ilmisuratore Inviato 6 Luglio Autore Inviato 6 Luglio 12 minuti fa, leonida ha scritto: i microfoni fanno le somme tendendo ad eseguirle con la massima linearità e precisione, il sistema,o più precisamente i sistemi percettivi fanno le sottrazioni, ...sul segnale diretto microfono e orecchio fanno patta Quello a cui ti riferisci riguarda il segnale riflesso e la relativa percezione dell'uomo rispetto ciò che cattura un microfono Il microfono acquisisce le grandezze reali di segnale diretto e segnale riflesso Il sistema di percezione umano a fronte di queste grandezze applica un "filtraggio" (piuttosto noto) Sta nella bravura dell'operatore che registra saper dosare gli ingredienti affinchè registrazione ed evento si assomiglino il piu possibile 1
SimoTocca Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 22 ore fa, jackreacher ha scritto: E allora?! Il pianoforte è bello ugualmente. Ascoltate in un certo modo, in near field, le registrazioni monofoniche del Pianoforte possono suonare “più vere”, nel senso di più realistiche, di quelle stereofoniche. Quindi concordo con te, ma solo in parte. Perche? Perché ascoltate in cuffia le registrazioni monofoniche sono inascoltabili per la loro irrealtà, per suonare “dentro” la testa e non fuori.. Questo indica, del resto, come l’ascolto in cuffia sia davvero “tutta un’altra cosa” rispetto all’ascolto con i diffusori, e che i suoi limiti derivano, in larga parte, dalle registrazioni concepite esclusivamente per ascolto con i diffusori. E proprio questa sua “alteritá” però, che nel 2025 spalanca le porte a nuove possibilità per la cuffia, laddove ormai si può registrare contemporaneamente sia per l’ascolto in cuffia sia per l’ascolto con diffusori e mettendo i due album, i due file via!, in streaming senza spendere niente di più per la distribuzione o per le copie invendute. Questa è una strada che inizia ad essere percorsa da qualcuno…e che sarebbe da incoraggiare… Tornando a noi, ribadisco che secondo me il pianoforte è uno degli strumenti più difficili da riprodurre, in particolare per le sue due ottave estreme, quella più bassa e quella più acuta: sono queste le note con cui io, in genere, valuto se una riproduzione è davvero fedele (dal punto di vista timbrico). E sono le due ottave bistrattate dal CD, cioè dal formato 16/44, in quanto il red book non riesce a rendere la ricchezza di armoniche che crea lo strumento, e mentre nella gamma media va tutto bene, in alto e in basso succedono mezzi disastri. E torno a un attimo sul sistema AVS: visto che in questi 25 e rotti anni non “ha sfondato” (e questo è un dato oggettivo, perché dopo quel mio ascolto al Top Audio di moltissimi anni fa io non ne ho più sentito parlare, e io in genere mi tengo aggiornato leggendo almeno 3 o 4 riviste audio internazionali a cui sono abbonato da una vita..) potrebbe essere utile aprire un Thread per spiegarne i fondamenti teorici (che sinceramente mi interessano molto) sia fisici che psicoacustici e magari poi organizzare anche delle sedute di ascolto. P.S. @Andrea von Salis La Filosofia da Kant in poi ha, in qualche misura, una concezione olistica del pensiero, dovendo conciliare le Geisteswissenschaften (scienze dello spirito, cioè la storia, la politica, l’arte in tutte le sue manifestazioni...) con le Naturwissenschaften, cioè le “scienze esatte” come la fisica. Citare Heiddeger va benissimo, ma io ricordo bene come il filosofo diventò Rettore a Friburgo, nel 1933 per la sua entusiastica adesione al Nazismo, andando a sostituire il rettore Wilhelm von Möllendorff che si era invece opposto alla leggi razziali. Heidegger invece applicherà le leggi razziali con notevole entusiasmo, nonostante che il suo maestro e mentore (grazie a lui aveva avuto la cattedra di Filosofia) Husserl fosse di origine ebraica. Insomma, questa sua grave incoerenza con le tanto decantate scienze delle spirito, in cui rientra anche la morale, me lo rende particolarmente antipatico…e io vivo lo stesso benissimo senza fare di Heidegger la mia stella polare o anche semplicemente evitando anche solo di citarlo… è un altro dei miei limiti, bisogna prendermi così come sono..o lasciarmi andare al mio destino.. 😆 1
