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Possiamo combattere la musica creata dall’intelligenza artificiale?


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albertandreu
Inviato

 

Ciao forumisti, L'altro giorno ho provato alcuni IAS con i miei studenti come lavoro di classe che metteva la musica sui testi realizzati dai miei studenti. Con la scusa ho cercato di fargli imparare cos'è una strofa, cos'è un ritornello, per essere un po' creativi... o anche per capire gli stili musicali visto che dovevano mettere stili e strumenti in modo che l'IA potesse creare tutto.

RISULTATI: Beh, la maggior parte dei risultati sono stati spettacolari, alcuni stili misti, strumenti, voci... qualunque cosa l'intelligenza artificiale abbia generato è stata spettacolare. E poi ho cominciato ad avere paura...sempre che siamo solo ai primi anni. Fino a che punto andrà? e la cosa importante. Preferiremo la musica non umana a quella umana?

Vedo persone che sono fan dei gruppi creati dalla IAS, ai concerti dove suonano robot umanoidi. Eccovi vi lascio così possiamo riflettere...

 

analogico_09
Inviato

Si rifletta oppure no, possa piacere o meno, a queste altezze il destino è già segnato. La sola arma usabile, per chi possa ancora permettersi di confrontarsi con l'intelligenza naturale applicata anche alle arti, ovvero alla parte spirituale più profonda dell'animo umano che non si può artificizzare, è quella che uno 'ste cose le accanna con autentico disinteresse e chi s'è visto s'è visto : doremifasolasi... volendo solfasimirela ... e magari un  si signore e un re tremendo pur essi a mal non giungerebbero...  🎼 😎

loureediano
Inviato

Se l'arte umana è arrivata alla banana e prima ancora a quella cosa in scatola direi che umana o inumana cambia poco

Ultimamente direi che di arte se ne vede pochissima in tutti i campi.

analogico_09
Inviato
6 ore fa, ginoux ha scritto:

Riflessione estemporanea: alla fine l'AI riprende - mediante una modalità artificiosa - sequenze di note, accordi e parole che già esistono perchè create dagli umani....

 

Quindi la pratica della AI non è creativa in quanto, mutuando dall'umano, agisce al di fuori del sè (cit) artificiale, meccanico, programmato.

  • 1 mese dopo...
stefano_pol
Inviato
Il 07/04/2025 at 17:29, analogico_09 ha scritto:

agisce al di fuori del sè (cit)

D'accordo: l'arte - in quanto "organismo vivente" (Goethe) - ha "in sé" le proprie ragioni, non può essere frutto di un'assemblaggio dall'esterno

Inviato

 

37 minuti fa, stefano_pol ha scritto:

l'arte - in quanto "organismo vivente" (Goethe) - ha "in sé" le proprie ragioni, non può essere frutto di un'assemblaggio dall'esterno

Ni... Ci sono diverse forme di arte nelle quali l'artista "attiva" un processo (programmato, meccanico, preimpostato ecc.) che  genera l'opera finale e l'AI non è che una versione più sofisticata e moderna di tale processo: che poi possa piacere o meno è una questione prevalentemente personale.

Il 07/04/2025 at 10:38, ginoux ha scritto:

l'AI riprende - mediante una modalità artificiosa - sequenze di note, accordi e parole che già esistono perchè create dagli umani...

Come del resto fanno gli umani, riprendendo sequenze di note (o di parole, o di tratti di colore) già usate da altri per generare qualcosa di differente ma mai del tutto nuovo.

Il 07/04/2025 at 17:29, analogico_09 ha scritto:

la pratica della AI non è creativa in quanto, mutuando dall'umano, agisce al di fuori del sè (cit) artificiale, meccanico, programmato.

