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Attenuazione digitale vs analogica


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12 minuti fa, one4seven ha scritto:

E solo abitudine. Come chi abita a ridosso di una ferrovia, alla fine si abitua ed i passaggi del treno non li sente più. Il cervello seleziona da solo.

Ma nei fatti continui ad abitare in un posto di cacca. 

mah....se ti piace ascoltare in una sala di registrazione forse è come scrivi tu ma se ascolti nei luoghi deputati e a quelle esperienze fai riferimento la situazione non è certo così asettica:

https://www.aes.org/technical/heyser/downloads/AES123heyser-Beranek.pdf

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Gustavino
53 minutes ago, Coltr@ne said:

Ti fà capire quanto sia importante avere pochi stadi di amplificazione! 
tipo due solamente :classic_wink:

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captainsensible

@Coltr@ne per evitare i problemi descritti nell'articolo, nell'audio professionale si regolano i singoli guadagni della catena, usando i misuratori di livello, per massimizzare il rapporto S/N e rendere bassa la probabilità di saturare alcuni stadi della catena.

Negli apparecchi casalinghi questa modalità di lavoro non è prevista, basti pensare al fatto che, ad esempio, gli ampli di potenza non hanno alcun controllo di guadagno.

 

CS

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ilmisuratore
3 ore fa, scroodge ha scritto:

@ilmisuratore Io ho sempre pensato che il problema dell'attenuazione digitale con conseguente utilizzo di bit, si ripercuota sul piano delle prestazioni soniche essenzialmente su dinamica e risoluzione, e che sia dunque necessario disporre di una macchina con un rapporto S/N il più alto possibile.

Intendo con questo, tutto quello che può accadere fino ai pin di uscita del DAC con volume digitale.

Dopo di essi si apre il mondo del match con ciò che sta a valle, ovvero l'amplificazione.
Cosa ne pensi?

Che è proprio cosi...affinchè il "volume digitale" possa garantire elevate prestazioni, deve disporre come base un bit depth elevato (spesso abbinato ad un efficace noise shaping) 

Riducendo con l'attenuazione il bit depth, essendo sufficientemente alto, rimarrà una quantità di risoluzione da poter competere anche con l'analogico (e in alcuni casi anche superarlo)

 

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supermike
22 ore fa, maxgazebo ha scritto:

E' il motivo per cui non utilizzo il DAC con uscita variabile...sempre usato come DAC puro e messo un potenziometro di valore adeguato come attenuatore passivo...senza scomodare i pre, ma solo mi prendo la parte di segnale che serve dalla sorgente tramite un partitore resistivo...si conferma la scelta migliore

@maxgazebo In effetti oggi un pre dovrebbe svolgere la sola funzione di adattatore d'impedenza se la sorgente esce con una tensione elevata e quindi ben venga un partitore resistivo se riesce ad elevare tutta la potenza disponibile dello stadio finale...l'unico problema è  l'impedenza dei cavi che diventa più critica con un pre passivo....non possono essere troppo lunghi; per ovviare a questo problema si possono usare i trasformatori d'uscita o al limite aggiungere il solo buffer a valle del potenziometro. 

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6 minuti fa, captainsensible ha scritto:

regolerà il volume da dietro l'amplificatore

Se aspiri alla perfezione dovresti fare esattamente così.

Diciamo, che in linea teorica, basterebbe anche trovare un compromesso e agire, successivamente, sull'attenuatore del DAC.

 

Io, ad esempio, riporto un mio pensiero non sto dicendo che sia meglio o peggio, utilizzerò (entro breve) una catena composta da:

DAC Accuphase DC-1000

McIntosh MEN220

due McIntosh MC1.25KW (per amplificare le basse frequenze)

due McIntosh MC611 (per amplificare le medio alte)

 

Se mai aggiungerò un Accuphase C-3900 potrò dirvi se suonerà, sempre secondo la mia esperienza, meglio o peggio, ma per ora non mi lamento.

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3 minuti fa, Giannimorandi ha scritto:

la potenza non manca

Già...

Stando, però, all'articolo sopracitato tenendo l'attenuatore sempre vicino al minimo (disponendo di molta riserva di potenza) dovrei intercorrere a sola distorsione o rumore. Questo però non avviene, o almeno, le mie orecchie non lo avvertono... Almeno utilizzando questi componenti.

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Giannimorandi

@mbmf nel tuo caso dovresti sentire la differenza mettendo un pre di linea in mezzo tra il dac e i finali perché se lavora molto in attenuazione il digitale si mangia dei bit, mentre tenendolo al massimo oppure se prevista uscita fissa e usando il pre come buffer il file rimane più fedele e completo 

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