SimoTocca Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 27 minuti fa, leonida ha scritto: Cime soleva affermare l'innominabile, purtroppo scomparso, i microfoni fanno le somme tendendo ad eseguirle con la massima linearità e precisione, il sistema,o più precisamente i sistemi percettivi fanno le sottrazioni, e le fanno con un'enorme se non abissale imprecisione in termini di linearità. e.. @ilmisuratore Tutti questi limiti valgono se si usano i microfoni per registrare ai fini dell’ascolto con i diffusori. Ma … ma di tutto questo in teoria, se registrassimo con una testa artificiale per poi ascoltare in cuffia, a noi non interesserebbe una cippa lippa! Anzi! Diamo pure al cervello tutte le informazioni che il “timpano” raccoglie, e anzi tanto più è integro e simile al vero tanto più le sottrazioni operate saranno quelle “giuste” e naturali.
ilmisuratore Inviato 6 Luglio Autore Inviato 6 Luglio 5 minuti fa, SimoTocca ha scritto: e.. @ilmisuratore Tutti questi limiti valgono se si usano i microfoni per registrare ai fini dell’ascolto con i diffusori. Ma … ma di tutto questo in teoria, se registrassimo con una testa artificiale, a noi non interesserebbe una coppa lippa! Anzi! Diamo pure al cervello tutte le informazioni che il “timpano” raccoglie, e anzi tanto più è integro e simile al vero tanto più le sottrazioni operate saranno quelle “giuste” e naturali. In generale se si registrasse con una KU100 e si riascoltasse con un paio di eccellenti cuffie si dovrebbe ottenere la sensazione ("replica") di trovarsi nella stessa posizione dell'evento 1
grisulea Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 27 minuti fa, leonida ha scritto: ma chi di fatto le tradurrà in suono, lo farà attraverso una curva enormemente imprecisa e fortemente deviante in termini di linearità rispetto a quanto ritenuto fondamentale se non imprescindibile secondo gli abituali e condivisi standard qualitativi. Si ma lo farà sia ascoltando dal vivo che riprodotto, fondamentale quindi che la registrazione catturi il segnale nel modo più consono a non alterarne la linearità, l'individuo in questo modo tenderà a sentire la stessa cosa. Se già la registrazione fosse alterata l'imprecisione individuare aumenterebbe la distanza. La registrazione non deve essere fatta tenendo conto dell'individuo.
grisulea Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 13 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Tornando a noi, ribadisco che secondo me il pianoforte è uno degli strumenti più difficili da riprodurre, Se ti aspetti il suono vero forse ma trattasi di strumento a percussione e come tale tra i più facili da riprodurre. Mai sentito un piano solo suonare male su nessun impianto. Mai.
jackreacher Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 1 ora fa, ilmisuratore ha scritto: sul segnale diretto microfono e orecchio fanno patta Quello a cui ti riferisci riguarda il segnale riflesso e la relativa percezione dell'uomo rispetto ciò che cattura un microfono Il microfono acquisisce le grandezze reali di segnale diretto e segnale riflesso Il sistema di percezione umano a fronte di queste grandezze applica un "filtraggio" (piuttosto noto) Sta nella bravura dell'operatore che registra saper dosare gli ingredienti affinchè registrazione ed evento si assomiglino il piu possibile Perfetto!! Ma tanto è inutile che ci diamo da fare e che ripetiamo che si può registrare qualunque cosa alla perfezione (con giusti microfoni e competenze), e che può essere riprodotta ottimamente a casa, tanto molti ripeteranno sempre le stesse cose....