Nel caso specifico della musica generata dall'AI, oltre ad essere ovviamente limitata a determinati generi, il punto a mio avviso non è tanto disquisire se si tratti o meno di "arte", concetto parzialmente soggettivo, quanto piuttosto consentire allo spettatore virtuale di sapere a priori se sta ascoltando l'output di un'elaborazione informatica e non dei musicisti umani, in modo che ne sia consapevole e non subisca un inganno.

analogico_09
Inviato
3 ore fa, Tronio ha scritto:

Nel caso specifico della musica generata dall'AI, oltre ad essere ovviamente limitata a determinati generi, il punto a mio avviso non è tanto disquisire se si tratti o meno di "arte", concetto parzialmente soggettivo, quanto piuttosto consentire allo spettatore virtuale di sapere a priori se sta ascoltando l'output di un'elaborazione informatica e non dei musicisti umani, in modo che ne sia consapevole e non subisca un inganno.

 

 

In realtà, per farla più semplice, l'AI cerca di riprodurre artificialmente l'"oggetto" artistico in vari modi e per vari motivi che andrebbero miratamente analizzati. Quindi se il suo scoppo e la sua pretesa dichiarati, assegnatogli, fosse quello di fare spettacolo, peraltro stravecchio, con con "oggetti" artificiali, sterili fotocopi dell'arte naturale, autenticamente umana, per me è 'na 'strunBata' degna di essere presa in considerazione, per esempio, da quelli per i quali la pratica musicale per diletto sia il karaoke e non altro. Un appassionato di musica umana non potrebbe mai seguire questa se come pe fare come l'entomologo che studia igli insetti frutto di mutazioni genetiche che vanno studiate. Peggio mi sentirei se l'AI pretendesse di presentarsi a livello estetico, poetico, fisco e metafisica, come concorrente o quale realtà integratrice  dell'arte musicale umana (mi piace più umana, da umanistico) che naturale, che sono infine la stessa cosa.

Questò è: o l'una o l'atra cosa ma, , sia come sia, per quanto mi rigrarda non posso che confermare la mia opinione circa l'inutilità di questa pratica della quale si sta fin troppo parlando facendone già inane abuso nel praticarlo.

La AI andrà bene per ogni altra attività  tecnico-scientifica, meccanica, industriale, amministrativa, sanitarie e per altre mille cose.

 

Inviato

Ciò che fa la musica, in tutte le sue forme, è scatenare tempeste chimiche nel corpo umano. Una volta che l'IA avrà a disposizione un modello efficace con il quale verificare l'effetto di suoni organizzati sul corpo umano, potrà produrre musica di sicuro effetto. Con modelli diversificati (non siamo tutti uguali, per genetica e per cultura) potrà produrre musica efficace su un gruppo od addirittura sul singolo individuo. Certo, a quel punto finiranno tutte le nostre farneticazioni sull'arte, farneticazioni che sono frutto del nostro piacere nel raccontarci storie. Quest'ultima cosa mi mancherà molto :classic_biggrin:.

stefano_pol
Inviato
1 ora fa, faber_57 ha scritto:

Ciò che fa la musica, in tutte le sue forme, è scatenare tempeste chimiche nel corpo umano.

Questa è, però, un'affermazione riduzionista: tutto è riducibile ai suoi correlati psicosifici. E' una vita che le neuroscienze si stanno confrontando con il problema dei "qualia", senza averlo risolto. Ovvero l'esperienza qualitativa che non è meramente quantitativa. In realtà la musica mi "eleva"

Gloria
I get down on my knees
Further from my own
Under a cliff
Darkness denied
Here I have seen the light
Here I have seen the light (Lanegan)

stefano_pol
Inviato
6 ore fa, Tronio ha scritto:

Ci sono diverse forme di arte nelle quali l'artista "attiva" un processo (programmato, meccanico, preimpostato ecc.)

Anche questo è "riduzionistico", "algoritmico"... ignora che "la creatività è il principio primo" (Whitehead): senza creatività non c'è vita, musica, significato, comprensione, trasformazione, ecc. solo riassemblamento di quanto esiste e l'IA non è creativa

  • Melius 1
Inviato

Al Festival di Newport nel 1965 fischiarono Dylan, ovviamente molto dopo che grandissimi della classica furono fischiati...

