mark66 Inviato 10 Marzo Inviato 10 Marzo Esce "The Overview” di Steven Wilson, musica per capire il ruolo dell'uomo nel cosmo. ... preso a scatola chiusa in versione BR, arriverà a breve... 1
yukatan Inviato 10 Marzo Inviato 10 Marzo @mark66 io non volevo essere il primo a mettere un post sul nuovo del “maestro” io ho preso tutto anche 4 biglietti per il concerto di Roma, sarò con tutta la famiglia ad ascoltarlo a giugno 2
mark66 Inviato 11 Marzo Autore Inviato 11 Marzo ... ok, siamo in tre almeno, godiamoci il "maestro" alle prese con uno dei suoi giocattoli...
mark66 Inviato 12 Marzo Autore Inviato 12 Marzo 25 minuti fa, davenrk ha scritto: versione Deluxe ... c'è già... In terms of formats, the album is available on CD, standalone blu-ray (with Atmos, 5.1, hi-res stereo and instrumentals), various coloured vinyl (the pick of which is probably the mint green version) and as a 2CD+blu-ray deluxe edition (in 96-page book packaging) which offers a bonus CD featuring 60 minutes of music (called The Alterview) not included on the final album and an specially commissioned orchestral version of the 23 minute long ‘Objects Outlive Us’ (called ‘Orchestral Objects’). The blu-ray in the deluxe is different to the standalone version since it adds The Alterview in hi-res stereo (only) and ‘Orchestral Objects’ in 5.1 and Atmos. https://superdeluxeedition.com/news/steven-wilson-the-overview/ ... interessante questa politica: escono insieme tutte le versioni curate da lui, in modo che ciascuno possa avere la versione che vuole... io che non sono un completista e guardo al portafoglio mi "accontento" della versione BR stand alone...
davenrk Inviato 12 Marzo Inviato 12 Marzo 7 minuti fa, mark66 ha scritto: 2CD+blu-ray deluxe edition (in 96-page book packaging) which offers a bonus CD featuring 60 minutes of music (called The Alterview) not included on the final album and an specially commissioned orchestral version of the 23 minute long ‘Objects Outlive Us’ (called ‘Orchestral Objects’). Non mi pare però di averla vista in vendita al link sopra e sul sito di Wilson è "esaurita".
mark66 Inviato 12 Marzo Autore Inviato 12 Marzo @davenrk ... purtroppo queste edizioni vengono accaparrate per rivenderle ai collezionisti...
mark66 Inviato 13 Marzo Autore Inviato 13 Marzo .... nell'attesa... https://www.ondarock.it/recensioni/2025-stevenwilson-theoverview.htm 1
mark66 Inviato 14 Marzo Autore Inviato 14 Marzo ... prima notazione: utilizzo di tutti i canali principali per distribuire chitarre piano sint voce e cori, come da SW teorizzato... ascoltarlo in multich credo sia necessario se non indispensabile... sezione ritmica con batteria sullo sfondo e basso meno invadente di The Harmony Codex... nel primo "lato" Objetcs Outlive Us citazioni prog rock a non finire, con Yes i primi Genesis e Jethro Tull a farla da padroni... 2
mark66 Inviato 14 Marzo Autore Inviato 14 Marzo ... secondo "lato" The Overview, dal passato al presente... diversa collocazione della batteria, più avanzata e centrata, basso maggiormente presente, citazioni pinkfloydiane TDSOTM all'inizio, poi segue un avvicendarsi di atmosfere Porcupine Tree e degli ultimi suoi lavori, fino a componenti quasi ambient a chiudere... 1 1
mark66 Inviato 14 Marzo Autore Inviato 14 Marzo ... interessante come tradizione di SW la presenza nel BR del lavoro in versione "Instrumental", godibilissimo... 1
