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Dave Brubeck Time out quale edizione in vinile?


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4 ore fa, marsattacks ha scritto:

non hai la più pallida idea di cosa sia un nastro master,e su come si fa il trasferimento da nastro a vinile e a quante manipolazioni ,seppur in ambito analogico,nei AAA ,vengono fatte.

Solo ERC oggi trasferisce direttamente la copia del production master su vinile,gli altri equalizzano e comprimono a man bassa per creare un suono accattivante,ma lontano dalla registrazione originaria.

Basta ascoltare un ERC o una vera prima stampa e paragonarlo alla riedizione AAA attuale.

Mica lo devi dire a me, dillo a Bernie Grundman, Kevin Gray, Ryan Smith, Matthew Lutthans, Caspar Sutton-Jones, ecc.
Scrivi a loro ed esponigli pure con la massima libertà le tue idee, dall'alto della tua vasta competenza nel settore.  Vedi un po' cosa ti rispondono...se ti rispondono.

Alberto.

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@marsattacks ..mah io penso di sapere che cosa è un nastro master ... Comunque spiegamelo tu, può darsi che io  abbia le idee sbagliate ... poi mi interessa sapere, sei puoi, qualcosa in più della produzione  dell' etichetta che è la sola che trasferisce il master su vinile. 

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marsattacks

Stante una certa confusione diffusa sull'argomento credo sia opportuno fare alcune precisazioni, giusto per sapere di cosa si sta parlando ed evitare inutili divagazioni o sconclusionati commenti che hanno come unico effetto quello di complicare e peggiorare la comprensione del tema.

Ci tengo a precisare che è necessario entrare nel merito della questione, per cui le "opinioni" le lasciamo un attimo da parte.

Il risultato finale del lavoro in studio di registrazione è, com'è noto, il fantomatico "MASTER", ovvero la registrazione su due tracce stereo (o in alcuni casi anche solo mono) dell'opera musicale finita post produzione (produzione che poteva essere, a seconda del genere, più o meno complessa ed elaborata).

In epoca analogica, che è quella di nostro interesse vista l'ossessione dell'AAA, il master veniva normalmente registrato su nastro magnetico su bobina tramite registratori stereo professionali quali Studer, Ampex, Nagra etc. Qui è necessario fare un'importante precisazione: esistono nastri di diversi tipi, con varie larghezze e diverse capacità di accettare e gestire flussi magnetici molto intensi (l'unità di misura del flusso magnetico è il nanoweber per metro, o nWB/m). Prendiamo come regoletta generale che più il nastro è largo, di qualità e più scorre velocemente, maggiore è la capacità di registrare segnali di livello e dinamica superiori.

Considerate che i circuiti dei registratori su bobina professionali sono in grado di funzionare con la massima linearità e senza alcuna distorsione con segnali fino a +18 db (non so se mi spiego...), per cui con nastri adeguati è possibile registrare musica con livelli di energia sonora e dinamica assolutamente pazzeschi, totalmente impossibili da registrare e riprodurre dai tradizionali supporti presenti sul mercato, digitali o analogici che siano.

Apro e chiudo piccola parentesi: chi non ha mai fatto questo tipo di esperienza d'ascolto non può, purtroppo, capire di cosa si sta parlando, è molto, molto difficile poterlo descrivere a parole.

Facciamo un esempio: un nastro da studio mastering come l'Ampex SM900 (tra i migliori al mondo) da 1/4 di pollice di larghezza che gira a 15 IPS (inch per second, 38 cm/sec.) permette di registrare un segnale continuativo per svariati secondi a + 9 dB senza alcun overload, e segnali di picco fino a +14 dB, il tutto senza il benchè minimo accenno di distorsione seppur con i VU meter del registratore costantemente in "zona rossa"

Lo stesso nastro, ad esempio da 1/2 pollice a velocità di 30 IPS (76 cm/sec.) avrà prestazioni ancora superiori.

Bene, ora immaginate che praticamente tutti i nastri master dei vostri amati dischi (chiamiamoli pure "master di prima generazione" per non fare confusione) venivano registrati con queste caratteristiche tecniche e soniche, assolutamente sbalorditive.

