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Melius Club

Discussione intorno allo scientismo


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Inviato

Ripropongo:

 

Da quello che ho capito, gli scientisti utilizzano come campo del sapere soltanto la scienza 

Escludendo, o ritenendo inferiori, altri campi di studio...

Infatti:

scientismo Il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze. Il termine fu coniato in Francia nella seconda metà dell’Ottocento e si diffuse poi altrove, avendo di volta in volta significato positivo o negativo: si designarono polemicamente come scientisti (e di conseguenza come antimetafisici) i positivisti (per es., H. Taine); di contro impiegarono spregiativamente il termine coloro che, come E. Boutroux, vedevano nel determinismo positivistico e nell’affermazione dell’oggettiva necessità delle leggi naturali, estese anche al mondo umano, l’espressione di un rigido dogmatismo

https://www.treccani.it/enciclopedia/scientismo

 

Honderich, T., The Oxford Companion to Philosophy, 2005

> “Scientism is the excessive belief in the universal applicability of the scientific method and approach, often dismissing other forms of understanding.”
Fonte: Oxford Reference

 

 

 

 

Inviato

Non ci può essere scienza senza scientismo.

  • Melius 1
Inviato

Non c'è che da prendere atto di certe posizioni, a dir poco rigide ed inflessibili (neopositivisti)

Ma un po' me lo aspettavo

Vediamo se riesco a trovare qualche testo che tratta l'oggetto del thread

Per evitare di andare fuori tema

Inviato
3 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

scientismo Il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze.

Sempre stato scientista :classic_biggrin:. Ogni altro tipo di "sapere" non è altro che una manifestazione del nostro bisogno di raccontarci storie, il quale non è altro che un fenomeno cerebrale che prima o poi spiegheremo con... la scienza.

Inviato
4 minuti fa, faber_57 ha scritto:

Sempre stato scientista

Ti apprezzo per la tua onestà intellettuale 

Senza preamboli, né cortine fumogene 

Come detto, non c'è assolutamente niente di male ad esserlo

👍

Inviato
1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto:

Ti apprezzo per la tua onestà intellettuale 

Senza preamboli, né cortine fumogene 

Come detto, non c'è assolutamente niente di male ad esserlo

👍

Per me è addirittura un pregio basarsi su dati di fatto ed evidenze per valutare la realtà rispetto al fare riferimento a storie o teorie che si basano sulla fede o su ragionamenti empirici.

Inviato
38 minuti fa, Xabaras ha scritto:

un pregio basars

Anche per me è un pregio

Si ipotizza però che lo scientismo possa diventare dogmatismo (ideologia)

In quanto autoreferenziale, escludendo tutti gli altri approcci conoscitivi 

Ma se per voi, rientra tutto nella normalità...

Addirittura, far coincidere scienza e scientismo

Vabbè 

Gustavino
Inviato
1 minute ago, Xabaras said:

Ommarò, anche qui. Sei fuori luogo e ossessionato. Datti una regolata che con scienza e scientismo non c'azzecca una beata mazza.

I dati di fatto su cui ti basi devono essere veri ,e' questo il problema

Sempre repubbilca scrive :"Secondo Ceo, Efpia avrebbe inoltre speso fino a 5,5 milioni di euro nel 2020 per le attività di lobbying, coinvolgendo 25 lobbisti, segnando una crescita di 4,6 milioni di euro, pari al 20%, rispetto al 2019

  • Confused 1
Inviato
1 minuto fa, Gustavino ha scritto:

Sempre repubbilca scrive :"Secondo Ceo, Efpia avrebbe inoltre speso fino a 5,5 milioni di euro nel 2020 per le attività di lobbying, coinvolgendo 25 lobbisti, segnando una crescita di 4,6 milioni di euro, pari al 20%, rispetto al 2019

Ripeto: che minchia c'entra con l'argomento in discussione? Il tuo tentativo di generare flame e mandare questo thread in vacca è pietoso.

Inviato
1 ora fa, LUIGI64 ha scritto:

scientismo Il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze.

Scusa Luigi, ma valido per che cosa?

 Credo che scienza e metafisica indaghino due dimensioni diverse.

L'equivoco sorge (e chi lo fa notare viene accusato di scientismo) quando si vuole indagare la realtà con i metodi della fede o, peggio ancora, quando si vuole utilizzare il metodo scientifico per indagare (e dimostrare l'esistenza del) la dimensione trascendente, come se questa avesse necessariamente bisogno di esistere in una dimensione reale.

