extermination Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno Nella realtà fisica (pianoforte vs 2 diffusori) le modalità di emissione, irradiazione e propagazione del suono sono estremamente diverse. Nella realtà percepita, a mio parere, le differenze possono anche diventare trascurabili ove si mettano a confronto, riproduzione con un evento LIVE ascoltato ad una distanza in cui domina il campo riflesso.
captainsensible Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno Mediamente i pianoforti sono ripresi con due microfoni nella cassa armonica e quindi praticamente a contatto con le corde. Poi questi due microfoni alimentano due altoparlanti, che si trovano localizzati su di una linea immaginaria. Fatico a capire che relazione possano avere con un oggetto solido che emette un suono in un ambiente. CS
ilmisuratore Inviato 28 Giugno Autore Inviato 28 Giugno 7 minuti fa, extermination ha scritto: Nella realtà fisica (pianoforte vs 2 diffusori) le modalità di emissione, irradiazione e propagazione del suono sono estremamente diverse. Nella realtà percepita, a mio parere, le differenze possono anche diventare trascurabili ove si mettano a confronto, riproduzione con un evento LIVE ascoltato ad una distanza in cui domina il campo riflesso. Concordo, se il campo riflesso assume carattere predominante "rimescola" il rigore di emissione
ilmisuratore Inviato 28 Giugno Autore Inviato 28 Giugno 1 minuto fa, captainsensible ha scritto: Mediamente i pianoforti sono ripresi con due microfoni nella cassa armonica e quindi praticamente a contatto con le corde. Poi questi due microfoni alimentano due altoparlanti, che si trovano localizzati su di una linea immaginaria. Fatico a capire che relazione possano avere con un oggetto solido che emette un suono in un ambiente. CS Parlando con Lincetto mi illustrava che, con dovuto "manico" si possono ottenere buone "relazioni" Una volta spiegò perfino che con certi barbatrucchi si possono ottenere dinamiche anche di 100 dB (irriproducibili da quasi la totalità degli impianti)
captainsensible Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno @ilmisuratore non è questione di dinamica, quella ce l'hai pure con un piano digitale, è una questione di propagazione tridimensionale del suono nell'ambiente. Da un lato hai un oggetto "solido" che ha un suo diagramma di emissione, che cambia anche con la forza con cui pesti la tastiera, mentre dall'altro lato hai due casse con il loro diagrammetto polare, sempre quello, poverine. Certo poi c'è l'illusione, che è quella che ci permette di immaginarcelo li davanti, ma sono due cose proprio differenti. CS 1 1
jackreacher Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno 16 minuti fa, captainsensible ha scritto: Da un lato hai un oggetto "solido" che ha un suo diagramma di emissione, che cambia anche con la forza con cui pesti la tastiera, mentre dall'altro lato hai due casse con il loro diagrammetto polare, sempre quello, poverine. Non condivido questo ragionamento, è molto riduttivo. La propagazione del suono dai diffusori non è solo perpendicolare. Comunque non a caso esistono delle regole per disporre i diffusori nell'ambiente in relazione all'ascoltatore, il famoso triangolo... Suoni tridimensionali nel punto di ascolto.
captainsensible Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno @jackreacher la diffusione del suono dei diffusori dipende dalla frequenza. Su un classico diffusore unipolare, se ragioniamo sul piano orizzontale, è praticamente circolare alle basse frequenze e poi tende ad essere sempre più direttivo all'aumentare delle frequenza. In ogni caso è quello e dipende dal diffusore. Se riprendi un piano con un microfono nella cassa armonica e lo fai riprodurre ad un altoparlante, la sua diffusione nell'ambiente segue quella dell'altoparlante, non quella del piano. Penso che siamo d'accordo su questo. CS 2
ilmisuratore Inviato 28 Giugno Autore Inviato 28 Giugno 29 minuti fa, captainsensible ha scritto: @ilmisuratore non è questione di dinamica, quella ce l'hai pure con un piano digitale, è una questione di propagazione tridimensionale del suono nell'ambiente. Da un lato hai un oggetto "solido" che ha un suo diagramma di emissione, che cambia anche con la forza con cui pesti la tastiera, mentre dall'altro lato hai due casse con il loro diagrammetto polare, sempre quello, poverine. Certo poi c'è l'illusione, che è quella che ci permette di immaginarcelo li davanti, ma sono due cose proprio differenti. CS Lo so, ma usano anche tecniche atte a mixare il suono diretto dello strumento con alcune informazioni ambientali (microfonate) Il mix del campo riflesso riduce percettivamnte la distanza data dal rigore della distribuzione polare
ilmisuratore Inviato 28 Giugno Autore Inviato 28 Giugno @scroodge può e deve raccontarci qualcosa in quanto ha lavorato in stretto contatto con Marco 1