Ora, al di là dell'unicità e della preziosità di tali nastri, ammettendo pure che al momento della registrazione finale ne venisse realizzata più di una copia, se qualcuno pensa che sia possibile utilizzare un nastro contenente una registrazione con le caratteristiche sopra descritte per collegarlo ad un tornio e tagliarci una lacca vinilica non solo è fuori strada, ma è proprio scorrelato dalla realtà, probabilmente vaneggia su un altro pianeta.

Se mandate un segnale di questa intensità, dinamica, energia, così com'è ad un tornio, vi trovate il bulino incisore nella stanza a fianco, sanguinante, che chiede pietà. E' fisicamente impossibile incidere quel segnale su un vinile, e attenzione, se duplicate quel "master di prima generazione" su un nastro identico, mantenendo le stesse caratteristiche, otterrete una

"copia di seconda generazione" del master, dalle caratteristiche quasi identiche ma con un pochino di rumore di fondo in più, probabilmente indistinguibile ad orecchio dal primo, ma  anch'essa assolutamente impossibile da utilizzare così com'è per pilotare il tornio.

Quindi come si fa alla fine per tagliare le lacche di questi benedetti vinili?

Elementare: si realizzano i cosiddetti "production master" 

Bene, cosa sono quindi questi "production master"? Semplice, sono copie di seconda (o terza, o quarta etc.) generazione ottenute normalmente dal "master di prima generazione" (o da sue successive copie) nelle quali il segnale veniva "addomesticato" per renderne possibile l'utilizzo con i torni per il taglio delle lacche. Veniva quindi abbassato il livello energetico e dinamico del segnale (diversamente inutilizzabile), con l'utilizzo principalmente di compressori, limiter ed equalizzatori così da realizzare un nuovo nastro le cui caratteristiche tecniche e soniche fossero compatibili con i torni incisori. 

Naturalmente venivano realizzate anche numerose copie di seconda generazione del master originale, che venivano inviate nei vari paesi del mondo, ognuno dei quali realizzava i propri production master sul proprio territorio per alimentare le proprie stamperie.

Facciamo un esempio: master di prima generazione realizzato negli USA, da esso la major realizzava i production master "addomesticati" da inviare alle stamperie per il mercato americano (in questo caso erano production master di seconda generazione), poi realizzava master di seconda generazione "a dinamica completa" da inviare in UK, Giappone, Germania, Italia, Olanda, Francia, Canada etc. e da essi l'etichetta nei vari studi realizzava i diversi production master da utilizzare per le stampe in ogni singolo paese e così via (in questo caso erano production master di terza generazione).

Ovviamente il mondo dei production master è immenso, immaginate quante edizioni e quante versioni di uno stesso vinile sono state prodotte in tempi diversi ai quattro angoli del pianeta, quindi immaginate quante copie di copie di copie di master sono state generate negli anni in cui si stampavano decine di milioni di vinili all'anno. Erano tutte AAA in quegli anni? Certamente! Suonavano tutte meravigliosamente? Immaginate, fate le vostre prove e ragionate...

Non entro di proposito nel merito di tutte le questioni tecniche legate, dopo la realizzazione del production master, al taglio delle lacche che sarebbero ancora più complesse e articolate, con una quantità di variabili mostruosa.

Infine, sia molto chiaro, la realizzazione e l'utilizzo di production master di seconda, terza, quarta generazione etc. non costituisce assolutamente una "fregatura" nella realizzazione del vinile, ma una assoluta ed ineluttabile necessità tecnica.

Fatte queste opportune precisazioni mi chiedo chi ancora possa credere ai vari guru imbonitori e giornalai prezzolati che vengono a raccontarvi che dopo 50 o 60 anni tagliano una lacca vinilica direttamente dal master di prima generazione, era impossibile 50 anni fa ed è impossibile oggi. Questa è gente che palesemente deve fare pace con se stessa, dopodichè dedicarsi al decoupage e smetterla di ragliare.

