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Etichette "economiche" jazz. E' tutto da buttare? Oppure...


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Un saluto ragazzi, non ricordo se una discussione di questo tipo era già esistente, se qualche forumer l'aveva già realizzata, mi scuso in anticipo.

Da diversi anni mi sono appassionato dell'universo Jazz. Cosi piano piano, sto cercando di recuperare qualche vinile di mio gradimento. Un conoscente mi ha prestato qualche disco di Chet Baker, con etichetta Waxtime e JazzImages, a suo dire, di buona fattura pur costando 4 spicci. Non ancora approfondito l'ascolto, ma non sono rimasto assolutamente deluso ad un primo fugace ascolto.

Mi è parso di capire che per alcune opere di oltre 50 anni, in Europa, sono scaduti i diritti d'autore e di conseguenza diverse case europee hanno pensato bene di ristamparli, e per questo spesso si trovano a basso costo. Purtroppo pare che con il rinnovato avvento del vinile, tanti stanno cavalcando quest'onda, sfornando porcherie, spesso con master pessimi, di derivazione cd, o peggio, secondo la "leggenda", anche da mp3. Mi chiedevo se qualcuno di voi ha esperienze d'acquisto/ascolto su questa tipologia di stampe, e quali possano essere le "aziende" affidabili..... se esistono e con una buona qualità dei masters. Ho trovato altre etichette "alternative", oltre a Waxtime e JazzImages, c'è qualcosa di buono in queste stampe?

 

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La mia esperienza su queste etichette, quasi tutte russe o spagnole, è piuttosto deludente, a pochi euri in più oggi compri le BN80 o la serie Classic, full analog...... però devo dire che stampano titoli spesso poco conosciuti ed artisticamente anche molto interessanti...... peccato per la qualità. Per me è sempre stato come sentire un CD dal giradischi, ed è piuttosto percepibile, dunque meglio una buona edizione in digitale, magari in hires.

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2 minuti fa, medio ha scritto:

La mia esperienza su queste etichette, quasi tutte russe o spagnole, è piuttosto deludente, a pochi euri in più oggi compri le BN80 o la serie Classic, full analog...... però devo dire che stampano titoli spesso poco conosciuti ed artisticamente anche molto interessanti...... peccato per la qualità. Per me è sempre stato come sentire un CD dal giradischi, ed è piuttosto percepibile, dunque meglio una buona edizione in digitale, magari in hires.

Hai proprio provato edizioni Waxtime o JazzImages? grazie per il parere 😉

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Si, ne ho avuti (e rivenduti) di un po’ di tutte queste etichette, ho trovato le peggiori Waxtime, Doxy e DOL. Considera che, come dicevi tu, essendo decaduti i diritti nessuno di questi si è sognato di chiedere (o di poter avere) master dall’etichetta originaria, per cui non sono altro che delle “copie” da CD nella migliore delle ipotesi.

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11 ore fa, medio ha scritto:

Si, ne ho avuti (e rivenduti) di un po’ di tutte queste etichette, ho trovato le peggiori Waxtime, Doxy e DOL. Considera che, come dicevi tu, essendo decaduti i diritti nessuno di questi si è sognato di chiedere (o di poter avere) master dall’etichetta originaria, per cui non sono altro che delle “copie” da CD nella migliore delle ipotesi.

Si la DOL, purtroppo la conosco per esperienza personale, negativa. Però devo dire che questi 2 vinili (waxtime e Jazzimages) che mi hanno prestato non mi stanno facendo una brutta impressione. Oggi li sto ascoltando con maggiore attenzione. A sto punto, per curiosità, vedro di fare un confronto con il cd. Ma quanto è fascinosa la tromba di Chet! 🙂

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30 minuti fa, hiroshi976 ha scritto:

vedro di fare un confronto con il cd

se puoi è una buona prova

31 minuti fa, hiroshi976 ha scritto:

Ma quanto è fascinosa la tromba di Chet!

Ma questo è a prescindere, anche se la suoni da mp3, vinile DOL, cd o vinile AAA..... per fortuna!

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  • 11 mesi dopo...

