salvatore66 Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio Per suono caldo si intende un suono dove non prevalgono le alte frequenze e un po' ambrato, giusto? Cioè; non proprio luminoso o brillante
NlCO Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio 12 minuti fa, salvatore66 ha scritto: Per suono caldo si intende un suono dove non prevalgono le alte frequenze e un po' ambrato, giusto? Cioè; non proprio luminoso o brillante Esatto! 1
Tronio Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio 18 minuti fa, salvatore66 ha scritto: Per suono caldo si intende un suono dove non prevalgono le alte frequenze e un po' ambrato, giusto? Non è detto: per me ad esempio la definizione di suono caldo si contrappone a quella di uno troppo analitico, "freddo" appunto.
salvatore66 Inviato 19 Febbraio Autore Inviato 19 Febbraio E suono freddo non vuol dire troppo carico di acuti e medio/alte frequenze? @Tronio
Discopersempre2 Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio A volte trovo il linguaggio dell' audiofilo simile al "politichese" dei nostri politici.
Coltr@ne Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio https://audioitalia.mondoforum.com/viewtopic.php?t=135&hilit=Contributi+del+suono Se può servire, se no cancellate
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 19 Febbraio Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Febbraio E’ facile: il suono caldo e’ quello che non esiste in natura (provate a far cantare qualcuno vicino a voi o sentire un qualsiasi strumento acustico). Esiste invece il colore del suono che e’ legato al timbro. per suono freddo in ambito audiofilo si intende suono analitico e faticoso. il suono neutro -che dovrebbe essere quello perseguito- non deve essere ne’ caldo ne’ freddo, anche se fra i due estremi tende piu’ al freddo. il suono caldo ammappazza e fa perdere la trama della composizione, quindi va bene per cose semplici 3
fabbe Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio Un termine che non riesco a decifrare è " suono raffinato "
Grancolauro Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio Non trovate interessante che quando si provano a descrivere le caratteristiche timbriche del suono si ricorra a metafore tratte dalla percezione mediante altri sensi? Non è curioso? Abbiamo un sacco di parole per descrivere esperienze visive, tattili, olfattive, ma quando si parla di ciò che ascoltimo il lessico a disposizione è poverissimo... forse perché la musica è misteriosa, inesprimibile con parole? mah... Si potrebbero censire, queste matafore. Eccone alcune metafore tattili: suono caldo, freddo, ruvido, fluido, spesso, sottile metafore del gusto: suono dolce, aspro, acido, metafore visive: suono brillante, chiaro, scuro, ombroso Fornire una definizione di suono "caldo", dal momento che si tratta di una metafora, proprio non si può direi.
Grancolauro Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio 6 minuti fa, fabbe ha scritto: Un termine che non riesco a decifrare è " suono raffinato " Anche questa è una metafora! Serve a comunicare una esperienza che facciamo evocando esperienze simili, più familiari e comprensibili da tutti. Pensa quando parliamo di "suono frizzante", oppure di "esplosione di suono" di un'orchestra. Stessa roba più o meno
Moderatori paolosances Inviato 19 Febbraio Moderatori Inviato 19 Febbraio 57 minuti fa, Coltr@ne ha scritto: Se può servire, se no cancellate È il pensiero di Mario Bon,non certo il pensiero di "un passavo per caso..." 1
Tronio Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio 1 ora fa, salvatore66 ha scritto: E suono freddo non vuol dire troppo carico di acuti e medio/alte frequenze? No
salvatore66 Inviato 19 Febbraio Autore Inviato 19 Febbraio @Tronio spiegati allora perché secondo il link di Mario Bon postato sopra e' proprio cosi
mozarteum Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio Il suono raffinato e’ quello che coglie oltre alle note anche il contenuto armonico delle stesse in modo preciso e ricco
extermination Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio 5 minuti fa, mozarteum ha scritto: contenuto armonico delle stesse in modo preciso e ricco Questa sarebbe da argomentare. Parli di inviluppo ADSR o che altro?
speaktome74 Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio 1 ora fa, fabbe ha scritto: Un termine che non riesco a decifrare è " suono raffinato " È un suono "diverso"
Coltr@ne Inviato 19 Febbraio Inviato 19 Febbraio @salvatore66 ricordo anche questo di Giussani Iniziamo ricordando alcune cose presenti già da tempo anche in altre parti di questo sito: Le bande di frequenza che è possibile esaminare per andare a verificarne gli effetti sull’ascolto possono essere talmente tante… E poi: “…isolate o più insieme…?”, “…in più o in meno…?”, “… Quante combinazioni/permutazioni…?” Le più importanti, così all’impronta, con annesse laconiche definizioni non esaustive potrebbero essere una/due ottave circa centrate attorno alle frequenze seguenti: A: 50, B: 160, C: 400, D: 1000, E: 2000, F: 3150, G: 5000, H: 10000 Hz, I: 12500, L: 16000 (per chi li sente…) A: I “bassi profondi” e l’ampiezza/immanenza delle grandi orchestre/gruppi specie dal vivo. Se è abbinata alla L è ancora meglio. B: Potenza. Ma anche “gommosità”, se esuberano/mancano altre frequenze. Il difetto può essere corretto aumentando le gamme da D a G, ma ovviamente ci sono dei limiti… C: Scatolarità, effetto cartone (“scatola da scarpe”, specie sulle voci maschili), quando troppo. Leggerezza del tom (batteria), del sax baritono, delle note “medio-basse” della chitarra, quando poco. E annessi e connessi. Se è troppo poco C e troppi A e B può contribuire al famoso “basso gommoso”. D: Se è poco si perde “effetto presenza” se è troppo aiuta ad emergere i difetti della C. E: Se è poco diminuisce “effetto presenza” se è troppo interviene il “pungente/fastidio”. F: Caratterizzazione ed “articolazione” degli strumenti solisti e delle voci, specie femminili. G: Apertura della timbrica degli strumenti aventi spettri “bassi ma non bassissimi”. Se è troppo “archi alla corda”. H: Apertura/spaziosità del 99% degli strumenti e dei “rumori”, applausi compresi. Se è eccedente comporta il famoso effetto durezza, freddezza, fastidio, “effetto cupole rigide” e/o “meno setosità” della gamma alta. I: Queste cominciano ad essere alte frequenze “vere”, solo armoniche “aifai” e rifinitura, anche “spaziale”. L: Come I, anzi meglio, ma solo per chi li sente davvero. Ariosità… Leggerezza e setosità dell’estremo alto. C, F & G insieme: transienti più o meno “veloci”…
salvatore66 Inviato 19 Febbraio Autore Inviato 19 Febbraio @Coltr@ne Bene, grazie mille del contributo, molto interessante
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