Questo è un messaggio popolare. Titian Inviato 28 Giugno Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Giugno 1 ora fa, rpezzane ha scritto: Lo strumento suona tutto e la propagazione delle onde sonore è completamente differente. Come si può pensare di ricreare identico ad esempio un concerto o una orchestra di 40 elementi che suonano in uno spazio enorme nel proprio appartamento con due diffusori. Già la ripresa del suono è una sintesi dell’evento, poi ci sono i processi di mixing e di editing che sono una interpretazione dell’evento. La riproduzione è una ulteriore castrazione del tutto oltre che una ulteriore interpretazione. Per capire se nel live hai 100 a casa puoi avere 30 poco più o poco meno. si possono fare tante teorie e tutte sembrano logiche ma la nostra logica conosce poco o niente di come funziona la nostra percezione uditiva quindi la validità di queste teorie serve solamente a crearci credenze, convinzioni, idee fisse e l'insieme del superbo mondo audiofilo fra le nuvole. Tanto per incominciare per avere la stessa sensazione uditiva si possono avere due realtà fisiche completamente diverse. Puoi avere per esempio due realtà: 1) una sorgente proveniente davanti con una frequenza x 2) DUE sorgenti una diagonalmente da destra e l'altra da sinistra con la frequenza x. Noi non riusciamo a distinguere la differenza: Percepiamo nei due casi una frequenza x proveniente da davanti. Esempi di questi tipi (due o più realtà fisiche che sentiamo nello stesso modo) sono definiti nella psicoacustica. All'inizio del thread si parlava poi di credibilità non di esattezza. Ci sono anche tante situazioni di eventi sonori che il nostro sistema non riesce neanche a percepire per esempio fino a quale ritardo un segnale riflesso non viene considerato dal nostro sistema uditivo. Credere che non possiamo percepire nello stesso modo solo perché le realtà fisiche sono diverse non è esatto. 2 1
captainsensible Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno @ilmisuratore diciamo che il punto di vista dei microfoni è normalmente quello di chi suona il piano, non di chi lo ascolta in stanza. Diverso è per molte registrazioni di jazz degli anni '50-60, dove il piano veniva ripreso nell'ambiente. CS
ilmisuratore Inviato 28 Giugno Autore Inviato 28 Giugno 1 minuto fa, captainsensible ha scritto: @ilmisuratore diciamo che il punto di vista dei microfoni è normalmente quello di chi suona il piano, non di chi lo ascolta in stanza. CS ...sono a conoscenza del fatto che il produttore debba stare attento a cosa esce anche da un impianto e che sensazioni di verosimiglianza produce Applicano spesso correttivi
Titian Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno la differenza fra il sentire uno strumento oppure 40 o 100 contemporaneamente è la densità di "informazione" che arriva alle nostre orecchie nelle diverse direzioni. Come la differenza di vedere un fuoco d'artificio con pochi fuochi oppure uno con molto di più. 1
jackreacher Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno 37 minuti fa, captainsensible ha scritto: Se riprendi un piano con un microfono nella cassa armonica e lo fai riprodurre ad un altoparlante, la sua diffusione nell'ambiente segue quella dell'altoparlante, non quella del piano. Penso che siamo d'accordo su questo. E dove starebbe il limite/problema? Esistono varie tecniche di microfonazione proprio per ottenere un risultato finale con diffusori standard sovrapponibile alla realtà.
jackreacher Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno 20 minuti fa, captainsensible ha scritto: diciamo che il punto di vista dei microfoni è normalmente quello di chi suona il piano, non di chi lo ascolta in stanza. Non è vero!! Dipende da quello che si vuole ottenere/trasmettere PS: non voglio sembrare arrogante, però prima di affermare certe cose bisognerebbe avere un minimo di cognizione di come si riprende un suono con i microfoni.
jackreacher Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno 29 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: ma usano anche tecniche atte a mixare il suono diretto dello strumento con alcune informazioni ambientali Bravo, è proprio così.
captainsensible Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno @jackreacher nella media, è così, due microfoni nella cassa armonica ed anche nella registrazione di Jarreth che ha postato mi sembra così. Se hai esempi di registrazioni realizzate diversamente, magari ti chiedo di farmi qualche esempio, così mi faccio una idea. CS
jackreacher Inviato 28 Giugno Inviato 28 Giugno 20 minuti fa, captainsensible ha scritto: nella media, è così, due microfoni nella cassa armonica Ripeto che non è così. Chiedetelo a Lincetto. Due microfoni nella cassa armonica danno un suono limitato, le migliori tecniche sono mid-side, blumlein e coincidente (XY), che riescono a catturare tutti i suoni diretti dello strumento ed anche i riverberi naturali attorno ad esso. 1
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