Sia chiaro, per essere intellettualmente onesti, che un production master di quinta generazione di mezzo secolo fa autorizzato e messo a disposizione dalla major (perchè magari non ha di meglio in quanto tutto il resto è andato perso o distrutto) è comunque un "original master", quindi un vinile tagliato direttamente da questo è indubbiamente AAA, lo si può incensare all'infinito, poi come suoni ognuno lo valuterà da sé,magari senza cadere vittima dell'effetto placebo e del bias di conferma.

Certo però, sarebbe opportuno specificarlo...

 


 

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@OTREBLA .....infatti, leggendo la lunga risposta del forumer "marsattacks" sono cose che bene o male conoscevo  già ... tranne il "production master"..... questa notizia mi giunge nuova????  Per caso tu hai qualche altra informazione? Comunque quello che hai scritto è quello che ho sempre pensato...però prove alla mano si può sempre cambiare idea :classic_wink:

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E' molto semplice, guarda. La prima registrazione è la più flat possibile, su due, tre, quattro o più tracce. Dipende dal periodo storico. Dal nastro, non mixato, se ne ricavava un altro, il master ufficiale, mixato.

Tuttavia vi sono e vi sono stati casi, Rudy Van Gelder, di tecnici del suono che mixavano in diretta, direttamente sul nastro al momento della ripresa. Quindi il risultato era già definitivo.
Anche oggi a volte si fa così, quando dall'altra parte c'è un artista, un produttore, un soggetto che dice: il mixaggio me lo faccio da solo, tu pensa a registrare. Tetsuo Hara (Venus Records), ad esempio, si serve di studi di registrazione sparsi per il mondo, si fa mandare i file o i nastri non mixati, e il missaggio lo fa lui, col suo sistema segreto Hyper Magnum o come si chiama.
Chad Kassem e Kai Seemann hanno entrambi dichiarato che nei casi in cui il master mixato, di prima generazione, non era in buone condizioni o non si trovava, avendo a disposizione il master non mixato, partendo da quest'ultimo hanno ricavato un nuovo missaggio per la loro ristampa del titolo ics ipsilon. 

E' accaduto più di una volta e accade ancora. 
Ciò che conta però non sono questi passaggi, ma l'idea assurda che chi investe il proprio denaro, che non è poco, in un progetto imprenditoriale come quello di realizzare ristampe audiophile AAA, non punti alla migliore qualità, al migliore risultato possibile. Questi signori non sono degli sprovveduti; non soltanto possiedono le prime stampe d'epoca, con le quali fanno i confronti, ma in generale sono iper-pignoli rispetto al risultato finale, molto più pignoli di qualunque appassionato. Non puntano a raggiungere la qualità delle prime stampe d'epoca, ma puntano a superarla di un bel pezzo. Kai Seemann ha raccontato di contratti andati in fumo perché il master non era quello che diceva e voleva lui. Non parliamo di Kassem che è ancora più intransigente.
E vogliamo parlare dei tecnici del suono? Possiamo pensare che uno come Kevin Gray comprima allegramente il primo master che gli danno, terza, quarta generazione, massìii,  tanto chi se ne  frega? 
Ma dai...ci campa Gray col suo lavoro, ci ha costruito un mito...e ti sembra possa non puntare, pure lui, al miglior risultato possibile?
Alberto.
 

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marsattacks

@OTREBLA 

"Non puntano a raggiungere la qualità delle prime stampe d'epoca, ma puntano a superarla di un bel pezzo. "

Delirio.Ascolta un ERC  confrontalo con l'equivalente audiofilo "lavorato"dai vari tecnici del suono: diversissimi.

Dipende da cosa uno vuole, ma se si vuole un ascolto il più vicino all'evento registrato in studio o dal vivo partendo dalla registrazione originale,oggi , con l'attuale tecnologia ,le copie in vinile sono abbastanza lontane e adatte ai romantici .

Volessero ,un semplice CD a livello di ascolto vincerebbe facilmente  il confronto.

Addirittura nelle uscite degli ultimi anni lo stesso titolo su CD viene castrato apposta.

Qualcuno  potrà dire  che si sente il passaggio digitale.

