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Melius Club

Le nuove uscite di jazz in HiRes


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Per un certo periodo Metheny ha pestato acqua nel mortaio, riproponendo sempre le stesse cose, non ne parliamo del bizzarro Progetto Orchestrion, ma direi che con le ultime incisioni ha ripreso a fare cose eccellenti.

Inviato

Non me ne vogliate, amici appassionati di Jazz, se segnalo qui sopra un album a me molto caro, appena rimasterizzato in HiRes 24/96: Jazz a casa di Ida Rubinstein.

Sì lo so il titolo mi autorizza a segnalarlo qui sopra, ma l’album di Giuni è atipico e mal classificabile. In fondo si tratta di diversi brani classici, aire famose di Bellini, Donizetti, Verdi, rielaborate in chiave vagamente Jazz e  magari con una coda Jazz (per l’appunto, magari, del Pat Metheny Group...scoprite voi a quale brano di questo album mi riferisco).

Vorrei con questa segnalazione fare un omaggio a Giuni Russo, artista così “atipica” e così conosciuta, per paradosso estremo, solo per i suoi successi commerciali enormi come Un’Estate al Mare....

Giuni non amava il genere “facile”, anche se con Battiato ha avuto un rapporto splendido di amicizia e “mutuo soccorso”.

Ed è proprio Battiato che produce quest’album, assolutamente un flop alla sua uscita, ma che davvero fa apprezzare la voce della Russo che si estendeva per oltre 3 ottave ed era capace di imitare il verso dei Gabbiani...

Mi sono sempre chiesto se un certo “ostracismo” nei confronti di questa grande artista (musicista, compositrice, cantante...) sia stato legato al fatto che convivesse con la sua compagna, Maria Antonietta Sisini, un fatto oggi accettato con naturalezza, ma che solo pochi anni fa destava sospetti e maldicenze...

In onore di Giuni, morta troppo presto a poco più di cinquanta anni per un cancro, suggerisco di ascoltare questo album, seppure atipico per il Jazz.

La sua voce è bellissima, nonostante la registrazione “non straordinaria ma godibile”, specie adesso appena rimasterizzato ma che in formato HiRes che la migliora non di poco...

 

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Inviato

Mi faccio perdonare, almeno dagli amanti del Jazz vocale, segnalando questo bellissimo e piacevolissimo e “classicissimo” album Jazz.

La voce splendida di Michael Stepenson è sostenuta dal trio di Alexanderplatz Claffy, con un risultato artistico a mio avviso davvero di rilievo. Da ascoltare ad occhi chiusi...e con un vago sorriso sulle labbra..

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Inviato

Aspettavo con una certa curiosità di ascoltare il secondo album della progettata Trilogia Kinfolk, Kinfolk 2: See the Birds.

Perché il primo album,  “Kinfolk: Postcards From Everywhere” mi aveva fatto conoscere ed apprezzare molto il batterista, compositore e band-leader Nate Smith.

Comprendo che, come spesso accade, molti puristi del Jazz storceranno la bocca davanti a questa ennesima mia presentazione di Jazz contemporaneo e “contaminato”. Di sicuro questa musica composta da Nate Smith è contaminata da ritmi e melodie degli anni ‘80, in particolare da richiami ai due geni Pop di quegli anni (e di sempre) Prince e Michael Jackson, ma si avvertono anche eco dei Police di Sting, e di altre “perle” che hanno accompagnato la “crescita” musicale del ragazzino Nate.

Perché, pur con queste influenze Pop, è certo che Nate Smith ha poi avuto una sua evoluzione musicale di tutto rispetto suonando con le maggiori personalità del Jazz, dal chitarrista Pat Metheny, di cui si parlava pochi posts fa, al bassista Dave Holland, da Ravi Coltrane a Chris Potter....e insomma i nomi più in vista del Jazz degli ultimi vent’anni.

 

È del tutto ovvio che al centro dei pensieri musicali di Nate Smith stanno le percussioni e il ritmo, ma è interessante poi ascoltare l’esito melodico ed armonico di ciascun brano, peraltro caratterizzato da profonda diversità individuale.

Collaborano al progetto diverse “stelle musicali” i cui nomi sono riportati più in basso.

Eccellente la registrazione in HiRes 24/96, con l’eccezione dell’ultimo brano dell’album, Fly, che sembra registrato ad un livello “più alto”, ma sopratutto in cui la bella voce di  Brittany Howard è registrata ad un livello troppo elevato rispetto agli strumenti: effetto voluto? imperfezione tecnica? svista? mia sensazione personale sbagliata? A voi la parola...