landmarq Inviato 15 Marzo Inviato 15 Marzo Come premessa, credo sia fondamentale questo passaggio dell'intervista rilasciata ad Antonio De Sarno e Fabio Zuffanti per Rolling Stone Italia: "Non mi interessa proporre musica nostalgica. Anche se questo non vuol dire che non l’abbia fatto in passato. Penso che The Raven That Refused to Sing, ad esempio, sia il mio omaggio definitivo al rock progressivo degli anni ’70. Ma dopo averlo inciso non ho mai più voluto ripetermi. È inutile. Questo ultimo album è per me un disco 100% Steven Wilson. E chi ha familiarità con il mio vocabolario musicale, lo riconoscerà come un passo naturale nella mia evoluzione. La mia idea di progressive oggi? Credo ci sia una sorta di disconnessione cognitiva tra ciò che la gente pensa sia progressive e il significato effettivo della parola. E questo è da sempre un problema. La parola sottintende evoluzione, voglia di andare avanti, non guardarsi indietro. Sfortunatamente però, specie per molte persone, per molti fan più anziani, è arrivata a significare qualcosa che deve necessariamente suonare come se fosse stata incisa nel 1972. C’è quindi una contraddizione. Io credo che la caratteristica essenziale di quella che si potrebbe chiamare musica progressive è il suo non-iscriversi alla forma standard della canzone pop, per comunicare agli ascoltatori un senso di viaggio. Un senso di imprevedibilità in cui le immagini, le emozioni, possono fluire in piena libertà. È più vicina a un film, con la musica che può svilupparsi in modi più imprevedibili rispetto a quelli a cui, forse, si è abituati ascoltando solo musica pop e rock standard. E questo è vero sia per la suite di Kate Bush che per le classiche prog suite. L’unica cosa che hanno in comune è il loro senso del viaggio". 2
landmarq Inviato 15 Marzo Inviato 15 Marzo Detto questo, sono al secondo ascolto del disco. E la scintilla che covava nella brace nascosta sotto la cenere ha già provocato un incendio su cui il vento sta soffiando forte 1
yukatan Inviato 15 Marzo Inviato 15 Marzo Ho fatto due ascolti questa notte in cuffia da Qobuz in hr, disco complesso e non da immediato giudizio. Oggi se riesco a ritagliarmi un po’ di tempo voglio ascoltarlo con l’impianto principale.
homesick Inviato 15 Marzo Inviato 15 Marzo Oggi gli ho dato un primo ascolto in streaming. Per adesso posso dire che l'album è godibile , ovviamente inciso bene , c'è un po' di tutto quanto sperimentato in passato sia da Steve ma in generale dal mondo del prog. Non è un album innovativo , qui l'asticella verso nuovo nuovi orizzonti musicali non è stata spostata molto in alto ma non credo fosse intenzione del Mastermind. Trovo molto belle le parte di tastiera , synth e suoni elettronici in generale specie nei momenti alla post rock , la voce è perfetta per quanto viene raccontato. Non è un album immediato, ma per adesso non mi ha dato la sensazione di essere davanti ad un capolavoro. Per chi apprezza Wilson, penso si possa procedere ad un acquisto senza timore, per chi cerca nuove sfumature nel mondo del prog moderno forse non è l'album che vo farà rimanere a bocca aperta. Per dire la scorsa settimana ho scoperto i The chronicles of Father Robin che con il loro album del 2023 mi hanno emozionato da subito al primo ascolto . Certamente devo concedergli altri ascolti prima di farmi un giudizio, personale e definitivo.
landmarq Inviato 15 Marzo Inviato 15 Marzo 6 ore fa, homesick ha scritto: Per chi apprezza Wilson, penso si possa procedere ad un acquisto senza timore, per chi cerca nuove sfumature nel mondo del prog moderno forse non è l'album che vo farà rimanere a bocca aperta. Per dire la scorsa settimana ho scoperto i The chronicles of Father Robin che con il loro album del 2023 mi hanno emozionato da subito al primo ascolto . Certamente devo concedergli altri ascolti prima di farmi un giudizio, personale e definitivo. Perdonami, ma i The chronicles of Father Robin (che mi piacciono) sono bravi, ma derivativi come pochi altri. Quello è un omaggio totale al prog del tempo che fu, di innovativo ci vedo davvero poco. Il confronto con SW e con quello che sta cercando di fare (fondamentalmente essere se stesso allontanandosi da un certo passato senza rinnegarlo del tutto) è difficile da fare se limitato a chi dei due riesce meglio (e quanto) a fare prog. Nel passo riportato più sopra SW lo spiega abbastanza chiaramente.
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