jackreacher Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 1 ora fa, grisulea ha scritto: 1 ora fa, SimoTocca ha scritto: Tornando a noi, ribadisco che secondo me il pianoforte è uno degli strumenti più difficili da riprodurre, Se ti aspetti il suono vero forse ma trattasi di strumento a percussione e come tale tra i più facili da riprodurre. Mai sentito un piano solo suonare male su nessun impianto. Mai. Vedo che siete molto in linea . Comunque sostanzialmente concordo con @grisulea
Titian Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 5 minuti fa, jackreacher ha scritto: Vedo che siete molto in linea Questa è una cosa più che normale specialmente quando si tratta di un'analisi della propria percezione sonora riguardante un segnale sonoro complesso. Il giudizio viene fatto esclusivamente sulla base dell'esperienze e conoscenze personali e queste sono decisamente molto diverse da persona a persona. Chi conosce o analizza una cosa più profondamente si costruisce più esigenze. Non importa se queste sono basate da fattori più oggettivi, le esigenze sono più particolari e questo fatto può condurre, in molti casi lo fa, ad una critica più intensa. Chi conosce un'altro strumento molto meglio del pianoforte dirà con grande probabilità che questo è più difficile da riprodurre rispetto al pianoforte. 1
extermination Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Non da ultimo, il sistema percettivo, aggiunge, modifica, elimina significati agli stimoli complessi che riceve. 1
alexis Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio Ehi… ma qui si continua a sottostimare l’apporto di elettroniche e diffusori, soprattutto, la parte più imprecisa del sistema audio. ma parlare di qualità al posto di quantità qui è diventato del tutto impossibile con i soliti due tre paracarri-tutta-misura che presidiano militarmente la discussione, gli unici depositari della verità rivelata in terra, per cui, visto che piace citare Kant e Heidegger che con l’audio c’entrano un bel fico secco, non ci rimante che citare Wittgenstein con la famosa chiosa del tractatus logico filosofico, che termina più o meno così: worüber man nicht reden kann, soll man schweigen ovvero si taccia di cose di cui non si può parlare a senso compiuto. un sorriso..😀 1
jackreacher Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 24 minuti fa, alexis ha scritto: worüber man nicht reden kann, soll man schweigen ovvero si taccia di cose di cui non di può parlare a senso compiuto. un sorriso..😀 Comincia tu Con un super sorriso
ilmisuratore Inviato 6 Luglio Autore Inviato 6 Luglio 1 ora fa, alexis ha scritto: Ehi… ma qui si continua a sottostimare l’apporto di elettroniche e diffusori, soprattutto, la parte più imprecisa del sistema audio. ma parlare di qualità al posto di quantità La parte più "imprecisa" del sistema non riguarda il mezzo di riproduzione, che ha la sua importanza (deve avere sia qualità che quantità) ma potenzialmente inquinato da ciò che ingenuamente non consideri Qualità e quantità del mezzo di riproduzione sono misurabili...quindi vanno scelti secondo questo criterio, di contro la parte più imprecisa andrebbe curata in modo specifico in modo che la qualità e la quantità del mezzo di riproduzione possano trovare "campo libero" piuttosto che un campo minato
leonida Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 3 ore fa, grisulea ha scritto: Si ma lo farà sia ascoltando dal vivo che riprodotto, fondamentale quindi che la registrazione catturi il segnale nel modo più consono a non alterarne la linearità, l'individuo in questo modo tenderà a sentire la stessa cosa. E' la stessa obiezione, apparentemente logica, che in una vecchia discussione hai utilizzato per spiegarmi che se in un x modo sentiamo l'originale, nello stesso modo dobbiamo aspirare ad ascoltare la riproduzione, da cui la necessità, in riproduzione, di curve piatte in modo da permettere elaborazioni fortemente alterate, ma comunque fedeli alla modalità per originale. Da cui, alcune conseguenti considerazioni: Errore storico in base alla presunta naturalezza e pertanto correttezza della sensazione originaria, il ricorso al loudness, applicato immediatamente dopo la scoperta della non linearità del sistema percettivo e la conseguente rappresentazione grafica delle curve isofoniche Errata, quindi, l'interpretazione della non linearità percettiva come un deficit fisiologico, in quel modo sentiamo ed in quel modo si dovrà sentire per poter definire fedele una riproduzione. Errata, per logica conseguenza l'applicazione di interventi compensativi di qualsiasi genere, in quanto tenderebbero oggettivamente a snaturare la presunta correttezza del modo di sentire originario. 1