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Nate Smith, drums, keyboards, percussion

Brad Allen Williams, guitar

Fima Ephron, bass

Jaleel Shaw, saxophone

Jon Cowherd, piano, Fender Rhodes, Hammond B-3 organ

Guest personnel:

Brittany Howard, vocals on “Fly (for Mike)”

Amma Whatt, vocals on “I Burn For You”

Joel Ross, vibraphone on “Altitude” and “See The Birds”

Kokayi, vocals on “Square Wheel” and “Band Room Freestyle”

Michael Mayo, vocals on “Square Wheel”, “Altitude” and “See The Birds”

Regina Carter, violin on “Collision”

Stokley, vocals on “Don’t Let Me Get Away”

Vernon Reid, guitar on “Rambo: The Vigilante”

 

Inviato

E per un amante della classica, qual’io mi vanto, apprezzare le “mani sante” di Omer Klein all’opera sul suo pianoforte, è fonte di emozioni forti.

Perché si intuisce facilmente che il background tecnico, solidissimo, di Klein affonda nella musica classica.

Ma al contempo ci viene svelata la cultura multietnica, dalle radici molteplici ma perfettamente armonizzate fra loro, del musicista Klein, nato in Israele ma permeato di cultura orientale, oriente che si fonde come del famoso “Divano” di Goethe, con l’occidente, tedesco in particolare.

Questi Personal Belongings sono davvero effetti personali, riflessioni intime, con al centro il pianoforte, ma spesso immerso in un dialogo serrato con il basso di Haggai Cohen-Milo e la batteria di Amir Bresler, amici e sodali musicali di lunga data.

Brani che occhieggiano esplicitamente all’oriente, come “Kavana” e “Baghdad Blues” si alternano a brani come “The Magnets” dove si apprezza un ritmo quasi di Samba e la brezza di Rio de Janeiro... 

 

 

Bella e ben riuscita tecnicamente la registrazione in HiRes 24/96..

 

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Inviato

Pasquale Grasso è "il più significativo nuovo chitarrista che abbia ascoltato in molti, molti anni... " ehm...ehm... no, non l’ho dico io, che non valgo un fico secco, ma l’ha detto nel 2016 il qui pluricitato Pat Matheny!!

Suona un po’ come la presentazione che Liszt, il più virtuoso e famoso pianista del tempo e forse di sempre, fece presentando Chopin nei salotti di Parigi.... il più grande pianista che io abbia mai sentito...

Insomma... dopo questa “presentazione” Pasquale Grasso ha raggiunto fama internazionale così vasta da.... essere spesso lontano dall’Italia!

E ha scelto New York per vivere e suonare.... spesso di lunedì sera al  Greenwich Village ...

E dalla Grande Mela (New York... non la Apple!) giunge il suo nuovo album che è anche omaggio al grandeJazz classico, quello di Duke Ellington.

Bella la registrazione in HiRes, 24/96 ça va sans dire....

 

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Inviato

@SimoTocca Pasquale Grasso é veramente un astro del jazz.

L'ho segnalato qualche mese fa, mi pare sul thread dell'insonnia😂 postando un video di Youtube.

Un peccato non averlo potuto conoscere e sentire di persona a Bologna, dove ha studiato....ormai ha spiccato il volo...e che volo!

Tecnica mostruosa, ma espressività e tocco ai massimi livelli.

 

Inviato

 

Chick Corea Akoustic Band Live è l’ultimo album di Chick, registrato nel Gennaio 2018, cioè tre anni prima della sua scomparsa. Un Corea pieno di vitalità e di inspirazione, e di improvvisazioni fatte con il Trio “suo”, dal 1987.

Sì perché il bassista John Patitucci e il batterista Dave Weckl formano insieme a Chick Corea l’Akoustic Band.

Ma il Trio acustico deriva dalle precedenti esperienze della Elektric Band, della quale bassista e batterista erano  il cuore pulsante insieme a Corea.

 

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Chick Corea, piano

John Patitucci, double bass, e-bass

Dave Weckl, drums

 

  • 2 settimane dopo...
Inviato

 

Sono stato assai incerto sul “dove” mettere questa segnalazione: nel Thread dedicato al Jazz oppure alla voce “Pop”....

Ora, da un punto di vista strettamente tecnico quest’album-avvenimento è giusto metterlo qui, sotto la “voce Jazz”, e così infatti ho fatto....ma poi ho ceduto e l’ho messo anche sul Thread dedicato alle nuove uscite Pop...

Perché? Perché la voce di Lady Blackbird è di livello così eccezionale e la musica che fa è molto “crossover”...... proprio come Amy Winehouse ... o come Lady Gaga nel suo ultimo album “serio” con Tony Bennet... dove la vena “Jazz” è accarezzata, sfiorata, coccolata....