L'ho notato leggendo alcuni interventi circa i cosiddetti fenomeni post mortem.

Questo corto circuito nasce probabilmente dalla convinzione che la scienza sia qualcosa di "arrivato" e dalla constatazione della incapacità della scienza di giungere a una verità univoca. Ma, per il primo punto è una sfida continua e sempre più complessa tra la realtà e la sua interpretazione e, come fatto notare, il metodo scientifico non si prefigge il raggiungimento di una verità (che non esiste o meglio è un atto fideistico) ma di evidenze scientifiche condivise. 

  • Melius 1
Inviato
11 minuti fa, wow ha scritto:

Credo che scienza e metafisica

Ma chi ha parlato di metafisica... (per quello esiste un thred dedicato, in cui ogni tanto aggiungo qualcosa)

Ripeto:

svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze.

 

Inviato

La tesi fondamentale è che lo scientismo non è nato nell'ambito della scienza sperimentale inaugurata da Galileo, bensì nell'ambito del razionalismo moderno, tradizione filosofica inaugurata da Cartesio, il quale peraltro, contrariamente a quanto generalmente sostenuto (persino da molti suoi critici), poco o nulla ha avuto a che vedere con la nascita della scienza stessa. Infatti la scienza si basa su una concezione aperta della ragione (tale cioè da non ammettere come proprio fondamento nessuna struttura rigida definita una volta per tutte) e non ha quindi nulla a che vedere col razionalismo, che viene quasi sempre presentato come un suo elemento costitutivo, ma che si basa invece su un'idea di ragione chiusa su se stessa. Da questa tesi principale diverse altre ne discendono, tra cui: l'opposizione anziché la somiglianza tra il metodo di Galileo e quello di Cartesio; la conseguente esistenza non di una, bensì di due differenti concezioni della scienza e, più in generale, della modernità (ovviamente una corretta e una deviante), che possono ultimamente esser fatte risalire a questi due autori; l'identificazione di uno stretto nesso tra razionalismo e meccanicismo, nonostante che quest'ultimo sia stato nel tempo progressivamente superato dalla scienza (ma non da buona parte dell'epistemologia e, più in generale, della filosofia moderna e contemporanea); la scoperta di nessi imprevedibili tra autori normalmente ritenuti lontani o addirittura opposti tra loro e, al contrario, di differenze rilevanti tra altri generalmente ritenuti molto simili; la riaffermazione della imprescindibilità dell'aspetto intenzionale ed analogico della ragione, peraltro non in opposizione ma accanto a quello logico-deduttivo; il riconoscimento non solo della legittimità, ma altresì della importanza (ciascuna ovviamente nel proprio ambito) di altre forme di conoscenza diverse dalla scienza sperimentale, ivi inclusa quella religiosa; e infine l'apertura di una possibilità di dialogo tra di esse, senza che ciò comporti in alcun modo una svalutazione della portata conoscitiva della scienza stessa, ma al contrario riconoscendole il valore di autentico pensiero, e anzi di un tipo di pensiero estremamente importante per la cultura odierna, dato che nella crisi che stiamo attraversando, che è innanzitutto di tipo culturale, la scienza è rimasta uno dei pochissimi luoghi in cui viene mantenuta una fiducia salda nella capacità dell'uomo di conoscere la verità dentro l'esperienza: e quindi è uno dei pochi punti da cui si possa oggi tentare di far ripartire un pensiero filosofico che intenda parlare della realtà e non essere puramente autoreferenziale.

Non posso concludere questa breve introduzione senza un'ultima puntualizzazione. Ogni volta che comincio il mio corso all'Università ripeto ai miei studenti: «Ricordatevi che la realtà è sempre più complessa di come ce la raccontano. Quindi è anche più complessa di come ve la racconto io».

Tratto da: La scienza e l'idea della ragione (Paolo Musso)

 

Inviato
12 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze.

Non è vero. Probabilmente abbiamo concetti di sapere e di scientismo differenti. 

Inviato
4 minuti fa, wow ha scritto:

Probabilmente abbiamo concetti di sapere e di scientismo differenti

Non è una mia opinione

E' la definizione tratta dalla Treccani

 

scientismo Il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze. 

https://www.treccani.it/enciclopedia/scientismo

Interpellando Gemini/Chatgpt, le risposte mi sono sembrate anche più critiche e severe nei confronti dello scientismo

 


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