Inviato
2 ore fa, stefano_pol ha scritto:

Questa è, però, un'affermazione riduzionista:

Parliamo, parliamo, costruiamo storie, ce le raccontiamo, ci crediamo ma, alla fine, siamo dei piccoli robottini alla ricerca del piacere e della sopravvivenza. Non ho una grande visione dell'essere umano :classic_biggrin:.

 

analogico_09
Inviato
7 ore fa, faber_57 ha scritto:

potrà produrre musica di sicuro effetto. Certo, a quel punto finiranno tutte le nostre farneticazioni sull'arte, farneticazioni che sono frutto del nostro piacere nel raccontarci storie.

 

Provo a prenderti sul serio, per finta, non potrei realmente credere che si sia già arrivati al punto di auspicare o solo ritenere che la musica sia un produttore di effetti ed affetti, aggiungerei, artificiali.
Il piacere del "farneticare" sull'arte  , del raccontarci cose sulla musica (tutte le arti sono una sola arte) non è altro che la storia intera dell'humanitas, dell'uomo intellettuale e culturale che dopo millenni di storie in divenire si ritrova repentinamente sperduto negli attuali brevissimi, insignificanti miscoscopici segmenti di temporalità senza "esperienza" dominati dalla dittatura delle tecnologie, infondendo in larga misura la perversione del delirio di onnipotenza (artificiale).  

 

analogico_09
Inviato
3 ore fa, faber_57 ha scritto:

Parliamo, parliamo, costruiamo storie, ce le raccontiamo, ci crediamo ma, alla fine, siamo dei piccoli robottini alla ricerca del piacere e della sopravvivenza.

 

Beh, insomma, parla per te...  :classic_biggrin: tutto ciò che immaginiamo è reale ed insieme lirico, ma non è possibile immaginare ciò che non esiste. Forse intendevi riferirti alla "fantasia" primitiva, incolta ed evasiva con la quale vi è modo di trasfigurare né godere delle prosaicità della vita.

Inviato
10 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Beh, insomma, parla per te...

Certo, è la mia visione di questa vita. E comunque, tornando in topic (dal quale sono uscito io) l'IA non sarà fermata, ma lentamente scalzerà gli uomini non solo nel fare musica, ma nel fare tutto. Dopodiché, finale scontato in tutti i film apocalittici, semplicemente prenderà il nostro posto. L'unica salvezza sarà... autodistruggerci prima :classic_biggrin:.

 

  • Haha 1
analogico_09
Inviato

@faber_57 Confesso che in certi momenti anch'hio penso che la schiatta umana sia una sorta di escrescenza cancerogena del creato giustificabile tuttavia dal fatto che se non ci fosse lei chi se la filerebbe la natura, e il creato? Gli animali? sono più organici di noi ma inconsapevoli, non lasciano racconti, non hanno storia. 
L'AI è stata infatti inventata per quando l'uomo "naturale" e ottuso scomparirà dalla faccia della terra per autodistruzione lasciando il posto alla "meccanica" meno sensibile ma sicuramente più intelligente nel cogliere la necessità di conservazione delle armonie naturali del creato.
Penso inoltre, per quanto riguarda la musica, che nessuno dei più sofisticati prodotti e procedimenti della AI potrà mai superare il fascino del semplice, umile e primitivo suono dell'estatico flautino di canna che fu anche del dio Pan. Solo il vento insinuandosi tra i canneti, la pioggia scrosciante e i fiumi a cascata produrranno una musica naturale, ma chi sarà rimasto ad ascoltarla?

 

Fintanto che non scomparimemo implodendo su noi stessi, sui nostri deliri d'onnipotenza che non ammettono la rassegnazione spingendoci a perpetuare la nostra specie attraverso l'estremo delirio chiamato AI: teniamoci stretto quel che ancora abbiamo e che, sarà poco, sarà tanto, seguita a fare la nostra gioia, ad alimentare i racconti, le storie, e a farci sentire meno tronfi.
 

 

 

stefano_mbp
Inviato

La IA non sa cosa sia il sentimento, una emozione …. boicottate la IA che non fa altro che scopiazzare a destra e a manca senza peraltro riconoscere i diritti di chi ha creato l’originale

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