Buonasera, riesumo questo thread per dire che qualche giorno fa ho preso due lp della spagnola Wax Time, "Coleman Hawkins encounters Ben Webster" e "Money Junngle". Boh, per me non sono male, anzi; dischi belli pesanti, copertine passabili, vinile silenzioso e piuttosto bensuonante, forse un po' aperto in alto, ma nemmeno troppo. Li ho confrontati con Tidal e con i rispettivi CD e secondo me suonano meglio, sarà che pre phono e testina ci mettono del loro, ma il mio giudizio è positivo

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analogico_09
Il 20/3/2021 at 19:20, hiroshi976 ha scritto:

Ho trovato altre etichette "alternative", oltre a Waxtime e JazzImages, c'è qualcosa di buono in queste stampe?

 

Dipende da cosa cerchi: se ti confessi appassionato di jazz da diversi anni dovresti essere in grado di capire se  i dischi "economici" abbiano o meno qualcosa di buono musicale.
La grande musica non perderà mai la sua qualità estetica, neppure se "confezionata" in economia che non significa registrata in maniera inascoltabile. Per converso potrà capitare di imbattersi in dischi registrati col "blasone" che contengo poco di buono dal punto di vista musicale...

Chi ama la musica va' dritto alla musica.., il resto è solo la gratificazione di un "hobby" che non ha a che fare con la musica se non per far diventare la musica la "benzina" dello stereo...

Trovo poco confortante tale cosa.

  • Melius 1
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giorgiovinyl
Il 3/3/2022 at 20:42, analogico_09 ha scritto:

Dipende da cosa cerchi: se ti confessi appassionato di jazz da diversi anni dovresti essere in grado di capire se  i dischi "economici" abbiano o meno qualcosa di buono musicale.
La grande musica non perderà mai la sua qualità estetica, neppure se "confezionata" in economia che non significa registrata in maniera inascoltabile. Per converso potrà capitare di imbattersi in dischi registrati col "blasone" che contengo poco di buono dal punto di vista musicale...

Chi ama la musica va' dritto alla musica.., il resto è solo la gratificazione di un "hobby" che non ha a che fare con la musica se non per far diventare la musica la "benzina" dello stereo...

Trovo poco confortante tale cosa.

Peppe la Wax Time è una delle etichette che sfrutta le legislazione EU sui diritti d'autore che permette di pubblicare dischi senza corrispondere niente agli artisti o agli eredi aventi diritto.

Non pagando nulla non hanno accesso ai nastri originali e con ogni probabilità usano un cd come master.

Money Jungle è un capolavoro, recentemente è uscita la bellissima ristampa AAA della Tone Poet, che si trovava ad un prezzo accettabile. Se si deve prendere in vinile, per come ragiono io va presa questa edizione.

Poi sono d'accordo con te , l'importante è andare dritto alla musica, ma ci si può gustare Money Jungle ascoltandolo in streaming o cercandolo in cd.

 

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analogico_09

@giorgiovinyl D'accordissimo con te per quanto riguarda la speculazione spregiudicata che produce vinili di scarsa o pessima qualità tecnica... tanto vale attingere allo streaming o ascoltare un CD ben registrato.

Io mi riferivo a certi eccessi per quanto riguarda la ricerca della perfezion audiofila che spesso è più per l'audiofilia stessa che per la musica... Per il resto, il vinile è anche un piacere per l'"oggetto".., sono il primo a desiderare un buon disco nero ben registrato e "confezionato", ma sempre come cosa in più, come piacere a complemento, interessante, gratificante, ma secondario rispetto a quella che è la ricerca del vinile innanzitutto per la musica. 😉

 

  • Melius 1
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Io qualche LP della JazzImages nel frattempo l'ho preso. Devo dire che mi soddisfanno. Li trovo curati nel package e decisamente ben suonanti. Secondo me hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo. Poi davvero belle le foto delle cover alternative. (alla fine la trovo una bella idea).

 

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14 ore fa, hiroshi976 ha scritto:

Io qualche LP della JazzImages nel frattempo l'ho preso. Devo dire che mi soddisfanno. Li trovo curati nel package e decisamente ben suonanti. Secondo me hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo. Poi davvero belle le foto delle cover alternative. (alla fine la trovo una bella idea).

Tempo fa riportai che un amico mi fece ascoltare un album di Mingus, edizione Panam Records su vinile 180gr., ben suonante  e vinile perfetto, tra l' altro mi riferì che lo pagò 5€ nuovo, fui assalito...

946460.jpg

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