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Chopin: Ballata in sol minore op. 23


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maverick
Inviato

Vedendo, oltre che ascoltando,  ABM non si può che restare ammaliati dal sovrumano controllo e padronanza dello strumento, tutto scorre così perfetto e inappuntabile, anche dal punto di vista "estetico ", che ci si domanda come si può suonare in altro modo, con uguale scioltezza.

Davvero non si riesce ad ascoltare un'esecuzione, senza trovarne una ancora più perfetta.

Ascoltando solamente quelle qui postate, trovo quella del 57 la più equilibrata (c'è meno indugio al rubato, .. mi sembra l'interpretazione più moderna di tutte, scevra da ogni sdolcinamento), ma davvero ogni perla del Nostro aveva una luce sua particolare ed affascinante.

Impossibile scegliere.

Mi annovero tra i fan di Zimerman, specialmente dello Zimerman giovane di venti-trent'anni fa, ma devo ammettere che il polacco è un fenomeno tra gli umani,  Arturo non è umano...

  • Melius 1
mozarteum
Inviato
Il 06/08/2025 at 21:57, Lolparpit ha scritto:

Ho ascoltato gli Studi sinfonici

Su STAGE+ c’e’ una esecuzione di Petrov a mio avviso di grandissima poesia (1988).

Non so se sia anche su Uoutbe.

si eccola.

Ecco come si esegue Schumann per me, irrilevante qualche occasionale nota “sporca”

https://youtu.be/f-9wbZBykn8?si=rGLY-O4akqdXH37B

  • Melius 1
  • Thanks 1
Lolparpit
Inviato
20 ore fa, mozarteum ha scritto:

Su STAGE+ c’e’ una esecuzione di Petrov a mio avviso di grandissima poesia (1988).

L'ho appena ascoltata e l'ho trovata bellissima, anche per aver incluso anche variazioni dell'edizione precedente, del 1837, mi pare. Grazie per la segnalazione. Una lettura di grande profondità: tempi 'giusti', anche comodi, suono bello rotondo, bella escursione dinamica: bello sentire e godersi la bellezza delle melodie e cogliere la ricchezza delle idee musicali di Schumann.

 

Inviato

Sì una buonissima interpretazione.

Lolparpit
Inviato

Comunque, anch'io, come tutti immagino, abbiamo ascoltato millanta volte le Ballate nel disco di Zimerman citato sopra. E' lui che mi ha fatto innamorare di questi pezzi...ecco, come integrale, la metto prima fra tutte. Sulle singole, qualcuno, nella prima personalissima classifica, gli può stare davanti...a me per esempio nella I e nella IV piace Moravec.  

Grancolauro
Inviato
Il 08/08/2025 at 09:09, Lolparpit ha scritto:

E' una registrazione più luminosa, dai tempi più mossi, molto elegante, con le asincronie tipiche di Michelangeli, tecnicamente sfavillante:

Molto bella questa registrazione, grazie di averla postata. Tecnicamente davvero stupefacente. Poter ascoltare ABM in quegli anni è un privilegio che invidio molto a chi c'era. Nelle versioni successive, Michelangeli mi sembra abbia scelto di mettere in secondo piano la componente puramente virtuosistica, diciamo così, per concentrarsi di più sulla qualità del suono e sulle nuances timbriche del pianoforte, per arrivare alle ambientazioni quasi lugubri e disperate degl anni '80. Una parabola che sembra riflettere quella della sua vita personale, se vogliamo.

Riascoltando la versione di Horowitz, invece, ho avuto l'impressione che sia l'unica a me nota in cui la forma-Ballata viene interpretata come una successione di danze, un po' come nel Rinascimento. Il primo tema in 6/4 diventa quasi una mazzurca, come scansione ritmica, e molti altri episodi successiva hanno un adamento danzante. Anche la scelta di fare la Coda senza pedale (ci vuole coraggio...) ne fa una specie di Galliarda piena di salti acrobatici. Insomma, c'è un elemento ludico accanto a quello drammatico nella versione di Horowitz. E anche questo, forse, riflette elementi caratteriali di questo straordinario artista. 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Grancolauro
Inviato

Ecco altre due versioni interessantidella Ballata, che definirei agli antipodi sotto il profilo interpretativo: l'obbiettivismo nordico di Leif Ove Andsnes, apparentemente freddo come il vento del nord eppure esemplare per solidità e fedeltà allo spartito:

E poi, sua mastà Alfred Cortot, dove l'aspetto narrativo la fa da padrone: sembra di leggere un romanzo d'appendice ad ascoltarlo. Quale la migliore? Ecco, probabilmente si tratta della domanda sbagliata. 