Ricordatevi di Fremer che nella sua famosa lista delle migliori ristampe AAA aveva incluso molti titoli con passaggio digitale, non se ne era accorto, anche perchè quel passaggio digitale (vedi MFSL) era migliorativo del risultato finale.

Caro otrebla sei vittima senza speranza del bias di conferma, ma come si dice contento tu contenti tutti.

Se sei di Torino o dintorni organizzo un ascolto da DPtrade con dello stesso titolo: l'ERC,la versione Tone Poets, o Analogue Productions, MFSL con il DSD e lo sfigatissimo CD,cosi ti disintossichi.

 

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2 ore fa, marsattacks ha scritto:

Volessero ,un semplice CD a livello di ascolto vincerebbe facilmente  il confronto.

Ah va be'...come no...

.

2 ore fa, marsattacks ha scritto:

Ricordatevi di Fremer che nella sua famosa lista delle migliori ristampe AAA aveva incluso molti titoli con passaggio digitale,

Stai mischiando le cose...il fatto che Fremer ed altri, compreso me, si siano fidati di ciò che dichiarava MFSL, non significa che tutte le etichette si comportino allo stesso modo. E soprattutto non dimostra nulla di ciò che affermi. Da ciò che mi risulta Fremer non ha potuto fare confronti e si è limitato ad ascoltare la copia che gli avevano sottoposto.

Anche tu d'altronde potresti essere vittima del bias di conferma, per ciò che riguarda le costosissime ristampe ERC.

Comunque se il presupposto è che un buon CD, non castrato, può facilmente vincere il confronto con un tripla A di, che ne so...Grundman...ripeto, vaglielo a dire a Grundman, Kassem e compagnia cantante. Diglielo: non avete capito niente...

Per quanto riguarda me, sì, decisamente su questo punto sono vittima, stra-vittima del bias di conferma.

Ma da decenni proprio...
Capisci comunque che se devo dar retta ad uno che su un forum mi dice che il CD non castrato può battere facilmente la ristampa tripla A curata da Kevin Gray, o dar retta a Kevin Gray e Chad Kassem...senza offesa, do retta a Gray e Kassem.

Alberto.

 

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marsattacks

2025-11-03 12:19:53 PM

Michael Fremer wrote:

I'm going to ask if it's the original master tape or a one-off copy. But it's important to remember that most of the great records from "back in the day" were cut from a "production master" and not the original master!

 

da : With "VinylPhyle" Series, UMe Jumps Stylus First Into the HQ AAA Vinyl Release Pool | Tracking Angle

 

Ormai approffitando dei boys AAA  a tutti i costi etichette che producono vinili AAA nascono come i funghi:

analog tone factory 

GAMMAUT - A record label for the curious mind, music lover, hi-fi enthusiast.

Il Pepper Adams di Gammaut non è male,circa Jerome Sabbagh ,fa pensare che i critici siamo prezzolati :ha sempre 11 come valore artistico (nuovo Coltrane ?...sigh)

La più grande differenza tra musica dal vivo e musica riprodotta è la dinamica.

Provate ad ascoltare il CD Arcoluz di Renaud Garcia-Fons trio , o Animation-Imagination di Tim Hagans

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1 ora fa, marsattacks ha scritto:

Animation-Imagination di Tim Hagans



I miei complimenti, per aver ricordato questo notevolissimo album di fine millennio.


Renaud Garcia-Fons invece gode già di un pò di notorietà tra gli audiofili...

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5 ore fa, marsattacks ha scritto:

I'm going to ask if it's the original master tape or a one-off copy. But it's important to remember that most of the great records from "back in the day" were cut from a "production master" and not the original master!

Perfetto, questo è un tuo problema più che un mio, che acquisto soltanto ristampe moderne AAA. Perché molte delle ristampe moderne sono ricavate proprio dal master originale. Ma diciamo pure che non lo siano affatto, e che l'unica etichetta che si serve del master originale e non del master mixato, sia la ERC. Guardiamo all'ultima realizzazione dell'etichetta, il famoso Steamin' di Miles Davis, prezzo 395 Sterline...va be', cosa siamo al mercato? con i peperoni a 2,99 Euro al chilo? Sono 400 Sterline, dai, 395 Sterline sono 400 Sterline. Il corrispettivo Analogue Productions costa 38 Euro, facciamo 40 Euro, Mono, come l'ERC. Lo so perché lo ho appena comperato, con un piccolo sconticino. Sai gli Analogue, a saperli cercare, li trovi anche scontati. Gli ERC no.