Sì, si diceva che quella di Lady Blackbird è una voce straordinaria, degna erede di una lunga serie di “nomi eccelsi” di “voci nere”, che vanno da Ella Fitzgerald a Nina Simone, passando per le altre 3/4 stelle immense che hanno reso indimenticabili le loro interpretazioni.

Al pari di Lady Gaga, anche Lady Blackbird è impegnata sul fronte dei diritti, sia LGBT che Black Lives Metter.... e la sua presenza scenica (vedere i filmati su YouTube per verificare con i vostri occhi) è di assoluta prima classe. 

Ma ecco è la sua voce che “tocca” nel profondo.... 

È Musica che “scuote” l’anima.... siete avvertiti.... quindi “maneggiare con cura”....

Bella registrazione in HiRes 24/44, ma ancora più bella in MQA 24/88...

 

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P.S. Dichiarato Album dell’anno per il fondatore di Computer Audiophile, Chris Connaker, fin da settembre scorso, cioè a tre mesi dalla fine del 2021!

 

  • Thanks 1
Inviato

Oè, se poi volete tornare ad ascoltare “Jazz più classico” allora non potete mancare questo album registrato live nel posto più “Jazz” del mondo..cioè New York! E l’allusione a NYC è già nel titolo, City of Sounds...... 

Il Trio di John Fansworth fa un Jazz così bello e spontaneo da ...farci sentire davvero nel fumoso locale del Greenwich Village ...dove appunto è stata ripresa live questa “Smoke Session”.... fumoso...smoke... che gioco di parole ho fatto, eh? 😉😉

Però, a parte le battute, ho trovato quest’album uno dei più riusciti della Smoke e...ve lo segnalo!

HiRes 24/48... ma sembra che basti, perché il suono è davvero “live”!

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Inviato

@SimoTocca segnalata da parte mia il 7 settembre su questo forum 😀

In ogni caso confermo quello che dici, semplicemente da brividi, sto ascoltando spesso l'album e continua a stupirmi.

Inviato
3 ore fa, desmo21 ha scritto:

parlavo di Lady Blackbird.

Voce pazzesca 

Inviato

Nonostante gli 80 anni, Peter Horton mantiene vivo il suo virtuosismo alla chitarra flamenca, in questo bel disco accompagnato al piano da Slava Kantcheff.

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  • Melius 1
Inviato

@peng Notevole!

E visto che siamo in tema “nostalgico”, oggi ascolto un grandissimo pianista..

Red Garland, con il suo Trio, nel suo album forse più riuscito... registrato nel 1956.... ma ad ascoltarlo in HiRes non gli si darebbe tutta questa “vecchiaia”!

Red Garland si era messo in evidenza nel primo quintetto di Miles Davis e ha poi registrato una serie di album con il suo Trio, tutti di notevole interesse .... 

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  • Melius 1
  • 3 settimane dopo...
Inviato

Una premessa: è un album difficile da ascoltare. 

Difficile perché Tanaka, con il suo Trio, si spinge in territori inesplorati, forse per cercare il “silenzio subacqueo”, come da titolo dell’album.

Nel senso che, forse propiziato dal suo background culturale giapponese, Tanaka si spinge in territori musicali che del Jazz classico conservano poco e sconfinano spesso nella classica, dalla musica atonale schömberghiana al microkosmos pianistico bartokiano.

Ma se non ci si lascia “scoraggiare” dai primi accordi si entra nel mondo fatato del “sott’acqua”... dove al silenzio si alternano suoni che in realtà viaggiano assai più velocemente che nell’aria...

Atmosfere sospese...ma grande musica...

Formato “stranamente” in 24/48... ma bella registrazione ECM e bel suono...

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Inviato

Tutt’altra atmosfera si respira nell’ultimo album di Fresu, Tango Macondo.

Che ad iniziare dal titolo  evoca un viaggio immaginario che sarebbe tutto sudamericano, dalle fumose balere argentine al paese fantastico di Marqèz in Cent’anni....ma che in realtà parte dalla nostrana Sardegna....

Anche questo è un “Concept Album” che con il il Jazz classico si incrocia solo a momenti... e mette su disco uno spettacolo teatrale ....

A me è piaciuto molto e ho trovato di rilievo anche la partecipazione di tre voci femminili che sono fra le migliori del nostro panorama nazionale... impegnate nel Pop è vero, ma che si dimostrano bellissime e duttili anche in questo album... Malika Ayane, Tosca ed Elisa.

Un’unica pecca tecnica: imtre brani cantati presentano la voce femminile troppo in primo piano e si deve abbassare un po’ il volume di ascolto...

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