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Discussione intorno allo scientismo


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briandinazareth
Inviato

@LUIGI64

 

si, ma continuare a riportare citazioni scollegate dal discorso e dalla discussione non apporta nulla. poi ovviamente fai come ti pare, il mio era solo un suggerimento per l'igiene della conversazione.

  • Thanks 1
Inviato

@briandinazareth non me ne volere, ma ritengo di conoscere abbastanza bene il tuo punto di vista

Preferivo avere feedback da altri amici del forum 

Grazie

Inviato
21 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Rileggi la citazione 

E' pseudoscienza? In tal caso togliamola da mezzo perché penso che non interessi in questa discussione.

49 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

per esempio, si costruisce una teoria che dice che il pensiero si può spiegare in termini materiali e poi, benché non abbia nessun riscontro sperimentale, dicono che dobbiamo accettarla perché sarebbe “scientifica”, giacché si basa su concetti provenienti dalla scienza, come neuroni, atomi, correnti elettriche, eccetera.

Questo dell'esempio, secondo me, non è né scientismo né scienza ma un errore metodologico o meglio un ossimoro proprio perché, in genere, una teoria  se non è corroborata da evidenze scientifiche, non può essere scientificamente né scientisticamente accettata.

È una ipotesi: la scienza va avanti per ipotesi e per errori.

gibraltar
Inviato

@LUIGI64 mi permetto una mia personalissima e opinabile considerazione su di te. 

E' evidente che sei una persona con una profonda cultura e questo traspare da ogni tuo interessantissimo intervento.

Ma io ho un... "sospetto": sia nei 3D da te aperti, sia in quelli dove intervieni come questo, ho sempre l'impressione che, parlando approfonditamente di discipline filosofiche, sociologiche e religione, insomma, per farla breve, "girandoci attorno", il tuo vero intento sia quello di tentare di convincerci, alla fine, di un unico concetto: "Dio esiste".

E' una sensazione strana, la mia, che ricordo di aver provato qualche anno fa, durante la lettura di un libro che acquistai dopo averne sentito parlare in un programma TV e che acquistai d'impulso senza approfondire alcuna notizia sull'autore: "Il bisogno di pensare" di V. Mancuso. La lettura era molto interessante, trattando dell'esigenza tipicamente umana di sviluppare un pensiero che ci guidi nelle nostre scelte della vita. Fino a quando non compare un concetto che l'autore chiama "l'amore celeste": quando ho letto queste parole (ma come, mi parli di pensiero e poi te ne vieni fuori con un non meglio definito "amore celeste"?) mi sono bloccato e sono andato a leggere in quarta di copertina le notizie sull'autore. E' un illustre teologo italiano! Il che', beninteso, non rappresenta in se nulla di male, anzi. Ma ho capito alla fine dove voleva andare a parare.

Ecco, perdona questa mia digressione, ma la mia sensazione è la stessa. Sia ben chiaro che non ti sto attaccando e anzi mi scuso se ne sto dando l'impressione, ché invece ho la massima stima per te che ti dimostri sempre pacato e lucido nelle tue argomentazioni, la stragrande maggioranza delle quali riconosco essere al di fuori della mia portata. :classic_smile:

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

Dal curriculum del citato Paolo Musso

Infine, anche se avrei preferito di gran lunga non farlo, negli ultimi tempi ho ritenuto mio

dovere studiare e far conoscere a tutti la verità sulla catastrofica gestione del virus da parte

della OMS e dei governi occidentali, che sono i principali colpevoli di ciò che è accaduto.

Leggo che partecipa anche al programma SETI

https://archivio.uninsubria.it › files › cv-docenti

  • Thanks 1
Inviato
5 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Ecco, perdona questa mia digressione, ma la mia sensazione è la stessa. Sia ben chiaro che non ti sto attaccando e anzi mi scuso se ne sto dando l'impressione, ché invece ho la massima stima per te che ti dimostri sempre pacato e lucido nelle tue argomentazioni, la stragrande maggioranza delle quali riconosco essere al di fuori della mia portata

Intanto ti ringrazio per il feedback e per la pacatezza dell'esposizione

Sull'esistenza di Dio, in fondo ne so quanto te

Che poi abbia approfondito l'argomento, in lungo e in largo è altro discorso

Il thread non l'ho aperto neanche io, a dire il vero, anche se la questione scientismo l'avevo posta in altra discussione

Il mio doveva essere un approfondimento sulla scienza, sul metodo e su un certo approccio rigido ed inflessibile che avevo notato in altri thread, quando si parlava con estrema disinvoltura di scienza, teorie e affini

A dirla tutta, ho preso spunto da Gemini e Chatgpt che confermavano, anche maniera piuttosto perentoria, l'esistenza dello scientismo (questo sconosciuto)

 

 

 

 

Inviato
8 minuti fa, wow ha scritto:

Leggo che partecipa anche al programma SETI

Non è facile trovare libri che parlano di scientismo

Ho trovato questo ed ho riportato qualche pagina

L'autore, ovviamente, non lo conosco

Paolo Musso è un filosofo della scienza dell’Università dell’Insubria, dove insegna Fondamenti della modernità e Scienza e fantascienza, unico corso italiano sul tema. È membro della European Academy of Sciences and Arts (EASA) e del SETI Committee della International Academy of Astronautics (IAA). È stato Fellow to Latin America della Oxford University e visiting professor presso la UCSS di Lima e la sua filiale amazzonica UCSS-Nopoki. Dal 2020 è direttore del centro di ricerca internazionale InCosmiCon (Intelligence in the Cosmic Context). È autore di 11 libri, 110 saggi scientifici e 220 articoli divulgativi.