ilmisuratore Inviato 6 Luglio Autore Inviato 6 Luglio 22 minuti fa, leonida ha scritto: E' la stessa obiezione, apparentemente logica, che in una vecchia discussione hai utilizzato per spiegarmi che se in un x modo sentiamo l'originale, nello stesso modo dobbiamo aspirare ad ascoltare la riproduzione, da cui la necessità, in riproduzione, di curve piatte in modo da permettere elaborazioni fortemente alterate, ma comunque fedeli alla modalità per originale. Da cui, alcune conseguenti considerazioni: Errore storico in base alla presunta naturalezza e pertanto correttezza della sensazione originaria, il ricorso al loudness, applicato immediatamente dopo la scoperta della non linearità del sistema percettivo e la conseguente rappresentazione grafica delle curve isofoniche Errata, quindi, l'interpretazione della non linearità percettiva come un deficit fisiologico, in quel modo sentiamo ed in quel modo si dovrà sentire per poter definire fedele una riproduzione. Errata, per logica conseguenza l'applicazione di interventi compensativi di qualsiasi genere, in quanto tenderebbero oggettivamente a snaturare la presunta correttezza del modo di sentire originario. Stai mischiando la parte fisiologica (curve isofoniche) con la qualità della registrazione/riproduzione E' auspicabile (visto che la parte fisiologica rimarrà tale) che un evento registrato lo si ascolti circa allo stesso volume del riprodotto Molte volte lo si avverte anche nella registrazione stessa, ovvero è la registrazione che richiede un determinato volume di ascolto affinchè ci sia una parvenza di realismo
Coltr@ne Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 26 minuti fa, leonida ha scritto: rrata, quindi, l'interpretazione della non linearità percettiva come un deficit fisiologico, in quel modo sentiamo ed in quel modo si dovrà sentire per poter definire fedele una riproduzione. Ma davvero non sai cosa vuol dire che un diffusore sia a risposta lineare? Davvero credi che riprodurra appocundria lineare?
leonida Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 4 ore fa, grisulea ha scritto: Se ti aspetti il suono vero forse ma trattasi di strumento a percussione e come tale tra i più facili da riprodurre. Mai sentito un piano solo suonare male su nessun impianto. Mai Da più parti il piano sembra essere considerato lo strumenti più difficile da riprodurre, da te invece uno tra i più facili, dichiarazione suffragata dalla tua esperienza, ovvero il non aver sentito mai,e sottolineando addirittura il mai, un piano solo suonare male su nessun impianto. Decisamente agli antipodi la mia convinzione, più di quanto tu possa razionalmente pensare, considero addirittura non corretto e perfino mal suonante il suono originale di qualsiasi piano in qualsiasi condizione, logica conseguenza della non accettazione della tua teoria,tradotta in: "Cosi (male) sentiamo, cosi (male) dobbiamo riprodurre. Stranamente dopo la scoperta di Fletcher e Munson negli anni 30, la non linearità acustica del sistema percettivo umano, ancor oggi universalmente attribuita a ad una sua fisiologica caratteristica, a differenza di chi si occupava e si occupa tutt'ora di riproduzione, in nessun caso e neanche lontanamente è stata presa e/o tenuta in considerazione per quanto riguarda l'ascolto musicale e vocale in teatri, auditorium come anche in qualsiasi altro ambiente d'ascolto.
leonida Inviato 6 Luglio Inviato 6 Luglio 10 minuti fa, Coltr@ne ha scritto: Ma davvero non sai cosa vuol dire che un diffusore sia a risposta lineare? Davvero non lo so, spiegamelo tu cosi imparo
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