Diciamo che l'Analogue Productions di Steamin' è ricavato dal Production Master, anzi per farti contento diciamo che è stato tagliato da un master di sesta generazione destinato allo Zimbawe. I fatti certi però sono che:

- costa un decimo del ERC; anzi se contiamo le spese di spedizione ed il cambio Euro/Sterlina, costa anche meno di un decimo. Hai voglia a bias di conferma dopo che gli hai mollato mezzo testone...ammesso che lo ascolti eh...perché secondo me lo tieni intonso e per l'ascolto ti comperi l'Analogue Productions.

- è tagliato direttamente dal master da Kevin Gray. Scusa eh, ci dobbiamo accontentare di Gray...che si sa, coi picchi dinamici fa sempre dei bei casini perché si ostina a non consultarti...

- suona da Dio

- se lo paragoni ad un CD, DVDAudio, Sacd, FileHiresbenedettodalPapa, ricavati dallo stesso master di sesta generazione zimbawiano, li umilia tutt..anzi no, scusa...vince il CD.

:classic_biggrin:

Alberto.

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marsattacks
Il 20/11/2025 at 14:15, bear_1 ha scritto:

@OTREBLA .....infatti, leggendo la lunga risposta del forumer "marsattacks" sono cose che bene o male conoscevo  già ... tranne il "production master"..... questa notizia mi giunge nuova????  Per caso tu hai qualche altra informazione? Comunque quello che hai scritto è quello che ho sempre pensato...però prove alla mano si può sempre cambiare idea :classic_wink:

2025-11-03 12:19:53 PM

Michael Fremer wrote:

I'm going to ask if it's the original master tape or a one-off copy. But it's important to remember that most of the great records from "back in the day" were cut from a "production master" and not the original master!

 

da : With "VinylPhyle" Series, UMe Jumps Stylus First Into the HQ AAA Vinyl Release Pool | Tracking Angle

 

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marsattacks

A parte che il giudizio sulla musica riprodotta proveniente da qualsiasi supporto dipende dalla propria sensibilità, dall'impianto, e dalla qualità della registrazione iniziale .

Avevo proposto il confronto (in cieco) da DP trade che avrebbe ,come ha già fatto ,smontato i talebani dell'AAA a tutti i costi.

Tutti i dischi di Sam Records hanno un passaggio digitale ,ma il più delle volte è ottima musica e suonano bene, devo rinunciarvi perchè non son AAA?

Riporto qui un pensiero non tradotto per evitare fraintendimenti del più volte citato Kevin Gray:

 

Why 45 rpm? by Kevin Gray, AcousTech Mastering
After 60 years the good ol’ analog LP is still one of the highest resolution sources of music distribution available. It has a solid, palpable, satisfying sound that no digital format has yet equaled, let alone surpassed. The most unfortunate thing about the LP is that it was really starting to flourish back in the mid 80s, just as the record companies tried to kill it.

