul disco da cinque giovanotti secondo me "veramente fuori". L'altro disco (l'opera è doppia, singola su CD) è ancora più sperimentale, ammesso che sia possibile... ma non vi svelo nulla, vi invito ad un ascolto molto "aperto" a forme di musica ed arte che appaiono strane ancora oggi, figuratevi 52 anni fa... tre membri del gruppo sono scomparsi nel 2017: Jaki Liebezeit (batteria), Michael Karoli (chitarra) e Holger Czukay (basso); gli altri due sono stati Damo Suzuki (voce) e Irmin Schmidt (tastiere). Un loro brano, appositamente composto ed inciso, appare nella colonna sonora del film di Wenders (stupendo) "Fino alla fine del mondo". Tago Mago - Can 8
Oste onesto Inviato 7 Marzo 2022 Inviato 7 Marzo 2022 Citato nel thread della musica di guerra. Con la scusa lo riascolto. Bellissimo.
minollo63 Inviato 7 Marzo 2022 Inviato 7 Marzo 2022 Disco destinato ad entrare molto probabilmente nel novero dei migliori dischi di questo 2022, quando a fine anno sarà ora di tirare le somme per quanto riguarda le uscite discografiche. Questo è “The Overload‘, primo LP per gli Yard Act, un disco fresco quanto (a suo modo) classico, divertente ma anche stimolante, adatto sia a chi non ha mai rinnegato la tradizione rock britannica che a coloro che preferiscono la schiettezza delle rime parlate. Il modo di cantare di James Smith ricorda per certi versi quelli del mai dimenticato e quasi omonimo Mark E. Smith con i suoi Fall, ma qui c’è tutta l’immediatezza della gioventù che caratterizza tutta la band. Ciao 🏳️🌈 Stefano R. 1 1
Questo è un messaggio popolare. minollo63 Inviato 7 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Marzo 2022 Da più parti è stato definito il disco della rinascita artistica per un grande della musica country (ma anche rock, folk) del secolo scorso, primo di una serie di sei dischi, che lo avrebbero rilanciato trionfalmente sia dalla parte del pubblico che della critica, anche tra le nuove generazioni. “American Recordings” è un disco intimo, raccolto, intriso di malinconia e pessimismo, la tematica della morte (“Delia's Gone”) e della resurrezione (“Redemption”) aleggia nei solchi in maniera per nulla celata. La voce roca è sempre quella, forse un po’ invecchiata ma ancora intatta. E’ un Johnny Cash che finalmente ha ritrovato la sua dimensione, e si sente. Ciao 🏳️🌈 Stefano R. 5
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