--

Inutile dire che a me allaccia le scarpe....:classic_laugh:

Inviato
1 ora fa, wow ha scritto:

Questo dell'esempio, secondo me, non è né scientismo né scienza ma un errore metodologico o meglio un ossimoro proprio perché, in genere, una teoria  se non è corroborata da evidenze scientifiche,

In teoria è come tu dici

Se diamo per buono quello che afferma l'autore, ritengo che comunque lavori in ambito scientifico, certamente più di tutti noi,  forse ha notato anche in quel contesto, approcci non propri ortodossi 

---

Cito la parte finale del libro, che corrobora quello da me ipotizzato:

Dall’altro lato gli scienziati, soprattutto quelli “militanti”, che rappresentano il “volto pubblico” della scienza (che può non corrispondere a quello reale, ma è tuttavia quello che ne determina la percezione da parte della gente comune), tendono troppo spesso ad assumere, per reazione, un atteggiamento aggressivo, improntato ad uno scientismo esasperato e non rispettoso verso chi non è disposto ad allinearsi senza discutere alle loro posizioni. Il risultato di questi due opposti estremismi non è, purtroppo, un effetto di compensazione, ma piuttosto di convergenza nell’allontanare sempre più persone dalla pratica della scienza attiva, anche se contribuisce a tenere alta (a volte anche troppo) l’attenzione sulla scienza “parlata”. E, naturalmente, la costante diminuzione di coloro che praticano la scienza non fa che rafforzare la loro percezione di essere una minoranza sotto assedio, portando acqua al mulino delle posizioni più intransigenti, in un continuo circolo vizioso. In maniera analoga, troppo spesso (benché non sempre, ovviamente) di fronte agli attacchi incentrati sulla presunta inutilità della filosofia i filosofi “professionisti” rispondono con discorsi spocchiosi e incapaci di parlare realmente al cuore e all’intelligenza delle persone comuni, finendo così per rafforzare, anziché contrastare, la convinzione di cui sopra.

Inviato
9 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Il mio doveva essere un approfondimento sulla scienza, sul metodo e su un certo approccio rigido ed inflessibile

Ma perché dovrebbe essere flessibile? Si fa scienza su basi condivise dal mondo intero, e le si applica in modo inflessibile. Tutto ciò che sta fuori non è scienza, il che non vuol dire che non abbia valore. L'attrito c'è sempre quando qualcuno se ne salta fuori affermando un qualche tipo di verità assoluta: se lo scienziato la rigetta, non essendo una affermazione falsificabile, chissà come diventa uno scientista, con la famosa accezione negativa che in realtà è una medaglia al merito perché semplicemente si comporta da scienziato.

  • Melius 3
31canzoni
Inviato

Ho letto su Wikipedia che esiste il dibattito scientifico e che la scienza è il contrario del dogma e che gli scienziati metaforicamente se le danno di santa ragione, botte da orbi e che ce ne sono di saccenti, scarsi, bravi: una marea i saccenti, già meno gli scarsi (mediamente il sistema funziona e li espelle), e poi ci sono i bravi che si distinguono subito, anche per l'uomo della strada, perché non saccenti. Lo scientismo è una visione naive del metodo scientifico, un po' legata al positivismo.

Inviato
7 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

tendono troppo spesso ad assumere, per reazione, un atteggiamento aggressivo, improntato ad uno scientismo esasperato e non rispettoso verso chi non è disposto ad allinearsi senza discutere alle loro posizioni.

Attenzione a non fare confusione. Se uno scienziato va in tv e dice che tutti si devono vaccinare, non sta facendo scienza, ma politica. Fa scienza se spiega i risultati dei test, il modello di funzionamento del vaccino etc.

  • Melius 1
extermination
Inviato

 

Il dubbio è essenziale per la scienza, mentre lo scientismo lo nega, trasformando la ricerca in dogmatismo. Lo scientismo rifiuta il dubbio e l'autocritica che sono invece fondamentali per la scienza, la quale si basa su ipotesi provvisorie, esperimenti e un continuo processo di verifica e confutazione. 

 

  • Melius 2
Inviato
3 minuti fa, extermination ha scritto:

Il dubbio è essenziale per la scienza, mentre lo scientismo lo nega

Secondo la definizione di scientismo citata da Luigi e presa dalla Treccani, non è così: "Scientismo Il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze."

  • Melius 1
Inviato

In sintesi, lo scientismo è un bluff

Semplicemente non esiste

Mah

extermination
Inviato
1 minuto fa, faber_57 ha scritto:

presa dalla Treccan

Chiediamo a @briandinazareth che dispone di un’immensità di dati affidabili.

Inviato

Forse i 3 cani, sono morti di vecchiaia 

Ad averci pensato prima...

😜

Inviato
1 ora fa, LUIGI64 ha scritto:

valori e concetti ricavati dalla cultura umanistica. Ma il rifiuto di riconoscere lo status di autentica conoscenza a quest’ultima, lasciando il metodo sperimentale come unico strumento accettabile per le scienze umane e sociali, le ha inevitabilmente spinte verso lo scientismo, con le conseguenze catastrofiche che tutti stiamo vedendo, specialmente in economia, dove la deriva scientista è particolarmente evidente, (3) ma in parte anche in medicina e in psicologia,

Il mio bagaglio culturale è insufficiente ma concordo con la tua citazione e mi permetto di evidenziare questo passaggio.

In più vorrei mettere in evidenza l'irrazionalità insita negli umani, che non è mancanza di applicazione del metodo scientifico,

ma "umanità" tout court.

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