Advances in cutterheads (the device that etches the groove in the master lacquer disk) and cutting electronics reached a pinnacle in the early 80s. Digital computers arrived on the scene in their best role: Out of the audio chain, but doing machine-control to adjust the groove spacing on the record for maximum playing time and recorded volume. 180 gram virgin vinyl pressings were the next development, and last but not least, around the late 70s, 45 rpm 12” LPs started to appear.
Why 45, you ask? Because it sounds better! In record mastering, the higher the recorded level and frequency, the greater the groove curvature. Curvature isn’t usually a problem, per se, on the outside of a 12” 33 1/3 record, but as the groove moves toward the center, its relative speed slows down and curvature increases. Yes, it is still turning at 33 1/3 revolutions per minute, but consider: one revolution takes 1.8 seconds. That 1.8 seconds at a 12” diameter is covering a lot more territory than at the minimum 4.75” diameter. The result is actually a loss in high frequencies, and increase in distortion as the groove moves to the center. The problems start when the curvature of the groove equals or exceeds the diameter of the playback stylus. What can be done about it? Many things have been tried, but there is no “magic bullet”. Keep the recorded volume to a reasonable level (read: On scale on the meters) is the first thing. Play the record back with an elliptical or line-contact stylus that has a smaller tip radius. And, if possible, make the record short enough to keep the music away from the very end of the disk. This isn’t always possible, of course.
BUT, if we spin the disk at 45rpm we now have a 35% increase in groove velocity at any point on the disk. This is a huge advantage! Yes, the groove still slows down as it moves inward, but the effects are greatly reduced. The only problem is that the amount of recorded time is now also reduced by 35%. What do you do about that? (Hint: split up the LP into 4 sides on 2 records.) Now you’re cookin’ doc! Yep, twice the mastering cost, plating cost, pressing cost, label and jacket costs. It’s enough to make the bean-counters break down and cry. But the sound! Oooooh, yeah! This isn’t sales hype, it’s physics. Listen for yourself. You tell me if it’s worth it. A lot of music lovers think so…and they are right!

 

Questo lo disse per promuovere la serie Music Matters Blue Note a 45 RPM ,dopo aver lavorato anni prima con Steve Hoffman per le serie a 45 RPM di Analogue Production(chad kassem) Blue Note,Prestige,Verve.

Poi M.M. rilasciò gli stessi titoli a 33 RPM dicendo che aveva cambiato i cavi nella catena di mastering e che questo rendeva la versione a 33RPM migliore.

Per finire rilasciò parte degli stessi titoli (terza volta...) con la serie SRX a 33 RPM ma con una nuova formula di vinile,ovviamente sostenendo che erano i migliori.

Ora chiunque abbia fatto un confronto non può che dare l'inevitabile giudizio: il 45 RPM è decisamente migliore,non c'è storia,le differenze  sono evidenti e notevoli.

Tornando ai talebani,solo un ascolto cieco è probante, come si può considerare obbiettivo un giudizio di otrebla quando è un ultras dell'AAA?

Ripeto il bias di conferma purtroppo la fa da padrone.

Circa il CD,lasciando perdere le registrazioni native in digitale ,dove solo a farlo apposta un vinile può performare meglio dell'analogo CD,ma anche con le vecchie registrazioni su nastro analogiche un semplice UHQCD non soccombe al confronto con il vinile AAA.

Ovviamente dipende dagli impianti : un gira CD consumer perderà con un combo giradischi,testina,prephono top, come un giradischi con testina MM ,perderà con una meccanica CD top un convertitore magari con i DAC Ultranalog  .

Il problema è che cavalcare l'onda AAA è molto più vantaggioso , onda che viene sempre più alimentata,visto l'affare o presunto tale da qui il nascere di nuove etichette che ripropongono titoli di secondo piano,ma AAA.

Ascoltate la musica,non il disco.

 

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20 minuti fa, marsattacks ha scritto:

A parte che il giudizio sulla musica riprodotta proveniente da qualsiasi supporto dipende dalla propria sensibilità,

Come vuoi, la mia sensibilità mi dice che a parità di condizioni, il vinile suona meglio. Sarò ipersensibile.

.

21 minuti fa, marsattacks ha scritto:

Tutti i dischi di Sam Records hanno un passaggio digitale ,ma il più delle volte è ottima musica e suonano bene, devo rinunciarvi perchè non son AAA?

Concordo, sono ottime ristampe e personalmente le consiglio. Come tu faccia a sapere che hanno un passaggio digitale, visto che la casa si guarda bene dallo specificare alcunché, rimane un mistero:

.

https://samrecords.fr/produit/chet-baker-and-his-quintet-with-bobby-jaspar-chet-baker-in-paris-vol-3-barclay-1956/

.

Ma tu la sai lunga, abbiamo capito.

.

25 minuti fa, marsattacks ha scritto:

Questo lo disse per promuovere la serie Music Matters Blue Note a 45 RPM ,dopo aver lavorato anni prima con Steve Hoffman per le serie a 45 RPM di Analogue Production(chad kassem) Blue Note,Prestige,Verve.

