Grancolauro Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto 2 ore fa, Lolparpit ha scritto: Poi l’algoritmo mi ha consigliato un allievo di Neuhaus, più volte citato: Wow, che bello questo Gilels d’annata. Un vero piacere ascoltarlo
OTREBLA Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto Be' Gilels...è secondo solo a Richter...e lui non era d'accordo
Grancolauro Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto Visto che si discorreva del massimo numero di note per unità di tempo, vale la pena ricordare una versione della Ballata in sol minore che a suo tempo fece scalpore, e che ancora oggi lascia interdetto chiunque abbia messo, per professione o per diletto, le mani su un pianoforte. Mi riferisco, ovviamente, all’esecuzione della giovane Martha Argerich Mi sono sempre chiesto perché Martha spingesse così tanto sull’acceleratore, raggiungendo in certi passaggi velocità vertiginose (la Coda fa spavento, letteralmente). Penso fosse per lei un gesto di sfida, un atto anarchico di ribellione da parte di una donna che negli anni ‘60 rivendicava la propria libertà espressiva. Troppo veloce! - dissero e dicono i sapienti. Eppure in questa frenesia selvaggia c’è bellezza, molta bellezza
G.Carlo Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto 3 ore fa, Grancolauro ha scritto: Visto che si discorreva del massimo numero di note per unità di tempo, vale la pena ricordare una versione della Ballata in sol minore che a suo tempo fece scalpore, e che ancora oggi lascia interdetto chiunque abbia messo, per professione o per diletto, le mani su un pianoforte. Mi riferisco, ovviamente, all’esecuzione della giovane Martha Argerich Ho trovato su Amazon USA una recensione piuttosto severa di questa esecuzione: ne riporto un passaggio. "Argerich performed the Ballade no. 1 in G minor in Berlin's RIAS studios early in 1959. Not quite eighteen at the time, this was, nevertheless, nearly two years after her first-prize victories in the Busoni and Geneva competitions, and at about the same time she recorded her DG debut album, a collection of brilliant performances of Brahms, Liszt, Prokofiev and Chopin (the Scherzo no. 3 in C-sharp minor). While her G minor Ballade shares some of the stellar quality of her C-sharp minor Scherzo - particularly the rapier-like reflexes combined with almost incomparable ease and flexibility - the Ballade is a failure. The way she plays the declamatory, seven-bar introduction is relatively flat and lacks the necessary narrative sweep. Her "get-on-with-it" restlessness and nervous energy make the appearance of the the second theme equally unsatisfactory. Since it is from that appearance that the narrative structure grows, the development fails to culminate in the magnificent affirmation of that subject. And, after Argerich's rather affect-less return to the plaintive G minor first subject, the performance fails to explode in the passionate desperation of the Presto con fuoco coda. There is room in the Chopin oeuvre for a pianist who is a dramatist (the Scherzos and Polonaises), a colorist (the Nocturnes), a miniaturist (the Waltzes and Mazurkas) and a virtuoso (the Etudes). But unless a pianist also has a knack for telling a story, he or she better stay away from the Ballades. And Argerich, as this performance demonstrates, is no story-teller - at least not in Chopin." 1
Panurge Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto Wang, Grimaud, più è gnocca meglio suona? Povere Haskil, Judina e simili. 1
stefano_mbp Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto 5 ore fa, G.Carlo ha scritto: Ho trovato su Amazon USA una recensione piuttosto severa di questa esecuzione: ne riporto un passaggio. "Argerich performed the Ballade no. 1 in G minor in Berlin's RIAS studios early in 1959. Not quite eighteen at the time, this was, nevertheless, nearly two years after her first-prize victories in the Busoni and Geneva competitions, and at about the same time she recorded her DG debut album, a collection of brilliant performances of Brahms, Liszt, Prokofiev and Chopin (the Scherzo no. 3 in C-sharp minor). While her G minor Ballade shares some of the stellar quality of her C-sharp minor Scherzo - particularly the rapier-like reflexes combined with almost incomparable ease and flexibility - the Ballade is a failure. The way she plays the declamatory, seven-bar introduction is relatively flat and lacks the necessary narrative sweep. Her "get-on-with-it" restlessness and nervous energy make the appearance of the the second theme equally unsatisfactory. Since it is from that appearance that the narrative structure grows, the development fails to culminate in the magnificent affirmation of that subject. And, after Argerich's rather affect-less return to the plaintive G minor first subject, the performance fails to explode in the passionate desperation of the Presto con fuoco coda. There is room in the Chopin oeuvre for a pianist who is a dramatist (the Scherzos and Polonaises), a colorist (the Nocturnes), a miniaturist (the Waltzes and Mazurkas) and a virtuoso (the Etudes). But unless a pianist also has a knack for telling a story, he or she better stay away from the Ballades. And Argerich, as this performance demonstrates, is no story-teller - at least not in Chopin." Trovo che manchi una nota fondamentale in questa specie di recensione … IMHO
Grancolauro Inviato 7 Agosto Autore Inviato 7 Agosto @G.Carlo grazie, bella recensione. Ineccepibile direi, perlomeno in base agli standard tradizionali che rendono l'interpretazione della Argerich un fallimento, come dice il recensore. Ma sono convinto che il significato del gesto della Argerich sia diverso: si trattò di un gesto iconoclasta, di rottura, fatto consapevolmente e con cognizione di causa. Un po' come accadde con altri grandi pianisti rivoluzionari e sovversivi, come Gould e Pogorelich. Insomma, una interpretazione che ha un significato politico-culturale più che musicale in senso stretto. 1
stefano_mbp Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto Mi domando sempre come si possa apprezzare qualcosa da dei video su YouTube dove l’audio è di pessima qualità …
OTREBLA Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto Ascoltandolo con una cuffia di qualità. Migliora parecchio.
Grancolauro Inviato 7 Agosto Autore Inviato 7 Agosto 21 minuti fa, stefano_mbp ha scritto: Trovo che manchi una nota fondamentale in questa specie di recensione Cosa manca?
stefano_mbp Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto 3 minuti fa, Grancolauro ha scritto: Cosa manca? IMHO …
stefano_mbp Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto 5 minuti fa, OTREBLA ha scritto: Ascoltandolo con una cuffia di qualità. Migliora parecchio. Sempre MP3 a 128/256 rimane … un po’ una marmellata 1
Grancolauro Inviato 7 Agosto Autore Inviato 7 Agosto 3 minuti fa, stefano_mbp ha scritto: IMHO … Ah, ok. Credo che questo sia sempre sottointeso in una recensione musicale. Mica stiamo parlando di chimica organica o ingegneria aerospaziale 1
stefano_mbp Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto Adesso, Grancolauro ha scritto: Credo che questo sia sempre sottointeso in una recensione musicale Mica tanto … il tizio sembra molto assolutista … manco fosse un critico di fama internazionale
Grancolauro Inviato 7 Agosto Autore Inviato 7 Agosto @stefano_mbp a me piacciono le recensioni un po’ perentorie, se ben argomentate. Si capisce meglio cosa uno pensa davvero e stimolano la discussione
G.Carlo Inviato 7 Agosto Inviato 7 Agosto 1 ora fa, stefano_mbp ha scritto: Mi domando sempre come si possa apprezzare qualcosa da dei video su YouTube dove l’audio è di pessima qualità … Io sto ascoltando il CD della Argerich, pubblicato nel 2010, ma non è che le cose migliorino molto: è pur sempre una registrazione mono del 1959...
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