 

  • Thanks 1
mozarteum
Inviato
2 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Sì una buonissima interpretazione.

Quanti ne ha sfornati la mitica scuola russa…non solo i grandissimi che tutti conosciamo

Grancolauro
Inviato
14 ore fa, mozarteum ha scritto:

Quanti ne ha sfornati la mitica scuola russa…non solo i grandissimi che tutti conosciamo

Se parliamo di russi alle prese con Schumann, sentite cosa tira fuori Grigory Ginzburg dall’Intermezzo del Carnevale di Vienna

 

SimoTocca
Inviato

Parlare di Chopin senza menzionarne l’interprete di riferimento assoluto, insieme a Pollini dico, e cioè senza parlare di Rubinstein sarebbe come parlare della cucina toscana senza menzionare la Bistecca alla Fiorentina..😂😆

È vero che il virtuosismo di Horowitz lascia tutti a bocca aperta, che la perfezione di Michelangeli non finisce mai suscitare meravigliata ammirazione, e che Zimerman ha trovato un equilibrio fra suono e poetica interpretativa forse unica… ma ecco… provate a riascoltare la ballata op.23 in questo album, da poco rimasterizzato in formato 24/96, interpretata da Rubinstein… correva il 1959.

Le pause, le sospensioni, il rubato… e poi l’esplosione di virtuosismo messo lá con nonchalance…

Qui si parla di poesia assoluta….

E la qualità audio (in attesa che la Sony, che possiede ufficialmente la RCA faccia ancora meglio, se può..) è finalmente così buona da far apprezzare ogni sfumatura di suono…

 

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  • Melius 1
SimoTocca
Inviato

E tornando un attimo al mio altro interprete di riferimento in Chopin, Maurizio Pollini, confesso che proprio le Ballate, nella registrazione DG del 1999, sono forse il suo album chopiniano che meno mi “coinvolge” …sia in senso estetico che intellettuale… seppure dopo molti ascolti mi abbia conquistato e abbia forse compreso la chiave interpretativa del Pollini di mezza età…

Ma ecco, se si parla della prima Ballata, ecco che la sua registrazione per la EMI quella fatta proprio nel 1961, allora diciottenne fresco vincitore del Concorso Chopin, ecco che ..seppure per motivi diversissimi da quelli che mi fanno amare Michelangeli, trovo che “il ragazzo” abbia lasciato una delle più belle interpretazioni della ballata op.23 ….

Che poi, se la ascoltate su vinile o in versione HiRes (io mi sono accattato un DSD…) con il suono del pianoforte Steinway catturato alla perfezione dalla EMI… ecco che forse il giovane Pollini conquisterà anche voi…

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  • Melius 1
SimoTocca
Inviato

@mozarteum @Grancolauro Sono ammiratore incondizionato della scuola russa… ma posso dire, sommessamente e soggettivamente, che in generale su Chopin quella scuola non riesce a far rientrare un suo esponente fra i miei interpreti di riferimento.

Ecco… in Chopin neppure Horowitz è il mio riferimento… ma neppure le registrazioni storiche di Rachmaninov mi convincono…cosi come il mio amore per Richter o per Gilels non riesce a farmi superare un certo “qualcosa non mi convnce con Chopin” di questi due giganti…e  pur trovando Ashkenazy gigantesco in altri autori,  in Chopin neppure il grande Vladimir mi convince… e fra i più “ ex o reali giovani” pur apprezzandolo molto, neppure Kissin o Trifonov li trovo fra le mie “prime scelte”… non Volodov o Pletnev…

E seppure corre un campionato a sè, e riconoscendogli una classe a parte, neppure Sokolov è fra i miei preferiti, in Chopin…

Richter lo sto riascoltando proprio nella prima ballata… mani d’acciaio..come sempre… ma continuo a pensare che no, neppure Richter sia un mio riferimento in Chopin (in Schumann lui è tutta lo scuola russa invece sì, eccome!)