Poi M.M. rilasciò gli stessi titoli a 33 RPM dicendo che aveva cambiato i cavi nella catena di mastering e che questo rendeva la versione a 33RPM migliore.

D'accordissimo con te. Anche io sono persuaso che il 45 Rpm suoni meglio del 33 giri,  e non c'è catena con "Nuovi cavi" che tenga. 

.

26 minuti fa, marsattacks ha scritto:

Tornando ai talebani,solo un ascolto cieco è probante, come si può considerare obbiettivo un giudizio di otrebla quando è un ultras dell'AAA?

.

Almeno quanto si può considerare obbiettivo il tuo di giudizio, che pensi che un CD non castrato suoni meglio di una edizione Full Analogue su Lp.

.

28 minuti fa, marsattacks ha scritto:

Il problema è che cavalcare l'onda AAA è molto più vantaggioso , onda che viene sempre più alimentata,visto l'affare o presunto tale da qui il nascere di nuove etichette che ripropongono titoli di secondo piano,ma AAA.

 

Non lo devi dire a me, io non cavalco nulla. Io acquisto edizioni AAA da quando gli Speakers Corner venivano venduti non sigillati, con le copertine non laminate...hai presente? Si parla di metà anni '90.

Se l'onda scema io sono contentissimo. Magari scemasse!

Adesso il tripla A lo fanno tutti? E io cosa ci posso fare! E' la nuova gallina dalle uova d'oro? Be', vedi tu, 395 sterline un 33 giri! Compera il CD e vivi felice!

Alberto.

 

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giorgiovinyl
20 ore fa, marsattacks ha scritto:

A parte che il giudizio sulla musica riprodotta proveniente da qualsiasi supporto dipende dalla propria sensibilità, dall'impianto, e dalla qualità della registrazione iniziale .

Avevo proposto il confronto (in cieco) da DP trade che avrebbe ,come ha già fatto ,smontato i talebani dell'AAA a tutti i costi.

L'invito non era rivolto a me ma sarei disponibile ad un incontro per ascoltare vinili, perchè no anche cd, conoscersi a scambiarsi opinioni civilmente. Sarei curioso di ascoltare un ERC.

Torino per me non è proponibile, anche se prima o poi  vorrei andarci per le ATP Finals e per visitarla.

Se non ho preso una cantonata tu dovresti avere qualche collegamento con la mia città, Palermo, disponibile anche ad ospitarti da me ho sorgenti di alto (spero) livello sia analogiche che digitali 

20 ore fa, marsattacks ha scritto:

Tutti i dischi di Sam Records hanno un passaggio digitale ,ma il più delle volte è ottima musica e suonano bene, devo rinunciarvi perchè non son AAA?

Perché dovresti rinunciare ai Sam? Ne ho qualcuno, alcuni   suonano  veramente bene , uno così così, Ascensore per il patibolo lo ho dovuto restituire due volte perché presentava lo stesso difetto rumore (un fischioanalogiche che digitali 

 

20 ore fa, marsattacks ha scritto:

Questo lo disse per promuovere la serie Music Matters Blue Note a 45 RPM ,dopo aver lavorato anni prima con Steve Hoffman per le serie a 45 RPM di Analogue Production(chad kassem) Blue Note,Prestige,Verve.

Poi M.M. rilasciò gli stessi titoli a 33 RPM dicendo che aveva cambiato i cavi nella catena di mastering e che questo rendeva la versione a 33RPM migliore.

Per finire rilasciò parte degli stessi titoli (terza volta...) con la serie SRX a 33 RPM ma con una nuova formula di vinile,ovviamente sostenendo che erano i migliori.

Ora chiunque abbia fatto un confronto non può che dare l'inevitabile giudizio: il 45 RPM è decisamente migliore,non c'è storia,le differenze  sono evidenti e notevoli.

Tecnicamente il 45 giri dovrebbe essere migliore ma tutto dipende se è lo stesso riversamento o no.

Quanto ai Music Matters ne ho sia 45 che 33, non gli stessi titoli, e suonano entrambi bene. 