E non si può neppure dire che sia la “registrazione” a non farmi apprezzare il suono di Richter perchè questa rimasterizzazione recentissima è fatta a regola d’arte…

 

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SimoTocca
Inviato

Mentre, e qui chiudo, qualche mese fa ho ascoltato dal vivo a Parigi un giovane pianista proprio alle prese con Chopin… e questo suo album di “esordio” (è il suo secondo album in realtà, ma è il primo dedicato a Chopin) mi pare confermare quella bella sensazione, all’uscita del teatro (ma quanti teatri grandi e piccini, e chiese, ed ex magazzini, ci sono a Parigi e tutti dedicati alla musica classica??) di aver ascoltato un fuoriclasse…

Ancora non è famoso come il suo giovane collega, figlio d’arte, che ha  inaugurato le Olimpiadi, parlo di Alexandre Kantorow, pianista che ammiro moltissimo…ma anche il giovanissimo Jean-Paul Gasparian sembra lanciato verso un luminoso futuro …

Per adesso proprio le Ballate mi sono sembrate una interpretazione di gran classe…se avete modo di ascoltarle in questo album …poi mi dite la vostra…

 

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  • Thanks 1
Lolparpit
Inviato

@Grancolauro La lettura di Andsnes è un piatto preparato seguendo le indicazioni del nutrizionista: filetto di platessa, carotina lessa, zucchina alla curcuma, un cracker integrale. Tutti è giusto: apporto calorico, proteine, fibra. Quella di Cortot è invece il coniglio alla cacciatora preparato dalla zia Margherita il cui unico obiettivo era rendere felice il nipote. E ci riusciva immancabilmente.

Ho ascoltato le Ballate di Richter, che per me raggiunge i vertici nella IV. Ho trovato molto bella anche la I, che non ricordavo.

Al di là di tutto, il video di Andsnes è esemplare per chi voglia imparare il pezzo: grande precisione nella resa della scrittura chopiniana.

  • Melius 1
Inviato
14 ore fa, Lolparpit ha scritto:

La lettura di Andsnes è un piatto preparato seguendo le indicazioni del nutrizionista: filetto di platessa, carotina lessa, zucchina alla curcuma, un cracker integrale. Tutti è giusto: apporto calorico, proteine, fibra. Quella di Cortot è invece il coniglio alla cacciatora preparato dalla zia Margherita il cui unico obiettivo era rendere felice il nipote. E ci riusciva immancabilmente.

complimenti per la perfetta metafora, hai descritto in maniera mirabile, con efficace semplicità, le sensazioni che le due interpretazioni provocano nell'ascoltatore.

Devo dire che dal basso della mia incompetenza fino a qualche anno fa privilegiavo le interpretazioni pulite, asettiche, senza errori, ma con il passare degli anni, pur ammirando ovviamente chi riesce a districarsi in mezzo a gragnuole di note con sicurezza e infallibilità tecnica, viro sempre di più nell'ascoltare chi riesce, pur intamezzando l'esecuzione con qualche nota falsa, a toccare le note del cuore.

Tra le due .. Cortot tutta la vita.

Andsnes è il classico pianista, corretto, inappuntabile, ma che mi lascia totalmente freddo e quasi anestetizzato.

Sarà l'età...

  • Thanks 1
Grancolauro
Inviato

Confesso che anch'io, come @maverick, sono attratto sempre meno dalle interpretazioni analitiche e asettiche di un brano musicale. Mi attraggono ed emozionano molto di piu quelle che hanno elementi di originalità, che esprimono il desiderio di comunicare qualcosa che non sta già tutto dentro lo spartito. Dunque, grande rispetto per un artista come Andsnes, ma preferisco anch'io di gran lunga ascoltare Cortot pur con tutte le sue imperfezioni.

Restando in terra francese, bella anche la registrazione di Gasparian postata di @SimoTocca!  Mi piace molto il cantato del secondo tema: lirico, aperto, ben in evidenza come credo dovrebbe essere. Nella Coda bella poi la cura nel far emergere linee tematiche nascoste. Come dire: i passaggi altamente virtusistici in Chopin non sono fini a se stessi ma hanno sempre un forte contenuto espressivo. Molti pianisti sembrano scordarselo...

Visto che @mozarteum ha fatto giustamente riferimento alla scuola russa, una menzione d'onore spetterebbe dunque anche alla scuola francese. Alla fine sembra esserci una certa continuità tra lo stile di Gasparian e l'approccio a Chopin di pianisti come Cortot, Nat, Casadeus, Perlemuter, Doyen: leggerezza nel tocco, chiarezza cristallina, libertà di fraseggio, e ampia apertura a momenti lirici nei quali il pianoforte "canta", per così dire. Anche la Tysman postata all'inizio va in quella direzione. Kantorow citato da SimoTocca ha secondo me un tratto stilistico un po' diverso, proprio per l'influenza che la scuola russa ha avuto nella sua formazione. Ma è comunque un pianista straordinario, forse il giovane pianista più straordinario in circolazione.

A me, tra i giovani francesi, piace molto anche il controverso Lucas Debargue. Eccolo alla prese con la quarta Ballata di Chopin.

  

   

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