In poche parole più spaziosi i 45 ma il 33 in qualche maniera hanno più impatto, e il formato 33 giri permette di ascoltare il disco per come era stato pensato senza ulteriori interruzioni.

Qui è semplice se hai già il 45 giri non hai certo bisogno di prendere il 33. Fermo restando che se non ho un disco posso tranquillamente puntare sul 33, sopratutto se costa molto meno del 45.

Lo stesso discorso si potrebbe fare per gli AP.

Il 26/11/2025 at 15:58, marsattacks ha scritto:

Ormai approffitando dei boys AAA  a tutti i costi etichette che producono vinili AAA nascono come i funghi:

analog tone factory 

GAMMAUT - A record label for the curious mind, music lover, hi-fi enthusiast.

Il Pepper Adams di Gammaut non è male,circa Jerome Sabbagh ,fa pensare che i critici siamo prezzolati :ha sempre 11 come valore artistico (nuovo Coltrane ?...sigh)

Per me che nascono etichette che producono vinili AAA, che in genere sono ristampe di qualità, è un bene non un male.

Poi non siamo certo obbligati a comprarli tutti. Io li ascolto in streaming per farmi una idea, altra scriminante purtroppo il prezzo elevato delle ristampe. Non per niente ho ricominciato a comprare stampe d'epoca ma anche lì i prezzi sono schizzati. Ma su Discogs puoi trovare grandi dischi jazz a prezzi accettabili.

Comunque Fremer, che ha certo difetti e ha preso cantonate ma anche pregi e sfornato ottimi consigli, più che prezzolato mi sembra che voglia promuovere  certi artisti  tipo Jerome Sabbagh che incidono in analogico. 

Trovami però un altro recensore audiofili che ti parli con cognizione di causa dei Wire, il gruppo di Pink Flag e Chairs Missing non i cavi. Altro che campanellini

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giorgiovinyl
Il 26/11/2025 at 21:30, OTREBLA ha scritto:

Perfetto, questo è un tuo problema più che un mio, che acquisto soltanto ristampe moderne AAA. Perché molte delle ristampe moderne sono ricavate proprio dal master originale. Ma diciamo pure che non lo siano affatto, e che l'unica etichetta che si serve del master originale e non del master mixato, sia la ERC. Guardiamo all'ultima realizzazione dell'etichetta, il famoso Steamin' di Miles Davis, prezzo 395 Sterline...va be', cosa siamo al mercato? con i peperoni a 2,99 Euro al chilo? Sono 400 Sterline, dai, 395 Sterline sono 400 Sterline. Il corrispettivo Analogue Productions costa 38 Euro, facciamo 40 Euro, Mono, come l'ERC. Lo so perché lo ho appena comperato, con un piccolo sconticino. Sai gli Analogue, a saperli cercare, li trovi anche scontati. Gli ERC no.

Diciamo che l'Analogue Productions di Steamin' è ricavato dal Production Master, anzi per farti contento diciamo che è stato tagliato da un master di sesta generazione destinato allo Zimbawe. I fatti certi però sono che:

- costa un decimo del ERC; anzi se contiamo le spese di spedizione ed il cambio Euro/Sterlina, costa anche meno di un decimo. Hai voglia a bias di conferma dopo che gli hai mollato mezzo testone...ammesso che lo ascolti eh...perché secondo me lo tieni intonso e per l'ascolto ti comperi l'Analogue Productions.

In realtà tu non compri solo ristampe moderne AAA, hai recensito alcune ristampe  che pensavi fossero AAA e non lo erano ma anche vinili che non potevano che essere digitali. Un solo esempio Samara Joy. 

Sugli ERC non hai tutti i torti, Steamin' anche se non l'avessi già, non prenderei l'ERC ma preferirei comprare una dozzina (se non di più) di Tone Poet, Acoustic Sounds e compagnia bella.

Fermo restando che per qualche titolo, penso a Forever Changes, che credo abbiano fatto sia spero che mono, l'avrei anche potuta fare. Ma andrebbe anche valutato il costo di una stampa originale near mint.

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